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Milano “da mangiare” batte Roma 10 a 0


Si sa, tra romani e milanesi, a pelle, non c’è un grande feeling. Luoghi comuni e plateali, innegabili differenze – dall’accento allo stile di vita – alimentano una storica competizione. Come sempre però, quando si guarda da vicino a ciò che solitamente si è osservato con diffidenza dall’alto al basso (o viceversa), la prospettiva cambia. Da romana doc che ha la fortuna di avere dei cari amici “lassù”, posso dire che non solo Milano è una città bella, accogliente e piena di sorprese, ma che, almeno a tavola, batte la capitale dieci a zero. E per sostenere questa tesi che “quaggiù” ha suscitato grande scalpore, vi cito quattro posti, molto carini,  dove per circa 30 euro a persona, ho mangiato davvero bene, al riparo dalle sòle che aihmè sempre più spesso ti rifilano all’ombra del Cupolone. Iniziamo con due proposte per il brunch domenicale, piacevolissima tradizione meneghina che a Roma stenta ancora ad affermarsi:
– il ristorante con orto Erba Brusca, al confine tra città e campagna, lungo il Naviglio Pavese. E’ una vera e propria oasi, l’ideale nella bella stagione quando si può mangiare accanto all’orto e godere dell’ombra del pergolato, ma piacevolissima anche d’inverno grazie a un allestimento interno originale nella sua semplicità e molto rilassante. Da provare la zuppa di fave, la ricottina fresca,  l’hamburger di fassone con patate rustiche e tutti i dolci!
– la Cantina della Vetra, con vista, grazie alle ampie vetrate, sulla basilica di San Lorenzo alle Colonne. All’ora del brunch, colpiscono il visitatore, oltre ai suggestivi arredi fine Ottocento di matrice rurale, i fantasiosi e ricchi buffet di affettati, formaggi e dolci. Buoni quanto belli d’aspetto.
– la trattoria Madonnina, nella tranquilla zona di Porta Ticinese, ma a due passi dal Naviglio Grande per un dopocena come si conviene a un weekend milanese con i fiocchi. Anche qui l’estetica del locale – a conduzione familiare – si sposa perfettamente con il gusto: pieni voti a entrambi. I piatti sono quelli tipici della cucina lombarda. Memorabili la cotoletta e l’osso buco…
– Nobile bistro de Milan, ristorante e caffè in corso Venezia da abbinare a una visita alla suggestiva Villa Necchi Campiglio. Vincente la filosofia di base: “Chi ha detto che per mangiar bene è necessario spendere tanto?”. Ne consegue che a pranzo, oltre ad alcuni piatti particolari come i Testaroli di Pontremoli (ottimi), la Garfagnana o il riso nero con bocconcini di pollo, viene offerta anche una ricca scelta di panini e insalate, tutti con materie prime doc. La sera, invece, spazio alla cucina più ricercata di Claudio Sadler, chef a due stelle Michelin.
Qualcuno sa consigliarmi altrettanti posti su Roma con le stesse caratteristiche?
Silvia Gusmano

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