C’è vegetariano e vegetariano


Perché dico questo? Perché mi è capitato più di una volta che il vegetariano di turno condizionava tutti i presenti con la sua tolleranza-intolleranza verso i carnivori.
Gandhi, il vegetariano par excellence, precisamente vegano, diceva: “Bisogna che i vegetariani siano tolleranti se desiderano convertire gli altri al vegetarianismo. Adottate un po’ di umiltà”. Ecco, penso che anche a voi sia capitato che il vegetariano diventasse la star della serata. Se non è così siete stati davvero fortunati.
Sono vegetariana da tantissimi anni. Ero piccina e direi che non è stata una scelta religiosa. Neanche etica. Direi che ciò che mi ha allontanato dalla carne sia stato il suo odore forte. Ma per non rientrare anch’io nella categoria dei vegetariani di turno, salto l’approfondimento delle mie ragioni nell’abbracciare la fede vegetariana. Vi racconto un aneddoto che mi successe anni fa durante il corso di sommelier dell’AIS (Associazione Italiana Sommelier) all’Hotel Parco dei Principi di Roma. Durante l’ultima parte del corso, precisamente il terzo livello, quello che esaminava la metodologia dell’abbinamento cibo-vino, il relatore all’inizio del corso, camminando tra i banchi d’assaggio, chiese: “Alzi la mano chi di voi è vegetariano?”. Ero la sola. Allora i colleghi carnivori si spaccavano in due per farmi immaginare la succulenza, l’untuosità oppure la grassezza dei vari tipi di carne quando dovevo compilare la scheda dove si cerca di decidere il giusto abbinamento con il vino. I miei amici carnivori di banco erano assai umili.
Il termine vegetariano proviene dal latino vegetus, che significa sano. Ecco, anche questo a volte fa parte della confusione che ha  l’opinione collettiva nel far passare quel sano come vivere sano. Nella lunga lista dei vegetariani famosi troviamo, ad esempio,Tina Turner, Herman Hesse, John Lennon etc., ma direi che il loro vivere non è proprio un esempio di una vita immacolata. Fa piacere essere in compagnia del grande Enzo Maiorca, un vegetariano doc ed uno sportivo che con il suo corpo è entrato nella storia. Nella mia romantica immaginazione mi lascio incantare nel pensare che questo ammirevole siracusano è arrivato così lontano negli abissi, grazie anche al fatto che è vegetariano.
E mentre mia figlia piccola si gode il suo pollo che scrocchia, io serenamente mi mangio la mia patata. Ma non è bollente. Ecco perché sono convinta che c’è vegetariano e vegetariano. 
Sarah Zuhra Lukanic

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