Archivi del mese: giugno 2013

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la settimana 4/10 febbraio

due ricette della rubrica la ricetta in più:
dalla nostra corrispondente da Lugano lo Sformatino di cavolfiori con vellutata al gorgonzola
e da una nostra lettrice un’insalata magnifica L’insalata di Patrizia

in menubò:
Bocconi amari?

 

L’attacco ai mangioni non conosce pause. A supportare la campagna mondiale contro l’obesità, ormai priorità nel “programma salute” di tutte le società occidentatli, arriva la forchetta elettronica. Tra smartphone, tablet e tv intelligenti, al Consumer Elettronics Association, la più importante convention dell’elettronica che quest’anno si è tenuta a Las Vegas, la grande novità è stata la forchetta elettronica che si collega al web e ti dice come e quanto mangi. Progettata dall’ingegnere francese Jacques Lepin, ha al suo interno speciali sensori in grado di memorizzare, nel corso della giornata, l’orario di inizio e di fine pasto, il numero di forchettate portate alla bocca e la velocità. Se fai due forchettate in meno di dieci secondi, un led rosso comincia a lampeggiare (pensate che ansia!), avvertendoti che ti stati ingozzando. …continua

Caro Cupido, un fiore in bocca può servire?

“Un fiore in bocca può servire…”, cantava Battisti. “Purché sia italiano…”, aggiunge oggi la Confagricoltura. E spiega: se per San Valentino tutti gli innamorati regalassero un bouquet di fiori made in Italy, sarebbe una bella iniezione vitale per un settore che, come tanti altri, soffre profondamente gli effetti della crisi economica. In fondo, a guardare i dati, degli ultimi due anni, si tratta di una tendenza consolidata: quasi un italiano su due, affida ai fiori le palpitazioni del proprio cuore e onora la festa di Cupido soprattutto con le rose rosse. Solo che spesso, non controlla la provenienza o per risparmiare un po’ acquista mazzi cresciuti in serra, senza aver mai visto la luce del sole a migliaia di chilometri da qui. Mazzi, ci tiene a sottolineare il Presidente dei florovivaisti italiani, meno colorati, duraturi e autentici. Ossia all’opposto di come dovrebbe essere ogni amore che si rispetti. …continua


 

la settimana 28 gennaio / 3 febbraio

TUTTE LE DONNE DI KLIMT NEL GIALLO: ed è subito cena

Spiedino di patate e pomodorini, Sformato di riso cardi e zafferano, Filetto a vapore con salsa allo zafferano, Trionfo di giallo.
Il colore giallo, variamente declinato, rappresenta nelle opere di Gustav Klimt un elemento predominante; il giallo degli sfondi, l’oro dei capelli o ancora l’ocra dei vestiti, perché è spesso il giallo che veste l’altro elemento indiscusso delle sue opere: la donna. Chi si avvicina per la prima volta alla pittura di Klimt, circa 220 opere suddivise tra pitture monumentali e dipinti, non può non notare la sua personale interpretazione dei soggetti femminili; inizialmente i visi da lui ritratti non erano neanche identificabili, in quanto volevano unicamente rappresentare la metafora di una certa élite sociale apatica, demotivata e vuota ormai al declino e delle condizioni di tutta la società alla fine della monarchia danubiana.
La sua vita (1862-1918) coincise quasi per intero con la storia della Secessione viennese, quel vasto movimento culturale ed artistico nato a fine ’800 tra Germania ed Austria, che aveva come obiettivo la creazione di uno stile lontano da quello accademico e che coinvolse numerosi architetti e pittori dell’epoca in una Vienna che, in quel momento, era una delle capitali europee più raffinate e colte. …continua

“I dolci dell’amore”: una nuova via della missione

Cucinare per gli altri è una manifestazione d’amore. Una verità portata alle estreme conseguenze da uno scrittore cattolico di Taiwan che nel suo libro, I dolci dell’amore, presenta una nuova via all’evangelizzazione: i fornelli. Partendo dai presupposti che “esistono tanti modi per far conoscere il messaggio di Gesù” e che “mangiare insieme è una cosa che accomuna tutti i popoli a qualsiasi latitudine”, John Jia immagina il cibo come la nuova frontiera dell’opera missionaria. Da qui l’idea di un libro che raccoglie 50 ricette di torte, pensate e cucinate per prendersi cura degli altri. “Ho avuto modo di viaggiare e conoscere molta gente – ha raccontato John Jia ad Asianews – ed ho intervistato monaci, padri, suore, mamme, cuochi e portinai: a tutti ho chiesto quale fosse il loro dolce preferito e poi ho raccolto le 50 migliori ricette e le ho pubblicate, con l’idea che attraverso le torte puoi comunicare l’amore! L’amore dei genitori, degli amici, dei compagni di lavoro, passa spesso attraverso i dolci, e a maggior ragione si può dire lo stesso dell’amore di Gesù”. Così mentre in Italia, al Festival delle Scienze, si conferma che la ricetta per la felicità passa anche dalla cucina, a Taiwan, dove “I dolci dell’Amore” sta andando a ruba, si scopre che anche lo spirito si può prendere per la gola.

“Esiste una formula della Felicità?”

Si è concluso il Festival delle Scienze all’Auditorim Parco della Musica di Roma. Il tema di quest’anno: “Esiste una formula della Felicità?” Tra i big della scienza, premi nobel, illustri filosofi e matematici, ospiti di eccezione per la prima volta, c’erano cuochi ed esperti della letteratura eno-gastronomica afrodisiaca. Tanto per affermare che la felicità è una cosa seria e la ricetta per raggiungerla passa anche dalla cucina. Il legame tra cibo e benessere è da sempre convinzione universale, lo testimoniano il proliferare di trasmissioni sul cibo, l’esplosione di blog e ristoranti che realizzano corsi di cucina e cultura eno-gastronomica. Il legame stretto, tra alimentazione e sfera psicologica è riconosciuto dalla scienza, lo stesso Ippocrate suggeriva di usare il cibo come medicina per il corpo e per la mente. …continua


la settimana 21 / 27 gennaio

GIALLO COME IL SOLE
Uova colorate, Gamberi e patate, Filetto di platessa, Torta allo speck

Per non lasciare definitivamente l’India questa settimana vi proponiamo un menù tutto italiano, semplice e gustoso, incentrato sulla senape, che come la maggior parte delle spezie, è originaria dei paesi orientali, i primi accenni li troviamo in India nel 3000 a.c.. In Europa, invece, le prime notizie sulla senape, risalgono ai tempi dei Romani. La citazione più famosa sulla senape la leggiamo nel Vangelo (Matteo 13:31-32 – Propose loro un’altra illustrazione, dicendo: “Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo;), ma credo che la sua celebrità odierna la deve al famoso hot-dog che imperversa in tutte le strade, non solo newyorchesi! (se vuoi saperne di più leggi la senape su Wikipedia) leggi il menù

Diffidate dell’uomo che vuole sempre pagare il conto

Non so quante lettrici giovani (under 30) ci siano tra i fan di MadamaRicetta, ma spero tante, perché questa riflessione è per loro. O per chi, anche over 90, è ancora disposta a cambiare un po’ il mondo. Premessa: a Milano è nata la “Carta2per1” che, al costo di 49,90 euro l’anno, permette di consumare un numero illimitato di cene infrasettimanali per due, pagando metà conto. Al momento sono oltre cento i locali della città che hanno aderito al progetto, offrendo ai loro clienti questa occasione. È una bella trovata, uno scossone intelligente non solo all’attuale crisi economica, ma anche ad alcune consuetudini sociali ammuffite e pericolose. Basti pensare a cosa accade quando arriva il conto della cena a una coppia mista. …continua

Siamo lieti di comunicarvi una nuova collaborazione con MadamdaRicetta. Mario Campli, funzionario della Commissione Europea che si occupa di agricoltura, ci invierà le ultime news sui lavori e le nuove proposte di Bruxelles in tema…così da allargare i nostri orizzonti.

L’etichetta “Prodotto di montagna” prende forma. Sono in arrivo agricoltura locale e vendita diretta?

Logo biologico: 12 stelle bianche a forma di foglia su fondo verde © UELa Commissione presenterà una serie di linee guida che definiranno chiaramente i parametri sotto i quali gli agricoltori potranno etichettare i loro prodotti come “prodotti di montagna” nei prossimi mesi. Parlando in una conferenza sul tema, infatti, il Commissario Ciolos ha ribadito l’importanza di mantenere le comunità agricole nelle regioni montuose, sotolineando il loro contributo alla vitalità economica e alla conservazione del tessuto rurale dell’Europa. E ha anche contestato la nozione che queste aree possono sopravvivere solo se sostenute con un aiuto pubblico, chiedendo alle capitali nazionali di assisterle per sviluppare il loro potenziale in agricoltura e nel turismo. …continua


la settimana 14 / 20 gennaio

Social Shopping: l’unione fa lo sconto

Ben prima dell’allarme Istat (“inflazione record del 3 per cento nel 2012″), lo avevamo toccato tutti con mano: il prezzo della spesa cresce di giorno in giorno e, dalla benzina al pane, non c’è più scampo per il portafogli. Che fare? Dove si poteva tagliare già si è tagliato. Molte famiglie hanno diminuito l’uso della macchina e, secondo gli ultimi dati della Coldiretti, consumano più pasta, gnocchi e uova e meno pesce, vino, frutta e carne (un toccasana per la salute nazionale). Meglio allora, cercare altre soluzioni, con un po’ di fantasia. E farsi una cultura in tema di Share Economy o social shopping, ossia di spesa condivisa. Ieri il Wall Street Journal ha decantato gli innumerevoli vantaggi di questa esperienza, in primis quello di un reale e consistente risparmio. …continua

L’India delle Donne

Di ritorno dal mio ultimo viaggio, ecco le mie impressioni sull’India, viste con gli occhi di una donna. È difficile fare un racconto leggero –come nello stile di Madama Ricetta- della situazione femminile in India. Raccontare la condizione delle donne indiane è impossibile, o meglio inconcepibile per noi occidentali. Frutto di un cultura arcaica, alla nascita già avviene la selezione, e quelle che scampano all’infanticidio si ritrovano giovani adolescenti sposate con un uomo che non hanno mai scelto. Nonostante i movimenti femministi degli anni 70/80 e la ratifica nel 1993 della Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, in questo enorme paese “democratico” le discriminazioni femminili, all’interno della famiglia e della società, sono all’ordine del giorno. L’India è un paese di enormi contraddizioni, dove il sistema delle caste annienta qualsiasi barlume di democrazia reale. Il simbolo di questa contraddizione, al femminile, possiamo ritrovarlo personaggio più potente in India: Sonia Gandhi. (…continua)

la cucina in India

In India le pietanze vengono servite tutte insieme ed ognuno le mescola secondo il proprio gusto (una fortuna per noi occidentali che usavamo enormi quantità di riso bianco per stemperare il piccante delle loro piatti). Gli indiani non usano le posate, generalmente, utilizzano un pezzo di pane (senza lieto, una sorta di piadina) a guisa di cucchiaio e mangiano rigorosamente solo con la mano destra. L’ingrediente principe di tutte le ricette indiane, come dicevo, è il peperoncino che unito alle spezie (cannella, cardamomo, chiodi di garofano, coriandolo, cumino, curcuma e tantissime altre) la fa da padrone in tutte le pietanze. L’aroma che occupa un ruolo essenziale nella cucina indiana è il curry che non è una singola spezia ma un’insieme di aromi ed è preparato ad hoc da ogni cuoco. (…continua)

leggi anche le ricette indiane

PALK PANEER (crema di spinaci e formaggio), Samosa di verdure, Biryani di verdure, Curry di pollo e il tarka dal (zuppa di piselli)


la settimana 7 / 13 gennaio

Le Vellutate


D’inverno le vellutate sono una grande risorsa, un modo sano e gustoso di mangiare, che ci scalda e ci permette di svoltare una cena quasi a zero calorie. Dopo le abbuffate festive, per chi vuole recuperare la forma fisica arrivano in soccorso queste creme, purificanti e disintossicanti, che sfatano la leggenda: “light = privo di gusto”.
Queste zuppe oltre ad essere un ottimo piatto caldo, perfetto per questo clima, sono anche una maniera veloce per gustare le verdure di stagione dimenticate in frigo, e per tutte le mamme, un modo facile e appetitoso di proporre le verdure ai bambini. MadamaRicetta, vi svela qualche segreto per una vellutata a tempo di record, oltre a proporvi qualche ricetta classica: vellutata di lattuga (http://ricette.giallozafferano.it/Vellutata-di-lattuga.html), zuppa di finocchi e cavolfiore (http://www.labna.it/zuppa-di-finocchi-e-cavolfiore.html), vellutata di porri e patate (http://www.labna.it/vellutata-di-porri-e-patate.html). (…continua)

in Menubò:

Dieta post-natalizia? No, grazie.


Già solo salire sulla bilancia all’indomani dell’epifania è un atto che rasenta il masochismo. Decidere poi di passare bruscamente da un regime alimentare tutto sfizi e cioccolato ad uno di sacrifici e rinunce è follia. Eppure lo fanno in tanti. Prima – tra Natale e la Befana – giustificano le abbuffate prospettando a se stessi un implacabile digiuno di inizio d’anno. Dopo, scattata l’ora x, riempiono il frigo di cavoli e petti di pollo e, con un clamoroso autogoal, si danno la vita maledetta. L’inevitabile fatica che accompagna ogni dieta, infatti, a gennaio si eleva all’ennesima potenza. Il primo mese dell’anno è già, di per se, una corsa a ostacoli. Il clima è rigido, le giornate cortissime, le tasche più vuote e le prossime vacanze lontanissime. I buoni propositi di ogni sorta, inoltre, affollano le agende nuove di zecca, portandosi dietro un bel carico di stress (oltre che di entusiasmo). Perché dunque a tutto ciò aggiungere un “piatto che piange”? A sconsigliare le diete post-natalizie, oltre al buon senso, interviene quest’anno un’autorevole ricerca pubblicata sulla rivista International Journal of Obesity e condotta dall’Università di Montreal. (…continua)


le settimane 17 dicembre/ 6 gennaio

Auguri a tutti, ma ad alcuni in particolare. A quelli che amano le feste anche se sui loro cuori ci sono delle ombre, a chi è lontano dalle persone più care e a chi è felice nonostante la crisi, l’Imu e qualche panettone in meno. Auguri a chi ancora si indigna, si arrabbia e si scandalizza, senza cedere alla tentazione del qualunquismo. Auguri a chi aggiungerà posti inaspettati alla propria tavola e a chi non ha una tavola. Auguri a chi si scambia baci e abbracci di cuore, a chi ha illuminato a festa il balcone, a chi impacchetta tutti i regali in casa e a chi estrarrà i numeri della tombola. Auguri infine a chi si commuove davanti alla grotta, solo un attimo, appena prima di sedersi a tavola. E a chi quella tavola l’ha imbandita con gioia e con amore.

NOTTE DI NATALE A CASA MATISSE

CARPACCIO DI ZUCCA ROSSA, CAPONATA DI MELE, SPAGHETTI BROCCOLI E VONGOLE, TORTA DI ALICI, CASSATA AL FORNO

Oggi non vogliamo raccontarvi di abeti e puntali o di scolpite natività tra un bue ed un asinello, bensì vogliamo proporvi di trascorrere questa magica notte in compagnia dell’indiscusso estro di Henri Matisse, detto anche il “poeta del colore”. Siamo nel 1951 quando nasce Notte di Natale, opera che abbandona significativamente i canoni estetici dell’epoca e vira verso una sintesi delle forme fino a trasformale in simboli plastici, attribuendo all’eloquenza di linee e colori, il dominio incondizionato della composizione stessa. Inizia da qui per Matisse una terza età appagata e produttiva, un periodo in cui, nonostante la malattia, egli esprime pienamente la gioia e la serenità dei suoi 82 anni. Saranno quindi estro e armonia coniugati a una vegliarda giocosità gli elementi che consacreranno la sua arte alla storia e alla pittura. La nuova tecnica diventerà per lui quasi momento taumaturgico ed occasione che gli consentirà di liberare finalmente sentimenti e sensi dalla prigione del corpo malato. Che importano l’età e la malattia? Pur non trattandosi realmente di fede, egli concepirà una chiesa, consacrata all’arte, senza altro Dio che quello familiare che evocherà con affetto nell’ apoteosi dei papiers dècoupès Notte di Natale, conservato oggi al Museum of Modern Art di New York. (…continua)

in lo sapevi?

Una nuova manna: arriva il dolcificante green

Stevia, sembra quasi una strenna di Natale, invece è il nuovo dolcificante, una rivoluzione tutta naturale, che sta prendendo il posto della classica zolletta di zucchero. Per la felicità dei diabetici e della bilancia, Stevia non ha calorie e non provoca carie. Questa piccola piantina originaria del Brasile e del Paraguay ha un potere dolcificante pari a 200/300 volte quello dello zucchero. Dopo averla sottoposta a numerosi studi scientifici l’Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ne ha autorizzato l’uso sino ad un massimo di 4 mg per chilo di peso corporeo. Questo perché non sono disponibili ancora dati scientifici significativi sugli effetti a lungo termine. (…continua)


la settimana 10 dicembre/ 16 dicembre

I miei cavalli di battaglia

ARANCIA IN INSALATA, ZUK E SPECK, POLPETTINE CON LIMONE E CANNELLA
Menù facile, veloce ed economico, tutto pronto in un’ora. L’insalata con le arance la faccio sempre quando non ho pensato all’antipasto. In inverno nel mio frigo non mancano mai le arance, e i finocchi (spezza-fame per la dieta). Zuk e speck, è stata la prima ricetta che ho consigliato ad una mia collega, e da quel momento non me la sono più levata di torno. Tant’è che dopo qualche anno di richieste e ricette, ha deciso che era ora di aprire un sito con le mie ricette, per menù facili e veloci, www.madamaricetta.it. La ricetta mi era particolarmente cara, perché un giorno mia figlia, che fa la pasticcera, mi chiama e dice: “Mamma scendo a Roma con il mio chef, che dici se te lo porto a cena?” Il panico! Ma poi, un successone. Le polpette, le adoro, è il piatto di carne che amo di più, ma tutti mi dicevano sempre che non si fanno mai quando si ricevono degli ospiti. Questo perché la polpetta sembra sempre un riciclo di carne avanzata. Io che non sono di questo avviso, e le trovo buonissime, le faccio molto spesso e di tutti i tipi. Un giorno mentre facevo le mie solite polpette di carne, invece di mettere la noce moscata, sbaglio contenitore e ci metto la cannella! Oh my God, ed ora? Per temperare il sapore forte e deciso della cannella, aggiungo un po’ di ricotta e un limone grattugiato. Risultato? Una delizia! (…continua)

in Menubò:

Maccheroni addio

Oscuri presagi si addensano sui nostri piatti di pasta asciutta, sia sul fronte scientifico che su quello politico. È rimbalzata su tutti i giornali la notizia che il surriscaldamento ambientale minaccia seriamente la produzione di grano. Il Newsweek ha dedicato alla questione la sua ultima copertina, dal titolo apocalittico “The end of pasta”. Da qui al 2050, estati sempre più torride manderanno in fumo circa un quarto degli spaghetti attualmente consumati in tutto il pianeta. A meno che, naturalmente, non mettiamo un freno agli sprechi energetici. E veniamo al fronte politico. Tra i volti nuovi (davvero troppo ignoti) che hanno popolato le primarie on line di Beppe Grillo (le cosiddette parlamentarie) è comparso quello di Tony, pacioso 35enne che dal cuore della sua stanza da bagno, accomodato sulla tazza del water, annuncia il proprio programma elettorale. (…continua)

in lo sapevi?

DULCIS IN FUNDO? Bisogna preparasi dall’inizio.

Tra parenti e amici forse le vacanze natalizie ci regaleranno anche qualche seratina da dedicare al nostro lui o lei. Per un menù tutto eros e passione vi rimandiamo a San Valentino, per ora solo qualche suggerimento su cosa bisogna evitare per non rovinare un possibile successo in amore. I cibi da schivare non sono pochi, partendo da aglio e cipolla, soprattutto se crudi, in questo possono esservi d’aiuto le ricette di Filippo La Mantia, che dell’assenza di questi due ingredienti, ne ha fatto un credo. Poi niente fagioli o legumi perché causa di effetti collaterali, non proprio gradevoli. Al bando minestrine e purè: sanno troppo di ospedale. Attenti anche alle ricette troppo salutiste, dalle insalatine di germogli di soia ai centrifugati rigorosamente bio, non sono molto romantiche. Escludete anche il fast-food, in contraddizione con una notte di amore che si spera slow….leggi tutto


la settimana 3 dicembre/ 9 dicembre

La Polenta

SUGO DI OLIVE, CON IL GORGONZOLA, CON VERZA E FAGIOLI, CON IL BACCALA’
Vi indichiamo 4 condimenti semplici e veloci, per preparare la polenta, diversi dalla classica, ma sempre buonissima, polenta con spuntature e salcicce. Le ricette sono per 4 persone, quindi per ogni ricetta usiamo la confezione di polenta pronta da 375g (chi vuole, ed ha tempo, può scegliere la farina di mais cruda macinata appositamente per fare la polenta e deve farla cuocere 30 minuti in più). Per quella pronta portiamo a bollore 2 litri d’acqua (o diversamente, quanto indicato nella confezione), saliamo e versiamo a pioggia la farina di mais, cuociamo per 7/8 minuti (Io nell’acqua metto un po’ meno sale, ma aggiungo un cucchiaino di dado vegetale e due cucchiai d’olio). (…continua)

in Menubò:

Il tacchino sul tetto: analisi politica in chiave “proverbiale”

I proverbi sono frutto della saggezza popolare. È vero più che mai, se massime e aforismi vengono pescati direttamente dalla tavola o dalla pancia, ossia dalla quotidiana esperienza del mangiare. L’importante è pescare bene, senza eccedere (gettando troppa carne al fuoco), citare a sproposito (come cavoli a merenda) o prendere cantonate (vedi il “passerotto in mano e il tacchino sul tetto”). Nel mondo politico, si sa, il campione indiscusso di proverbi e metafore è Pierluigi Bersani, gallina vecchiotta che indubbiamente fa buon brodo (“Nel brodo – spiegava ieri Crozza imitandolo – mica ci si entra per far l’idromassaggio, ragazzi!). I detti popolari di matrice eno-gastronomica tuttavia non calzano a pennello solo al vincitore delle primarie. Al contrario, rivelano molto su numerosi suoi colleghi, a cominciare dallo sfidante sconfitto Matteo Renzi, che per risparmiarci “la solita minestra riscaldata”, ha bruciato le tappe della sua carriera politica, preferendo l’uovo di oggi alla gallina di domani, e ora è costretto a mangiar pane e cicoria (Rutelli docet). (…continua)

in lo sapevi?

Ciò che è buono non fa male…

Per i golosi è la notizia dell’anno: le patate fritte non fanno male. Chi non si è tormentato davanti ad un piatto di patate fritte, così buone e così caloriche? Per me erano di sicuro un tormento, quando da bambina, sempre grassottella, mi dicevano: “Cosa mangi? Pasta, nutella e patate fritte! Ti fanno male!” Capiamoci, privarsi di quel che ci piace non è mai una mossa troppo saggia, perché fiacca l’umore e di questi tempi non è proprio il caso. In soccorso arriva giustappunto la buona novella: le patate fritte non fanno male. A restituire il sorriso ai ghiottoni è una ricerca dell’Università di Napoli. …leggi tutto


la settimana 25 novembre / 2 dicembre

menù dalla ru6rica “Piatti e Pennelli” della nostra corrispondente Cecilia da Palermo,

PASTEGGIAR SOTTO GLI OMBRELLI DI RENOIRE

FUNGHI RIPIENI DI PASTA

SALSICCIA ALL’UVA

TORTA ALLA ZUCCA

Un saluto agli acquazzoni invernali, all’odore di terra bagnata e all’aria umida e festosa che corre sotto un bisticciar di ombrelli, quelli di Renoire. Gocce d’acqua su di un fotogramma che fissa uomini e umori, in un’ambientazione gioiosa che conduce al domestico calore di un camino e di una grande cucina affollata di amici. Il convivio che, per Pierre Auguste Renoire, rappresentava la celebrazione dei piaceri temporali della vita, del “qui e ora”, preferendo come soggetti dei suoi quadri le sue amanti e amiche, la magistrale raffigurazione dei loro candidi tratti e delle loro pose corporee, trasmettendo lo spirito della giovinezza e l’intimo fascino che ispirava la sensazione di un Eden di piaceri terreni. Nella sua pittura i colori luminosi, le mutevoli e abili pennellate e i toni di luce e ombra contribuiscono a dare vita a una calda sensualità che lo ha reso uno dei maggiori rappresentanti del movimento impressionista.

in Menubò:

Venezia: lo spuntino doc dei “zemei”

Voler fare uno spuntino a Venezia crea un certo stato d’ansia. I bar si susseguono a decine in ogni calle, ma le cibarie troppo colorate messe in mostra in vetrina ricordano per lo più quei panini di gomma che usano i bambini per giocare. In alternativa locali lussuosi con camerieri in guanti bianchi promettono stangate memorabili. Con grande gioia, quindi, abbiamo scovato sabato scorso, tra la casa di Goldoni e Rialto, l’Ostaria dai Zemei (San Polo, Ruga Vecchia di San Giovanni 1045), locale piccolo, ma accogliente, con i tavolini fuori e un bancone “artistico”, composto da panini, paninetti e crostini d’ogni genere, con abbinamenti riuscitissimi: lardo e rucola, baccalà, radicchio e alici; caprino e bresaola; petto d’oca con olio tartufato; ventricina piccante, spuma di tonno, pomodorini e pinoli. E ancora… continua

 


 

la settimana 19/ 25 novembre

Castagne

ZUPPA D’ORZO E CASTAGNE MORBIDELLE,
TACCHINELLA CON SALSICCIA E CASTAGNE,
PURÈ DI ZUCCA E ACETO BALSAMICO,
CALDARROSTE E VIN BRULE’

Son dura, son tondetta del colore del caffè.
Sto chiusa in un riccio, ma non per capriccio.
C’è chi riesce a togliere le castagne dal fuoco, ma ciò richiede una grande abilità. A noi piace mettercele le castagne sul fuoco, senza dubbio è più facile, quindi questa settimana un menù tutto marrone.

in lo sapevi?

Non solo frutta

Le castagne sono ricche di carboidrati complessi (amido) come i cereali, ed è per questo che non possono essere catalogate solo ed esclusivamente come frutta. Ricchissime di fibre, di potassio e di vitamine del gruppo B, per moltissimo tempo sono state il cibo predominante, povero ma altamente nutriente, per gli abitanti degli Appennini durante l’autunno e non solo. Negli ultimi anni sono diventate sempre più rare a causa di un insetto killer, che ne sta minando la sopravvivenza. L’insetto viene dalla Cina, ed è un parassita che attacca gli alberi di castagno impedendo la fruttificazione. La battaglia contro questo parassita è appena iniziata e ci vorranno almeno quattro anni per debbellarlo. A lanciare l’allarme è stata la Coldiretti, dando le cifre delle regioni più colpite, dalla Campania al Lazio, dalla Toscana all’Emilia Romagna ma anche Calabria, Veneto, Piemonte e Lombardia. Un duro colpo per l’Italia che è leader europea nella produzione di castagne. Certamente non ne avevamo bisogno! Speriamo che non finisca come per le palme, colpite dal punteruolo rosso, che abbiamo visto morire una ad una lungo le nostre coste. (…continua)

in Menubò:

Temple Bar Market: una piazza di cuccagna nel cuore di Dublino

È noto: il modo migliore per conoscere una città è dimenticare la guida in albergo e perdersi nei suoi meandri. Sabato scorso ne ho avuto conferma a Dublino scoprendo, per caso, il mercato biologico di Meeting House Square. Infreddolite e deluse, con la mia compagna di viaggio, giravamo di prima mattina per Temple Bar, quartiere famoso per la vita notturna, ma decisamente poco interessante alla luce del sole. Soprattutto se il vento fischia forte e le mani si gelano nonostante i guanti. All’improvviso dal fondo di una scala stretta e buia è giunto a rinfrancarci un caldo profumo di coccole e delizie. Uno di quei “fuori programma” da cogliere al volo. E così abbiamo scoperto il Temple Bar Farmers Market, un tripudio di specialità irlandesi biologiche, provenienti da Dublino e dintorni. (…continua)

Dal nostro corrispondente da Teramo, il Gattocherampica, vi proponiamo per restare in tema di castagne, dei sfiziosi dolcetti dal nome insolito, ravioli fritti della tradizione culinaria abruzzese che vengono preparati per natale: CALCIONETTI


la settimana 12/ 18 novembre

Le ricette della nostra corrispondente Valentina presentate a Cuochi e Fiamme:
Orzotto di Lago
Insalatina tiepida di coniglio alla senape
Piadina in carrozza

e per chi avesse perso la puntata….VALENTINA E STEFANO


 

la settimana 5/ 11 novembre

LOW COST – LOW TIME

POLPETTINE DI POLENTA CON POMODORI SECCHI E OLIVE, VELLUTATA DI BROCCOLI, INVOLTINI AROMATICI CON PATATE AL ROSMARINO, TAZZINA AL CIOCCOLATO

E’ un menu’ economico, intorno ai 20 euro, veloce e non troppo calorico (ovviamente, fatta eccezione per il dolce). Son tutte cose che si possono far prima. Comunque anche qui un’ora, prima della cena, dovrebbe bastare… (continua)

in Menubò:

La religione a tavola: a Roma 4 incontri sul rapporto tra cibo e fede


Guardare nel piatto altrui – comportamento severamente ammonito fino a un paio di generazioni fa – la dice lunga su stile di vita, abitudini e gusti del commensale. E non solo: può rivelare molto anche sul credo religioso dei singoli individui o di una collettività. Le psicologhe Grazia Polimeni e Stefania Traina, esplorano questo territorio proponendo, dal 20 novembre al 5 febbraio, a Roma, un percorso di quattro incontri su cibo e religione (cibo e buddismo, cibo e cristianesimo, cibo e islamismo ed cibo ed ebraismo). “L’alimentazione – si legge nel loro progetto – definisce la nostra identità personale, culturale, etnica e religiosa”. (…continua)

Lavoratori da Spremere

Non pensate che l’etichetta sia il mio chiodo fisso! Ma ancora una volta torniamo a parlare di etichettatura dei prodotti alimentari. Stavolta MadamaRicetta propone ai Parlamentari di presentare un disegno di legge sull’obbligo di esporre in etichetta: “prodotto ottenuto nel rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori”. Il monologo di Roberto Saviano, di lunedì 5 novembre a “che tempo che fa”, è solo l’ultimo di una lunga serie. Se ne sono occupati organi di stampa e trasmissioni televisive: dalla Gabanelli a Report a Riccardo Iacona in Presa Diretta. Dalle arance di Rosarno ai pomodori pugliesi, articoli di stampa e servizi nei telegiornali hanno descritto le condizioni dei lavoratori soggetti al caporalato. Ma la situazione degli immigrati che arrivano con i permessi stagionali, peggiora sempre più, senza che nessuno si degni di fare un controllo. …continua

dalla nostra corrispondente di Cisterna di Latina: Antonella Bellanca

Pollo ripieno di erbe


la settimana 29 ottobre/ 4 novembre

“Dolcetto o scherzetto?”

Lasagne con crema di zucca ai formaggi, Fiori di zucca al forno ripieni con gorgonzola, Zucca marinata servita con Mozzarella di Bufala, Torta di zucca e amaretti


“Dolcetto o scherzetto?” Il menù di questa settimana è dedicato alla festa di Halloween, e più precisamente alla sua regina: la zucca. Halloween una festa Americana, arrivata in Italia solo da qualche anno, non richiama molte simpatie, se non tra i giovanissimi. Il fatto di chiedere dolciumi “minacciando” scherzetti lascia perplessi molti genitori. Noi ci concentriamo sulla zucca che ne è il simbolo (una tradizione americana – che risale al 1837 – quella di intagliare zucche che in autunno sono disponibili in quantità molto elevate e sono molto grandi, facilitando il lavoro di intaglio). La zucca coltivata già dai popoli antichi, aiuta a controllare l’ansia e lo stress, ha pochissime calorie ed è economica. (…leggi il menù)

in Menubò:

Primo bilancio di Madama Ricetta: chi si loda non si sbroda


Ogni scarafone è bello a mamma sua. Non stupitevi quindi se approfittiamo di questo primo bilancio di Madama Ricetta per decantare le sue molteplici qualità. A sei mesi dalla nascita, infatti, la nostra creatura ha raggiunto traguardi che richiedono generalmente uno, se non due anni di tempo. La sua d’altronde è una vita intensa, grazie alla passione con cui le progenitrici la allevano e all’affetto dei tanti amici che la seguono. Su questo fronte siamo giunte quasi a quota 18 mila pagine visitate. A seguito della newsletter del mercoledì, ogni settimana registriamo 250 ingressi e oltre 800 clic. E ciò rappresenta il primo grande traguardo di questa precoce pargola, che riesce a soddisfare le esigenze di un’ampia rosa di amanti della buona tavola. (…continua)

una nuova ricetta della nostra corrispondente da Lugano: Valentina Arena

LE CROCCHETTE DI VALE

Quando mi hanno chiesto di partecipare a “cuochi e fiamme” mi hanno fatto una piccola intervista e tra le domande c’era: “dovendoti descrivere: a quale cibo o pietanza o ortaggio ti paragoni e perché? Credo di assomigliare ad una zucca. Dura come la sua buccia (ci metto un pò ad aprirmi) ma cotta a dovere diventa tenerissima come me… ed è versatile negli usi ( dolce e salato)” . Per questo vi suggerisco una ricetta speciale per Halloween deliziosa come accompagnamento ad un aperitivo. E vi invito se volete a seguire la puntata del 14 novembre di Cuochi e fiamme, dove mi vedrete come concorrente. (…continua)

dalla nostra corrispondente di Cisterna di Latina: Antonella Bellanca

Zuppa egiziana di malva e Crostata di Borragine
Questo che verrà sarà un lungo week-end e si potrebbe avere l’occasione di fare una bella passeggiata in campagna e raccogliere delle buone erbe, che adesso con le recenti piogge sono cresciute rigogliose. Vi illustro perciò due gustose e semplici ricette da gustare in questi giorni di festa (…continua)


la settimana 22/28 ottobre

Benvenuta Antonella, la nostra nuova corrispondente!

Antonella Bellanca (Cisterna di Latina)
imprenditrice agricola per passione, convinta coltivatrice del metodo biologico, introdotto nella propria attività già dal 1994, quando essere in bio era considerato una “idea da matti”. Ho integrato i miei studi con vari corsi: da imprenditrice agricola, metodo biologico, erboristeria, agricoltura sociale, agriturismo. Insieme al mio compagno Alessandro portiamo avanti “Lo Scrigno di Rebecca”. L’Azienda agricola è coltivata con metodo biologico certificato. E’ situata nel territorio della cittadina di Cisterna di Latina, antica Tres Tabernae, luogo di posta sull’Appia antica, utilizzata dagli antichi romani come sosta nei viaggi tra Roma e Napoli, e sede del ritrovamento dei ruderi di antiche terme e bagni turchi abbelliti da mosaici monocromi. Cisterna è anche il fulcro della zona di produzione del kiwi latino, come marchio I.G.P. Produciamo kiwi, uva da tavola Italia, olive da olio, ortaggi e frutta di stagione, erbe aromatiche. Lo Scrigno di Rebecca fa parte del circuito Wigwam come circolo di campagna e promuove iniziative culinarie legate al mondo agricolo. (guarda le mie ricette)

in lo sapevi?

Vino novello: quest’anno arriva prima

Il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha decretato che il 30 ottobre sarà possibile l’immissione al consumo del vino novello. Complice una stagione molto calda e assolata che ha anticipato le vendemmie e la semplificazione da parte del ministero delle norme nazionali di attuazione della normativa comunitaria in materia di etichettatura in generale, di menzioni tradizionali e di designazione e presentazione dei vini a DOP e IGP. (leggi le nuove regole). Potremo così gustare in anticipo rispetto agli altri anni il primo bicchiere di vino della stagione 2012, ottima a dire dei viticultori. Il vino novello fa parte dell’antica tradizione contadina: con l’arrivo dell’autunno si spillavano piccole quantità di vino dalle botti in fermentazione, per controllarne lo stato di avanzamento e la qualità. (…continua)

per rimanere in tema …

Riso al vino novello
Ingredienti per 4 persone: 400 g di riso, 2 bicchieri di vino rosso, 1 cipolla piccola, brodo q.b., parmigiano grattugiato, burro, olio extravergine d’oliva, sale, pepe in grani. Rosolare la cipolla finemente tritata nell’olio e, non appena sarà diventata trasparente, versare il riso e mescolatelo per alcuni istanti nel condimento, per tostarlo. Bagnare con il vino e lasciar assorbire, quindi salare e portare a cottura unendo il brodo caldo un mestolo alla volta. Spegnere il riso al dente. Condirlo con una buona macinata di pepe fresco, un cucchiaio di vino rosso e mantecarlo con parmigiano grattugiato e una noce di burro.

in Menubò:

All’avverduraggio! Un eroe tv invoglia i bimbi a mangiar sano


In epoca di rottamati e rottamatori, il cartone animato Capitan Kuk prova a fare lo sgambetto all’ultraottantenne Braccio di Ferro. Il mitico marinaio us, pipa in bocca e spinaci in tasca, viene infatti sfidato sulla prima delle sue specialità: invogliare i piccoli consumatori a mangiare verdure. La sua rivisitazione moderna è il giovane Kuk che nella serie trasmessa in Italia la scorsa primavera su Rai Yoyo e a breve nel palinsesto di Rai Due, sconfigge nemici e avversità grazie a sostanziose scorpacciate di frutta e verdura. Capitan Kuk veleggia a bordo di “Vitamina”, vascello a forma di Peperone, nell’arcipelago di Health e, al grido di “all’avverduraggio”, salva sempre gli abitanti dall’ingordo Golosix, crudele pirata e ladro incallito di cibo. Al suo fianco la sorellina Chiara, il re di Health Mabù (trasformato dai cattivi in una palla di pelo) e il prezioso “Cercafrutta”: una sorta di bacchetta magica all’avanguardia che svelando i super poteri di mele, banane, carote e simili, lo trae sempre d’impaccio nelle peggiori situazioni. (…continua)

Ora tocca a noi!

Dopo gli articoli delle scorse settimane sull’importanza dei prodotti bio (leggi l’articolo), sulla Proposition 37 -il referendum che si terrà in California sull’obbligo di dichiarare nelle etichette dei prodotti, l’eventuale presenza di ogm (leggi l’articolo)-, e dopo i servizi di Striscia la Notizia sui vini contraffatti e le migliaia di prodotti spacciati per made in Italy, questa settimana tocca a noi. In Senato, finalmente, sarà approvata una legge che prevede l’obbligo di riportare nell’etichettatura l’indicazione del luogo di origine o di provenienza e l’eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) in qualunque fase della catena alimentare. (…continua)


la settimana 15/21 ottobre

FUMI E PROFUMI

CROSTINI AL TARTUFO, TORTIGLIONI AL FUMO, FILETTO ALL’UVA, VELLUTATA ALLA MELAGRANA

Questa settimana parliamo di fumi e profumi. Fumi si! Quelli che si stanno sprigionando nei palazzi del potere. Una fitta nebbia che avvolge, tanti piccoli individui che sembrano già tanti fantasmini. I profumi invece potrete sentirli con il nostro menù facile e veloce come sempre nello stile di madama ricetta. (leggi il menù)

in Menubò:

“Bio ci Ama”

Già la scorsa settimana, non mi erano sfuggiti, nelle rubriche di scienza e alimentazione, diversi articoli sui cibi biologici, dal titolo “più buono, ma non più nutriente” o “cibo biologico bocciato a metà”. A seguito di uno studio, sui cibi con etichetta bio, l’Università di Stanford era giunta a questa conclusione: nessuna differenza rispetto ai prodotti convenzionali.
Nel fine settimana alcuni quotidiani sono tornati un’altra volta a scoraggiare i consumatori del BIO: stesso argomento e stessi titoli.
E allora no, non ci sto! E’ vero, una carota è una carota. Una carota ha 20 calorie, una carota bio ha 20 calorie.
Nessuna vitamina in più, né maggiori concentrazioni di proteine, ma un rischio di contaminazione con i pesticidi ridotto del 30% e una maggiore concentrazione di antiossidanti, vi pare niente?
Per non parlare delle carni (delle uova abbiamo parlato alcune settimane fa), la concentrazione degli animali e il regime alimentare forzato aumentano lo stress, le malattie e la pericolosità microbica e la diffusione di infezioni batteriche, ricordate ” la mucca pazza”, ” il pollo alla diossina” “l’influenza suina”. (…continua)


la settimana 8/14 ottobre

menù dalla rubrica “Piatti e Pennelli” della nostra corrispondente Cecilia da Palermo,

Il Cubismo dalla tela alla tavola

Destrutturazione di Riso, patate e cozze, Destrutturazione di Sarde a beccafico, Destrutturazione di Caffè

Ogni cosa può entrare a far parte, secondo Picasso, di un universo in cui gli elementi, fondendosi ai sentimenti, ai ricordi e alle emozioni prendono forma e colore in un turbinio di energie da cui egli estraeva l’immagine che poi restituiva in una tela, in uno schizzo o in una scultura.
Il quadro Les demoiselles d’Avignon (1907) che segna la grande svolta nella sua produzione artistica e la nascita del Cubismo è preceduto da un breve ma significativo incontro con l’arte africana che influenza le sue opere, detto epoca negra e da due fasi distinte in cui viene suddivisa la sua produzione: il periodo blu, caratterizzato da quadri monocromatici e il periodo rosache vede il ricorso a tonalità più calde e soggetti più leggeri. All’esordio del movimento cubista, seguirà una vastissima produzione di opere tra le quali quella che viene considerata un sentimento su tela “L’Amicizia”(1907/08). Con Picasso e il Cubismo nasce una nuova dimensione dello spazio pittorico che, escludendo la distanza, il vuoto e la misura, non è più illusionistico e in esso gli oggetti si possono distendere, aprire sovrapporsi, sconvolgendo le regole dell’imitazione. I soggetti vengono mostrati simultaneamente davanti, dietro, dall’alto, di lato, di sotto, obliquamente, come se l’artista, prima di dipingerli, li avesse osservati muovendosi nello spazio che li circonda, fissandone nella memoria i vari e molteplici aspetti. In questo modo i dati visivi non vengono semplicemente riprodotti, ma organizzati in una sintesi intellettuale,che, operando una selezione, fa emergere quelli essenziali. (…leggi il menù)

in Menubò:

Fame nel mondo: che posso fare io?


Soffrire la fame e morire di fame: ipotesi così lontane dalla nostra esperienza quotidiana da apparire inverosimili. O meglio, sappiamo che accade, ma difficilmente riusciamo a immaginare cosa significhi. La memoria nazionale sui sacrifici patiti in tal senso qui, in Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale si va inevitabilmente assottigliando ed è sempre più raro ascoltare testimonianze dirette che aiutino le generazioni presenti a collocare il dramma della fame nell’universo del possibile. Pance gonfie, visi scavati, corpi scheletrici sono altri mondi, altre galassie, altre vite. Altro da noi. Così i rapporti annuali delle realtà internazionali in prima linea su questo fronte, ci colpiscono sempre come uno schiaffo: un dolore anche acuto, ma temporaneo, che non lascia il segno. Oggi Madama Ricetta vuole che un segno rimanga, almeno tra le sue pagine web. (…continua)

Occhio all’etichetta!

Siamo a meno di un mese dalla sfida tra Barack Obama e Mitt Romney. Elezioni importanti che, loro malgrado, rischiano di oscurare il contemporaneo referendum Californiano: la Proposition 37. Una legge, che in caso di approvazione, obbligherà a dichiarare in etichetta l’eventuale presenza di ogm nei prodotti alimentari. Se i sondaggi non sono così favorevoli ad Obama, sembrano esserlo alla Proposition 37: il 65% dei californiani, infatti, si dichiara favorevole all’etichettatura. Un terremoto economico per le grandi multinazionali come Monsanto, Nestlè, CocaCola, fermamente contrarie, che sentono profumo di perdite enormi per le loro aziende. Non è un divieto alla produzione ma solo un obbligo d’informazione, e non è cosa da niente. (…continua)

nuove ricette del nostro corrispondente da Teramo: “il Gattocherampica”

Tiramisù di Gabriele e Lu ciambellott’ (ciambellone)

guarda gli articoli precedenti

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Parigi: l’Istituto italiano di cultura sdogana i fornelli con corsi di cucina a cinque stelle

istituto-italiano-cultura-parigiNon solo poesia, musica e pittura. Non solo Ariosto, Verdi e Michelangelo. La nostra cultura è anche gusto e sapore, tagliatelle e ragù, Vissani e Cracco. Ne è convinta Marina Valenzise, che intende arricchire la pregiata rosa di eventi dell’Istituto italiano di cultura a Parigi da lei diretto, con dei corsi di cucina ad alto livello, abbinati all’insegnamento della lingua di Dante. A svolgerli saranno gli chef più accreditati della nostra gastronomia (in primis Vissani), incaricati di insegnare oltralpe trucchi e segreti di un’arte in cui non siamo secondi a nessuno (con buona pace dei francesi stessi…). E il focus di ogni lezione saranno le diverse tradizioni regionali incarnate dal mastro cuoco di turno. Faranno da scenario il complesso storico dell’Hotel de Galliffet, sede dell’ente, e la cucina d’avanguardia firmata dall’architetto Tiziano Vudafieri, con dispensa a vista piena di prodotti rigorosamente made in Italy. Lodevole dunque il risalto dato all’iniziativa: non una Cenerentola del prestigioso Istituto culturale, ma una novità assoluta su cui Valenzise sta accendendo diversi riflettori, nella convinzione che la gastronomia sia parte integrante della cultura di un Paese e che condizioni anche i suoi flussi turistici. Sentivasmo il bisogno di questa iniezione di fiducia dopo l’infelice uscita del nostro sottosegretario ai Beni Culturali sulla decadenza della cucina italiana. Una gaffe imperdonabile che pochi giorni fa ha costretto lo stesso ministro Bray a un incontro riparatorio con i maggiori rappresentanti del settore, una gustosa tavola rotonda organizzata a Eataly Roma… Ma questa è un’altra storia!Silvia Gusmano
pasta-cucina-italiana-2
 
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Stecco affogato con riso biondo

spiedino alla birra400 g di polpa di maiale, 4 fettine di pancetta spessa, 2 cipolle, una birra chiara, rosmarino, alloro, timo, olio sale e pepe, 300g di riso pilaf, una bustina di zafferano
Tagliate la polpa di maiale a cubetti, e mettetela a marinare con il rosmarino, alloro, timo, olio sale e pepe, coprite con la birra e lasciate in frigo per 4 ore. Prendete o stecchi lunghi ed infilzate la carne alternandola con la cipolla e la pancetta tagliata a dadini. Cuocete alla griglia o in forno e servite con il riso aromatizzato allo zafferano.
MadamaRicetta

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Bionda o bruna: basta che sia Birra!

guinnesE’ vero i festival della birra solitamente sono ad ottobre – nulla contro i tedeschi – ma secondo me è la stagione sbagliata… La festa della birra dovrebbe essere in estate. Bionda, dorata o scura è la regina delle serate torride, in terrazza o in casa, in compagnia degli amici…cosa c’è di più estivo della birra? La birra trasmette diverse e opposte sensazioni gustative: acido, dolce, amaro, salato, e si abbina perfettamente a tantissimi cibi. Ha una buona sensazione al palato e un basso grado alcolico che soddisfano la voglia di leggerezza imposta dalla tavola estiva. Nonostante siamo il paese con il tasso di consumo di birra più basso in Europa, oggi i produttori italiani ci offrono una vasta scelta di birre artigianali, crude e cotte:  ce ne è per tutti i gusti. La mia preferita comunque rimane la Guinness. Se avete in programma un viaggio in Irlanda non potete perdere lo  storehouse della Guinness a Dublino, un percorso fantastico attraverso la storia della birra più amata dagli irlandesi. Sarà il fascino dell’Irlanda, il modo che hanno di spillare la birra, la location posta al top dello stabilimento con vista mozzafiato sulla città di Dublino, ma lì un bicchiere di Guinness ha un altro sapore.
Io in cucina la uso così: spuma di risotto filante, stecco di maiale e riso biondo e ‘a pastella
Ivana

glassofguinnesleggi anche:
l’articolo del fatto
” Un Paese di santi, poeti e birrai artigianali”
e se vuoi trovare la festa più vicina a casa tua guarda
“le feste della birra in Italia”
p.s. la birra è la bevanda più amata dalla nostra madamaparola, Silvia: “Ho cominciato a berla a 30 anni e non ho più smesso. Una passione senza se e senza ma per un piacere che è l’emblema della vita: dolce e amara allo stesso tempo, non se ne ha mai abbastanza, offre un’infinita varietà di sapori e colori e, se non esageri, ti inebria al punto giusto.”

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‘a pastella

birrasio chiamo questa pastella: uno uno uno. Perché uso 100g di farina (meglio se metà di grano tenero e metà di riso), un albume, 1 cucchiaio d’olio d’oliva, un bicchierino da caffè di acqua frizzante. Verso la farina in una ciotola e aggiungo prima l’acqua ghiacciata e poi la birra molto fredda pia piano sempre mescolando. Regolo di sale e aggiungo l’olio, la metto in frigo per mezz’ora. Nel trattempo preparo le verdure a fettine sottili, poi preparo l’albume montato a neve e lo aggiungo alla pastella. Ci intingo le verdure e le friggo in olio bollente. La più buona? La salvia. Le verdure pastellette sono ottime come antipasto servite con la birra chiacciata.
MadamaRicetta

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spuma di risotto filante

glassofguinnesuna cipolla, 2 noci di burro, 3 cucchiai di olio, 100g di provola affumicata, 500 grammi circa di riso, una bottiglia di Guinnes, brodo vegetale
Tritare finemente la cipolla, rosolarla in olio e una noce di burro senza farla imbiondire. Aggiungere il riso e tostare bene. Sfumare con tre quarti della bottiglia di birra, mescolare e lasciare evaporare a fiamma vivace. Aggiungere un pò alla volta il brodo vegetale, sempre mescolando, per terminare la cottura. Un minuti prima di spegnere aggiungere il resto della birra, far cuocere un minuto e spegnere. Aggiungere la provola affumicata tagliata a piccoli dadini e un po’ di pepe. Mantecare con una noce di burro, e il parmigiano.

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Farfalloni al pesto di pistacchio

farfalleIngredienti per quattro persone: 400 g di farfalloni, due cucchiai di pesto al pistacchio, sei pomodorini ciliegia, una cipolla, un acciuga salata, mezzo bicchiere di brandy, olio extravergine d’oliva, parmigiano reggiano, sale.
Sbollentare i pomodorini per ammorbidirli e tagliarli. Far soffriggere la cipolla tagliata a fettine sottili nell’olio. Aggiungere l’acciuga lavata e diliscata e i pomodorini. A metà cottura aggiungere il pesto al pistacchio, il basilico tritato e il brandy che si farà evaporare a fiamma piuttosto alta. Regolare con il sale. Nel frattempo far cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Scolarli al dente e saltare in padella insieme al condimento. Servire caldo con abbondante parmigiano grattugiato.

ecco la ricetta di pesto al pistacchio
pistacchi

 

 

 

 

 

 

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Pesto al pistacchio

pistacchi50 gr. di basilico tritato,
100 gr di parmigiano reggiano,
100 gr di olio extravergine di oliva,
1 spicchio di aglio rosso,
40 gr di pistacchi sbucciati.
Tutto insieme nel frullatore e il pesto è pronto!

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Ricevimento di nozze all’Ikea: se la polpetta si veste a festa

nozze Ikea 1Per carità il mondo è bello perché vario e in tanti amiamo le polpette dell’Ikea, ma la domanda sorge spontanea: come è venuto in mente a due sposi di Milano di festeggiare le loro nozze tra gli scaffali del noto mobilificio svedese? Volevano un ricevimento low cost e questo in tempi di crisi è più che encomiabile, ma tra le ville di lusso sul lago di Como scenario prediletto dei matrimoni vip a cinque stelle, e la tavola calda gialla e blu del punto vendita di San Giuliano, l’elenco di soluzioni fantasiose e chip è pressochè infinito. Di certo, nessun’altra scelta averebbe sollevato tanto clamore e regalato così ai novelli sposi, oltre alla promessa di felicità eterna, un bello spicchio di notorietà. D’altra parte, guardando i volti sorridenti delle foto, pubblicate su Il Giorno, ci si pente di questa punta di cattiveria e, diciamolo pure, di snobismo. Non solo appaiono sinceramente entusiasti gli sposi – lei con abito usato acquistato su E-bay a 164 euro, lui in completo nero piuttosto elegante – ma anche i loro cento invitati, contenti forse di essersi risparmiati l’ennesimo noiosissimo banchetto tradizionale. E poi mamma Ikea non si è fatta cogliere impreparata dall’inedito evento. I piatti migliori del suo repertorio – polpette a volontà, ma anche alce e salmone – non stati serviti in relativa pompa magna con apparecchiatura e abiti del personale di servizio rigorosamente in tema. Insomma, una trovata degna della migliore provincia americana che, infatti, ha brevettato l’idea ben prima di noi: l’anno scorso nel Maryland due ex compagni di scuola hanno festeggiato il loro matrimonio nel punto vendita Ikea dove si sono rincontrati (e rinnamorati) dopo oltre 30 anni. A loro e ai nostri sposi di Milano, i migliori auguri!

Silvia Gusmano

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Antipasto all’italiana

antipasto al'italiana1 burrata, un ciuffo di basilico,
un ciuffo di rughetta, 4 fette di prosciutto crudo,
un cucchiaino di salsa di capperi,
10 pomodorini piccadilly,
sale, pepe, olio e.v.o.
Lavate ed asciugate la rucola e il basilico. Componete il piatto con la rucola, adagiate al centro la mozzarella, mettete da una parte il prosciutto e dall’altra i pomodorini tagliati a spicchi. Mettete sui pomodorini la salsa di capperi allungata con un po’ d’olio. Spolverizzate di sale e pepe e irrorate con un filo d’olio, decorate con il basilico.

Valentina

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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per chi ha perso la puntata!

per chi ha perso la puntata del 14 novembre a Cuochi e Fiamme, con la partecipazione della nostra corrispondente da Lugano Valentina Arena, trova qui il link per rivederla.

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