Antonella Bellanca

imprenditrice agricola per passione, convinta coltivatrice del metodo biologico, introdotto nella propria attività già dal 1994, quando essere in bio era considerato una “idea da matti”. Ho integrato i miei studi con vari corsi: da imprenditrice agricola, metodo biologico, erboristeria, agricoltura sociale, agriturismo. Insieme al mio compagno Alessandro portiamo avanti “Lo Scrigno di Rebecca”.

L’Azienda agricola è coltivata con metodo biologico certificato. E’ situata nel territorio della cittadina di Cisterna di Latina, antica Tres Tabernae, luogo di posta sull’Appia antica, utilizzata dagli antichi romani come sosta nei viaggi tra Roma e Napoli, e sede del ritrovamento dei ruderi di antiche terme e bagni turchi abbelliti da mosaici monocromi. Cisterna è anche il fulcro della zona di produzione del kiwi latino, come marchio I.G.P. Produciamo kiwi, uva da tavola Italia, olive da olio, ortaggi e frutta di stagione, erbe aromatiche. Lo Scrigno di Rebecca fa parte del circuito Wigwam come circolo di campagna e promuove iniziative culinarie legate al mondo agricolo.

I soci ricordano in particolare “il week-end con il porco”, visita culinaria nel mondo dell’”oro del contadino con degustazione di piatti tipici della campagna laziale e “l’erba nel piatto”, visita guidata nella campagna circostante con il riconoscimento, la raccolta e la preparazione dei piatti con le erbe spontanee commestibili, che crescono rigogliose sul terreno. Inoltre organizziamo gite guidate nelle località adiacenti come l’Oasi di Ninfa, splendido e incantato esempio di parco botanico. L’azienda ospita le scolaresche che introduce alla scoperta delle erbe spontanee, alla conoscenza del metodo biologico e all’assaggio di gustose preparazioni. Graditi ospiti sono 3 caprette, 4 oche, 3 papere, diverse galline, un cavallo, due asinelle e tre cani, oltre ospiti occasionali come ricci, fringuelli, cinciallegre, germani reali, che talvolta per un breve periodo ospitiamo, poiché smarriti o feriti, per curarli e nutrirli.

Se desiderate avere informazioni sulle iniziative organizzate da “Lo Scrigno di Rebecca”  potete inviare le vostre e-mail a questo indirizzo antonella.bellanca@gmail.com

L’erba nel piatto.

In questo spazio ci occupiamo della FITOALIMURGIA, l’etimo deriva dalla contrazione del latino alimentia urgentia ( nutrimento in caso di necessità) con l’aggiunta di fito per indicare che si tratta solo di piante.
Mentre alymos, che deriva dal greco, indica un alimento che calma la fame. Nel 1700 veniva usato questo termine per indicare quegli alimenti procurati da ciò che offriva la natura, senza la coltivazioni dei campi, durante i periodi di grave carestia. Ma dell’utilizzo delle piante spontanee commestibili, l’umanità se ne è servita come nutrimento dai suoi albori, quando ancora gli uomini non erano diventati ancora stanziali e non avevano ancora scoperto l’agricoltura.
Tutto questo preambolo per conoscere ricette antiche e nuove che possiamo preparare in economia, solo spendendo un po’ di tempo per fare qualche salutare passeggiata alla loro ricerca. E’ necessario però rispettare delle regole fondamentali per intraprendere questa ricerca:

1) se non si è sicuri della specie raccolta è meglio desistere e riprovare in primavera quando la presenza dei fiori rende più semplice l’identificazione della pianta;

2) evitare la raccolta vicino a coltivazioni trattate con prodotti chimici tossici, meglio un terreno abbandonato o coltivato con metodo biologico;  lungo le strade ad alto traffico a causa dei gas di scarico delle macchine; e naturalmente  sono da sconsigliare i giardini frequentati dai cani.

3) raccogliere solo la quantità che ci serve, evitando il saccheggio o la distruzione delle specie, la prossima volta non ne troveremmo più!

Raccogliere le erbe diventa così una passione salutare. La passeggiata, la distensione, l’aria pura e l’evasione, il contatto con il mondo naturale ormai sconosciuto ai più, sono fattori importanti per il nostro benessere; senza contare poi la soddisfazione di aver scoperto o riscoperto l’erbetta buona che completa ed arricchisce i nostri piatti della tradizione dei  piatti tipici con le erbe. Delle erbe spontanee fanno parte anche molte spezie che, se non riuscite a trovarle durante le vostre passeggiate, potrete facilmente coltivarle sui vostri terrazzi o addirittura sul vostro davanzale. Iniziamo con due facili e veloci  ricette con la portulaca e il timo, a voi le ricette e la spiegazione per il riconoscimento delle erbe.

Potularca

Pianta succulenta annuale presenta fusti rossastri, carnosi, molto ramificati, e portamento prostrato, che la rende un’ottima pianta tappezzante; le foglie sono verde chiaro, cilindriche, succulente, morbide al tatto. L’aspetto è quello di un pianta grassa ma senza spine.

ricetta Frittelle di portulaca

Timo

Piantina perenne, alta fino a 40-50 cmche cresce nei terreni aridi, sassosi e soleggiati sia in montagna che in pianura. In Italia è presente in quasi tutto il territorio, allo stato spontaneo o coltivato, nei luoghi aridi, dal piano ai 900 metri.
E’ un piccolo arbusto molto ramificato con steli legnosi e molte piccole foglie grigio-verdi, lineari o strettamente lanceolate, fortemente aromatiche.
I fiori sono piccoli biancastri, rosei o lilla.

ricetta  Maccheroni con ricotta e timo

Se desiderate avere chiarimenti su queste ricette o avere informazioni lascia un commento, o scriveteni su info@madamaricetta.it


Questo che verrà sarà un lungo week-end e si potrebbe avere l’occasione di fare una bella passeggiata in campagna e raccogliere delle buone erbe, che adesso con le recenti piogge sono cresciute rigogliose. Vi illustro perciò due gustose e semplici ricette da gustare in questi giorni di festa: 

Zuppa egiziana di malva e Crostata di Borragine  

La Malva

Si trova ai bordi delle strade campestri, nei prati maanche nei nostri giardini.  Fin dall’antichità  i fiori e le  foglie erano considerate un efficacissimo rimedio per tutti i mali. Simbolo della calma e della dolcezza, questa pianta era utilizzata già dagli antichi Greci. Ippocrate la raccomandava per le sue proprietà emollienti e lassative, dimostrate ormai scientificamente e apprezzate ancora oggi. È una pianta erbacea annuale o perenne, facilmente riconoscibile dalle foglie  con nervature centrali a forma di palmo della mano con 5 lobi e con il margine seghettato irregolarmente. Presenta un fusto eretto alto anche 1 metro. In primavera presenta dei bellissimi fiori rosa o lilla.
Zuppa egiziana di malva
300 gr. foglie di malva, 2 spicchi di aglio, olio, sale e pepe q.b.
semi di coriandolo, fiocchi di cereali (facoltativi).
Portare all’ebollizione circa un litro di acqua salata, unire le foglie di malva lavate e tritate e cuocere per una ventina di minuti. A parte scaldare in abbondante buon olio d’oliva gli spicchi di aglio, aggiungere sale, pepe e coriandolo macinato. Versare tutto sopra la malva, bollire ancora molto brevemente e versare nelle ciotole. Se piacciono si possono aggiungere fiocchi di cereali (ricetta inglese) o crostini di pane ( possibilmente casareccio tipo Genzano). E’ una ricetta che va molto bene nelle serate già più fredde. La malva fa bene per il mal di gola, ma non mangiarne troppa perché è una pianta con proprietà lassative.

Borragine

E’ una pianta erbacea  può raggiungere l’altezza di80 cm. Ha foglie ovali che si riconoscono da una ruvida peluria, di colore  verde-scuro. I fiori azzurri sono usati per colorare e guarnire i piatti e per colorare l’aceto; congelati nei cubetti del ghiaccio sono delle graziose decorazione per le bevande estive. Ci sono state molte discussioni sulla tossicità della borragine, ma non vi preoccupate è un falso allarme potrebbe creare problemi solo mangiandone3 Kg. al giorno, per diversi giorni!!!!
Crostata di Borragine
500 gr. di pasta frolla, 100-150 gr. di borragine, 250 gr. di ricotta,
2 uova, arancia, cannella in polvere, 30 gr. di zucchero, sale.
Lessare la borragine , si strizza e si trita finemente, si unisce la ricotta,  lo zucchero, le uova un pizzico di sale, la scorza grattugiata dell’arancia e un cucchiaino di cannella in polvere. Preparare la pasta frolla e si fodera una tortiera lasciando un po’ per le guarnizioni. Se l’impasto risulta troppo duro si diluisce con un po’ di latte. Disporre l’impasto dentro la pasta frolla livellandola bene, quindi si fanno le decorazioni classiche di una crostata. Mettetela in forno mediamente caldo per una mezz’ora. La pasta deve risultare ben dorata. Si serve calda, ma è buona anche fredda. Si può spolverizzare con zucchero a velo con un po’ di cannella in polvere.
Buon appetito e buon week-end lungo!!!!


Pollo ripieno di erbe
per ogni pollo del peso di circa 500 gr.
100 gr. di pangrattato
100 gr. di olio
buccia grattugiata di limone
3 cucchiai di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di timo
1 cucchiaio di maggiorana
2 uova
sale e pepe
Mescolate il pangrattato con le uova, la buccia grattugiata del limone e qualche goccia di succo, 70 gr di olio e gli aromi; salare e pepare. Preparate il pollo per la cottura asciugandolo perfettamente, inserire il ripieno nel ventre e chiudere con un lungo stecchino. Massaggiare il pollo con il rimanente olio, salare e pepare. Mettere il pollo in una teglia copriere con un foglio di alluminio e infornare a fuoco medio. Dopo circa 45 minuti togliere l’alluminio e lasciare il pollo in forno finchè non si rosola per bene.
Antonella Bellanca
antonella.bellanca@gmail.com

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