Archivi del mese: gennaio 2013

“I dolci dell’amore”: una nuova via della missione

Cucinare per gli altri è una manifestazione d’amore. Una verità portata alle estreme conseguenze da uno scrittore cattolico di Taiwan che nel suo libro, I dolci dell’amore, presenta una nuova via all’evangelizzazione: i fornelli. Partendo dai presupposti che “esistono tanti modi per far conoscere il messaggio di Gesù” e che “mangiare insieme è una cosa che accomuna tutti i popoli a qualsiasi latitudine”,  John Jia immagina il cibo come la nuova frontiera dell’opera missionaria. Da qui l’idea di un libro che raccoglie 50 ricette di torte, pensate e cucinate per prendersi cura degli altri. “Ho avuto modo di viaggiare e conoscere molta gente – ha raccontato John Jia ad Asianews – ed ho intervistato monaci, padri, suore, mamme, cuochi e portinai: a tutti ho chiesto quale fosse il loro dolce preferito e poi ho raccolto le 50 migliori ricette e le ho pubblicate, con l’idea  che attraverso le torte puoi comunicare l’amore! L’amore dei genitori, degli amici, dei compagni di lavoro, passa spesso attraverso i dolci, e a maggior ragione si può dire lo stesso dell’amore di Gesù”. Così mentre in Italia, al Festival delle Scienze, si conferma che la ricetta per la felicità passa anche dalla cucina, a Taiwan, dove “I dolci dell’Amore” sta andando a ruba, si scopre che anche lo spirito si può prendere per la gola.   
Silvia Gusmano

 

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“Esiste una formula della Felicità?”

Si è concluso il Festival delle Scienze all’Auditorim Parco della Musica di Roma. Il tema di quest’anno: “Esiste una formula della Felicità?” Tra i big della scienza, premi nobel, illustri filosofi e matematici, ospiti di eccezione per la prima volta, c’erano cuochi ed esperti della letteratura eno-gastronomica afrodisiaca. Tanto per affermare che la felicità è una cosa seria e la ricetta per raggiungerla passa anche dalla cucina. Il legame tra cibo e benessere è da sempre convinzione universale, lo testimoniano il proliferare di trasmissioni sul cibo, l’esplosione di blog e ristoranti che realizzano corsi di cucina e cultura eno-gastronomica. Il legame stretto, tra alimentazione e sfera psicologica è riconosciuto dalla scienza. lo stesso Ippocrate suggeriva di usare il cibo come medicina per il corpo e per la mente. Ma il festival delle scienze ha posto la sua attenzione non sul cibo come buona fonte di energia fisica, ma come fonte di benessere, tranquillità a livello psichico, come contrasto agli eventuali sintomi depressivi, ansiogeni e di stress. Una sana alimentazione ha la  capacità di mantenere la buona salute, ma un adeguato apporto di cibi “coccola” sono fonte di felicità. Gli alimenti che ci piacciono ci donano immediatamente un senso di benessere, capaci in un sol boccone di risollevarci dalle fatiche di un’intera giornata. E non è detto che gli alimenti “coccola” facciano male. Il cioccolato, l’antidepressivo per eccellenza, stimola le endorfine solo a sentirne l’odore, basta scegliere quello fondente, meno grasso e calorico. Alcune ricerche hanno dimostrato che anche le vitamine di frutta e verdura e gli omega 3 del pesce azzurro mettono subito in circolo “sostanze della felicità”. Per non parlare delle fragole e dei mirtilli che contengono antiossidanti che migliorano l’umore e mantengono il cervello giovane. Insomma la lista sarebbe infinita, la regola: scegliere quello che ci piace di più, ma con equilibrio.
Per un menù all’insegna del piacere vi diamo appuntamento a San Valentino!
Ivana Santomo

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TRIONFO DI GIALLO

Disponete in un piatto da portata,
fette di ananas e fette di arancia tagliate a vivo (magari alternandole),
cospargete di scorza di limone grattugiata e succo di limone.

 

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FILETTO A VAPORE CON SALSA ALLO ZAFFERANO


Ingredienti per 4 persone
filetto di manzo 1 in un solo pezzo
zucchine 2
carote 2
cipolla 1
prezzemolo
alloro
pepe in grani
scorza di limone
chiodi di garofano
burro 1 cucchiaio
zafferano 1 bustina
panna da cucina 100 gr.
pere 2
In una padella fare andare a fuoco basso le pere ridotte a piccolo cubetti con una noce di burro, fino al loro disfacimento a questo punto aggiungere la panna dove avete fatto sciogliere precedentemente lo zafferano, rimettere sul fuoco e fare ridurre, in fine salare e pepare. In una vaporiera, mettere nell’acqua, il prezzemolo, due chiodi di garofano, la scorza di limone, la foglia di alloro e un paio di grani di pepe, coprire e portare ad ebollizione. Nel cestello disporre il pezzo di filetto legato, un paio di scalogni , le zucchine e le carote a pezzi grossi, coprire e fate cuocere a vapore per circa 40 minuti. A cottura ultimata avvolgere il pezzo di carne in un foglio di stagnola e fare riposare in frigo un paio d’ore. Quando la carne si sarà raffreddata completamente, liberarla dallo spago e tagliarla a fettine molto sottili. Disporla in un piatto da portata e cospargere la superficie con la salsa allo zafferano.

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SFORMATO DI RISO CARDI E ZAFFERANO

Ingredienti per 4 persone
riso carnaroli gr.300
cipolla 1
cardo 300 gr.
burro gr.80
farina bianca 30 gr.
Latte 1/2  litro
brodo vegetale circa 3 litri
zafferano 2 bustine
parmigiano grattugiato 60 gr.
pangrattato
Pulire il cardo togliendo tutti i filamenti, farlo a pezzetti e lasciarlo un paio d’ore a bagno in acqua acidulata. Trascorso il tempo scolare i cardi e insieme ad una cipolla finemente tritata metterli a stufare in una ampia padella con un poco di olio, aggiungendo un poco di brodo vegetale, farli cuocere fino a quando saranno teneri, salare. A questo punto aggiungere il riso e portarlo a mezza cottura, aggiungendo quando necessita brodo vegetale. Intanto preparare la besciamella e sciogliere al suo interno lo zafferano e il parmigiano grattugiato. Imburrare e spolverare di pangrattato una pirofila e versarvi il riso a cui avrete aggiunto la besciamella, livellate. Cospargere di pangrattato, parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro ed infornare a 180°e fare cuocere finché la superficie sarà gratinata.

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SPIEDINO DI PATATE E POMODORINI

Ingredienti per 4 persone
patate 4
pomodorini secchi 100 gr.
zafferano 1 bustina
pane casereccio
prezzemolo
olio, sale e pepe, origano
Sbucciate le patate, sciacquatele, tagliatele a cubi, tuffatele in una pentola con acqua in ebollizione in  cui avete sciolto lo zafferano e fatele cuocere per circa 5 minuti. Scolatele e mettetele da parte. Fate a cubetti il pane, ed in uno spiedo di legno alternate un cubo di patata, un pomodorino secco e un cubetto di pane. Disponete gli stecchi in una teglia con carta forno, irrorateli con un battuto di olio prezzemolo tritato,origano,  sale e pepe ed infornate a 180° per 15/20 minuti.

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TUTTE LE DONNE DI KLIMT NEL GIALLO: ed è subito cena

Il colore giallo, variamente declinato, rappresenta  nelle opere di Gustav Klimt  un   elemento  predominante; il giallo degli sfondi, l’oro dei capelli o ancora l’ocra dei vestiti, perché è spesso il giallo che veste l’altro elemento  indiscusso delle sue opere: la donna. Chi si avvicina per la prima volta alla pittura di Klimt, circa 220 opere suddivise tra pitture monumentali e dipinti, non può non  notare la sua personale interpretazione dei  soggetti femminili; inizialmente i visi da lui ritratti non erano neanche identificabili, in quanto volevano unicamente rappresentare la metafora di una certa élite sociale apatica, demotivata e vuota ormai al declino e delle condizioni di tutta la società alla fine della monarchia danubiana. La sua vita (1862-1918) coincise quasi per intero con la storia della Secessione viennese,  quel vasto movimento culturale ed artistico nato a fine ’800 tra Germania ed Austria, che aveva come obiettivo la creazione di uno stile lontano da quello accademico e che coinvolse numerosi  architetti e pittori dell’epoca in una Vienna che, in quel momento, era una delle capitali europee più raffinate e colte. Sono tempi di grande fermento culturale, in cui la  scoperta del Femminile si trovava  al centro del vortice di passioni che sconvolgevano il “vecchio continente”, l’arte scopre la donna. Klimt ora risuona con l’indirizzo artistico del suo tempo, egli pone le donne al centro del suo impegno creativo e del suo pensiero, e non si limita a renderle protagoniste della sua opera, ma nei suoi ritratti le mostra quasi più belle di quello che sono. Egli non segue la tendenza bensì la inventa, la anticipa. Dall’influenza preraffaellita Klimt si riscatta molto presto, rielaborandola in una cifra stilistica personalissima. Così le donne klimtiane diventano presto uniche, ognuna irripetibile nel suo fascino. Le dame dell’aristocrazia viennese dei suoi ritratti, le figure femminili  dei suoi dipinti simbolisti, quasi sempre bellissime, talora orrende, come alcune delle “forze ostili” nel Fregio di Beethoven o come l’immagine della vecchiaia nelle Tre età della donna, sempre dotate d’una forza, di un carattere che le eleva ad assolute protagoniste. Ma la svolta che porterà Klimt al suo inconfondibile stile avverrà  con il quadro Giuditta (I). Da questo momento il suo stile si farà decisamente bidimensionale, con l’accentuazione del linearismo e delle campiture vivacemente decorate. Due viaggi compiuti a Ravenna nel 1903 daranno a Klimt ulteriori stimoli. Da quel momento l’oro, già presente in alcune opere precedenti, acquisterà una valenza espressiva maggiore, fornendo la trama coloristica principale dei suoi quadri. Dipinti, ritratti di donne, oro, elementi questi che, pur rimanendo nel mondo dell’arte, rimandano la mia mente ad un altro affresco, stavolta cinematografico, di cui  mi permetto di consigliarvi la visione: La  migliore offerta. Ultima fatica di Tornatore dalla trama semplice e coinvolgente tutta incentrata sulla figura di  Virgil Oldman, battitore d’asta la cui vita solitaria e priva di affetti è ossessionata dal possesso di ritratti di donne che colleziona compulsivamente, finché un giorno non incontrerà una donna, e tutto comincerà  a tingersi di giallo. Dopo questa piccola incursione nel mondo della (ahimè)soppiantata celluloide e per concludere questa puntata di Piatti e Pennelli non mi resta che invitarvi a un dopo cinema,  tutto giocato sulle sfumature del giallo, naturalmente!
Cecilia Puleo

Spiedino di patate e pomodorini, Sformato di riso cardi e zafferano, Filetto a vapore con salsa allo zafferano, Trionfo di giallo

SPIEDINO DI PATATE E POMODORINI
Ingredienti per 4 persone
patate 4
pomodorini secchi 100 gr.
zafferano 1 bustina
pane casereccio
prezzemolo
olio, sale e pepe, origano
Sbucciate le patate, sciacquatele, tagliatele a cubi, tuffatele in una pentola con acqua in ebollizione in  cui avete sciolto lo zafferano e fatele cuocere per circa 5 minuti. Scolatele e mettetele da parte. Fate a cubetti il pane, ed in uno spiedo di legno alternate un cubo di patata, un pomodorino secco e un cubetto di pane. Disponete gli stecchi in una teglia con carta forno, irrorateli con un battuto di olio prezzemolo tritato,origano,  sale e pepe ed infornate a 180° per 15/20 minuti.

SFORMATO DI RISO CARDI E ZAFFERANO
Ingredienti per 4 persone
riso carnaroli gr.300
cipolla 1
cardo 300 gr.
burro gr.80
farina bianca 30 gr.
Latte 1/2  litro
brodo vegetale circa 3 litri
zafferano 2 bustine
parmigiano grattugiato 60 gr.
pangrattato
Pulire il cardo togliendo tutti i filamenti, farlo a pezzetti e lasciarlo un paio d’ore a bagno in acqua acidulata. Trascorso il tempo scolare i cardi e insieme ad una cipolla finemente tritata metterli a stufare in una ampia padella con un poco di olio, aggiungendo un poco di brodo vegetale, farli cuocere fino a quando saranno teneri, salare. A questo punto aggiungere il riso e portarlo a mezza cottura, aggiungendo quando necessita brodo vegetale. Intanto preparare la besciamella e sciogliere al suo interno lo zafferano e il parmigiano grattugiato. Imburrare e spolverare di pangrattato una pirofila e versarvi il riso a cui avrete aggiunto la besciamella, livellate. Cospargere di pangrattato, parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro ed infornare a 180°e fare cuocere finché la superficie sarà gratinata.

FILETTO A VAPORE CON SALSA ALLO ZAFFERANO

Ingredienti per 4 persone
filetto di manzo 1 in un solo pezzo
zucchine 2
carote 2
cipolla 1
prezzemolo
alloro
pepe in grani
scorza di limone
chiodi di garofano
burro 1 cucchiaio
zafferano 1 bustina
panna da cucina 100 gr.
pere 2
In una padella fare andare a fuoco basso le pere ridotte a piccolo cubetti con una noce di burro, fino al loro disfacimento a questo punto aggiungere la panna dove avete fatto sciogliere precedentemente lo zafferano, rimettere sul fuoco e fare ridurre, in fine salare e pepare. In una vaporiera, mettere nell’acqua, il prezzemolo, due chiodi di garofano, la scorza di limone, la foglia di alloro e un paio di grani di pepe, coprire e portare ad ebollizione. Nel cestello disporre il pezzo di filetto legato, un paio di scalogni , le zucchine e le carote a pezzi grossi, coprire e fate cuocere a vapore per circa 40 minuti. A cottura ultimata avvolgere il pezzo di carne in un foglio di stagnola e fare riposare in frigo un paio d’ore. Quando la carne si sarà raffreddata completamente, liberarla dallo spago e tagliarla a fettine molto sottili. Disporla in un piatto da portata e cospargere la superficie con la salsa allo zafferano.

TRIONFO DI GIALLO
Disponete in un piatto da portata,
fette di ananas e fette di arancia tagliate a vivo (magari alternandole),
cospargete di scorza di limone grattugiata e succo di limone.

 

 

LISTA DELLA SPESA
stampa la lista 
patate 4
pomodorini secchi 100 gr.
zafferano 4 bustine
pane casereccio
prezzemolo
origano
riso carnaroli gr.300
cipolla 1
cardo 300 gr.
burro gr.100
farina bianca 30 gr.
latte 1/2 litro
brodo vegetale circa 3 litri
parmigiano grattugiato 60 gr.
pangrattato
filetto di manzo 1 in un solo pezzo
zucchine 2
carote 2
cipolla1
alloro
pepe in grani
scorza di limone
chiodi di garofano
panna da cucina 100 gr.
pere 2

TABELLA DI MARCIA
Il filetto a vapore può essere cucinato anche il giorno prima. Per prima cosa procedere alla pulizia e cottura dei cardi perché hanno una cottura abbastanza lunga. Intanto lessare le patate e confezionare gli spiedi, disporli nella teglia ed infornarli, al momento della cena possono anche essere riscaldati un attimo al grill. Procedere alla cottura del risotto e della besciamella, unire i cardi, disporre il tutto nella pirofila da forno, il timballo può essere infornato prima e anch’esso essere riscaldato al momento della cena. Prima di uscire per andare al cinema, fare la salsina allo zafferano, tagliare la carne a fettine sottili, disporla nel piatto da portata, ed irrorarla con poco olio. Al momento di servire la carne, riscaldare la salsina a bagnomaria o al microonde e distribuirla sulla carne. Tagliare ananas e arance, pellicolare il piatto e metterlo in frigo al momento di servire condire con scorza e succo di limone e se volete un po’ di zucchero.  

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Diffidate dell’uomo che vuole sempre pagare il conto

Non so quante lettrici giovani (under 30) ci siano tra i fan di MadamaRicetta, ma spero tante, perché questa riflessione è per loro. O per chi, anche over 90, è ancora disposta a cambiare un po’ il mondo. Premessa: a Milano è nata la “Carta2per1” che, al costo di 49,90 euro l’anno, permette di consumare un numero illimitato di cene infrasettimanali per due, pagando metà conto. Al momento sono oltre cento i locali della città che hanno aderito al progetto, offrendo ai loro clienti questa occasione. È una bella trovata, uno scossone intelligente non solo all’attuale crisi economica, ma anche ad alcune consuetudini sociali ammuffite e pericolose. Basti pensare a cosa accade quando arriva il conto della cena a una coppia mista. Nella grande maggioranza dei casi è lui a tirare fuori il portafoglio e, ciò che è peggio, lei se lo aspetta e ne è contenta, scambiando per galanteria uno dei sintoni più insidiosi della disparità tra i sessi. Tanto insidioso quanto all’apparenza innocuo. Cercando in rete su diversi forum femminili la risposta al quesito “è giusto che l’uomo paghi il conto?”, si legge troppo spesso: “più che giusto, sacrosanto”. A richiederlo sarebbero, la tradizione, il bon ton e la peggior nemica delle donne, l’ultramillenaria cavalleria. Quella secondo cui all’uomo-cavaliere, forte e senza paura, spettava il compito di garantire sicurezza, stabilità e benessere della donna. A prezzo della sua libertà. La moglie-figlia-sorella, infatti, ben oltre il Medioevo (in Italia fino alla riforma del diritto di famiglia del 1975) era per legge sobordinata al marito-padre-fratello sia a livello personale che economico. La sua autonomia e la sua dignità erano completamente rimesse al buon cuore e al buon carattere dell’uomo che aveva accanto. Quanto è cambiato oggi? Tanto per fortuna, ma non ancora abbastanza. In troppi contesti familiari, sociali e lavorativi la donna soffre il forte retaggio culturale di quell’impostazione cancellata sulla carta (almeno nel nostro Paese). E se voi ragazze accettate oggi che fidanzati e corteggiatori paghino i vostri conti, vi aprano lo sportello o vi vengano sempre a prendere, non lamentatevi domani se i vostri compagni di vita vi lasceranno l’80 per cento o più delle incombenze domestiche. Non lamentatevi se storceranno il muso a una vostra promozione o se si sentiranno in diritto di farvi i conti in tasca. E ricordate infine che in questo caso non c’è cura possibile quando la frittata è fatta: esiste solo la prevenzione. Dunque, con le dovute sacrosante eccezioni, portate anche a tavola la parità, ricambiate ai vostri “cavalieri” cena su cena e correte a comprate la Carta2per1, che per una cifra davvero modica risolve il problema alla radice, risparmiandovi anche faticose spiegazioni dal sapore vetero-femminista.
Silvia Gusmano   
 
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L’etichetta “Prodotto di montagna” prende forma

Sono in arrivo agricoltura locale e vendita diretta?

Logo biologico: 12 stelle bianche a forma di foglia su fondo verde © UELa Commissione presenterà una serie di linee guida che definiranno chiaramente i parametri sotto i quali gli agricoltori potranno etichettare i loro prodotti come “prodotti di montagna” nei prossimi mesi. Parlando in una conferenza sul tema, infatti,  il Commissario Ciolos ha ribadito l’importanza di mantenere le comunità agricole nelle regioni montuose, sotolineando il loro contributo alla vitalità economica e alla conservazione del tessuto rurale dell’Europa. E ha anche contestato la nozione che queste aree possono sopravvivere solo se sostenute con un aiuto pubblico, chiedendo alle capitali nazionali di assisterle per sviluppare il loro potenziale in agricoltura e nel turismo. Il Commissario ha inoltre promesso di rapportarsi con il nuovo Commissario alla Salute Borg per garantire un certo grado di flessibilità agli agricoltori situati in queste regioni nell’applicazione del Regolamento UE sull’igiene. Secondo il nuovo Regolamento Qualità*(1151/2012) che è entrato in vigore il 3 gennaio, il termine “prodotto di montagna” è stato “stabilito come un parametro di qualità opzionale”. Il regolamento mostra che il termine si potrà applicare solo sui prodotti alimentari quando “sia le materie prime che i mangimi per gli allevamenti provengono essenzialmente da zone di montagna” e “in caso di prodotti trasformati, che anche il processo di lavorazione sia avvenuto in zone di montagna”. Secondo le nuove regole, la Commissione può, attraverso atti delegati, riservare nuove condizioni ed emendare l’utilizzo di quelle esistenti. Le linee guida su come la Commissione potrebbe facilitare gli agricoltori di montagna saranno sviluppate sulla base di un studio condotto dal Centro di Ricerca Congiunto sulle implicazioni economiche e il valore aggiunto di tale schema di etichettatura. Inoltre, nel nuovo Regolamento sulla Qualità, la Commissione ha il mandato di realizzare un rapporto entro i l 4 gennaio 2014 sulla fattibilità economica dell’etichettatura per l’agricoltura locale e vendita diretta per assistere  gli agricoltori che vendono localmente la loro produzione. Il prossimo anno, l’Esecutivo dell’UE dovrà presentare anche un rapporto al Parlamento Europeo e al Consiglio sulla possibilità di riservare un termine di qualità opzionale “prodotto delle isole”. Entrambi i rapporti saranno accompagnati da proposte legislative, se necessario.
*V. http://ec.europa.eu/agriculture/newsroom/100_en.htm 

Nuovo sondaggio: le aziende agricole europee e gli agricoltori continuano a ridursi di numero
Il numero delle aziende agricole e degli agricoltori in Europa continua a scendere, mentre chi resta si espande, talvolta anche oltre il 50%. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio 2010 sull’agricoltura, redatto da Eurostat, come parte di un rapporto di quasi 400 pagine sullo sviluppo rurale.. I maggiori incrementi di aziende agricole e relative produzioni si sono registrati in Slovacchia (+176%), ma anche in Bulgaria (+95%) e Rep. Ceca (+71%). Il numero totale dei proprietari di azienda è sceso, così come il numero complessivo dei lavoratori.
V. http://ec.europa.eu/agriculture/statistics/rural-development/2012/full-text-en.pdf

BREVI
L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza alimentare) cerca confermei sulla sicurezza dei dolcificanti: l’8 gennaio, infatti, ha chiesto ai produttori interessatri un feedback sulla sua ultima bozza di valutazione* sul dolcificante artificiale aspartame, il risultato della quale verrà inserito nella prima valutazione completa entro maggio.
*V. http://www.efsa.europa.eu/en/consultations/call/130108.htm
La Commissione lancia una strategia per un commercio più sicuro: una più stretta cooperazione tra UE e suoi partner commerciali, una più rapida identificazione delle reti del commercio illegale e obbligare i commercianti a pubblicare dati extra sull’offerta di prodotti – queste sono alcune delle idee chiave dell’impronta blu della Commissione* per una commercio più sicuro, pubblicate lo scorso 9 gennaio.
*Per maggiori dettagli http://europa.eu/rapid/search.htm ed inserire “IP/13/7” in “Reference

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articoli precedenti

la settimana 1/7 ottobre

Sgombro

CREMA DI SGOMBRI, SPAGHETTI CON CIPOLLATA DI SGOMBRI, FILETTI DI SGOMBRO ALLA SICILIANA, INSALATINA DI STAGIONE

Questa settimana è protagonista lo sgombro, o maccarello, il pesce azzurro per antonomasia. Un pesce di mare, e generalmente, non di allevamento, ricco di Omega 3 (i grassi che spazzano il colesterolo) che aiutano lo sviluppo cerebrale e proteggono il nostro cuore e le nostre arterie. Dovevamo compensare i grassi del nostro ultimo menù proposto, “formaggio”, e al contempo anche la borsa della spesa, cara con i formaggi, ed economica con il pesce azzurro. Insomma torniamo al menù al di sotto dei 20 euro, che fa bene al cuore ed alla tasca. (…leggi il menù)

in Menubò:

“Il destino delle nazioni dipende dal modo in cui si nutrono”


Le mangiate pantagrueliche di Fiorito e compagni travestiti da maiali non rappresentano solo un insulto ai contribuenti e ai cittadini che non arrivano alla fine del mese. Rappresentano anche uno schiaffo alle regole inviolabili del buon gusto (a tavola e nella vita). Entrando nell’età adulta, o forse ben prima, mi sono convinta che le buone maniere a tavola siano una forma di rispetto nei confronti di se stessi e degli altri commensali. Non pura apparenza, ma profonda sostanza. Diffido di chi, durante una cena in piedi, si avventa per primo sul buffet, si riempie il piatto fino all’orlo, salta la fila, lascia cadere pezzi di cibo sulle scarpe del vicino. (…continua)


la settimana 24/30settembre

in Menubò:

Il gusto speciale e antico dello “street food” (in Festival a Cesena)


Alcuni dei ricordi gastronomici più belli delle mie vacanze sono legati al “cibo di strada”: gli hot dog newyorkesi durante le lunghe passeggiate per Central Park, il chapati indiano scoperto a Mandalay, in Birmania, e le panelle di Palermo sulla piazza davanti alla celebre Focacceria San Francesco. Bocconi, con un gusto speciale, che raccontano storia, tradizioni e carattere del loro luogo d’origine. Non solo al turista. Anche nella capitale, dove sono nata, lo street food regala grandi soddisfazioni. I panini con la salsiccia più buoni della città, li fa lo Zozzone, banchetto malandato che compare nottetempo su uno slargo di Corso Francia, chiuso due anni fa per motivi igienici e riaperto poco dopo per le proteste dei tanti affezionati. (…continua)

in Menùbò: le recensioni -libri,ristoranti,eventi-:

Una scampagnata in città

Cornice d’eccezione per il primo festival di Campagna Amica: la vallata del Circo Massimo a Roma, dal 27 al 30 Settembre. L’evento Cibi d’Italia” racconterà ai consumatori il valore autentico delle produzioni agricole italiane: il cibo, il territorio, il saper fare, le tradizioni locali. Dalle malghe ai tavolieri, dai pascoli alle vallate, dall’agricoltura al cibo nel piatto: buono ma soprattutto sano, nel rispetto della sicurezza alimentare, ambientale e di tipicità. (…continua)

Un Pic Nic di Lusso

E’ stato “Un Pic Nic di Lusso” in tutti i sensi. MadamaRicetta non poteva mancare e le sue impressioni stavolta non sono del tutto positive. Grandi cuochi è vero, ma anche grandi prezzi. La prima perplessità all’accoglienza: ingresso 16 euro, una cifra eccessiva per degli assaggi tutti a pagamento. Una volta entrati, se si vuol mangiare, è necessario acquistare una card ricaricabile con multipli di 5 euro (quindi se ne spendi 16 se costretto a buttarne 4).
Taste of Roma, manifestazione enogastronomica, nata a Londra, ed esportata in altre città del mondo, nella sua versione romana, presso i Giardini Pensili dell’Auditorium Parco della Musica, ha lasciato qualche dubbio sull’allestimento, e non solo. Progettata più per gli organizzatori che per i visitatori, è stata soprattutto un via vai di domande, consigli, curiosità, dialoghi fitti e scambi di bigliettini tra chef, esperti e blogger. (…continua)

due ricette da Taste of Roma
due piatti preparati e descritti dallo Chef: Antonio Putignano del ristorante “La Buon’Ora” di Roma

 

 

 

 

Spaghetti con fasolari e tartufi su crema di piselli

Filietto di baccalà su crema di patate rosse

nuove ricette della nostra corrispondente da Lugano: Valentina Arena

Balottine di Pollo Mediterranee

Semplici e veloci, soprattutto si possono preparare prima.
Un piatto gustoso ed economico!

 


la settimana 17/23settembre

Formaggio

CHEESCAKE DI ZUCCHINE, INSALATA DI FARRO E FETA, POMODORI GRATINATI CON PECORINO E MENTA, SEMIFREDDO AL FORMAGGIO CON UVA E PESCHE

La crisi politica del nostro Paese? Credo proprio che tutto dipenda dal formaggio!
“Come si può governare un paese che ha duecentoquarantasei varietà differenti di formaggio?” Diceva Charles De Gaulle. In Italia l’ultimo censimento sui tipi di formaggio, realizzato dall’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale, risale alla fine degli anni ’80, e ne annoverava circa 400. Sarà questo che rende ingovernabile il nostro Paese? Latte, sale e caglio, tre ingredienti che danno vita a stili e realtà completamente diversi tra loro, una miriade di sapori e sensazioni, croce e delizia, degli uomini ma soprattutto delle donne. La bilancia protesta, ma noi siamo per il partito che ha abrogato il motto “magrezza è sinonimo di bellezza” tacciandolo come una bufala (per restare in tema di formaggio). Quello di questa settimana è un buffet per ritrovare gli amici. Possiamo contare ancora su qualche sera tepida che ci permetta di cenare fuori e ricordare le vacanze appena trascorse. Piccoli assaggi golosi e piatti semplici, vini rigorosamente doc! (leggi il menù)

in Menubò:

Uova virtuose e cervelli di gallina

Più pragmatico del filosofo, il consumatore informato non ha dubbi: nasce prima la gallina dell’uovo. O meglio, da una gallina felice, nasce un uovo più buono. Ogni italiano consuma in media quasi 14 chili di uova all’anno – in parte in maniera indiretta tramite l’assunzione di altri alimenti – e nell’80 per cento dei casi provengono da galline maltrattate: le pennute, infatti, vivono a milioni chiuse in gabbie minuscole senza la possibilità di stendere le ali o appollaiarsi: stressate, depresse, arrabbiate. Come le celebri protagoniste di “Galline in fuga”. Preoccuparsene non è fisima da animalisti, ma segno di civiltà e di intelligenza. Possiamo fidarci di uova covate alla svelta in batteria – a seguito di chissà quale alimentazione – e raccolte da nastri meccanici che scorrono sotto le gabbie? (…continua)

in lo sapevi?

Cacio e vino

Il formaggio ama preferibilmente i vini rossi e un po’ fruttati. Ma non disdegna i bianchi ben strutturati. Ad eccezione dei latticini che si sposano meglio con vini bianchi dal profumo leggero. Sugli abbinamenti formaggio vino si potrebbe dissertare per ore, noi invece nello stile di MadamaRicetta vi offriamo un breve elenco. Formaggi freschi e latticini o formaggi caprini giovani e formaggi a pasta dura non cotta: vini bianchi, dal profumo leggero, rotondi, mediamente freschi, o vini rossi giovani, non molto impegnativi, dal profumo leggero, moderatamente morbidi e moderatamente freschi. Formaggi a pasta molle o formaggi a pasta dura, cotta, ma poco stagionati: vini rossi di buon corpo e buona personalità, con dei profumi abbastanza intensi, moderatamente morbidi a temperatura ambiente, abbastanza tannici. (… continua)

Il cacio in tavola

I formaggi amano i contrasti, sicché, a volte si trovano avvolti in erba cipollina o impanati con frutta secca, uvetta e melange di pepe. L’incontro con spezie e ingredienti dolci, esalta gli aromi nascosti del formaggio. In un menù di soli formaggi potete sbizzarrivi tra tantissimi prodotti.
In primis i latticini: qualche cestino di ricotta servito con delle ciotoline di miele accanto; delle mozzarelline o burratine, di bufala e non, accompagnate con tazze piene di pomodorini e ciuffi di basilico. Un tagliere di formaggi dal sapore più deciso accompagnati da piccoli bicchierini con marmellate agli agrumi, alle pere e al peperoncino, composte di cipolle e chatney. Cubetti di formaggi dal taglio più morbido, come le caciottine, insieme a un cestino di pere piccole. (… continua)


la settimana 10/16 settembre

L’orto e il bosco entrano in pentola

CROSTINI AI FUNGHI, GIRELLE DI ZUCCHINE, CONIGLIO AL SOTT’OLIO, CAKE AI FRUTTI DI BOSCO

Sembra che possiamo finalmente dire addio al tormentone estivo dei Nerone, Caligola, Cerbero, Caronte, e Lucifero. Quest’anno l’inferno di Dante l’ha fatta da padrone, impossessandosi delle numerose fiammate di calore, portate dall’anticiclone africano, che ci ha tenuto sotto scacco per più di due mesi. Un’estate torrida e lunghissima, con pericoli per il raccolto, a causa della siccità (tra le peggiori degli ultimi cinquant’anni), e che ha visto andare in fumo boschi e prati in tutta la penisola (con un trend in aumento rispetto allo scorso anno). L’arrivo delle prime piogge ha rinfrancato tutti e non solo gli entusiasmi dei raccoglitori di funghi, che “fortunati loro” possono passeggiare tra i boschi e tornare con generosi bottini da trasformare in prelibati piatti. Questo lo spunto del menù della settimana tra orto e bosco, semplice e veloce come sempre nello stile di MadamaRicetta. (…leggi il menù)

in Menùbò: le recensioni -libri,ristoranti,eventi-:

Un Rifugio baby friendly nel cuore dell’Abruzzo


Scegliere il ristorante in base al parco giochi. Prima non mi era mai successo. Prima di essere mamma, naturalmente. Poi, tutto cambia, anche la scelta degli svaghi serali. Si, d’accodo, ogni tanto il piccolo si può mollare – non è mica un francobollo – ma non sempre è possibile, soprattutto in vacanza. E, allora, via con la ricerca dei ristoranti ‘baby friendly’, ossia dei locali dove clienti e camerieri non inorridiscono se tuo figlio di un anno e mezzo invoca ‘pappa’ a gran voce, infila la mano nel piatto e se la passa sulla maglietta, sputa un boccone troppo grosso, sbatte le posate sul piatto, poggia un piede sul tavolo e inevitabilmente dopo dieci minuti si lancia dal seggiolone e inizia a correre all’impazzata. Comprensibilmente non sono molti i ristoranti con queste prerogative di tolleranza e quando ne trovi uno a fine serata vorresti stringere calorosamente la mano al proprietario. (…continua)


la settimana 3/9 settembre

cena per due: il cielo lo ha messo Van Gogh

menù dalla rubrica “Piatti e Pennelli” della nostra corrispondente Cecilia da Palermo,
GNOCCHETTI ROSE’, INVOLTINI DI PESCE SPADA, TORTINO AL CIOCCOLATO E PEPERONCINO

Notte stellata sul Rodano, non evoca afrodisiache prelibatezze, bensì un cibo semplice negli elementi, sofisticato al palato e foriero di intriganti atmosfere. Per Vincent Van Gogh la pittura di notte fu una vera sfida che lo incuriosì a tal punto da spingerlo a riprodurre anche lo scintillio della luce artificiale dei lampioni, considerata una novità per il periodo, riflessa nelle acque del fiume. In tutti i suoi dipinti a tema notturno è evidente l’importanza che egli attribuì a catturare i colori brillanti del cielo, della luna e delle stelle. Nella pittura olandese c’è una lunga e radicata tradizione di scene al chiaro di luna, ma nessun artista aveva mai rappresentato così intensamente il senso di maestà e di mistero dell’universo. E poi in basso, in primo piano, si scorgono due innamorati che passeggiano sulle rive del fiume. Un appuntamento sotto una coltre di stelle stagliate nei mille blu del cielo, il profumo fresco della notte, il rumore dell’acqua che scorre, ingredienti di un piatto da consumare rigorosamente in due. (leggi il menù)

le recensioni di due ristoranti: la trattoria “in caciaia” di Livorno e il Plachutta di Vienna

“in caciaia”

Buona cucina a Livorno. Ecco il ristorante che fa per voi: “in caciaia” di Rosario Costanzi.
Nello storico quartiere di Antignano, a due passi dagli scogli di Livorno, nella suggestiva piazzetta Castello trovate tavoli all’aperto posti davanti ad una grande lavagna, dove con gessetto bianco, sono elencati i piatti del giorno. Rosario vi accoglie con cortesia descrivendo qualche piatto e i pesci che è riuscito ad acquistare, in giornata, dai pescatori di Antignano e dalle pescherie del porto vecchio. (…continua)

Plachutta Wollzeile

Non si può passare da Vienna e non andare da Plachutta, ormai fa parte della città come il Stephansdom, il fascino antico della ruota panoramica del Prater o il bacio di Klimt. Lo chef Plachutta, ormai di fama internazionale, è considerato il miglior ambasciatore della cucina unica viennese ed è autore del libro di cucina austriaca di maggior successo. Gault Millau lo ha nominato chef dell’anno 1991 e ha solo un anno più tardi, nel 1992, gli ha assegnato tre cappelli. Nello stesso anno ha ricevuto la A LaCarte “Gourmet Trophee” Austria. Nel 1993, Ewald Plachutta si è guadagnato anche una stella Michelin. (…continua)

 


la settimana di Agosto

Ferragosto in citta’, Ferragosto in campagna e nei boschi, Ferragosto sulla spiaggia

Vi proponiamo tre menù che potete realizzare con largo anticipo, come è consuetudine di MadamaRicetta. Una proposta per chi rimane in città, per chi è già tornato dalle vacanze o per chi non le farà. Una per il pic nic, in montagna o nei boschi: stuzzicanti panini, imbottiti di carne gustosa, pancake e crostate, tutto da mangiare rigorosamente con le mani. Una per la spiaggia dove trionfano frutta e verdura, colorate, che difenderanno la nostra tintarella: ingredienti leggeri e cotture semplici per non affaticare l’organismo. Solo per stavolta non vi diamo una lista della spesa, perché i piatti di questi tre menù si possono intercambiare o aggiungere all’uno o all’altro menù se volete sfoggiare dei menù più ricchi, come il cous cous in spiaggia, o i pancake di fave come aperitivo in città. (…continua)


in Menùbò: le recensioni -libri,ristoranti,eventi-:

Un PIC-NIC di lusso

Taste of Roma sbarca nella capitale. Dopo tre edizioni di grande successo a Milano, il festival enogastronomico che ha conquistato il mondo, dal 20 al 23 settembre arriverà sui giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica per deliziare gli ospiti con assaggi di alta cucina e vini prelibati. Per quattro giorni, il celebre Restaurant Festival, in versione romana, organizzerà corsi di arte culinaria e presenterà in oltre sessanta stand, produttori e aziende selezionati, con i loro migliori prodotti. I più acclamati chef dei ristoranti romani, animati dal desiderio di offrire una gastronomia d’eccellenza alla portata di tutti, usciranno inoltre dalle proprie cucine, stellate e non, per incontrare i fan, svelare segreti e ricette e, perché no, divertirsi esibendosi ai fornelli a cielo aperto! Si andrà dalla tradizionale cucina italiana, a quella tipica romana e regionale, con sconfinamenti nella cucina creativa e sperimentale. (…continua)

 

Ad Albenga terreni creativi e arte in serra

Gli antichi lo chiamavano locus amoenus, posto incantato che grazie alla sua bellezza, delizia lo spirito e accende la creatività umana. L’esempio più alto, nella letteratura italiana, lo offre Boccaccio che nel Decameron dà vita per i suoi novellieri, fuggiti dalla peste di Firenze, ad una cornice bucolica simile al paradiso terrestre. La rivisitazione più irriverente dei tempi moderni la troviamo invece nel film Tamara Drewe, dove la campagna inglese si trasforma per alcuni scrittori da Musa ispiratrice a scenario di torbide passioni. Nel mezzo, si colloca la felice intuizione di Terreni Creativi, Festival che porta l’arte nelle serre e sui campi coltivati di Albenga, nel cuore della Liguria. Il locus amoenus della kermesse, giunta alla sua terza edizione, sono infatti tre importanti aziende agricole della zona (Terra Alta s.r.l, CeRSAA e Aeffe Floricoltura): luoghi di lavoro protagonisti delle dinamiche economiche e sociali della provincia di Savona, che dal 6 all’8 agosto si trasformeranno in suggestive scenografie per ospitare spettacoli e performances di vario genere. L’obiettivo è coniugare produzione artistica e produzione agraria, entrambe espressione del migliore spirito ingauno (da Album Ingaunum, antico nome della città, mutato dopo la sua conquista da parte dei Romani). (…continua)


 

la settimana 23/29 luglio

Fish, we can


SFORMATINI DI CUSCUS E PESCE SPADA,
SPIEDINI DI GAMBERI SU CREMA DI PISELLI, FILETTI DI SALMONE MARINATI E INSALATA DI PERE E CETRIOLI, MOUSSE ESTIVA ALLA LAVANDA
Il mondo si divide in due: quelli che mangiano abitualmente pesce, considerandolo alla stregua di qualsiasi altro alimento, e quelli che lo temono perché puzza, è difficile da pulire, da cucinare, da porzionare etc…Questa seconda categoria si cimenta con capitoni, spigole e orate solo nelle grandi occasioni (il cenone della Vigilia) o si limita a lessare qualche merluzzetto per i piccoli di casa. E non è detto che tante resistenze siano dettate da una questione di gusto: si può amare il pesce, ma non sentirsi alla sua altezza. Mangiarlo al ristorante, ma bandirlo dalla propria cucina. Il menù di oggi vuole sfidare questo tabù e con un pizzico di presunzione prende in prestito uno degli slogan più celebri degli ultimi anni: lo “yes, we can” cantilenato da Barak Obama durante tutta la campagna presidenziale statunitense del 2008. Se il primo candidato afro-americano alla Casa Bianca è riuscito ad infiammare i cuori di milioni di cittadini, promettendo di realizzare i loro sogni, al ritmo di yes-we-can, sarà facile per i nostri fan, nel loro piccolo, conquistare i propri ospiti con una cena tutta a base di pesce: fish, we can! “Si, è possibile”: cucinare e pulire il pesce è tutt’altro che complicato (a volte addirittura banale) e consente spesso di ottenere grandi successi con un dispendio minimo di fatica. Le ricette qui proposte ne sono prova lampante quindi, per usare lo slogan della prossima campagna elettorale di Obama…”foward”…”avanti”: provateci subito! (…leggi il menù)

in Menùbò: le recensioni -libri,ristoranti,eventi-:

“Mediterraneo”, ristoranti in periferia

Se un giorno scopriste di avere una gran voglia di mangiare dei buoni piatti a base di pesce non dovete necessariamente salire in macchina ed affrontare le estenuanti code verso il mare. A contraddire chi pensa che in periferia non ci sono buoni ristoranti ci prova “Mediterraneo” che, lo scorso 12 luglio, ha aperto i battenti a Morena, estrema periferia di Roma sud. Ambiente dal design elegante, molto curato, ma al contempo rilassante e confortevole. Il pavimento e le pareti: un mosaico di mattonelle di stile siciliano, tutte diverse e coloratissime, creano un’atmosfera accogliente e calda. Gestito da due fratelli Fabio e Pier Luigi, che hanno già maturato una lunga esperienza nel settore, il “Mediterraneo” ha una cucina che mette al primo posto la qualità del prodotto. (…continua)

in Menubò:

Una spolverata di reggiano che fa la differenza


Mangiare parmigiano è tutt’altro che un sacrificio e informarsi su come acquistare quello prodotto nelle aziende emiliane colpite dal terremoto dello scorso maggio è semplice e veloce (basta consultare, tra gli altri, www.parmigiano-reggiano.it). Non stupisce dunque che già un italiano su quattro abbia fatto questa scelta (secondo i dati appena diffusi dalla Coldiretti). Gente intelligente, consumatori responsabili che mettono in pratica in modo fruttuoso le migliori regole del consumo critico. Il loro gesto non costa niente (il parmigiano regna sovrano su ogni tavola italiana), ma serve tanto. Serve a scongiurare la chiusura degli oltre 80 caseifici – per la maggior parte nel modenese – distrutti o gravemente danneggiati dal sisma e il conseguente collasso degli altri anelli della catena produttiva: stalle e fienili, mungitoi, magazzini di conservazione, studi veterinari etc… Serve, inoltre, a contenere un danno, quello causato al comparto caseario emiliano dalle scosse, calcolato in circa 200 milioni di euro (500 mila le forme di parmigiano crollate rovinosamente dagli scaffali). (…continua)

Donne di latte vestite


Latte freddo, caldo, in tazza, al vetro: sono diversi i modi di consumare questo prelibato nettare a colazione e dall’autunno, ce n’è uno in più: indossarlo! E sì, una designer tedesca Anke Domaske di 28 anni ha inventato un tessuto rivoluzionario nato dal latte, ovviamente ecocompatibile e adatto alle persone con problemi di allergie e dermatiti, il “qmilch”: sembra seta e può essere lavato e asciugato come il cotone. Così dopo l’abito fatto con il vino, arriva quello appena munto. Il termine nasce dall’unione del nome tedesco del latte, “milch”, con la parola “qualità”. Dopo due anni di ricerca la microbiologa, con la passione sfrenata per il fashion design, e la sua squadra sono arrivati ad adoperare la caseina, estratta dai residui del latte, che non possono essere utilizzati per la produzione alimentare, come materia prima per la realizzazione di una bio-fibra. Il tessuto risultante è la prima fibra prodotta dall’uomo senza aggiunta di alcun componente chimico: idea rivoluzionaria, a basso impatto ambientale e soprattutto eco-sostenibile. Tale tessuto infatti può essere ricavato anche dal latte scaduto o scartato dai processi industriali caseari che, altrimenti, andrebbe buttato. (…continua)


la settimana 16/22 luglio

Vegetariano Salborse

UOVA RIPIENE, SPAGHETTI CROCCANTI CON PACHINO E PECORINO, POLPETTE AL FORNO DI RICOTTA ED ERBETTE, LATTUGHINO CON PANE CARASAU MELE E NOCI, MERINGATA AL MELONE
Pasto completo per quattro persone: 20 euro. È il menù dei tempi di crisi, che impongono di alleggerire il carrello della spesa, ma non certo di impoverire la tavola. D’altronde, non tutte le crisi vengono per nuocere, come teorizzò Einstein (leggi la citazione) e come, nel suo piccolo, Madama Ricetta docet (leggi l’approfondimento: Ma che cos’è questa crisi). Da qui la scommessa del menù “Vegetariano Salvaborse“: coniugare gusto e risparmio, stringendo un po’ le cinghie della borsa e spalancando le porte alla fantasia. Dopo la proposta “verdure ko” della settimana scorsa, Madama Ricetta torna a strizzare l’occhio al partito “carne ko” e lo fa con l’intento di favorire un risparmio non solo di denaro, ma anche di tempo. Velocissimo, tutto pronto prima della cena, il “salvaborse” consente ai cuochi di godersi la cena al pari degli altri commensali, partecipando a pieno al clima conviviale della serata (ammesso che gli ospiti siano simpatici!). E rende omaggio a quella ignota schiera di “portaborse”, tanto indaffarati quanto squattrinati, da cui MadamaRicetta&company hanno preso il là e di cui, non dimentichiamolo, fanno parte. (…leggi il menù)

in Menubò:

Ma cos’è questa crisi…

La crisi continua a imperversare e gli italiani? Sempre lì a lamentarsi. E allora cerchiamo, di trovare qualche piccolo accorgimento per risparmiare e qualche stimolo per ricominciare a sperare. Rodolfo De Angelis la cantò, così, già negli anni 30: “Ma cos’è questa crisi? pappa rapà papà!”. Un brano portato al successo anche dal grandissimo Gaber, con molta ironia, ma sopratutto con molte verità, come solo lui sapeva fare. Certo dal 1930, a giudicare dal testo, sembra non sia cambiato nulla, ma la storia ci insegna che ogni crisi porta con se, anche etimologicamente, l’idea del cambiamento e non necessariamente in peggio. E quale può essere il nostro progresso in cucina in tempi di crisi? In tempi di “magra”, ognuno cerca di arrangiarsi come può e risparmiare è diventata ormai una necessità. Allora lista in borsetta, carrello alla mano, vediamo come dimezzare lo scontrino! (…continua)

Se la formica fa chic


Non è la prima volta che l’Occidente scopre, ciò che nell’altra metà del pianeta è “l’acqua calda” e lo trasforma in una moda. Soprattutto a tavola. È il caso dell’ agricoltura urbana di cui ci siamo ampiamente occupate o delle mille e una ricette che vengono importate da Thailandia, India o Corea e proposte dai ristoranti esotici più in voga di Londra, New York o Milano. La storia si ripete questa volta con gli insetti. Da anni ormai la Fao raccomanda un maggior utilizzo di larve, formiche e scarafaggi nelle diete delle popolazioni che soffrono carenza di cibo, sottolineandone i vantaggi: il valore nutrizionale, l’ampia disponibilità, i costi ridotti o inesistenti. In molti Paesi s tratta solo di assecondare o incrementare abitudini consolidate. (…continua)

“libri”

A fuoco lento, ricette per l’inclusione sociale

Riportiamo una bella recensione, dal titolo “Menù a fuoco lento per condividere la vita”, apparsa sabato scorso sull’Osservatore Romano, a firma di Giulia Galeotti. Una (duplice) lettura da non perdere.
“Siamo bombardati, ormai, di cucina. Tra libri di ricette, programmi televisivi, riviste dedicate, personaggi tra i fornelli, rubriche, è una corsa a ostacoli. Salvo poi essere parimenti bombardati dalla gara tra suggerimenti ossessivi su quale sia il regime dietetico più facile, indolore ed efficace. Le prime posizioni delle classifiche di vendita dei libri in Italia restituiscono con inequivocabile chiarezza questo binomio, autenticamente schizofrenico. Eppure, tra il marasma di titoli e pubblicazioni, qualcosa di veramente appetitoso e salutare lo abbiamo individuato. È A fuoco lento. Storie di ordinaria disabilita, ricette per l’inclusione sociale (Milano, altreconomia edizioni, 2012, pagine 112, euro 8), libro a cura dell’associazione Come un albero onlus e di Solidarius Italia, che riporta ricette di vita e di cucina raccontate da familiari di persone affette da disabilità mentale. (…continua)

Autosufficienza alimentare: un sogno evergreen


Orti improvvisati su tetti, balconi e terrazze, scelte a volte dettate dalla crisi, più spesso imposte dalla moda del ritorno al bio e dalla ricerca di cibi più genuini. Riprendiamo un argomento trattato alcune settimane fa (vedi Un ortotavolo per la vita), per darvi notizia di un’interessante pubblicazione resa disponibile al pubblico italiano in questi giorni. L’agricoltore inglese, John Seymour, sostenitore convinto della teoria dell’autosufficienza alimentare e produttiva, nato a Londra nel 1914, in tempi ancora non sospetti, scrisse nel 1978 un vero e proprio manuale teorico-pratico su una scelta/stile di vita ecosostenibile – “L’orto e il frutteto secondo natura” – dando numerosi suggerimenti e indicazioni precise sui processi di preparazione del terreno, coltivazione, scelta dei migliori sementi, interessanti tavole botaniche e schede dettagliate sui vari alimenti. (…continua)

nuove ricette della nostra corrispondente da Lugano: Valentina Arena

Chutney di Ananas
Il “mio” Tuorlo

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la settimana 9/15 luglio

Riccardo: verdura ko


CROSTONI CON SPUMA DI NASELLO, SPAGHETTI VONGOLE E BOTTARGA, MERLUZZO CROCCANTE, PATATAS BRAVAS, CAPRESE AL LIMONE
Amante appassionata delle verdure – forse si capisce dai menù pubblicati sin qui -, ho ricevuto le proteste di un caro amico e lettore, Riccardo, che odia i piatti verdi d’ogni sfumatura e ritiene il nostro blog eccessivamente “filovegetale”. A lui dedico quindi l’offerta odierna, in cui le uniche foglie previste sono quelle del prezzemolo. L’affetto, d’altronde, si dimostra anche a tavola e io, quando ricevo, cerco sempre di stabilire il menù tenendo conto delle preferenze e dei gusti degli invitati. È, a mio avviso, una forma di cortesia sincera che, generalmente, dà alla serata un tocco di familiarità in più. Oggi, in tanti casi, questa attenzione degenera nell’ansia di informarsi in anticipo sulle infinite varietà di allergie, intolleranze e insofferenze alimentari dei propri invitati e spinge alcuni cuochi troppo scrupolosi ad assecondare ossessioni e manie d’ogni sorta. Colpa dei tempi che corrono e delle loro onnipresenti nevrosi. (…leggi il menù)

in Menubò:

Food Art, ovvero anche l’occhio vuole la sua parte

Che la cucina sia una forma d’arte è verità acquisita da tempo, almeno per madamaricetta, ma che l’arte possa alimentarsi di cibo è una scoperta piuttosto recente. A tutti forse è capitato di commentare un piatto ben presentato o una confezione di dolci particolarmente bella (pensiamo ai classici coniglietti di cioccolata) con l’esclamazione: “che meraviglia, è un peccato mangiarlo!”. Salvo poi divorarli in cinque minuti. Nei ricordi di infanzia di ognuno inoltre sicuramente è archiviata l’immagine di una mamma, di una nonna o di una zia che perdono ore a decorare la torta di compleanno dei propri piccini. Si sono spinti tuttavia oltre i “cake designer” protagonisti qualche mese fa di un’inedita gara nell’ambito della Fiera di Genova. (…continua)

Da Artusi a Parodi: tuffo nell’universo letterario dell’aspirante cuoco

Regola numero uno prima di mettersi ai fornelli. Assicurarsi di aver comprato tutti gli ingredienti? Avere in mente il piatto giusto? Possedere gli strumenti adatti? Niente di tutto questo…la vera arma segreta è farsi un giro in libreria. Io l’ho fatto e vi assicuro che si tratta di un’esperienza senza limiti, un vero e proprio bungee jumping della gastronomia. Tenetevi forte allora, i libri di cucina in commercio sono davvero tanti e il viaggio tra gli scaffali potrebbe lasciarvi senza fiato..o senza speranze, a voi la scelta. Ce n’è di ogni forma e colore, gusto e misura… (…continua)

dalla nostra corrispondente di Palermo la nuova rubrica “piatti e pennelli” :

Marc Chagall: Biancomangiare

L’arte, secondo Chagall, era uno stato d’animo che si manifestava attraverso simboli soggettivi e non convenzionali è così che per chi ama cucinare, la cucina può diventare una terra di mezzo dedicata alla libertà d’espressione. Imparando ad accostare colori e sapori, immagini e profumi, si può intraprendere un simpatico percorso sensoriale, un ipotetico giro per musei, concedendosi il lusso di… rimanere a cena! Dopo Botticelli e Guttuso stavolta prenderemo un dolce con Chagall e per il prossimo incontro d’eccezione ci diamo appuntamento a Settembre.
Buona estate!
Leggero ed innamorato, timido e sognatore così è uscito dal pennello di Marc Chagall il giovane violinista che sembra eseguire le note di una serenata alla sua bella e invece il riferimento è alla sua terra e alla condizione degli Ebrei nel mondo: una vita instabile come quella del musicista che deve suonare stando in equilibrio su un tetto. Marc Chagall pittore russo naturalizzato francese d’origine ebraica.
(…continua)

nuove ricette della nostra corrispondente da Lugano: Valentina Arena

Torta ananas caramellato e cocco

Meringata al melone

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la settimana 2/8 luglio

Menù “Finger Food”

BIGNE’ CON CIPOLLINA FRESCA, SPIEDINI MELONE MORTADELLA E PISTACCHI, PARMIGIANA AL BICCHIERE, RISO SALMONE E TONNO, ALICI AL TRITO AROMATICO, TRIS DI PINZIMONIO, MINI CAKE AI FRUTTI DI BOSCO E CIOCCOLATO

Questo menù è un po’ più complesso dei precedenti, richiede più tempo e non permette di avvantaggiarsi con il lavoro il giorno prima, se non per la spesa e il sugo di pomodoro. E’ pensato, quindi, per le vacanze, per un momento in cui, liberi dal lavoro, abbiamo voglia di passare qualche ora in cucina. In compenso, è perfetto per una cena fredda e ci permetterà di stare con i nostri ospiti senza affannarci ai fornelli durante il pasto. Il Finger food nasce per le cene in piedi con più di 6 ospiti. E nasce anche per permettere a chi cucina, di godersi in tutta tranquillità la serata! (…leggi il menù)

in Menubò:

Via libera ai “cibi capitalisti” in Corea del Nord. E da noi, che colore (politico) hanno i piatti?

Cantava Gaber: “Una bella minestrina è di destra, il minestrone è sempre di sinistra”. E ancora: “Io direi che il culatello è di destra, la mortadella è di sinistra, se la cioccolata svizzera è di destra la Nutella è di sinistra”. Etichette lontane che tuttavia fanno sorridere, con il loro innegabile fondo di verità. Nell’Italia del XXI secolo che, nonostante la crisi economica, consente più o meno a tutte le tasche di arrivare al medesimo cibo, la connotazione politica del mangiare è percepita solo da palati, o meglio da menti, intellettualmente sofisticate. Ed è molto diversa dal passato, avendo anch’essa risentito della globalizzazione. A fare la differenza oggi, più che il prezzo dei prodotti, è la loro provenienza. Tra le campagne di boicottaggio contro le multinazionali che sfruttano il Terzomondo, assecondano i regimi oppressivi o violano i diritti dei lavoratori – solitamente promosse da realtà di sinistra – rientrano innumerevoli industrie alimentari: dalla Nestlé alla Chiquita, dalla Coca Cola a MacDonald. Chi bandisce dalla tavola i loro prodotti fa una scelta politica, una scelta di consumo critico. (…continua)

Nora Ephron

Scomparsa lo scorso 27 giugno, rimarrà tra noi attraverso l’arte il cinema il cibo, la bellezza e la soavità di tutte le sue creazioni. Nora Ephron, scrittrice, sceneggiatrice, regista, chef e, in principio e soprattutto, donna. La freschezza, l’ironia e la sensualità, sono il tratto distintivo di tutti i suoi film, a cominciare da ”Harry ti presento Sally” (per il quale ottenne una nomination all’Oscar), ”Silkwood” e ”Heartburn”. Altrettante fortunate le pellicole, ”Insonnia d’amore”, ”C’e’ posta per te” e ”Vita da strega”, che ha firmato da regista. E ancora: “Affari di cuore” (libro e film) e ”Julie e Jiulia” (…continua)

dalla nostra lettrice Gabriella:

Cuore di cioccolato caldo freddo
cioccolato fondente
100 gr di zucchero
150 gr. di burro
40 gr di farina
3 uova la buccia di un arancia non trattata
1 pizzico di sale

Tritare il cioccolato al tritatutto o ridurlo a scaglie, unire il burro e lo zucchero mettere su un pentolino a bagnomaria (a fuoco basso), fino a che tutto non sarà ben sciolto ed amalgamato. Mentre il composto si raffredda, mettere in una ciotola le uova sbatterle con una frusta, incorporare la farina un pizzico di sale e la buccia d’arancia grattugiata (facendo attenzione a non grattugiare la parte bianca dell’arancio). unire la crema di cioccolato a filo continuando a mescolare con la frusta. (…continua)
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la settimana 25 giugno/1 luglio

dalla nostra corrispondente di Palermo il menù:

A cena con Guttuso

POLPETTINE DI ALICI CON GRANITA DI POMODORO, SPAGHETTI CON ALICI E FINOCCHIETTO, TORTINO DI MELANZANE E ALICI, ANGURIA IN COPPA

Protagonista indiscussa di questo menù è l’alice pesce azzurro, pesce povero, che riempie copiosamente i banchi dei mercati palermitani.
Percorrendo i vicoli del centro storico sono arrivata al mercato della Vucciria ed è lì che vi voglio invitare, tra quei banchi che Guttuso conosceva molto bene e che si narra abbia molto studiato prima di riprodurli nel 1974 nella versione finale. Oggi la tela dalle imponenti dimensioni (300 x 300 cm !) troneggia su di una parete di Palazzo Steri a due passi dal mare di Palermo.
Questo dipinto nell’immediato regala una visione sintetica del turbolento e chiassoso mercato di Palermo, un’enorme natura morta con oggetti stipati e ammassati gli uni sugli altri, veri protagonisti del dipinto, fra i quali si muovono gli acquirenti. (…leggi il menù)

in Menubò:

La forza del grano

“Secondo un antico detto, “non di solo pane vive l’uomo”. È una grande verità. Ma la panificazione, nata circa quattromila anni fa, è l’emblema della nostra civiltà. Non solo il pane è il cibo più buono che io conosca – appena uscito dal forno e intinto nell’olio d’oliva, con un pizzico di sale e uno di pepe, è ineguagliabile -, ma è stata la coltura dei cereali a spingere i nostri antenati nomadi a scegliere la vita sedentaria, da cui sono nate le prime comunità. Semina, mietitura, trebbiatura e molitura del grano non possono essere il frutto del lavoro di una persona soltanto, e così è anche per la panificazione, Il pane è sociale. Metaforicamente e no”.
La notizia della prima trebbiatura del grano al fondo Verbumcaudo, podere nell’entroterra palermitano, confiscato alla mafia e utilizzato oggi a fini sociali, è gioiosa conferma di questa bella riflessione della scrittrice siciliana Simonetta Agnello Hornby (leggi l’intera citazione). Solo la tenacia e il coraggio di alcuni cittadini, uniti nella volontà di riappropriarsi della propria terra, ha fatto sì, infatti, che qualche giorno fa si chiudesse una storia di violenza e soprusi durata oltre 30 anni. (…continua)

nella rubrica “recensioni”
una splendida rassegna fotografica del parco divertimenti del gusto tutto rigorosamente “made in Italy”:

Eataly

MadamaRicetta, come preannunciato, giovedì è stata all’inaugurazione di Eataly. Vi segnaliamo le impressioni della nostra corrispondente che è venuta da Palermo, Cecilia (leggi la recensione) e vi proponiamo un piccolo fotoracconto.
All’ingresso vi accoglie un cartello con su scritto: “qui potete fare tutte le foto che volete”. Un invito a catturare tutta le bellezza dei prodotti italiani, Patron Farinetti infatti “Dedica questo spazio al mondo della bellezza del cibo e dell’arte” (continua)

 

 

 

 

 

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la settimana 18/24 giugno

Menù “E la chiamano estate…”

Pane formaggio e fantasia, trofie al pesto e bufala, grigliata mista, insalata verde, gelo di anguria, more e pistacchi. “E la chiamano estate”, bellissima canzone di Bruno Martino del 1965: un tuffo nelle atmosfere dei grandi night club di un tempo non troppo lontano. E l’estate è arrivata anche quest’anno, le previsioni ci dicono che l’alta pressione nordafricana si spingerà sul Mediterraneo portando una lunga fase di caldo intenso. Tutti ci lamentiamo, ma album dei ricordi collettivi alla mano, luglio e agosto da sempre sono un toccasana per il nostro spirito, soprattutto nei momenti più cupi. L’estate ha infatti il potere di risollevare gli animi, alleggerire le preoccupazioni e invitare al relax. In un bell’articolo apparso qualche giorno fa sul Corriere della Sera, sotto segnalato, Maria Luisa Agnese ha ricordato una lunga serie di tormentoni estivi – da Maramao perchè sei morto alla Febbre del sabato sera – che hanno accompagnato gli italiani in alcuni dei passaggi più drammatici della storia repubblicana, regalando loro qualche momento di spensieratezza. Questo è dunque il nostro augurio per l’estate. Staccate la spina il più possibile. Bastano la colonna sonora giusta e, naturalmente, un menù fresco e veloce che i più fortunati potranno consumare in giardino o in terrazza. (leggi il menù)

in Menubò:

nella rubrica “recensioni”

Filippo La Mantia

Era da tempo che sognavo di gustare i piatti di Filippo La Mantia e devo dire che le mie attese non sono state deluse. Una location fantastica, nell’hotel Majestic nella bellissima Via Veneto, a pochi passi dal cuore della ormai fu “dolce vita romana”. Ho cenato nella terrazza, ambiente elegante e raffinato, che con i suoi bellissimi arredi regala un’atmosfera da film. Ambiente caldo e confortevole, staff di sala professionale e informale: tutto ti fa sentire a tuo agio. Splendida la sala d’accoglienza: una galleria di pezzi d’antiquariato e pregiati libri su arte e cultura siciliana, arricchita da una modernissima cucina a vista. (…continua)

ed inoltre:

Apre Eataly Roma: un trionfo di bontà e di bellezza


La battuta migliore sull’apertura nuovo Eataly Roma è di Carlo Petrini, originario di Cuneo e padre di Slow Food: cade proprio nel giorno – ha osservato sornione – in cui chiude il Billionaire di Briatore, e come il Billionaire è opera di un cuneese, Oscar Farinetti… “mi chiedo quale sia la notizia migliore…”
Per noi romani non c’è dubbio: l’inaugurazione del 19.mo Eataly del mondo, il quarto d’Italia dopo Torino, Genova e Bologna – è una notizia grandiosa, in tutti i sensi. Prima di tutto nel senso delle dimensioni. Ospitata nell’Air Terminal della Stazione Ostiense – affascinante edificio postmoderno costruito dall’architetto spagnolo Julio Lafuente per i Mondiali del ’90 e rimasto quasi in disuso per anni – la nuova creatura di Farinetti si snoderà su quattro piani e 17 mila metri quadrati. E accoglierà circa seimila buongustai ogni giorno, affidandoli alle cure di oltre 500 giovani dipendenti, tutti i giorni dalle 10 a mezzanotte. (…continua)

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la settimana 11/17 giugno

Menù “Verde che viene verde che va”

Mela e formaggio, tagliolini zucchine e speck, pollo pesto, fagiolini alla maggiorana, yogurt con crema di kiwi. Un menù tutto all’insegna del verde, un colore bello da vedere e che in cucina è indice di freschezza come l’erba bagnata dalla rugiada al mattino. Ingredienti, in prevalenza, del nord Italia, come le mele e lo speck del trentino, il pesto ligure, il grana delle valli padane, in armonia con il limoncello e i limoni di Amalfi, i taralli pugliesi, ed anche con un extracomunitario kiwi.Il verde che viene è quello della primavera inoltrata che apre all’estate, il verde che va è quello della Lega che ha perso consensi alle ultime elezioni. (leggi il menù)

nuove ricette del nostro corrispondente da Teramo: “il Gattocherampica”

Li ciammarich’e e Lu pà cott’ Il pane cotto e le lumache sono due piatti poveri della cucina contadina abruzzese. Entrambi fatti senza dover acquistare nulla. Il pane cotto era generalmente una pietanza invernale servita la sera, una minestra calda fatta per riciclare gli avanzi di pane secco, arricchita dalle proteine dell’uovo (anche quest’ultimo abbondava nei pollai dei contadini). Le lumache erano invece una festa per i bambini. Solitamente dopo gli acquazzoni primaverili ed estivi, i contadini più anziani -rimasti a casa perché non più in grado di lavorare nei campi- portavano con sé i nipotini in campagna a raccogliere le lumache. (…continua)

in Menubò:

nella rubrica “moda“:

Donne di vino vestite

Notizia farlocca come direbbe Luciana Littizzetto: dal prossimo Carnevale sarà possibile mascherarsi da vino rosso. Senza bottiglia, bicchiere o damigiana, ma indossando con gran stile direttamente il nettare degli Dei. A renderlo possibile i ricercatori della Western Australia University, guidati dallo scienziato Gary Cass e l’artista contemporanea Donna Franklin, i quali hanno trovato un modo per produrre tessuto usando un processo di fermentazione simile a quello delle bevande alcoliche: vino rosso se amiamo il colore della passione (come Madama Ricetta), ma anche bianco, rosè o biondo birra. (…continua)

nella rubrica libri”:

Artusi premia la Cucina del buon gusto:
omaggio al lato più umano della tavola

Cucinare è arte, lussuria e amore. Cucinare è compromesso e divertimento, fantasia e ritualità. “Cucinare ci rende più umani”.
Parola (ed esperienza) di Simonetta Agnello Hornby e Maria Rosario Lazzati, che nella Cucina del Buon Gusto Feltrinelli, febbraio 2012) attraverso ricette, racconti e consigli pratici raccomandano un modo d’essere.
Avvocato minorile e famosa scrittrice di origini siciliane la prima, milanese e insegnante di cucina la seconda, entrambe le autrici si sono trasferite anni fa in Inghilterra e hanno scoperto nel cibo un potente veicolo culturale ed un efficace antidoto contro la nostalgia. Stella polare dell’opera, il “maestro” Jean-Anthelme Brillant Savarin, personaggio pubblico della Francia a cavallo tra XVIII e XIX secolo, autore della Fisiologia del gusto. Meditazioni di gastronomia trascendente: un’illuminante raccolta di aforismi sulla tavola e i suoi piaceri. Hornby e Lazzati si muovono sulle sue orme, nel tentativo (riuscitissimo) di raccontare la forte continuità tra buon gusto in cucina e nella vita. (…continua)

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la settimana 4/10 giugno

Menù “Favole e Fave”


Tagliatelle fave, pancetta e pecorino, finto pollo fritto, vignarola.
Un menù dedicato alle fave, cibo povero, e, a mio avviso, molto gustoso. Le fave sono il frutto di una pianta coltivata già 3000 anni fa, lo testimoniano i rinvenimenti in tombe egizie, a dimostrazione che sono i primi legumi che l’uomo abbia mangiato. Attraverso Greci e Romani sono giunte a noi, e si sono fatte spazio nelle tavole dei contadini, sopratutto i più poveri. Venivano chiamate la carne dei poveri perché pur costando nulla sono ricchissime di proteine, vitamine, fibre e potassio. Hanno conquistato così un ruolo da protagoniste in molti piatti del sud, come il macco di fave in Sicilia, fave e cicoria in Puglia, la vignarola nel Lazio e tanti altri gustosi piatti della cucina mediterranea. (leggi il menù)

in Menubò:

Il gusto della legalità

Allora la farina c’è, il sale anche, il lievito pure, cosa manca? Ah quasi me ne dimenticavo: il sapore della legalità.
Non si tratta delle prima ricetta surreale di questo blog, ma di un modo per iniziare a raccontare come oggi sia possibile, grazie a tanti italiani che lottano ogni giorno contro le mafie, aggiungere il sapore della legalità a molti piatti ed a tutte le tavole.
La storia comincia da lontano, almeno dal 1982, quando una legge fortemente voluta da Pio La Torre (ex parlamentare del PCI ucciso da Cosa nostra proprio poco prima che la sua legge che istituiva il reato di mafia, il 416 bis, fosse approvata) rende più efficace il sequestro dei beni alle mafie. Poi continua nel 1994, quando si avvia una raccolta di firme per una legge popolare che permettesse il riutilizzo sociale dei beni mafiosi. Quella raccolta di firme fa si che nascano due cose: una legge che effettivamente privilegia il riutilizzo a fini sociali dei beni sottratti a ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra, e l’associazione Libera, promossa da don Luigi Ciotti con tante associazioni di volontariato e di promozione sociale. (…leggi l’articolo)

nella rubrica ambiente”:

Spreco di energia – spreco di cibo: un circolo vizioso da spezzare

Circa due milioni e mezzo di tonnellate di frutta, duecentomila di carne e cinquecentomila di formaggi, nel 2010 sono finite nelle discariche italiane. Uno spreco denunciato ieri, in occasione della 40sima Giornata Mondiale dell’Ambiente, dal Barilla Center for Food and Nutrition, ma in realtà noto da tempo. Ogni anno, nel mondo, oltre il 30 per cento della produzione alimentare viene sprecata, sia durante i processi di coltivazione e trasformazione del cibo, sia nelle fasi di distribuzione e di consumo domestico. Tale dato, registrabile soprattutto nei Paesi più ricchi, ha un impatto disastroso sul sistema energetico ambientale. Si è calcolato, che solo nel Regno Unito, il cibo sprecato comporta l’inutile dispersione di circa 300 litri d’acqua al giorno per ogni cittadino. (…continua)

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la settimana 28 maggio / 3 giugno

Menù “L’inverno non ci vuole lasciare”

Quadrotti di polenta gustosi zuppa di moscardini con funghi gratin di verdure miste.
Quante volte i nostri nonni ci hanno detto: la mezza stagione non esiste più! Questo menù è dedicato ad un inverno restio a morire, a questa pioggia che non vuole andare via. Per questo la polenta che ricorda la stagione fredda ma fatta a quadrotti con un po’ di alici stuzzicanti, potrebbe essere un simpatico aperitivo estivo, più che un primo. Poi la zuppetta piatto invernale, ma fatta con il pesce ci fa pensare al mare e al suo sole, insomma un menù di speranza. (leggi il menù)

nuove ricette del nostro corrispondente da Teramo: “il Gattocherampica”

Farfalle con gamberetti e punte d’asparagi
Uova sfiziose

nuove ricette della nostra corrispondente da Lugano: Valentina Arena

English Pie con Crema al Cocco
Caprese al Limone
Creme Caramel all’Amaretto

in Menubò:

nella rubrica “in due parole”:

La scorta dello scandalo

Dubbio controcorrente: è tanto grave che la scorta di Anna Finocchiaro, le dia una mano a spingere il carrello della spesa? Sicuramente quegli agenti hanno maturato con la senatrice siciliana una familiarità difficilmente immaginabile per chi non ha mai avuto un bodyguard alle calcagna. (…leggi l’articolo)

nella nuova rubrica vi segnaliamo“:

Dove compro (se compro)

cosa, quando, quanto, perché, fatto da chi, fatto come, fatto dove: sono le domande che il consumo critico ci propone/impone prima di ogni acquisto.
Rajendra Pachauri, coordinatore dell’organismo dell’Onu Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), premio Nobel 2007 per la Pace per aver reso il cambiamento climatico un’emergenza da tutti percepita, esorta: «Per aiutare il clima, ricordiamoci di non comprare qualcosa semplicemente perché è in vendita ma solo se ne abbiamo davvero bisogno». (…leggi l’articolo)

ed ancora altre ricette dei nostri “lettori”:

Pesce spada con pomodorini secchi

Agnello brodettato

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la settimana 21/27 maggio

Menù “vegetariano

Spiedini di melone e feta, spaghetti al ragu’ di bufala, involtini di melanzane alla siciliana, crok di verdure miste, panna cotta leggera con zafferano e cardamomo.
Questo sembra un menù complesso, invece è semplice e veloce. Moltissime pietanze possono essere preparate il giorno prima, questo permetterà di realizzare la cena il giorno successivo in un’ora e con tutta calma.
(leggi il menù)

una nuova corrispondente

Sarah Zuhra Lukanic (Roma)
Mi chiamo Sarah Zuhra Lukanic e Madama Ricetta mi ospita come una corrispondente intrusa. Sapete che nelle feste c’è solitamente un ospite imbucato. Ecco, cercherò di essere uno di questi. Una specie di Principe Giovanelli della situazione. Sarò la vostra Madama Lukas. Tutta l’esistenza l’ho passata come un contenitore delle storie altrui, qui sarò un contenitore delle ricette altrui. Per ben sedici anni ho lavorato come sommelier, bar woman e barista. Ho lavorato anche alla Buvette della Camera e del Senato. (guarda le mie ricette)

Chi mangia bio si sente dio?

Chi mangia biologico tende a sviluppare un atteggiamento ipercritico nei confronti degli altri. E si sente anche un po’ superiore. Questo risultato di fondamentale rilevanza accademica, è frutto di una ricerca condotta dalla Loyola University di New Orleans ed è stato diffuso dalla rivista Social Psychological and Personality Science. Secondo gli autori di questo studio le persone che mangiano bio tendono a giudicare i comportamenti altrui in maniera più severa, atteggiamento che li rende potenzialmente antipatici. (…continua)

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la settimana 14/20 maggio

le nuove ricette del nostro corrispondente da Teramo

Li becchenutt’, Gnocchi di castagne al pesto, Linguine ai fiori di zucca (leggi le ricette)

la nuova rubrica in due parole

Siamo ancora noi “questo piatto di grano”?

Perché De Gregori, cantautore simbolo della generazione che sognava di cambiare il mondo, ha ceduto una delle sue creazioni più felici al Monte dei Paschi di Siena, banca sotto inchiesta per aggiottaggio con un buco in cassa di oltre otto miliardi di euro? Per soldi, immaginiamo. (…continua)

Brava Lucianina!

Plausi e complimenti a Luciana Littizzetto per il suo secondo show a “Quello che (non) ho”. Durante la prima puntata della trasmissione firmata Fazio-Saviano, la comica torinese è stata molto deludente, sciorinando, intorno alla parola donna, una serie di osservazioni banali e battute pesanti. La sera seguente, tuttavia, si è ampiamente riscattata, sebbene il termine scelto fosse di gran lunga meno nobile: “stronzo”. (…continua)

L’odore di bruciato

La notizia che una cicca malspenta in un ufficio della Camera ha generato un falso allarme incendio, allertando per qualche minuto i passeggiatori del Transatlantico e i pompieri di Palazzo, ha campeggiato per ore sull’home page di tutti i principali quotidiani. Per quale motivo? (…continua)

il menù della nostra corrispondente da Palermo

Menù di primavera sul filo di zucchine e menta

Bruschette caldo freddo, La primavera nel riso, Polpettine di salcicce con salsa di zucchime e zenzero, Finto tiramisù
Ho ideato questo menù pensando alla primavera all’armonia dei suoi colori, all’esplosione creativa che ispira a tutti gli amanti del gusto e del bello. (leggil il meù)


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la settimana 7/13 maggio

Pesce e formaggio

Fiori di salmone e zucchine, Linguine cozze e pecorino, Spada croccante, Insalata ricca.
Pesce e formaggio lontani e vicini, divisi dalla nascita come mare e terra, proprio come mare e terra, a volte, si compenetrano e si completano magnificamente. Si dice che in cucina, come in amore tutto è permesso. C’è chi li adora separati e li snobba se sono insieme, considerando questo connubio una stranezza della “cucina moderna”… (leggi il menù)

Prima colazione slow: nutrimento per lo spirito

Tutti sappiamo che la prima colazione è il pasto più importante della giornata e quasi tutti lo saltiamo, lo trascuriamo o lo ingurgitiamo a tempo di record. Per vedere una famiglia italiana che si siede intorno al tavolo la mattina bisogna sorbirsi una pubblicità del Mulino Bianco. E questo è davvero un peccato. Una prima colazione come si deve, infatti, non solo ci dà la carica per l’intera giornata, a tutto vantaggio del rendimento scolastico/lavorativo e della salute, ma cosa ben più importante rifocilla magnificamente lo spirito. (…continua)

Un ortotavolo per la vita

Un ortotavolo come regalo di nozze: può andare? “Che accidenti è un ortotavolo?” si chiederanno anzitutto in molti. Trattasi di un tavolo, di misura variabile a seconda dello spazio a disposizione, ripieno di terra, dove crescono – si spera – frutta e verdura. È pensato per chi ha una terrazza in città e sente nostalgia della campagna. E qui la seconda domanda: “perchè regalarlo per un matrimonio?” Perchè fa chic, naturalmente. Coltivare pomodori fuori dalla finestra con il sottofondo di clacson e l’odore di smog nell’aria è l’ultima moda. E a noi piace perchè anche se il risultato non è quello dei pomodori biologici cresciuti al sole campestre, rappresenta comunque una risposta a molteplici storture del mondo moderno. (…continua)

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la settimana 1/6 maggio

Menù “Primo Maggio

Anellini alla Norma, Arista al sale, Panzanella, Fave e Pecorino.
E’ il primo menù che vi proponiamo per celebrare la nostra e la vostra festa
(leggi il menù)

Menù “Il primo anno del mio bambino

Menù: Cannelloni ricotta e spinaci, Sformato accompagnato con pisellini primavera e patate novelle
Partendo dal presupposto, anzi dall’evidenza, che i piccoli odiano la confusione convulsa dei grandi, che detestano essere tirati su, strattonati, sbaciucchiati, trattenuti da chicchessia e soprattutto da una folla indistinta di parenti fino al V grado e amici di una cerchia infinita, abbiamo pensato a una festa a loro misura. (leggi il menù)

diete

Dukan: profeta o cialtrone?

Se avesse vinto un Nobel sarebbe meno famoso. Pierre Dukan, neuropsichiatra convertitosi alla dietologia, è al momento uno dei medici più noti al mondo. Una notorietà che si declina in modi assai diversi a seconda del pubblico. Nell’universo delle starlette e dei loro fan è un idolo, un genio, un profeta. È lui che ha modellato il fisico di Kate Middelton nei mesi precedenti le nozze regali, secondo le rivelazioni della sua stessa mamma. Ed è sempre lui che ha ridato forma a Penèlope Cruz dopo il parto e a tante altre che vivono del proprio sex appeal (da Jennifer Lopez a Nicole Kidman). Come? (…continua)

viaggi

Langhe di Pasqua

Il buon bere e il buon mangiare allargano i cuori: le Langhe in primavera ne sono prova lampante. Lassù tra colline, boschi, fiumi e castelli, tra nocciole, formaggi e cioccolata, il godimento regna sovrano. A dispetto del tormento e dell’inquietudine che, complici alcuni dei retaggi più suggestivi della nostra letteratura, si tende ad associare a quest’angolo di Piemonte tra Cuneo e Asti. Chi ha la fortuna di visitarlo la prima volta alla luce di un sole splendente, magari nei giorni dedicati per definizione ai piaceri della tavola – Pasqua e Pasquetta – fatica a trovare traccia della malinconia struggente di Pavese, della malora di Fenoglio o della gravità dell’Alfieri, tutti figli nobili delle Langhe. Incontra invece gente allegra e leggera con il bicchiere sempre mezzo pieno tra le mani, bicchiere da offrire e condividere. Gente curiosa, aperta, goliardica, con un senso dell’ospitalità e un orgoglio per i tesori di casa propria che ricordano certi spaccati del Meridione. (…continua)

feste e sagre

La festa del santissimo Corcifisso a Monreale

La festa religiosa che ha luogo in questa piccola cittadina normanna, nei primi tre giorni di maggio, risale a circa tre secoli fa e culmina il terzo giorno con la processione in cui la Confraternita dei “fratelli” porta a spalla il pregiato crocifisso modellato da Antonello Gagini tra il 1525 e il 1535. Aldilà della religiosità e del folklore c’è da segnalare che in questi tre giorni le strade del paese sono punteggiate da banchi dove si può consumare dell’ottimo cibo di strada: pane ca meusa, pane e panelle, sfincione, mennuli e fave atturrate, calia e semeza e la cubaita. Voi vi chiederete che cosa è questo ventaglio di incomprensibili parole? (…continua)

lo sapevi

La forma del latte

Morbida, fresca, dolce, cremosa, di color bianco lucente. Di cosa stiamo parlando? Della ricotta naturalmente, la forma del latte (parafrasando il titolo di un celebre romanzo di Andrea Camilleri), un cibo delizioso quanto semplice e naturale che ha il gusto dei pascoli e del latte appena munto e la sapienza antica di gesti tramandati da infinite generazioni. Un passato lontanissimo e tenacemente conservato da quella cultura materiale che è l’altra faccia della cultura alta (testimonianze letterarie e artistiche) e altrettanto indispensabile a ricostruire i modi e le ragioni dell’agire umano, cioè le faticose tappe del cammino dell’umanità. (…continua)

La cucina da leggere

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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per chi ha perso la puntata del 14 novembre a Cuochi e Fiamme, con la partecipazione della nostra corrispondente da Lugano Valentina Arena, trova qui il link per rivederla.

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