“Il destino delle nazioni dipende dal modo in cui si nutrono”


Le mangiate pantagrueliche di Fiorito e compagni travestiti da maiali non rappresentano solo un insulto ai contribuenti e ai cittadini che non arrivano alla fine del mese. Rappresentano anche uno schiaffo alle regole inviolabili del buon gusto (a tavola e nella vita). Entrando nell’età adulta, o forse ben prima, mi sono convinta che le buone maniere a tavola siano una forma di rispetto nei confronti di se stessi e degli altri commensali. Non pura apparenza, ma profonda sostanza. Diffido di chi, durante una cena in piedi, si avventa per primo sul buffet, si riempie il piatto fino all’orlo, salta la fila, lascia cadere pezzi di cibo sulle scarpe del vicino. Diffido di chi parla con la bocca piena, mastica rumorosamente o lascia impronte di sugo sul bicchiere senza curarsi dei sentimenti di ripugnanza che suscita negli altri. Diffido di chi mangia troppo in fretta, gli occhi fissi sul piatto e nessun interesse per la conversazione in corso. Diffido di chi si sbraca sul tavolo restringendo in modo intollerabile lo spazio vitale e il campo visivo del prossimo e di chi trasforma i pasti da rito conviviale a semplice necessità fisiologica, dedicandosi più al cellulare, al giornale, alla televisione che non ai compagni di tavola.  Sono individui egoisti. E ne diffido perché la tavola è specchio della vita. Diceva Brillant- Savarin nella sua Fisiologia del Gusto (1825) che “il destino delle nazioni dipende dal modo in cui si nutrono”. Non è un caso che l’emblema della decadenza di Roma antica siano i suoi banchetti dove i potenti si strafogavano fino a vomitare. E non è un caso che i primi manuali di buone maniere a tavola compaiono in Europa tra il XII e il XIII secolo quando i tempi bui del Medioevo iniziano a diradarsi. Da qui i cattivi presagi legati alla cafoneria, alla volgarità e agli eccessi esagerati di cui certa politica dà quotidianamente prova, prima di tutto a tavola.
Silvia Gusmano

Print

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

Iscriviti alla Newsletter

Siti Amici

gli articoli più letti

Uova virtuose e cervelli di gallina

Da Artusi a Parodi

Se la formica fa chic

Donne di latte vestite

Cacio e Vino


seguici anche su facebook!

i più visitati in piatti e pennelli

Pasteggiar sotto gli ombrelli di Renoire

Il cubismo dalla tela alla tavola

per chi ha perso la puntata!

per chi ha perso la puntata del 14 novembre a Cuochi e Fiamme, con la partecipazione della nostra corrispondente da Lugano Valentina Arena, trova qui il link per rivederla.

Commenti recenti