Archivi del mese: maggio 2012

La scorta dello scandalo

 Dubbio controcorrente: è tanto grave che la scorta di Anna Finocchiaro, le dia una mano a spingere il carrello della spesa? Sicuramente quegli agenti hanno maturato con la senatrice siciliana una familiarità difficilmente immaginabile per chi non ha mai avuto un bodyguard alle calcagna. E la manifestano in ogni piccolo gesto quotidiano. Sono uomini non macchine, gentili non per obbligo professionale. Se vogliamo scandalizzarci per le foto scattate all’Ikea alla Finocchiaro e alla sua scorta, dobbiamo spostare il mirino. E chiederci: perché la capogruppo del Pd e tanti, troppi altri come lei, hanno una scorta? In che frangente è stata loro assegnata? Il pericolo che li minacciava incombe ancora? Se nel caso di Finocchiaro è probabile, in tanti altri certamente no. Qui, intorno a Palazzo Madama, è pieno di poveri cristi, poliziotti o carabinieri, che attendono i rispettivi senatori davanti agli ingressi, completi scuri, occhiali specchiati che nascondono uno sguardo carico di noia, le macchine costantemente accese per riscaldarli d’inverno e tenerli al fresco d’estate. Costretti a svolgere un lavoro di fondamentale rilevanza sociale al servizio di obiettivi tutt’altro che sensibili. Questo è il vero scandalo. S.G.
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Agnello brodettato

Ingredienti:
½ cipolla (oppure del porro tagliato sottile)
2 cucchiai di olio
½ Kg. di carne d’agnello (vanno bene anche altri tipi di carne … manzo escluso)
2 uova (solo i rossi)
½ limone spremuto
prezzemolo
1 foglia di alloro
Tagliate a cubetti di piccole dimensioni la carne. Sgrassatela pure, ma non in modo eccessivo. Mettetela a cuocere a fuoco lento con poco olio insieme alla cipolla tritata finemente. Salate a inizio rosolatura per favorire l’emissione di acqua e umori. Aggiungete del pepe o del peperoncino. Portate a cottura la carne bagnandola con acqua, latte o vino bianco (nel caso del vino assicurarsi sempre la piena evaporazione. In questa fase di cottura potete anche aggiungere una foglia d’alloro (toglietela però prima di servire)
A parte, battete le uva unendovi il succo di mezzo limone, alcune listarelle sottili (julienne) di buccia di limone, oppure, buccia grattugiata (nel caso scegliate la carne di un volatile, invece del limone utilizzate un arancia), abbondante prezzemolo tritato.
Quando la carne è ben tirata, spegnete il fuoco e aggiungete il composto gradualmente avendo cura di rimescolare al fine di evitare la formazione di grumi … il condimento deve rimanere morbido e cremoso.
Servite tiepido, accompagnandolo con vino rosso non troppo impegnativo o con un bianco di sostanza, ma non particolarmente aromatico o fruttato.
Maurizio Gressi

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Dove compro (se compro)

cosa, quando, quanto, perché, fatto da chi, fatto come, fatto dove: sono le domande che il consumo critico ci propone/impone prima di ogni acquisto.
Rajendra Pachauri, coordinatore dell’organismo dell’Onu Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), premio Nobel 2007 per la Pace per aver reso il cambiamento climatico un’emergenza da tutti percepita, esorta: «Per aiutare il clima, ricordiamoci di non comprare qualcosa semplicemente perché è in vendita ma solo se ne abbiamo davvero bisogno».
Ma c’è un’ulteriore domanda che sarebbe utile farsi: «Da chi comprare? ». Ecco una classifica, dal peggio al meglio.
1) Centri commerciali. Riconosciuti templi del consumismo annoiato, terminali di un eccesso di produzione e consumi, fabbriche di creazione dei sogni, hanno anche impatti ambientali diretti legati alla loro “fisicità”. Sono “grosse opere”, fungazioni che cementificano sempre più territorio. Hanno costi energetici altissimi, con i loro enormi spazi a clima artificiale tutto l’anno, bolle di aria condizionata sparata e riscaldamenti altrettanto folli.
2) Supermercati alimentari o catene del bio. Non permettono – a differenza dei mercati a bancarelle – di comprare verdura e ortaggi sfusi, mettendoli in borse portate da casa. Azione possibile: chiedere che tengano prodotti alla spina come detersivi, cosmetici, pasta e legumi.
3) Negozi di quartiere. Quasi spazzati via dei centri commerciali, il loro rilancio è raccomandato dai fautori della decrescita.
5) Botteghe del commercio equo. Raccomandabili per il “prodotto” in vendita, sono in genere attente anche alla faccenda “plastica usa e getta” e all’ecologia dell’abitare. Magari, possiamo evitare gli acquisti inutili, di frutti tropicali e di “prendipolvere”…
6) Bancarelle. Dal punto di vista energetico ed edilizio i mercati all’aperto sono i meno impattanti. Non c’è costruzione perenne, non c’è aria condizionata né riscaldamento, non c’è in genere illuminazione perché sono mattutini. Ma, anche al mercato, occorre evitare gli abiti nuovi a pochi soldi, frutto di sfruttamento del lavoro e dell’ambiente; i cibi provenienti da lontano; gli shopper di plastica.
7) Bancarelle dei produttori. Ormai diversi mercati rionali hanno spazi assegnati alla vendita diretta. Si accorcia il circuito e si paga a chi direttamente ha lavorato per fare il prodotto.
8) Bancarelle dell’usato (abiti, mobili, ecc). Come sopra quanto alla “leggerezza” edilizia ed energetica della struttura. Molto meglio delle precedenti quanto a “contenuto”: l’usato è l’eterno ritorno, la lunga durata ne ammortizza l’impronta ecologica.
9) Bancarelle dell’usato solidale (Emmaus, Mani tese). Uniscono tutte le virtù dell’equità ecologica: leggerezza della struttura, leggerezza del prodotto (vedi sopra) e solidarietà nella destinazione del proventi.
10) Produttori tramite gruppi d’acquisto. Comprare direttamente dal produttore è cosa buona pulita e giusta… se non dobbiamo fare lunghi tragitti individuali in auto per scovarlo. Un buon modo sono i gruppi d’acquisto (Gas) di alimenti, prodotti per l’igiene, perfino pannelli solari.
Marinella Correggia
* pubblicato su www.adistaonline.it

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Uova sfiziose

Ingredienti
8 uova sode
5 filetti di acciuga sott’olio
un cucchiaino di capperi sminuzzati
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
olio d’oliva
pepe
Private le uova del guscio,tagliate per la lunghezza e estraete i tuorli in maniera uniforme con gli altri ingredienti.
Mescolate i tuorli con i restanti ingredienti in modo da ottenere un impasto omogeneo e piuttosto morbido con cui andrete a riempire l’incavo delle uova.

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Farfalle con gamberetti e punte d’asparagi

Ingredienti:
320gr di farfalle
120gr di asparagi
200gr di gamberetti
olio
sale
pepe
30gr di burro
Lessate la pasta, conditela con un po’ d’olio e lasciatela raffreddare. Bollite per 2 minuti i gamberetti in acqua salata. Lessate separatamente le punte e i gambi degli asparagi, in quanto le prime dovranno risultare piuttosto al dente.
Passate al mixer i gambi di asparagi con olio e sale fino ad ottenere una salsina liquida.
Fate saltare le punte di asparagi in un padellino con il burro e salatele.
Condite la pasta con la salsina di asparagi, i gamberetti, le punte di asparagi e una macinata di pepe nero.

 

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Pesce spada con pomodorini secchi

 

Ingredienti

olio
aglio
peperoncino
origano
pesce spada
olive
pomodorini
pomodori secchi
filetti alici

Soffriggere olio, aglio, peperoncino, origano, appenal’agliosarà imbiondito toglierlo. Mettere il pesce spada ( la quantità a  secondo del numero dei commensali), aggiungere i pomodorini, qualche filetto di alici ed i pomodori secchi. Far restringere i sugo generalmente il tempo di cottura è di circa 15 minuti.  Attenzione, il tempo può variare a seconda dell’altezza del pesce e vi raccomando a  non esagerare con il sale perchè ci sono le alici.
Claudio

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Caprese al Limone


ingredienti
(dose per 6-8 persone)
2 limoni (succo e scorza grattugiata)
300 g. di farina di mandorle
150 g. di zucchero
150 g. di cioccolato bianco
150 g. di burro
6 uova intere
½  bicchiere di limoncello
1 bustina di lievito vanigliato
Sciogliere a bagno maria ( o in micronde in una ciotola coperta da pellicola trasparente su funzione defrost) il cioccolato bianco e il burro. In una ciotola unire la farina di mandorle e il lievito e mescolarli insieme. Aggiungere tutti gli altri ingredienti compresi burro e cioccolato bianco ( facendo attenzione che non siano troppo caldi). Mischiare il tutto con lo sbattitore elettrico per 3-4 minuti fino a composto omogeneo. Versare in una teglia imburrata e infarinata e cuocere a 180°C x 1 ora circa ( fare la solita prova stuzzicadente).
Consigli
Potete servire la torta in vari modi. Io ve ne consiglio 3:
– Spolverizzare con abbondane zucchero a velo
– Sciogliere 200g di cioccolato bianco, grattarci dentro la scorza di un limone e stendere sulla superficie del dolce
– Servire con fragole messe a marinare con un pò di zucchero e limone.
Questa torta resta molto morbida se conservata ben impellicolata.
Valentina

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Creme Caramel all’Amaretto

Ingredienti
1lt Latte
200gr zucchero
8 uova
½ bicchiere di liquore Amaretto di Saronno
350g di zucchero per il caramello
Mettere i 350g di zucchero in una casseruola e metterla sul fuoco a media fiamma. Il segreto per ottenere un buon caramello è che lo strato di zucchero non deve superare 1.5 – 2 cm al max (quindi scegliere un tegame appropriato) e non toccarlo mai (NON girarlo con un cucchiaio ad esempio). Una volta ottenuto un colore ben dorato ( color caramello) versarlo negli appositi stampini (vanno benissimo anche quelli usa e getta di alluminio), giusto per coprire la base.
Mettere il latte sul fuoco. In una ciotola sbattere le uova con lo zucchero e l’Amaretto. Quando il latte sarà giunto ad ebollizione versarlo nella ciotola e frustare velocemente per non far coagulare le uova.
Versare il composto negli stampini precedentemente preparati, quasi fino all’orlo, e mettere in forno a bagno maria ( mettere in una teglia gli stampini e aggiungere circa 2 dita d’acqua, poco meno della metà dello stampino). 150°C x circa 30/35 min. Per essere sicuri della cottura basterà scuotere leggermente il creme caramel e verificare se è ancora liquido. Quando sarà bello sodo potete tirarlo fuori dal forno e lasciarlo raffreddare.
Consigli
Per sformare facilmente il Creme Caramel prendete una bacinella con acqua bollente, immergeteci per 5 sec lo stampino per circa 2 cm. Passate il coltello delicatamente lungo il bordo e scuotetelo con un colpo secco parandolo con la mano. La parte piu “difficile del creme caramel è sicuramente la cottura. Se è poco cotto rischia di rompersi e risultare liquido; se troppo cotto vi sembrerà di mangiare una frittata dolce. Ma vi posso assicurare che è un dolce di sicuro effetto, che piace sempre a tutti, e dopo un paio di tentativi capirete qual è la cottura perfetta ( dipende tanto anche dal tipo di forno).

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English Pie con Crema al Cocco

Ingredienti
Base
500g farina
300g burro
200g zucchero
2 tuorli
1 uovo intero
Scorza di un limone
1 pizzico di sale
Montare a spuma burro e zucchero con sale e arancia. Aggiungere le uova 1 ad 1. Aggiungere la farina e far mescolare poco per non scaldare l’impasto. (E’ consigliato usare un impastatrice/ sbattitore con un gancio per evitare di scaldare la pasta. Se Dovete farla a mano, cercate di ottenere un impasto il più omogeneo possibile, e  lasciatelo riposare almeno 20 min in frigo). Stendete l’impasto con uno spessore di circa 3-4 mm. Foderate uno stampo da crostata precedentemente imburrato e infarinato. Per non far cadere i bordi vi consiglio di mettere sulla torta un pezzo di carta forno a contatto con l’impasto e metterci dei pesi su ( tipo fagioli, ceci secchi, stampini in ferro, qualcosa che faccia rimanere i bordi e la base al loro posto). Bucherellate il fondo con una forchetta. Cuocete cosi coperto per 20/25 min a 180°C. Poi togliete la carta e portate a cottura la torta fino a doratura. Lasciate raffreddare.
Ripieno
4 uova grandi
140g zucchero
35g maizena
½ cucchiaino di sale
240g latte di cocco
350g latte intero
3 cucchiai cocco grattugiato
n.b. Nell’eventualità che non riusciate a trovare il latte di cocco la sera prima di fare il dolce potrete mettere 200gr di cocco grattugiato in infusione in un litro di latte portato precedentemente a ebolizione, e lasciarlo riposare in frigo tutta la notte. Il giorno seguente filtrate il latte pressando bene il cocco e pesatene 590g.

Mettere a scaldare il latte con il latte di cocco lasciandone da parte 150gr. In una ciotola sbattere bene tutti gli ingredienti con i 150gr di latte messi da parte. Una volta che i liquidi arrivano a bollore versarli nella ciotola e amalamare bene. Riportare il tutto nella pentola sul fuoco fino a raggiungere di nuovo il bollore frustando continuamente per 3/4 min fino a rassodamento. Versare la crema ancora calda nella base preparata precedentemente e lasciare raffreddare completamente.
Finitura
Prepare 150gr di panna semimontata. Aggiungervi delicatamente 200g di panna da cucina (tipo panna chef) e 2 cucc di zucchero. Stenderla sulla torta e decorare con un po di polvere di cocco.

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L’inverno non ci vuole lasciare


QUADROTTI DI POLENTA GUSTOSI

ZUPPA DI MOSCARDINI CON FUNGHI 
GRATIN DI VERDURE MISTE

Quante volte i nostri nonni ci hanno detto: la mezza stagione non esiste più!

Questo menù è dedicato ad un inverno restio a morire, a questa pioggia che non vuole andare via. Per questo la polenta che ricorda la stagione fredda ma fatta a quadrotti con un po’ di alici stuzzicanti, potrebbe essere un simpatico aperitivo estivo, più che un primo. Poi la zuppetta piatto invernale, ma fatta con il pesce ci fa pensare al mare e al suo sole, insomma un menù di speranza.

 

QUADROTTI DI POLENTA GUSTOSI

ingredienti per 4 persone
350g di farina di mais a cottura rapida
8 acciughe sott’olio
40g di burro
1 scamorza
8 pomodorini
un cucchiaio di parmigiano
1 spicchio d’aglio
basilico, sale, pepe, olio

Cuocete la polenta come indicato nella confezione, ma aggiungete all’acqua 2 cucchiai d’olio, versatela in un contenitore rettangolare e lasciatela raffreddare.  Soffriggete in un padellino lo spicchio d’aglio con due cucchiai d’olio,  togliete dal fuoco, eliminate l’aglio, e aggiungere le acciughe. Rimestare con un cucchiaio di legno. L’intento è di sciogliere le acciughe, se non si sciolgono rimettere sul fuoco per qualche secondo. Tagliare la polenta a fettine dello spessore di un centimetro e dividerla in quadretti. Mettete la carta forno su una teglia, poggiate metà dei quadretti di polenta, mettere sopra la salsina di acciughe e una fettina di scamorza, poggiate sopra un altro quadretto di polenta (in modo da ricavare un piccolo sandwich). Mettete sopra ognuno un piccolo pezzetto di burro. Lavate i pomodorini e dividerli a metà, metteteli nella  stessa teglia con la parte tagliata verso l’alto e cospargeteli con pochissimo sale e pepe e un po’ di parmigiano, mettete in forno a 200° fino a che i quadrotti non saranno ben dorati. Servite su piatti individuali, due piccoli  sandwich , con quattro mezzi pomodorini adagiati su foglioline di basilico.

ZUPPA DI MOSCARDINI CON FUNGHI

ingredienti per 4 persone
600g di moscardini
400g di pomodorini datterini
200g di funghi champignon
20 g di funghi secchi
1 scalogno, 2 spicchi d’aglio
4 fette di pane casareccio
1 bustina di zafferano
un bicchiere di vino bianco secco
peperoncino, sedano, prezzemolo, olio evo, sale e pepe

Mettete in poca acqua tiepida i funghi secchi a rinvenire. Pulite e lavate i moscardini, (meglio se lo fa il pescivendolo). Tritate finemente lo scalogno e mettetelo a soffriggere con 3 cucchiai d’olio, uno spicchio d’aglio e il peperoncino (se vi piacciono tritate l’aglio e il peperoncino finemente altrimenti li mettete interi e prima di aggiungere i moscardini li togliete dal soffritto), aggiungete i moscardini e sfumate con il bicchiere di vino. Appena il vino è evaporato aggiungete  il sedano ed i pomodorini, lavati e tagliati a pezzetti. Coprite con il brodo e cuocete per 20 minuti (ci vuole all’incirca un litro di brodo vegetale che potete fare con dell’acqua e un dado vegetale, o con acqua, carote, cipolle, sedano, una foglia d’alloro, gambi di prezzemolo). A parte fate scaldare due cucchiai d’olio con lo spicchio d’aglio e saltate i funghi champignon puliti e tagliati insieme con i funghi secchi ben strizzati e sminuzzati, per 5 minuti. Togliete lo spicchio d’aglio e aggiungete ai moscardini insieme alla bustina di zafferano sciolta precedentemente in un bicchierino con un cucchiaio d’acqua tiepida. Cuocete ancora per 5 minuti e spegnete. Mettete le fette di pane appena unte sotto il grill per qualche minuto, voltandole una volta.  Servite la zuppetta in piatti individuali con il pane tostato e una spolveratina di prezzemolo tritato finemente.

GRATIN DI VERDURE MISTE

ingredienti per 4 persone
una grossa melanzana
un peperone giallo e uno rosso
4 cipolle piatte
8 cucchiai di pane grattugiato
due cucchiai di pecorino
due cucchiai di vino bianco secco
erbette miste (basilico, prezzemolo, origano)
olio evo, sale e pepe

Pulite e lavate le verdure. Tagliate le melanzane a fette di un centimetro (cospargetele di sale), i peperoni a quadrotti grossi, dividete le cipolle a metà. Tritate le erbette finemente insieme allo spicchio d’aglio, mescolatele al pangrattato e al pecorino e a due cucchiai d’olio. Rivestite con la carta forno una teglia e metteteci i peperoni e le cipolle, passate le melanzane nel composto di pangrattato e adagiatele sulla teglia, incorporate nel restante composto i due cucchiai di vino e mettetelo sopra le cipolle e i peperoni, irrorate con l’olio a filo e mettete in forno per 20 minuti a 200° fino a che non si formerà una crosticina dorata.

LA SPESA
stampa la lista

Premesso che in casa abbiamo: 3 spicchi d’aglio, un cucchiaio di parmigiano, 40g di burro, 4 fette di pane casareccio, 8 cucchiai di pane grattugiato, due cucchiai di pecorino, un bicchiere di vino bianco secco, sale, pepe, olio, erbette miste (basilico, prezzemolo, origano) peperoncino, sedano

 compriamo:
350g di farina di mais a cottura rapida
8 acciughe sott’olio
1 scamorza
600g di moscardini
8 pomodorini pachino
400g di pomodorini datterini
200g di funghi champignon
20 g di funghi secchi
1 scalogno
1 bustina di zafferano
una grossa melanzana
un peperone giallo e uno rosso
4 cipolle bianche piatte 

TABELLA DI MARCIA

Questo menù si fa lì per lì, ma non è ne complesso ne lungo. Sono solo tre portate, ma non sono poche,  i sandwich di polenta si prestano a fare contemporaneamente da antipasto e da primo piatto, la zuppetta è quasi un piatto unico (carboidrati e pesce), le verdure gratinate arricchiscono il menù. Se volete proprio aggiungere un piatto, per non appesantire saltate il dolce e fate una tagliata di frutta, spolverata con zucchero a velo e con la scorza grattugiata e il succo di un limone.
Il giorno prima potete fare la polenta e conservarla in frigo, il giorno dopo sarà più facile da tagliare. Tempo stimato per la preparazione un’ora (con i moscardini già puliti dal pescivendolo)! Mettiamo su per prima cosa i moscardini, per la zuppetta (che se riposa una decina di minuti prima di servirla è più buona). Appena fatti andare i moscardini, puliamo e prepariamo le verdure per il gratin, così le melanzane possono stare 20 di minuti sotto sale. Preparate i sandwich di polenta, e appena terminato saltate i funghi e aggiungeteli ai moscardini.  Preparate il composto per le verdure e infilatele in forno, se avete un forno ventilato potete cuocerle insieme con i sandwich di polenta. Togliete dal forno le verdure e passate il pane sotto il grill, e il gioco è fatto!

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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