Archivi del mese: marzo 2014

La resistenza a base di yogurt!

barikama

Si è molto parlato nel gennaio 2010 di Rosarno e delle sue campagne, dove migliaia di migranti, per lo più provenienti dall’Africa, lavorano per una manciata di euro al giorno. Se ne è molto parlato perché un giorno i braccianti hanno detto basta e si sono ribellati allo sfruttamento che ci permette di portare sulle nostre tavole arance e mandarini a buon prezzo. Molti di loro, dopo la rivolta, son stati costretti a fuggire e a centinaia son giunti a Roma.
Cosa ne è stato di loro? Nelle campagne di Rosarno, così come in quelle di Foggia e del resto d’Italia poco è cambiato, ma oggi vogliamo raccontarvi di una piccola storia di resistenza e di rinascita. Parliamo di Barikamà – che in lingua Bambarà significa, appunto, Resistente – una piccola cooperativa formata da un gruppo di migranti fuggiti da Rosarno, dedita alla produzione di yogurt artigianale e biologico. E buonissimo!
Dopo Rosarno, gli ex braccianti non avevano più nulla, se non la voglia di ricominciare e di ottenere finalmente dignità e una vita libera dallo sfruttamento. Hanno iniziato in due, con 15 litri di latte. Oggi son diventati sei: Suleman, Aboubakar, Sidiki, Cheikh, Modibo e Youssouf. La produzione è arrivata a 150 litri di latte a settimana. Il loro yogurt è prodotto con latte biologico intero del Casale Nibbi di Amatrice e lavorato presso il Caseificio del Casale di Martignano, senza uso di conservanti addensanti e dolcificanti.
Lo yougurt di Barikamà è anche ecologico: la cooperativa pratica il vuoto a rendere per i barattoli e per le consegne in tutta Roma viene utilizzata la bicicletta. I ragazzi di Barikamà riforniscono i GAS (gruppi di acquisto solidale) cittadini e partecipano ai mercatini di Terra Terra. Su ordinazione fanno anche consegne a domicilio.
Barikamà è insomma un progetto di microcredito ma è anche molto altro. Con il passare del tempo, pedalando in lungo e in largo, partecipando ai mercatini e presentando il loro progetto in giro per la città i sei ragazzi, oltre a un reddito, hanno trovato  una comunità, nuovi amici e conosciuto una città meno ostile di quella che, solo quattro anni fa li aveva “accolti”, riluttante, sui marciapiedi di Termini.
Insomma, se siete estimatori dello yogurt e abitate a Roma, provate ad abbandonare gli scaffali del supermercato e mettetevi in contatto con i ragazzi di Barikamà o con il Gas del vostro quartiere. Non ve ne pentirete!
Per maggiori informazioni potete visitare il sito barikama.altervista.org

Francesca Bottello

 

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Triangolini rosmarino e pecorino

triangolini al formaggio500g di farina, 30g di burro, 25g di lievito per torte salate, 100 di fontina, 60g di pecorino grattugiato, 1 uovo, 3 dl di latte, rosmarino, sale e pepe

Grattugiate la fontina e metteteli in una bacinella insieme con la farina, il lievito, il pecorino e il sale, poi mescolate. Ammorbidite il burro e unitelo al composto con la farina e mescolate l’impasto con un cucchiaio; aggiungete l’uovo e lavorate gli ingredienti unendo il latte necessario per ottenere un composto sodo. Utilizzando le mani e il matterello ricavatene una sfoglia spessa 1,5-2 cm, e tagliatene tanti quadrati che dividerete a metà per ottenere dei triangoli. Ricoprite una teglia con la carta da forno, disponetevi sopra i triangolini e infornateli a 180 °C per 15 minuti. Estraeteli dal forno e serviteli.

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L’Osteria Furlani

furlani corso del popoloLo so è imperdonabile ancora non vi ho mai parlato dell’osteria Furlani. La frequento da anni e non mi ha mai deluso. Ora che arriva la bella stagione, si ha voglia di uscire, passeggiare e viaggiare, e, il piacere della scoperta, se si parla di cibo, è un piacere che raddoppia. Cosa c’è di meglio di una gita ai Castelli? Pic-nic e fraschette sono sempre state per i romani una via di fuga dal caos cittadino, ma oggi delle fraschette che vendevano vino sfuso e accoglievano i gitanti con il pranzo al sacco, neanche l’ombra. In compenso ci sono tantissime trattorie che offrono vino buono e piatti casarecci. Allora ecco l’osteria Fulrlani che nasce a Grottaferrata nel 1959, preceduta nel primo dopoguerra, appunto,  da una rivendita di vino sfuso. Un ambiente familiare e accogliente, e piatti strepitosi. Fettuccine al lardo di Colonnata, tonnarelli alla pecorara, tonnarelli con pachino e bufala, rigatoni all’amatricina, il bollito alla picchiapò con solo muscolo, morbido e gustoso, carciofi alla giudia, croccanti ma dal cuore soffice, solo per citarne alcuni. Prodotti freschi e genuini assemblati con esperienza, gusto e semplicità, che ricordano i sapori della domenica a casa della nonna. Rapporto qualità prezzo molto elevato. Dopo esservi deliziati con il pranzo, visto che cibo è il degno contraltare di monumenti, chiese e opere d’arte, potrete godere di una passeggiata nel borgo di Grottaferrata. Non mancate di visitare la splendida abazia di San Nilo, gioiello dell1004, che racchiude una splendida chiesa barocca, la prima dello scisma fra la  chiesa cattolica e la chiesa ortodossa, che racchiude opere del Domenichino e del Bernini.
Ivana Santomo

Indirizzo: Corso del Popolo, 29 – 00046 Grottaferrata (RM)
Indirizzo sito web:
Indirizzo Mail: simonasimo2001@yahoo.it
Telefono: 06 9459003

furlani

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FETTUCCINE PACHINO, PANCETTA E LARDO DI COLONNATA

fettuccine colonnata500g Fettuccine fresche, 10 pomodorini pachino, 150g di pancetta affumicata, 8 fettine sottilissime di  lardo di Colonnata, uno scalogno, olio sale e pepe, vino bianco

Fate soffriggere lo scalogno con la pancetta a cubetti, quando comincia a prendere colore sfumate con del vino bianco. Aggiungete al soffritto i pomodorini tagliati a metà e fate cuocere qualche minuto. Lessate la pasta molto al dente, ripassatela in padella con il sugo di pancetta e pomodorini, aggiungendo qualche cucchiaio d’acqua di cottura della pasta. Servite su piatti individuali spolverizzati di formaggio e con sopra due fettine di lardo di Colonnata.

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Un’operazione a mattone zero

eataly smeraldoCom’è bella la città, com’è grande la città, com’è viva la città, com’è allegra la città. Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce con tanta gente che lavora, con tanta gente che produce…
Sulle note della canzone di Giorgio Gaber,Com’è bella la città“, ieri 18 marzo, Oscar Farinetti ha inaugurato il nuovo centro di Eatly a Milano. In piazza XXV Aprile cerano centinaia di milanesi già alle 10 del mattino, Pisapia e Maroni al taglio del nastro. Come aveva fatto a Roma, con il recupero dell’Air Terminal della Stazione Ostiense -affascinante edificio postmoderno costruito dall’architetto spagnolo Julio Lafuente-, anche a Milano il patron del made in Italy ha messo in piedi un’operazione a mattone zero con il restauro del teatro Smeraldo, luogo simbolo degli anni d’oro del Varietà e palcoscenico della Milano artistica doc, come testimoniano le foto sparse nello store di Jannacci, Gaber, Mina, Bramieri, Vanoni…  Una location non casuale, come dice Oscar: “La nostra non è una catena, aborro i luoghi tutti uguali. I nostri store hanno un cognome (identitario) e un nome, che è la loro personalità. Questo è il luogo dove lo spettacolo del cibo può incontrare quello della musica”. Tutte le sere dalle 19 alle 21 dopo esserci goduti i piaceri alimentari di Eataly, ci si potrà deliziare con recital, reading, cabaret, teatro, danza, incontri e spettacoli di arte varia sul palco di Eataly Smeraldo che affaccia sull’interno del negozio in una posizione strategica di particolare visibilità. Spettacoli di grandi artisti alternati da artisti emergenti volti a valorizzare, sempre nello stile di Farinetti, la qualità e le tante eccellenze, anche artistiche, del nostro Paese. Uno spettacolo quotidiano della nostra bellezza da vivere, da tutelare e da esportare. Un viaggio fantastico in un sol luogo tra il ristorante del fritto che non fa male e la pizza cotta a bassa temperatura; tra il lievito madre e il pane bio; tra i salumi e formaggi doc e lo show della mozzarella live; tra i panini espressi fiorentini e una piadina. Attraverso il mondo della birra e del vino e tanto altro ancora per concludere con musica live e un caffè magari con gelato fatto solo con  latte di alpeggio.
Ivana Santomo
…leggi anche Eataly apre a Roma,  Cambio di destinazione d’uso e Oscar a che tempo che fa
smeraldofarinetti

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Alla faccia della modernità: elogio del passavivande

passavivandeChiunque si sia imbattuto in un architetto durante una ristrutturazione, sa che il must dei tempi moderni è demolire quanti più muri possibili. Pare che non si possa concepire una casa adatta agli stili di vita contemporanei senza “contaminare gli ambienti”, creare “ariosi open space” e attrezzare “accoglienti zone plurifunzionali”. In parole povere, oggi la cucina deve essere a vista, sconfinare in salotto, diventarne più che protesi, parte integrante. E ciò a prescindere dalle dimensioni della casa. Anche in ville a due piani, stile film americano, capita di vedere cucina e soggiorno fusi in un locale unico. Ormai è una scelta dettata in primis da criteri estetici. Ossia va di moda e in effetti quasi sempre si traduce in soluzioni carine e divertenti. Consapevoli di tutto questo e a suo dispetto, oggi vogliamo spendere una parolina in favore di una soluzione passata di moda almeno 30 anni fa: il passavivande. Per chi non ne avesse mai visto uno, si tratta di un’apertura nella parete attraverso cui far passare cibi e utensili (solitamente dalla cucina al soggiorno), apertura che all’occorrenza può essere chiusa con un apposito sportello. Cercandone la definizione in rete, si scopre che i primi a farne uso furono i monaci cistercensi nei loro refettori (alla faccia della modernità) e l’unico esempio famoso dell’era contemporanea risale alla serie tv Happy Days, dove una trafelatissima Marion Cunningham chiamava la famiglia a tavola proprio attraverso un passavivande. Ma tutto ciò non ci scoraggia. Anche oggi che le Marion sono in via di estinzione (fortunatamente), un bel buco nel muro rappresenta a nostro avviso una soluzione vantaggiosa da molteplici punti di vista. Consente di salvare una parete (e quindi una stanza) senza rinunciare ai modernissimi concetti di circolarità, comunicabilità, accessibilità e simili. È una scorciatoia comoda tra fornelli e tavolo da pranzo, ma chi ancora si preoccupa di problemi vetusti come odori, disordine e rumori (dalla cappa alla lavostoviglie) al momento opportuno può chiuderla.  E poi è carino da morire senza essere già visto in un milione di case alla moda!
Silvia Gusmano

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Elsa Javier Piacentini

ElsaElsa Javier Piacentini: chef peruviana. È venuta in Italia nel 1990. In Perù era docente di filosofia, oggi vanta numerosi premi per la sua sapienza culinaria. Dal 2005 al 2009 è titolare de  “La Limeña”, primo ristorante peruviano introdotto in una guida eno-gastronomica italiana. Nel 2009 vince il premio “Las Americas” del Comune di Roma per il suo impegno nel promuovere la cultura latinoamericana attraverso la diffusione dell’arte culinaria e gastronomica. Oggi, sempre insieme al marito, Luciano Piacentini, gestisce il servizio catering Luelpi. Tutte ricette peruviane.

foto di Francesco Chiorazzi


Il servizio di Catering peruviano La limena – Luelpi è su facebook e potete raggiungere Elsa Javier Piacentini, o scrivendo a luelpi@alice.it

Le mie ricette

budino di patata dolce

La patata dolce e una radice tuberosa ricca di antiossidanti, vitamina A, C, potassio, ferro, amido, baso livello di glucosio e altamente digeribile.

Il Physalidis, Arquingengis, Capuli, Uvilla etc,
piccolo albero peruviano conosciuto degli Inca, grande energetico naturale, possede l’acido ascorbico e le vitamine A, C, e del complesso B, il Fosforo, raccomandato ai diabetici.

Ho creato questa ricetta unendo sapori e propieta di prodotti di origine andino peruviano che posiamo trovare sui mercati italiani.

Una ricetta molto semplice e dai risultati sorprendenti: la bagna dello squisito siroppo di miele di Physalidis e Arancio lo rende gustosisimmo.

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Budino di Patata dolce, Physalidis e miel di Physalidis e Arancia

Ingredienti
2 tazze e 1/2 di patata dolce gialla già bollita e fatta purea (passato per un passino fino), tazza di zucchero grezzo, 1 tazza di crema di latte, una grattata di arancio, 2 cucchiaiate di fecola di patate, 2 uova
Preparazione
Unire le uova a lo zucchero con una frusta fino che diventerà schiumoso, incorporare la crema di latte dove previamente si ha sciolto la fecola di patate è per ultimo il pure di patate dolce formando una crema omogenea.

Imburrare e infarinare uno stampo 24 cm, versare il composto e portare in forno preriscaldato a 180° per 40′, si possono fare anche in mono porzione, il tempo di cottura delle mono porzioni è di 30′.

Miele di Physalidis e Arancio
1 tazza di Physalidis, 1 tazza di succo di arancio, 1/2 tazza di zucchero grezzo, cannella, 2 chiodi di garofano

Preparazione
Frullare Physalidis e succo di arancio unire la cannella e il chiodo di garofano portare a bollore e cuocere a fuoco baso per 25′, fino a che assuma una consistenza densa e lucida e versare lo sciroppo caldo sul budino tiepido.

Elsa Javier in Piacentini
Chef Etno- Gastronoma

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Budino di Patata dolce, Physalidis e miel di Physalidis e Arancia

Cari amici di MadamaRicetta, vi propongo questa mia ricetta che forma parte della mia linea “Ande e Mediterraneo” felice di poter diffondere i prodotti della bio diversità peruviana andina.
Elsa

budino di patata dolce

La patata dolce e una radice tuberosa ricca di antiossidanti, vitamina A, C, potassio, ferro, amido, baso livello di glucosio e altamente digeribile.

Il Physalidis, Arquingengis, Capuli, Uvilla etc,
piccolo albero peruviano conosciuto degli Inca, grande energetico naturale, possede l’acido ascorbico e le vitamine A, C, e del complesso B, il Fosforo, raccomandato ai diabetici.

Ho creato questa ricetta unendo sapori e propieta di prodotti di origine andino peruviano che posiamo trovare sui mercati italiani.

Una ricetta molto semplice e dai risultati sorprendenti: la bagna dello squisito siroppo di miele di Physalidis e Arancio  lo rende gustosisimmo.

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Budino di Patata dolce, Physalidis e miel di Physalidis e Arancia

Ingredienti
2 tazze e 1/2  di patata dolce gialla già bollita e fatta purea (passato per un passino fino), tazza di zucchero grezzo, 1 tazza di crema di latte, una grattata di arancio, 2 cucchiaiate di fecola di patate, 2 uova
Preparazione
Unire le uova a lo zucchero con una frusta fino che diventerà schiumoso, incorporare la crema di latte dove previamente si ha sciolto la fecola di patate è per ultimo il pure di patate dolce formando una crema omogenea.

Imburrare e infarinare uno stampo 24 cm, versare il composto e portare in forno preriscaldato a 180° per 40′, si possono fare anche in mono porzione, il tempo di cottura delle mono porzioni è di 30′.

Miele di Physalidis e Arancio
1 tazza di Physalidis, 1 tazza di succo di arancio, 1/2 tazza di zucchero grezzo, cannella, 2 chiodi di garofano

Preparazione
Frullare Physalidis e succo di arancio unire la cannella e il chiodo di garofano portare a bollore e cuocere a fuoco baso per 25′, fino a che assuma una consistenza densa e lucida e versare lo sciroppo caldo sul budino tiepido.

Elsa Javier in Piacentini
Chef Etno- Gastronoma

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Un nido nel piatto, ed è già primavera!

rondini Del felice connubbio tra pesce e formaggio “Nozze antiche e felici“, vi abbiamo già parlato, oggi lo riproponiamo con tre ricette che nella forma ricordano il nido, simbolo della primavera. Fresche e calde, com’è il primo sole della stagione. Buon Appetito!

nidi di salmone

Rotolini annidati di salmone

8 fette salmone affumicato, 8 fette pancarrè integrale, 60 g formaggio cremoso, 1/2 limone succo di limone, 1 ciuffo prezzemolo, paprica, pepe, zenzero

Lavorate in una ciotola il formaggio, aggiungendo il prezzemolo lavato, asciugato e tritato finemente e una grattatina di zenzero. Eliminate la crosta dalle fette di pancarrè e spalmatevi sopra il formaggio. Mettete le fette su un piano appena inumidito con dell’acqua e mettetevi sopra il salmone insaporito con una macinata di pepe e qualche goccia di succo di limone. Arrotolate le fette su se stesse in modo da formare otto rotolini cilindrici che avvolgerete ben stretti in un foglio di pellicola trasparente. Lasciate riposare in frigorifero per almeno 1 ora. Prima di servire eliminate la pellicola, passate i rotolini nella paprica facendo in modo che aderisca uniformemente e tagliateli infine a tocchetti nel senso della larghezza.

nido

Nidi di spaghetti

240 g spaghetti, 2 grossi pomodori maturi, 150 g mozzarella di bufala, 1 rosso uovo, 30 g provolone grattugiato, aglio, olio di oliva, basilico, sale e pepe

In una padella rosolate l’aglio con l’olio, aggiungete un pomodoro a pezzetti e cuocete a fiamma vivace per 5 minuti. Lessate gli spaghetti e scolateli molto al dente conditeli con il pomodoro, il provolone grattugiato e unite un rosso d’uovo. Prendete degli stampi da plum-cake, ungeteli e sistemateci una forchettata di spaghetti ben arrotolata, infilate al centro un cubotto di mozzarella e sopra il pomodoro crudo spellato e tagliato a pezzetti, irrorate con dell’olio a filo. Passate sotto il grill per 3/4 minuti. Servite con la qualche foglia di Basilico. Se volete una nota croccante prima di irrorare d’olio spolverizzate con del pangrattato.

Un Branzino nel nido

branzinoun branzino (squamato e sfilettato dal pescivendolo), una mozzarella, 10 olive taggiasche, un cucchiaio di pesto.

Prendere un filetto di branzino, batterlo tra due fogli di carta da forno oliati. Spalmare sul filetto un po’ di pesto e mettere al centro la mozzarella a fettine, le olive denocciolate qualche pinolo. Arrotolarlo tipo involtino e avvolgerlo nella carta da forno (la stessa usata per battere il filetto), fermare con spago da cucina e passare in forno per 7/10 minuti a 200°. Togliere la carta e servire tagliato a rondelle con una dadolata di verdure al vapore condite con olio e qualche goccia di limone.

leggi anche Pesce e formaggio

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rotolini annidati di salmone

nidi di salmone8 fette salmone affumicato, 8 fette pancarrè integrale, 60 g formaggio cremoso, 1/2 limone succo di limone, 1 ciuffo prezzemolo, paprica, pepe, zenzero

Lavorate in una ciotola il formaggio, aggiungendo il prezzemolo lavato, asciugato e tritato finemente e una grattatina di zenzero. Eliminate la crosta dalle fette di pancarrè e spalmatevi sopra il formaggio. Mettete le fette su un piano appena inumidito con dell’acqua e mettetevi sopra il salmone insaporito con una macinata di pepe e qualche goccia di succo di limone. Arrotolate le fette su se stesse in modo da formare otto rotolini cilindrici che avvolgerete ben stretti in un foglio di pellicola trasparente. Lasciate riposare in frigorifero per almeno 1 ora. Prima di servire eliminate la pellicola, passate i rotolini nella paprica facendo in modo che aderisca uniformemente e tagliateli infine a tocchetti nel senso della larghezza.

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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per chi ha perso la puntata del 14 novembre a Cuochi e Fiamme, con la partecipazione della nostra corrispondente da Lugano Valentina Arena, trova qui il link per rivederla.

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