Archivi del mese: maggio 2014

La cioccolata della discordia

bimbaciocAccapigliarsi per la cioccolata in una classe d’asilo. Niente di più normale…se a litigare fossero i bambini. Più preoccupante se sono le mamme. O meglio una mamma e la maestra, con pesanti ricadute su tanti altri adulti coinvolti. Questo il fatto: una vecchia suora che insegna da quarant’anni (e ha più energie del 90 per cento delle mamme moderne) tiene in classe un armadio pieno di leccornie (cioccolata compresa) con cui far contenti di tanto in tanto i bambini (di tre e quattro anni). Una mamma X, conoscendo tale abitudine, si permette di mandare a scuola (tramite la nonna) alcune uova pasquali aperte e non consumate da aggiungere al prezioso bottino. Una mamma Y, convinta che ciò attenti pericolosamente alla salute del suo bambino, non ci vede più dalla rabbia. Dopo una bella scenata in classe, manda al resto dei genitori una  e-mail al vetriolo contro suora, mamma X e velatamente mamma Z (professione pediatra) intervenuta a sostegno della suora: un accorato appello contro gli zuccheri raffinati e la cioccolata di dubbia provenienza. La mamma X ribatte tranquillizzando le “colleghe” almeno sull’origine delle uova incriminate: “sono state conservate in luogo asciutto e sicuro”. Il giorno dopo all’entrata e all’uscita di scuola, bronci, occhiate furtive, bisbigli vari sulla vicenda,  sguardi indagatori per capire le varie fazioni (pro suora/pro mamma Y).  Due giorni dopo al saggio di fine anno, ancora tanta tensione in platea a disturbare orgoglio e commozione delle famiglie riunitesi al gran completo per ammirare le prodezze dei propri pargoli. Grande lezione per i bambini. Hanno imparato che la cioccolata è veleno (e di certo si d’ora in poi si asterranno dal mangiarne…), che le mamme predicano bene e razzolano male (proibito litigare da piccoli, ammesso da grandi), che anche la massima autorità – la maestra – può essere violentemente contestata e che è giusto perdere le staffe quando in ballo ci sono principi inviolabili (come la cioccolata).  Una lezione a 5 stelle che li aiuterà ad affrontare meglio la vita.
Mamma Q

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Se da Noma non c’è posto!

copenaghenSe fate un viaggio a Copenaghen e non vi siete organizzati per tempo dovrete sicuramente rinunciare alle prelibatezze dello chef René Redzepi, nel 2014 primo chef al mondo -e non è la prima volta- che nel suo ristorante “Noma” ha liste d’attesa lunghe diversi mesi. Anche per gli altri locali di buona fama -e nella capitale danese non sono pochi- soprattutto nel weekend, è consigliabile prenotare on-line in anticipo, altrimenti sarà difficile trovare posto. I danesi, risparmiati dalla crisi economica europea, amano la buona cucina e sono assidui frequentatori di ristoranti e birrerie. Se come me arrivate nella capitale all’ultimo momento senza aver prenotato in un locale, e non volete spendere molto (visti i prezzi dei locali a Copenaghen) niente paura, le delizie danesi vi aspettano al Copenhagen Street Food, il nuovo mercato per il cibo di strada. Vicino al porto, nell’isola Papirøen, e vicino al quartiere di Cristiania, c’è un area completamente dedicata allo street food, tanti piccoli chioschi con tavoli e sdraie, ognuno con una specialità diversa, che vendono ad un prezzo accessibilissimo, pesce fritto e patatine, hamburger, e tartine con gamberi o salmone. Accanto alle innumerevoli degustazioni di specialità danesi, tutte rigorosamente bio, trovate anche la pizza, la pasta, il cibo vitenamita o tailandese, uno spazio multietnico e multiculturale con artisti che si esibiscono tra gazebo e baracchini. Un idea geniale sicuramente da visitare e da esportare. Il Copenhagen Street Food, infatti è uno spazio dedicato a chef e imprenditori che non hanno la possibilità di investire grandi cifre e con una somma che va dai 300 ai 600 euro mensili riescono ad affittare uno spazio. Basta iscriversi all’Associazione culturale che gestisce il Copenaghen Street Food che esamina le domande e in base ai concetti quali prezzo, qualità, sostenibilità, aspetto e originalità consente agli aspiranti cuochi e ai giovani artisti di iniziare la loro carriera. Insomma 10 più a Copenhagen e non solo per la sua bellezza, tra canali, barche, palazzi e parchi. E’  tra le città europee quella con più energie ecosostenibili, più inclusiva e con il maggior livello di welfare a favore delle famiglie. Passeggiando incontrerete tantissime mamme con la pancia e carrozzine al seguito, ragazze e ragazzi sempre gentili, nei negozi o ai tavoli dei ristoranti sempre con un sorriso e che parlano tutti la lingua inglese. In conclusione, come testimonia la sirenetta di Andersen, il monumento più visitato a Copenaghen: il paese delle favole!

Ivana Santomo

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FACCIAMO IL PUNTO SU SEURAT E A PRANZO puntini, puntini, puntini!

seurat

Georges Seurat, Una domenica pomeriggio all’isola della Grande Jatte, 1883-85

Georges Seurat (1859-1891), fu il pittore che creò il movimento post-impressionista. Egli giunge a risultati di massima brillantezza utilizzando il melange optique, ovvero la fusione ottica dei colori. L’occhio ha una capacità di risoluzione che lo porta a distinguere due puntini tra loro accostati se questi non sono troppo piccoli. Se i puntini diventano eccessivamente piccoli o se aumenta la distanza dell’osservatore dai due puntini, l’occhio dell’osservatore non ha più la capacità di separare i due puntini e se sono di colore diverso, un terzo colore dato dalla somma dei due, si fonde nella retina dell’osservatore. Pertanto, secondo le teorie di Seurat, un occhio, guardando dei puntini blu e rossi, vede un viola più luminoso di qualsiasi altro viola che si possa ottenere mescolando i pigmenti nella tavolozza. Il risultato è una composizione affascinante e suggestiva definita «puntinismo». Con il dipinto Una domenica pomeriggio all’isola della Grande Jatte, famoso luogo di svago sulla Senna, Seurat vuole rappresentare uno scorcio di vita quotidiana della Parigi di fine ‘800, fissando sulla tela l’atmosfera domenicale della nuova società borghese e industriale del periodo, una folla tranquilla e calma intenta allo svago, al gioco, al pesca, al riposo, alla lettura e alla passeggiata.

Seurat per dipingere La grande Jatte impiega due anni, contrariamente agli impressionisti, non vuole dare alla scena spontaneità e naturalezza, sceglie infatti di rappresentare figure statiche, stilizzate, anonime, dentro un tempo immobile ed innaturale.

Alcuni critici dell’epoca attribuirono alla staticità del dipinto un preciso messaggio politico dell’artista sulla mancanza d’anima della vita contemporanea.

A distanza di più di un secolo tale mancanza d’anima ben si addice alla nostra contemporaneità, è invece la plasticità dei personaggi e l’atmosfera di immobilismo che si contrappone decisamente al frenetico approccio dell’uomo moderno nell’atto di addentare la propria quotidianità.

E non sarebbe interessante sapere sulle sponde della Grande Jatte come avrebbero pranzato quelle immobili ed austere figure? Noi dal canto nostro reduci dal pranzo di Pasqua e Pasquetta, dal week end del 25 Aprile e dal picnic del I Maggio, abbiamo realizzato che l’aria aperta, di fiume, di mare o di campagna, è sempre portatrice di quell’idea di leggerezza che ci porta a creare piatti freschi e gustosi, da consumare fuori porta o sotto la pergola di casa, ed è pensando anche al quadro di Seurat che metteremo in tavola un pranzo apostrofato dalla delicata brezza di primavera e da un tripudio di punti e puntini colorati

SFORMATINI CON PISELLI, PALLINE DI RICOTTA AL VERDE, FAVETTE CON CIPOLLA, STECCO DI PUNTINI

 

PALLINE DI RICOTTA AL VERDEpalline verdi

Ricotta vaccina 400 g
pecorino dolce grattugiato 200 g
basilico, menta, prezzemolo, finocchietto, maggiorana
peperoncino
olive verdi
sale.

Lavare tutte le erbe, tamponarle e tritarle finemente. In una ciotola mescolare la ricotta insieme al pecorino, salare, aggiungere peperoncino a piacere e le olive tritate finemente, fare delle palline e rotolarle nelle erbe. Disponete le palline in un piatto da portate e tenere in frigo fino al momento di servirle con del pane nero tostato.

SFORMATINI CON PISELLI

pisellifarina di mais tipo fioretto120 g
olio d’oliva 50 g, latte 100 g
parmigiano grattugiato 2 cucchiai
piselli 60 g, carote 2
zucchine 2, cipolla 1
lievito in polvere 1 bustina
semi di papavero
2 uova, limone 1

Portate ad ebollizione in un tegame dell’acqua salata dove farete sbollentare per qualche minuto i piselli. Scolateli e versarli in una ciotola dove grattugerete le carote e le zucchine (solo la parte verde) condite il tutto con 2 cucchiai di olio, 1 cucchiaio di aceto. A questo punto aggiungete tutti gli altri ingredienti e mescolate bene per qualche minuto per amalgamarli. Distribuite l’impasto in stampini di silicone (che non necessitano di essere oliati) spolverate di semi di papavero ed infornate per 20/25 minuti a 170°.

FAVETTE CON CIPOLLA

faveIngredienti:

fave sbucciate 1 Kg,
cipolle bianche 2,
alici sott’olio 4,
limone biologico,
brodo vegetale q.b.,
sale e pepe,
olio e.v.o.

Dopo avere sbucciato le fave, se già sono troppo grosse eliminate anche la pellicina, lavate e versatele in una padella dove avete fatto già sciogliete le 4 alici in un poco di olio. Fatele girare qualche minuto, salate pepate e aggiungete un poco di brodo vegetale, coprite e fate cuocere. A cottura ultimata grattugiate la scorza del limone e servite.

STECCO DI PUNTINI

palline al cioccolatoIngredienti:
2 confezioni di biscotti al cioccolato
1 cucchiaio abbondante di crema al cioccolato
250 g di cioccolato bianco (qualità economica si scioglie meglio)
granellini di zucchero colorati
bastoncini in legno o in plastica

Versate nel mix i biscotti e frullate: 20 sec. Aggiungete la crema di cioccolato e impastate, finchè non diventa una bella palla (altrimenti aggiungete un altro cucchiaio di crema). Formate delle palline aiutandovi con le mani e disponetele su un vassoio coperto di carta forno. Mettete a riposare in freezer per 15 minuti. Sciogliete al microonde il cioccolato bianco ottenendo una crema liscia. Prendete degli stecchi, intingete la parte appuntita nel cioccolato fuso in modo da fare da colla e infilzate le palline. Una volta inseriti tutti gli stecchi nelle palline, intingetele nel cioccolato e subito nei granelli di zucchero colorati. Disponete gli stecchi in un vasetto pieno di palline di zucchero, fagioli, qualcosa che lo renda stabile in modo che riposino e metteteli nel congelatore, finché non si saranno rassodati.

LA LISTA DELLA SPESA

fave sbucciate 1 Kg, cipolle bianche 2, alici sott’olio 4, limone biologico, brodo vegetale q.b., ricotta vaccina 400 g, pecorino dolce grattugiato 200 g, basilico, menta, prezzemolo, finocchietto,  maggiorana, peperoncino, olive verdi, farina di mais tipo fioretto120 g, latte 100 g, parmigiano grattugiato 2 cucchiai, piselli 60 g, carote 2, zucchine 2, cipolla 1, lievito in polvere 1 bustina, semi di papavero, 2 uova, limone non trattato1, 2 confezioni di biscotti al cioccolato, 1 cucchiaio abbondante di crema al cioccolato, 250 g di cioccolato bianco, granellini di zucchero colorati, bastoncini in legno o in plastica,
Cecilia Puleo

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STECCO DI PUNTINI

palline al cioccolatoIngredienti:
2 confezioni di biscotti al cioccolato
1 cucchiaio abbondante di crema al cioccolato
250 g di cioccolato bianco (qualità economica si scioglie meglio)
granellini di zucchero colorati
bastoncini in legno o in plastica

Versate nel mix  i biscotti e frullate: 20 sec. Aggiungete la crema di cioccolato e impastate, finchè non diventa una bella palla (altrimenti aggiungete un altro cucchiaio di crema). Formate delle palline aiutandovi con le mani e disponetele su un vassoio coperto di carta forno. Mettete a riposare in freezer per 15 minuti. Sciogliete al microonde  il cioccolato bianco ottenendo una crema liscia. Prendete degli stecchi, intingete la parte appuntita nel cioccolato fuso in modo da fare da colla e infilzate le palline. Una volta inseriti tutti gli stecchi nelle palline, intingetele nel cioccolato e subito nei granelli di zucchero colorati. Disponete gli stecchi in un vasetto pieno di palline di zucchero, fagioli, qualcosa che lo renda stabile  in modo che riposino e metteteli nel congelatore, finché non si saranno rassodati.
Cecilia Puleo

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SFORMATINI CON PISELLI

pisellifarina di mais tipo fioretto120 g
olio d’oliva 50 g, latte 100 g
parmigiano grattugiato 2 cucchiai
piselli 60 g, carote 2
zucchine 2, cipolla 1
lievito in polvere 1 bustina
semi di papavero
2 uova, limone 1

Portate ad ebollizione in un tegame dell’acqua salata dove farete sbollentare per qualche minuto i piselli. Scolateli e versarli in una ciotola dove grattugerete le carote e le zucchine (solo la parte verde) condite il tutto  con 2 cucchiai di olio, 1 cucchiaio di aceto. A questo punto aggiungete tutti gli altri ingredienti e mescolate bene per qualche minuto per amalgamarli. Distribuite l’impasto in stampini di  silicone (che non necessitano di essere oliati) spolverate di semi di papavero ed infornate per 20/25 minuti a 170°.
Cecilia Puleo

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PALLINE DI RICOTTA AL VERDE

palline verdiricotta vaccina 400 g
pecorino dolce grattugiato 200 g
basilico, menta, prezzemolo, finocchietto,  maggiorana
peperoncino
olive verdi
sale.

Lavare tutte le erbe, tamponarle e tritarle finemente. In una ciotola mescolare la ricotta insieme al pecorino, salare, aggiungere peperoncino a piacere e le olive tritate finemente,  fare delle palline e rotolarle nelle erbe. Disponete le palline in un piatto da portate e tenere in frigo fino al momento di servirle con del pane nero tostato.

Cecili Puleo

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FAVETTE CON CIPOLLA

faveIngredienti:

fave sbucciate 1 Kg,
cipolle bianche 2,
alici sott’olio 4,
limone biologico,
brodo vegetale q.b.,
sale e pepe,
olio e.v.o.

Dopo avere sbucciato le fave, se già sono troppo grosse eliminate anche la pellicina, lavate e versatele in una padella dove avete fatto già sciogliete le 4 alici in un poco di olio. Fatele girare qualche minuto, salate pepate e aggiungete un poco di brodo vegetale, coprite e fate cuocere. A cottura ultimata grattugiate la scorza del limone e servite.
Cecilia Puleo

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La signora delle Spezie

la signora delle spezie
È iniziato tutto con la vaniglia. O meglio con l’intuizione geniale di una signora venuta da lontano: Edith Elise Jaomazava. Nata in Madagascar nel 1970 e giunta a Moncalieri (Torino) per seguire l’ex marito italiano nel ‘97, questa donna ha realizzato un connubio perfetto tra le ricchezze del suo luogo d’origine e le esigenze del suo nuovo paese. “All’inizio è stata molto dura – racconta –. Ero una negra in una città molto chiusa. Non trovavo lavoro se non come baby sitter e volevo qualcosa di più stimolante. Così ho fatto tesoro della mia esperienza familiare, un’esperienza lunga quattro generazioni: la coltivazione della vaniglia”. Edith vola in Madagascar, prende qualche chilo della preziosa spezia che in Italia si trovava quasi solo in versione sintetica e la rivende ad alcune pasticcerie di Torino. “E’ stato un successo – ricorda – e ho deciso di continuare”. In pochi mesi la neo-imprenditrice impara bene l’italiano, prende la patente, segue un corso di alimentazione, studia. E nel 2004 fonda SA.VA, azienda di import e commercializzazione di spezie che aumenta la sua offerta (e il suo fatturato) di anno in anno. Poco dopo apre anche un negozio nel centro di Torino (Atelier Madagascar) dove oggi vende quasi 40 tipi di spezie da tutto il mondo: dalla menta del Marocco alla kinoa del Perù. Nel 2010 è nominata Imprenditore Straniero dell’Anno nell’ambito del prestigioso Money Gram Award e oggi, nonostante risenta della crisi, continua a fare progetti in grande. La sua priorità è migliorare le condizioni di vita del Madagascar dove, già da anni, dà lavoro a decine di contadini (fino a 300 in alta stagione).  La sua grinta e il suo ottimismo colpiscono, soprattutto quando racconta la donna che si nasconde dietro l’imprenditrice. Madre di quattro figli – di cui tre già adolescenti – che cresce da sola, Edith si descrive come una “selvaggia” che tutte le mattine, senza eccezioni, si ricarica correndo per chilometri in mezzo al verde e tutte le notti, messi a letto i figli, sacrifica parte el riposo al lavoro. La sera poi, quando può, si rifugia al Teatro dell’Opera, “dove la gente ancora mi guarda come fossi un extraterrestre”, mentre la domenica canta in Chiesa con gran soddisfazione (“sentono la mia voce, ma non mi vedono”). Descrive l’Italia come un paese accogliente, anche se “indietro anni luce, rispetto ad altri, Francia in primis”. Ciò che la fa arrabbiare, come a tutti gli imprenditori (e non solo), è la burocrazia italiana, le tasse che strozzano, le difficoltà ad avere finanziamenti. Ciò che la preoccupa, come a tutte le mamme, è il futuro che avranno i suoi figli in questo paese sempre in crisi. Ma sono preoccupazioni che tiene per sé… “per loro, infondo, è l’età dei sogni e delle speranze e poi sono certa che troveranno la propria strada, proprio come ho fatto io!”
Silvia Gusmano

 

 

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La scuola pubblica nasce perché tutti abbiano le stesse opportunità

cake alla melagranaIl comune di Pomezia ha emesso in questi giorni un capitolato d’appalto per le mense scolastiche che prevede un menù economico (4 euro) che si ferma al secondo e uno più costoso (4,40 euro), che prevede il dolce a fine pasto. Al di là delle dichiarazioni strumentali del sindaco e le risposte degli avversari politici che entrambi tentano di sfruttare la vicenda nella campagna elettorale, la cosa che sorprende è che, come dichiara il sindaco, “E’ stata una decisione promossa e presa con i rappresentanti dei genitori”. Come è possibile? Sicuramente la storia recente e passata non ha insegnato molto a questi genitori. Eppure anche senza citare le discriminazioni vissute nelle grandi tragedie del ‘900, ci basta andare indietro di tre/quattro anni, ad Adro, un paesino nel bresciano dove le mamme sono insorte contro un imprenditore locale che aveva saldato il debito contratto da alcune famiglie del paese con la mensa della scuola. Debito che era costato l’esclusione di alcuni bambini dai pasti: bambini di un asilo comunale. Come dimenticare lo sguardo vuoto, le parole di quelle mamme, la freddezza dei loro occhi quando parlavano di questi bambini lasciati a pane e acqua, come se non fossero semplicemente bambini e compagni dei loro figli, ma solo immigrati. Non esseri indifesi, piccoli e dipendenti dagli adulti, ma solo figli di immigrati. Così a Pomezia, nella scuola pubblica ci sono i figli dei ricchi e i figli dei poveri, ma la scuola è cultura, ed è cultura pubblica e cosa significa bisognerebbe spiegarlo anche al primo cittadino. La scuola pubblica nasce per superare le disuguaglianze, che siano sociali o economiche, culturali o sessuali, tecnologiche o etnico-religiose. La scuola pubblica nasce perché tutti abbiano le stesse opportunità.
Ivana Santomo

…leggi la splendida lettera dell’imprenditore di Adro

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Sfoglia alle fragole

crostata di fragoleDal suo tour nelle pasticcerie parigine, la nostra corrispondente da Lugano, Valentina, ci invia una ricetta per una sfoglia croccante alle fragole.

Due confezioni di pasta sfoglia pronta, un cestino di fragole, mezzo litro di crema addizionata con panna, un rosso d’uovo, una confezione di gelatina chiara per torte.

Mettete il disco di pasta sfoglia su una pirofila precedentemente rivestita con un foglio di carta forno. Ritagliate con il secondo disco di pasta sfoglia un cerchio di circa 2 centimetri ed eliminate la parte centrale. Svrapponente il cerchio sul bordo del primo disco di pasta sfoglia e pizzicatelo con le dita arricciandolo appena verso il bordo esterno. Sporlverate solo il centro con dello zucchero e bucherellate il centro con una forchetta; spennellate il bordo con un rosso d’uovo sbattuto e cuocete in frono per 20 minuti a 180°, fino a quando sarà ben dorata.

Fate mezzo litro di Crema pasticcera (…leggi la ricetta) addizionandola con 250g di panna montata.

Pulite e lavate le fragole intere e preparate la gelatina come indicato dalla confezione. Mettete la crema al centro della torta, ricopritela con le fragole intere e spennellatele con la gelatina tiepida.

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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per chi ha perso la puntata!

per chi ha perso la puntata del 14 novembre a Cuochi e Fiamme, con la partecipazione della nostra corrispondente da Lugano Valentina Arena, trova qui il link per rivederla.

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