Alla faccia della modernità: elogio del passavivande

passavivandeChiunque si sia imbattuto in un architetto durante una ristrutturazione, sa che il must dei tempi moderni è demolire quanti più muri possibili. Pare che non si possa concepire una casa adatta agli stili di vita contemporanei senza “contaminare gli ambienti”, creare “ariosi open space” e attrezzare “accoglienti zone plurifunzionali”. In parole povere, oggi la cucina deve essere a vista, sconfinare in salotto, diventarne più che protesi, parte integrante. E ciò a prescindere dalle dimensioni della casa. Anche in ville a due piani, stile film americano, capita di vedere cucina e soggiorno fusi in un locale unico. Ormai è una scelta dettata in primis da criteri estetici. Ossia va di moda e in effetti quasi sempre si traduce in soluzioni carine e divertenti. Consapevoli di tutto questo e a suo dispetto, oggi vogliamo spendere una parolina in favore di una soluzione passata di moda almeno 30 anni fa: il passavivande. Per chi non ne avesse mai visto uno, si tratta di un’apertura nella parete attraverso cui far passare cibi e utensili (solitamente dalla cucina al soggiorno), apertura che all’occorrenza può essere chiusa con un apposito sportello. Cercandone la definizione in rete, si scopre che i primi a farne uso furono i monaci cistercensi nei loro refettori (alla faccia della modernità) e l’unico esempio famoso dell’era contemporanea risale alla serie tv Happy Days, dove una trafelatissima Marion Cunningham chiamava la famiglia a tavola proprio attraverso un passavivande. Ma tutto ciò non ci scoraggia. Anche oggi che le Marion sono in via di estinzione (fortunatamente), un bel buco nel muro rappresenta a nostro avviso una soluzione vantaggiosa da molteplici punti di vista. Consente di salvare una parete (e quindi una stanza) senza rinunciare ai modernissimi concetti di circolarità, comunicabilità, accessibilità e simili. È una scorciatoia comoda tra fornelli e tavolo da pranzo, ma chi ancora si preoccupa di problemi vetusti come odori, disordine e rumori (dalla cappa alla lavostoviglie) al momento opportuno può chiuderla.  E poi è carino da morire senza essere già visto in un milione di case alla moda!
Silvia Gusmano

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