Plachutta

 
Non si può passare da Vienna e non andare da Plachutta, ormai  fa parte della città come il Stephansdom, il fascino antico della ruota panoramica del Prater o il bacio di Klimt. Io invece non lo conoscevo e ci ho sbattuto il naso. Ebbene sì! Avevamo detto niente guide, niente TripAdivisor, passeggiamo per la città e godiamoci il centro senza ossessionarci con: i posti consigliati, i luoghi da non perdere. Vienna è così bella che non ha bisogno di parole. I segni del perduto impero sono in ogni cosa, con particolare eleganza. Le sinfonie di Mozart, Schubert e Beethoven ti accompagnano attraverso strade e palazzi che conservano la magia delle epoche d’oro. Al contempo è una città giovane e briosa, dove tradizione e innovazione si mescolano. I locali pieni di viennesi che si godono il tempo libero, chiacchierando davanti ad un caffè ed una fetta delle deliziose torte viennesi.
Insomma, immersi in questa atmosfera e persi per le vie del centro, cercavamo un ristorantino. Arrivati davanti a Plachutta, ci ha incuriosito quell’andirivieni veloce dei camerieri, le bellissime pendole di rame fumanti, poggiate sui tavoli dei commensali e la loro espressione estasiata quando portavano il cibo in bocca. Giriamo l’angolo e davanti alla porta troviamo un gruppetto di persone in fila. La prenotazione era d’obbligo. Fissiamo per le 21, e torniamo a bighellonare per la città.
Due ore più tardi siamo pronti per la nostra esperienza culinaria. Entrando, dalle fotografie alle pareti, scopriamo che molti ospiti internazionali, tra cui numerose personalità della cultura, dell’economia, della politica e dello spettacolo, avevano visitato il ristorante. Ordiniamo il Tafelspitz, tipico piatto viennese, un bollito di manzo servito con salsine e patate, dei crostini di pane nero sui quali spalmare il midollo, ancora fumante, cotto nel brodo. Ci concentriamo sulla cena, quel pezzo di bollito tenero, succoso, saporito, non consente distrazioni. Alla fine gustando una fetta di sacher torte scopriamo che lo chef Plachutta, ormai di fama internazionale, è considerato il miglior ambasciatore della cucina unica viennese ed è autore del libro di cucina austriaca di maggior successo.
Gault Millau lo ha nominato chef dell’anno 1991 e solo un anno più tardi, nel 1992, gli ha assegnato tre cappelli. Nello stesso anno ha ricevuto la lettera “A” del “Gourmet Trophee” austriaco. Nel 1993, Ewald Plachutta si è guadagnato anche una stella Michelin.
Per una recensione, che dire: ottima qualità dei cibi, sia per le materie prime che per la cottura, grande cortesia e competenza del personale, prezzi tutt’altro che proibitivi, 30/35 €. Prenotazione obbligatoria.
Ivana Santomo
Plachutta Wollzeile
Wollzeile 38 – 1010 Wien
Tel.: 01/512 15 77

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