Archivi del mese: gennaio 2013

TORTA ALLO SPECK

ingredienti per 4 persone
una confezione di pasta brisè pronta
100g di speck a fettine
2 uova
200 ml di panna liquida
40g di grana grattugiato
70g di gherigli di noce
20g di senape in grani
2 pere
1 limone
timo, sale e pepe
Sbattere le uova in una ciotola, aggiungere la panna, salare e pepare. Lavare e tagliare le pere a fettine e cospargerle di succo di limone affinché non anneriscono, poi tagliare lo speck a striscioline. Prendere una teglia, foderarla con la carta forno e stendere la pasta brisè. Adagiarvi sopra le pere, coprire con le uova e la panna, poi cospargere con i filetti di speck. Mettere in forno a 220° per 40 minuti. Sfornare lasciare intiepidire e spolverizzare con  i gherigli di noce spezzettati.

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FILETTO DI PLATESSA E PATATE

FILETTO DI PLATESSA E PATATE
ingredienti per 4 persone
4 filetti di platessa
30g di senape
100g di farina
500g di patate
1 cipolla
rosmarino, aceto balsamico
sale e pepe, olio e.v.o.
Sbucciare la cipolla e tagliarla a fettine sottili. Sbucciare le patate e tagliarle a fettine sottili, metterle in acqua fredda. Sciacquare i filetti di platessa, tamponarli con carta assorbente per togliere l’acqua e spennellarli con la senape, poi pasarli nella farina. Prendere una teglia abbastanza capiente, rivestita con cartaforno, versare due cucchiai d’olio ed adagiare  da una parte i filetti di sogliola ed a fianco le patate e le cipolle, irrorate d’olio, salare, aggiungere alcuni pezzetti di rosmarino e infornare per 20 minuti. Trasferire il pesce con le patate in piatti individuali spolverare con il pepe e qualche goccia di aceto balsamico.

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TEGLIA DI GAMBERI E PATATE

TEGLIA DI GAMBERI E PATATE
ingredienti per 4 persone
300g di gamberi
500g di patate
4 sottilette
½ cucchino di senape in polvere
burro, prezzemolo, olio, sale e pepe
Sbucciare le patate, sciacquarle e e tagliarle a fettine. Sbollentarle per circa dieci minuti, devono restare un po’ al dente. Pulire i gamberi della testa, la coda e il guscio, sciacquarli velocemente. Prendere una pirofila da forno e fare degli strati con le patate ed i gamberi il prezzemolo, vengono meglio se disposti alternati a raggiera, coprire con le sottilette e spolverizzare con il prezzemolo tritato. Nel frattempo scaldare un po’ di brodo, sciogliervi il ½ cucchiaino di senape, e versare il brodo caldo sul tortino di patate e gamberi. Infornare per 5/6 minuti a 200°

 

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UOVA COLORATE

ingredienti per 4 persone
6 uova
100g ricotta
100g di caprino
2 cucchiai di senape
2 cucchiai di crema alle olive nere
2 cucchiai di salsa di pomodoro
1 arancia
pepe verde
pinoli e 2 cucchiai di farina di mandorle
prezzemolo, sale
Mettere le uova in un pentolino, aggiungere qualche goccia di aceto e portare a bollore (l’aceto serve a non far uscire l’albume dall’uovo, nel caso che durante la cottura l’uovo si rompa). Far bollire 8 minuti poi metterle sotto l’acqua fredda. Sbucciarle facendo attenzione a non romperle, tagliarle a metà e togliere delicatamente i tuorli e mettere a parte i bianchi. Prendere due tuorli alla volta ed amalgamare: per tutti un goccio d’olio e un pizzico di sale e poi: a due la pasta di olive, ad altri due la salsa di pomodoro, e agli ultimi due la senape. Riempire i bianchi lasciati da parte con le tre salsine ottenute, se ci riuscite fare delle palline con il composto e metterle al centro dell’albume. Lavorare il caprino con la ricotta fare delle palline e passarne un po’ nel pepe verde tritato, altre nella scorza d’arancia sminuzzata e altre nella farina di mandorle. Servire le uova nel piatto disponendole a raggiera e mettere al centro le palline di formaggio. Decorare con filetti di scorza d’arancia pinoli e prezzemolo.

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GIALLO COME IL SOLE

Uova colorateGamberi e patate, Filetto di platessa, Torta allo speck

Per non lasciare definitivamente l’India questa settimana vi proponiamo un menù tutto italiano, semplice e gustoso, incentrato sulla senape, che come la maggior parte delle spezie, è originaria dei paesi orientali, i primi accenni li troviamo in India nel 3000 a.c.. In Europa, invece, le prime notizie sulla senape, risalgono ai tempi dei Romani. La citazione più famosa sulla senape la leggiamo nel Vangelo (Matteo 13:31-32 – Propose loro un’altra illustrazione, dicendo: “Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo;), ma credo che la sua celebrità odierna la deve al famoso hot-dog che imperversa in tutte le strade, non solo newyorchesi! (se vuoi saperne di più leggi la senape su Wikipedia)

UOVA COLORATE
ingredienti per 4 persone
6 uova
100g ricotta
100g di caprino
2 cucchiai di senape
2 cucchiai di crema alle olive nere
2 cucchiai di salsa di pomodoro
1 arancia
pepe verde
pinoli e 2 cucchiai di farina di mandorle
prezzemolo, sale
Mettere le uova in un pentolino, aggiungere qualche goccia di aceto e portare a bollore (l’aceto serve a non far uscire l’albume dall’uovo, nel caso che durante la cottura l’uovo si rompa). Far bollire 8 minuti poi metterle sotto l’acqua fredda. Sbucciarle facendo attenzione a non romperle, tagliarle a metà e togliere delicatamente i tuorli e mettere a parte i bianchi. Prendere due tuorli alla volta ed amalgamare: per tutti un goccio d’olio e un pizzico di sale e poi: a due la pasta di olive, ad altri due la salsa di pomodoro, e agli ultimi due la senape. Riempire i bianchi lasciati da parte con le tre salsine ottenute, se ci riuscite fare delle palline con il composto e metterle al centro dell’albume. Lavorare il caprino con la ricotta fare delle palline e passarne un po’ nel pepe verde tritato, altre nella scorza d’arancia sminuzzata e altre nella farina di mandorle. Servire le uova nel piatto disponendole a raggiera e mettere al centro le palline di formaggio. Decorare con filetti di scorza d’arancia pinoli e prezzemolo.

TEGLIA DI GAMBERI E PATATE
ingredienti per 4 persone
300g di gamberi
500g di patate
4 sottilette
½ cucchino di senape in polvere
burro, prezzemolo, olio, sale e pepe
Sbucciare le patate, sciacquarle e e tagliarle a fettine. Sbollentarle per circa dieci minuti, devono restare un po’ al dente. Pulire i gamberi della testa, la coda e il guscio, sciacquarli velocemente. Prendere una pirofila da forno e fare degli strati con le patate ed i gamberi il prezzemolo, vengono meglio se disposti alternati a raggiera, coprire con le sottilette e spolverizzare con il prezzemolo tritato. Nel frattempo scaldare un po’ di brodo, sciogliervi il ½ cucchiaino di senape, e versare il brodo caldo sul tortino di patate e gamberi. Infornare per 5/6 minuti a 200°

 

FILETTO DI PLATESSA E PATATE
ingredienti per 4 persone
4 filetti di platessa
30g di senape
100g di farina
500g di patate
1 cipolla
rosmarino, aceto balsamico
sale e pepe, olio e.v.o.
Sbucciare la cipolla e tagliarla a fettine sottili. Sbucciare le patate e tagliarle a fettine sottili, metterle in acqua fredda. Sciacquare i filetti di platessa, tamponarli con carta assorbente per togliere l’acqua e spennellarli con la senape, poi pasarli nella farina. Prendere una teglia abbastanza capiente, rivestita con cartaforno, versare due cucchiai d’olio ed adagiare  da una parte i filetti di sogliola ed a fianco le patate e le cipolle, irrorate d’olio, salare, aggiungere alcuni pezzetti di rosmarino e infornare per 20 minuti. Trasferire il pesce con le patate in piatti individuali spolverare con il pepe e qualche goccia di aceto balsamico.

 

TORTA ALLO SPECK
ingredienti per 4 persone
una confezione di pasta brisè pronta
100g di speck a fettine
2 uova
200 ml di panna liquida
40g di grana grattugiato
70g di gherigli di noce
20g di senape in grani
2 pere
1 limone
timo, sale e pepe
Sbattere le uova in una ciotola, aggiungere la panna, salare e pepare. Lavare e tagliare le pere a fettine e cospargerle di succo di limone affinché non anneriscono, poi tagliare lo speck a striscioline. Prendere una teglia, foderarla con la carta forno e stendere la pasta brisè. Adagiarvi sopra le pere, coprire con le uova e la panna, poi cospargere con i filetti di speck. Mettere in forno a 220° per 40 minuti. Sfornare lasciare intiepidire e spolverizzare con  i gherigli di noce spezzettati.

 

LA LISTA DELLA SPESA
stampa la lista
premesso che in casa abbiamo: salsa di pomodoro, burro, prezzemolo, olio, sale e pepe, farina, pepe verde, timo, rosmarino, aceto balsamico e olio e.v.o.
compriamo:
senape in crema e senape in polvere
8 uova
100g ricotta
100g di caprino
300g di gamberi
4 filetti di platessa
4 sottilette
una confezione di pasta brisè pronta
100g di speck a fettine
200 ml di panna liquida
40g di grana grattugiato
1 kg di patate
1 arancia
farina di mandorle
pinoli
1 cipolla
70g di gherigli di noce
2 pere
1 limone

TABELLA DI MARCIA
Per questo menù occorrerà un po’ di tempo in più. Ma tutto si può preparare prima della cena. Non è previsto il dolce perché chiudiamo con una splendida torta con pere e formaggio. Meglio fare le uova qualche ora prima così possiamo metterle in frigo a riposare. Possiamo per prima cosa pelare le patate, metà le tagliamo a fettine più sottili e le lasciamo in acqua fredda, l’altra metà a fette più spesse, le sbollentiamo e le lasciamo raffreddare fuori dall’acqua. Poi puliamo anche i gamberi, affettiamo le cipolle e li teniamo da parte. Puliamo le pere e prepariamo la torta allo spek, sarà la prima cosa ad andare in forno (si può servire anche tiepida). Mentre cuoce, prepariamo i filetti di platessa; appena la torta allo speck è pronta la togliamo dal forno e ci mettiamo i filetti di platessa con le patate, che devono cuocere 20 minuti. Se abbiamo un forno ventilato dopo dieci minuti possiamo infornare anche le patate con i gamberi.
Se non vogliamo preparare due piatti accompagnati dalle patate, i filetti di platessa possiamo cuocerli senza patate e accompagnarli con un’insalatina del tipo songino o lattughino da taglio, condita con olio, sale e limone.
Madama Ricetta

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Social Shopping: l’unione fa lo sconto

Ben prima dell’allarme Istat (“inflazione record del 3 per cento nel 2012″), lo avevamo toccato tutti con mano: il prezzo della spesa cresce di giorno in giorno e, dalla benzina al pane, non c’è più scampo per il portafogli. Che fare? Dove si poteva tagliare già si è tagliato. Molte famiglie hanno diminuito l’uso della macchina e, secondo gli ultimi dati della Coldiretti, consumano più pasta, gnocchi e uova e meno pesce, vino, frutta e carne (un toccasana per la salute nazionale). Meglio allora, cercare altre soluzioni, con un po’ di fantasia.  E farsi una cultura in tema di Share Economy o  social shopping, ossia di spesa condivisa. Ieri il Wall Street Journal ha decantato gli innumerevoli vantaggi di questa esperienza, in primis quello di un reale e consistente risparmio. Non è certo una novità. Da anni consumatori oculati e industriosi, si scambiano case-vacanze, condividono automobili e pacchetti viaggio, barattano oggetti e vestiti usati, si supportano vicendevolmente nelle incombenze quotidiane (vedi genitori disperati alle prese con figli ancora piccoli).  Da anni inoltre, anche in Italia, solitamente più pigra su questo fronte, imperversa il fenomeno dei gruppi d’acquisto. I più all’avanguardia sono in rete, naturalmente. Da Groupon a  Groupalia, da Livingsocial a Yoodeal, i siti di e-commerce collettivo si stanno moltiplicando al grido di “l’unione fa lo sconto!”. La filosofia di base è sempre la stessa: il consumatore-navigatore sceglie una proposta di suo interesse (una cassa di vino, una seduta dall’estetista, una cena per due, etc…), ma l’acquisto si perfeziona solo se si raggiunge un numero prestabilito di acquirenti (quorum) in un tempo predeterminato (24, massimo 72 ore). Parallelamente, soprattutto nel settore alimentare, continuano a fiorire i gruppi d’acquisto “non virtuali”, in cui il risparmio non sempre è l’unico obiettivo. Unirsi a condomini, amici o parenti per fare una spesa comune, infatti, consente di saltare tutta la filiera della grande distribuzione acquistando beni di qualità certificata direttamente da un produttore di fiducia. Ciò, soprattutto, se il gruppo è consistente, significa una bella sforbiciata al prezzo, ma nel caso dei G.A.S. (gruppi di acquisto solidale), significa anche maggiore attenzione alla salute (con la scelta, spesso, dell’agricoltura biologica) e rispetto di alcuni criteri etico-ambientali. Sempre secondo la Coldiretti, nel 2012 sono saliti quasi a 7 milioni gli italiani che hanno partecipato a esperienze del genere e quasi tre milioni lo fanno in maniera regolare. L’offerta non manca, bisogna solo esplorare le tante possibilità esistenti. Noi ci permettiamo con convinzione di consigliarne una ai nostri lettori laziali: si tratta della Biofattoria Solidale del Circeo (di cui prossimamente parleremo più a lungo – vedi il sito) che su Roma, consegna tre volte a settimana prodotti freschi, buoni e di ogni genere.
Silvia Gusmano

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L’India delle Donne

Di ritorno dal mio ultimo viaggio, ecco le mie impressioni sull’India, viste con gli occhi di una donna. È difficile fare un racconto leggero –come nello stile di Madama Ricetta- della situazione femminile in India. Raccontare la condizione delle donne indiane è impossibile, o meglio inconcepibile per noi occidentali. Frutto di un cultura arcaica, alla nascita già avviene la selezione, e quelle che scampano all’infanticidio si ritrovano giovani adolescenti sposate con un uomo che non hanno mai scelto. Nonostante i movimenti femministi degli anni 70/80 e la ratifica nel 1993 della Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, in questo enorme paese “democratico” le discriminazioni femminili, all’interno della famiglia e della società, sono all’ordine del giorno. L’India è un paese di enormi contraddizioni, dove il sistema delle caste annienta qualsiasi barlume di democrazia reale. Il simbolo di questa contraddizione, al femminile, possiamo ritrovarlo personaggio più potente in India: Sonia Gandhi. Sonia incarna in un sol colpo tutte le contraddizioni della condizione femminile: donna, quindi inferiore; straniera non riconosciuta nelle caste; vedova destinata all’esilio. Una donna sola al comando che ben poco ha fatto per migliorare la condizione femminile nel Paese, lasciando, oltretutto, che tantissimi uomini accusati di violenza sessuale contro le donne si candidassero alle elezioni negli ultimi anni. E allora vi racconto, attraverso qualche foto che ho scattato, dei colori che le donne abitano, belli e caldi come il sole, conditi da sguardi dolcissimi da sciogliere il cuore. Una dolcezza tutta femminile, che è grazia, delicatezza, come il loro senso del gusto e il forte senso del bello, che amano esprimere attraverso la cura che mettono nello scegliere splendidi maquillage e abbigliamenti adornati di melrletti, caratterizzati da abbinanmenti di colore che lasciano senza fiato, come lucenti macchie su una tela d’autore. Vi racconto della loro cucina e della fantasia, che con poche e povere materie prime riesce attraverso profumi e spezie, a sorprendere e deliziare il palato. E il mio pensiero va alle ragazze, che ci guardano incuriosite, noi disinibite donne occidentali che passeggiamo in città, senza che un uomo che ci preceda. Alle ragazze che manifestano in strada, che hanno smesso di sposarsi su indicazione della famiglia, che studiano con risultati migliori dei loro compagni maschi, che lottano in casa e fuori per difendere i loro diritti. Contro la sorda indifferenza di un Paese che senza le donne non potrà mai essere grande.
Ivana Santomo
leggi anche la cucina in India e le ricette indiane

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La cucina in India

 In India le pietanze vengono servite tutte insieme ed ognuno le mescola secondo il proprio gusto (una fortuna per noi occidentali che usavamo enormi quantità di riso bianco per stemperare il piccante delle loro piatti). Gli indiani non usano le posate, generalmente, utilizzano un pezzo di pane (senza lieto, una sorta di piadina) a guisa di cucchiaio e mangiano rigorosamente solo con la mano destra. L’ingrediente principe di tutte le ricette indiane, come dicevo, è il peperoncino che unito alle spezie (cannella,  cardamomo, chiodi di garofano, coriandolo, cumino, curcuma e tantissime altre) la fa da padrone in tutte le pietanze. L’aroma che occupa un ruolo essenziale nella cucina indiana è il  curry che non è una singola spezia ma un’insieme di aromi ed è  preparato ad hoc da ogni cuoco. Anche nelle famiglie la donna ha sempre la sua ricetta personale che custodisce gelosamente. Lo stesso discorso vale per il masala, un’ulteriore miscela di spezie usate per profumare e aromatizzare gli cibi a fine cottura. Il riso è il principale alimento – tutte le strade che ho percorso, infatti erano costeggiate da coltivazioni di riso- e la qualità più usata è il profumato Basmati. Anche i legumi usati per zuppe e creme, sono molto presenti e di tantissime varietà: il toor (pisello arboreo o cece rosso), l’urad (fagiolo nero) e il mung (fagiolo verde), il khichri (un legume simile ai ceci), il chana e molti altri. Come condimento usano molto il burro chiarificato ma anche oli vegetali: l’olio di arachide e l’olio di senape. Le comunicazioni interne di questo vasto paese sono ancora difficili, di conseguenza ogni regione utilizza prevalentemente i propri prodotti, questo rende limitato il numero delle sue specialità. Ogni religione, regione o casta ha lasciato la propria influenza sulla cucina indiana, per questo sono principalmente vegetariani per influenza delle comunità Hindu e Jain. Usano frequentemente il formaggio paneer o tofu, ma non mancano i piatti a base di pollo, capra e montone e lungo le coste anche il pesce. Più raramente il maiale (vietato dai mussulmani) e mai le carni bovine. Le mucche “sacre” scorazzano allegramente in tutte le strade, anche in centro città, creando ulteriori ingorghi e file tra le innumerevoli auto e risciò, se mai ce ne fosse bisogno.
Ivana Santomo

ecco alcune ricettePALK PANEER (crema di spinaci e formaggio), Samosa di verdure, Biryani di verdure, Curry di pollo e il tarka dal (zuppa di piselli)

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ricette indiane

PALK PANEER (crema di spinaci e formaggio)

Ingredienti:
400 grammi circa di spinaci
250 grammi circa di paneer o tofu
1 cipolla
2 spicchi d’aglio
4 cm di zenzero
2 cucchiai di estratto di pomodoro o l’equivalente di salsa
1 peperoncino piccante verde o più (io tolgo i semi)
1 cucchiaino di semi di cumino
punta di cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di garam masala (vedi ***)
1 cucchiaino di zucchero 
100 ml di panna 
sale, ghee
*** Il garam masala, se non lo trovate già pronto, è un insieme di spezie in polvere in prevalenza semi di coriandolo, e a secondo della quantità dei semi di coriandolo si aggiunge un dieci per cento di: cannella, cardamomo verde, chiodi di garofano, cumino e noce moscata. Quindi per ogni 100 grammi di semi di coriandolo si avranno 10 grammi di ogni altra spezia per un totale di 150 grammi di garam masala]
Tagliare il paneer a cubi di due cm e friggerlo nel ghee in una padella grande che dovrà contenere poi anche gli spinaci. Per un piatto più leggero si può eliminare la frittura. Mettere gli spinaci in una pentola, ancora bagnati con l’acqua del lavaggio, e cuocerli coperti per pochi minuti fino a che sono completamente afflosciati ma ancora verdi brillanti. Metterli in una ciotola a raffreddare con acqua e ghiaccio.  Nella stessa padella dove avete rosolato il paneer aggiungere del ghee e tostare i semi di cumino, appena cominciano a profumare aggiungere il peperoncino verde piccante, lo zenzero e l’aglio tritati, e quando l’aglio diventa dorato aggiungere la cipolla tagliata fine. Quando anche la cipolla è dorata aggiungere la curcuma e dopo qualche secondo l’estratto di pomodoro o la salsa. Cuocere fino a che il ghee si separa. Mettere nel robot gli spinaci appena scolati e frullarli a crema, aggiungere la salsa di pomodoro speziata e frullare fino a che si ottiene una crema liscia. Mettere la crema di spinaci in padella, aggiungere il paneer fritto, o non fritto, e far riprendere il bollore per qualche minuto. Aggiungere la panna, continuare la cottura fino alla consistenza voluta che dovrà essere densa e vellutata, aggiustare di sale e zucchero, e finire con il garam masala. Si serve col chapati, ma anche con basmati, al ristorante di solito è servito col naan cotto al tandoor. dal sito la mia cucina in india

Samosa di verdure

Ingredienti:
170 gr. di farina di frumento
4 patate 150 gr. di piselli freschi
1 cipolla
2 peperoncini verdi 
1 cucchiaino di peperoncino in polvere
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di zenzero fresco tritato
1 cucchiaio di coriandolo in polvere
1 cucchiaio di cumino in polvere
1 cucchiaino di garam masala
2 cucchiai di succo di limone
Olio extravergine d’oliva q.b. Sale q.b.
Piccanti fagottini ripieni, i samosa di verdure sono tipici della tradizione indiana. Sono ottimi sia presentati come antipasto sia come snack goloso.
Impastate la farina con due cucchiai di olio, un pizzico di sale e acqua fino a quando non avrete ottenuto un composto morbido e omogeneo. Lasciate riposare la pasta così ottenuta per almeno un’ora in frigorifero. In una padella larga fate soffriggere a fiamma viva in poco olio la cipolla, l’aglio e i peperoncini verdi tutti tritati finemente. Aggiungete i piselli e le patate tagliate a fettine sottili, qualche cucchiaio d’acqua, coprite la pentola con il coperchio e continuate la cottura a fuoco moderato per 10 minuti. Quando l’acqua di cottura è consumata, aggiustate di sale e condite con il succo di limone, il peperoncino, il garam masala, il cumino, il coriandolo e lo zenzero. Lasciate cuocere ancora per altri 5 minuti. Riprendete quindi l’impasto e dividetelo in palline, copritele di farina e stendetele con il mattarello per ottenere dei dischi di pasta. Tagliate ogni disco a metà, in modo da avere delle mezzelune. Su ogni mezzaluna disponete un cucchiaio di verdura cotta e chiudete la pasta a cono, assicurandovi di sigillare bene i bordi. Versate in una padella alta dell’olio per friggere e, quando sarà ben caldo, friggeteci i coni ripieni fino a doratura. Servite caldi su di un piatto da portata. Accorgimenti: Affinché il ripieno non esca dal cono di pasta durante la cottura assicuratevi che i bordi siano ben sigillati, inumidendoli e schiacciandoli con le dita o con i denti di una forchetta. Dopo averli fritti, abbiate poi l’accortezza di posarli per qualche minuto su di uno strato di carta assorbente da cucina per eliminare l’eccesso di olio di frittura.
Idee e varianti:
Questa ricetta può essere variata utilizzando gli ingredienti più disparati per il ripieno. Potrete sbizzarrirvi scegliendo le verdure che preferite. In alternativa potrete aggiungere nel ripieno della carne o del pesce. dal sito gustissimo

Biryani di verdure

Ricetta Biryani di verdureIngredienti:
500 gr. di riso basmati
4 carote, 2 patate, 3 cipolle
60 gr. di piselli freschi
1 limone, 2 spicchi d’aglio
2 peperoncini verdi
1 cucchiaino di coriandolo macinato
1 cucchiaino di cumino macinato
1 cucchiaio di zenzero fresco
1 cucchiaino di paprica
1 cucchiaino di curcuma
Zafferano
latte, olio extravergine d’oliva q.b., pepe q.b., sale q.b.

Il biryani è una gustosa ricetta tipica indiana a base di riso al quale si accompagnano carne o verdure, in questo caso proposta in una variante vegetariana molto saporita e appetitosa.
Fate bollire in abbondante acqua salata il riso basmati. In una padella larga preparate un soffritto con poco olio e cipolle, aglio e peperoncini verdi tagliati a fettine sottili, dopodiché aggiustate di sale e pepate a piacere. Aggiungete le spezie (tranne lo zafferano), il succo di limone, le carote tagliate a rondelle sottili, i piselli e le patate a fettine e fate rosolare a fiamma viva per qualche minuto. Versate sulle verdure qualche cucchiaio di latte in cui avrete fatto sciogliere lo zafferano, poi mettete il coperchio alla pentola e lasciate cuocere a fuoco moderato per altri 10 minuti mescolando di tanto in tanto. In un piatto da portata disponete metà del riso e adagiatevi sopra le verdure, per poi finire con il restante riso.
Accorgimenti: Per eliminare l’amido in eccesso dal riso ed evitare che sia eccessivamente appiccicoso, sciacquatelo abbondantemente con acqua fresca corrente fino a quando non vi resterà l’acqua perfettamente limpida.
Idee e varianti: Se volete dare un particolare sapore esotico al vostro biryani di verdure aggiungete al soffritto una manciata di mandorle tagliate a fettine sottili e utilizzatene altre per guarnire il piatto una volta pronto, prima di servire. dal sito gustissimo

Curry di pollo

Ricetta Curry di polloingredienti
500 gr. di pollo
2 spicchi d’aglio
1 cipolla
2 peperoncini verdi
1 cucchiaino di curcuma in polvere
1 cucchiaino di noce moscata grattugiata
1 cucchiaino di garam masala
2 cucchiaini di pasta di curry rosso
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaino di zucchero Prezzemolo q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b. Sale q.b.

Se c’è una ricetta che ci fa subito pensare all’india, è quella del curry, qua proposto nella sua variante a base di pollo. È un piatto speziato e saporito che si accompagna bene con del riso bianco o del pane indiano. In una pentola larga soffriggete in poco olio l’aglio, i peperoncini verdi e la cipolla tagliati a fettine sottili, aggiungete poi un pizzico di sale, lo zucchero, la curcuma, il garam masala, la noce moscata e il curry. Mescolate e mantecate con il succo di limone. Aggiungete nella padella il pollo tagliato a cubetti, allungate con qualche cucchiaio di acqua o del brodo vegetale e lasciate cuocere con il coperchio a fiamma moderata per 10 minuti. Non appena l’acqua di cottura si è consumata, togliete dal fuoco. Servite su di un piatto da portata spolverando con il prezzemolo spezzettato.
Accorgimenti: Preferite il petto di pollo per realizzare questa ricetta, più tenero e magro. Tagliatelo poi a piccoli tocchetti.
Idee e varianti: Per dare un sapore più agrodolce al vostro piatto di curry di pollo, aggiungete una mela tagliata a tocchetti e due fette di ananas a piccoli spicchi, facendoli soffriggere con il resto degli ingredienti. A piacimento potete poi aggiungere alla ricetta un peperone tagliato a listarelle, delle zucchine a rondelle o ancora due cucchiai di passata di pomodoro. Un’altra comune variante consiste semplicemente nell’aggiungere al soffritto qualche cucchiaio di yogurt bianco al naturale. dal sito gustissimo

tarka dal (zuppa di piselli)

zuppa piselli indiana tarka dalIngredienti:
250 g. di piselli secchi spaccati gialli
2 cucchiai di olio di semi
1 cucchiaio di semi di cumino
1 cipolla
1 o 2 peperoncini piccanti bucherellati con un coltello appuntito
1 pezzo di zenzero di circa 2 cm., pelato e tagliato a striscioline
3 spicchi di aglio
3 pomodori maturi o equivalente quantitativo di pelati
1 cucchiaino scarso di curcuma
1 cucchiaino scarso di garam masala
1 cucchiaino e mezzo di coriandolo in polvere
sale q.b. una manciata di foglie di coriandolo fresco

Passate i piselli sotto l’acqua fino a quando l’acqua non sarà limpida. Poi metteteli in una pentola con il litro di acqua, e portate a bollore mescolando di tanto in tanto. Eliminate la schiuma che si formerà sulla superficie. Coprite e continuate la cottura a fuoco moderato, mescolando di frequente per circa 35/40 minuti, aggiungendo altra acqua se necessario. Quando i piselli saranno cotti, riduceteli in crema usando una frusta a mano. Lasciate raffreddare il tutto. Nel frattempo scaldate l’olio in una padella, poi unitevi i semi di cumino e friggete per 20/30 secondi. Aggiungete la cipolla tritata, lo zenzero e i peperoncini, e friggete ancora per 4/5 minuti. Riducete in purea l’aglio e i pomodori, e unite questa purea al soffritto di cipolle e spezie, mescolate bene per amalgamare il tutto. Completate con le spezie in polvere, e 1 dl. di acqua, e mescolate bene di nuovo. Aggiustate di sale, e cuocete per una ventina di minuti. Unite piselli cotti alla salsa e abbastanza acqua per ottenere la consistenza desiderata (ma per gli indiani deve essere molto densa). Portate il tutto a bollore, e aggiustate di sale. Completate con il coriandolo fresco. da butta la pasta  

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Dieta post-natalizia? No, grazie.


Già solo salire sulla bilancia all’indomani dell’epifania è un atto che rasenta il masochismo. Decidere poi di passare bruscamente da un regime alimentare tutto sfizi e cioccolato ad uno di sacrifici e rinunce è follia. Eppure lo fanno in tanti. Prima – tra Natale e la Befana – giustificano le abbuffate prospettando a se stessi un implacabile digiuno di inizio d’anno. Dopo, scattata l’ora x, riempiono il frigo di cavoli e petti di pollo e, con un clamoroso autogoal, si danno la vita maledetta.  L’inevitabile fatica che accompagna ogni dieta, infatti, a gennaio si eleva all’ennesima potenza. Il primo mese dell’anno è già, di per se, una corsa a ostacoli. Il clima è rigido, le giornate cortissime,  le tasche più vuote e le prossime vacanze lontanissime. I buoni propositi di ogni sorta, inoltre, affollano le agende nuove di zecca, portandosi dietro un bel carico di stress (oltre che di entusiasmo). Perché dunque a tutto ciò aggiungere un “piatto che piange”? A sconsigliare le diete post-natalizie, oltre al buon senso, interviene quest’anno un’autorevole ricerca pubblicata sulla rivista International Journal of Obesity e condotta dall’Università di Montreal. Dopo lunghi e sofisticati esperimenti su cavie animali, gli studiosi canadesi hanno infatti concluso che dire addio a cibi grassi e ghiotti provoca uno “squilibrio psicologico” che può sfociare in ansia e depressione, ragion per cui tale scelta va senza dubbio rimandata alla stagione della rinascita, la primavera. Sulla stessa linea il Guardian che, in un post cliccatissimo, nei giorni scorsi ha definito le diete di inizio anno “una inutile tortura”. Dunque, qualunque sia la vostra circonferenza vita, se avete esagerato durante le feste, datevi una regolata, sostituite la pasta al forno con le zuppe oggi consigliate da MadamaRicetta e mettete sotto chiave i torroni avanzati, ma con molta calma. I mesi che ci separano dalla prova costume, purtroppo, sono ancora lontani.
Silvia Gusmano  

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