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articoli gennaio – luglio 2014


la settimana dal 21 al 28 luglio

Il re dell’estete: il Cous cous

Ci risiamo è arrivata l’ennesima perturbazione e l’estate si prende un’altra pausa. Soprattutto per i nostri conterranei del nord quest’anno i giorni di sole pieno si possono contare su una mano. Gli albergatori, non se ne fanno una ragione e accusano di terrorismo i meteorologi, la stagione è andata male e con qualcuno se la devono prendere. Noi di MadamaRicetta, vi salutiamo per la pausa estiva con il re dell’estate, il cous cous, proponendolo sia caldo che freddo, viste le previsioni. Da alice TV e dalla cucina italiana, abbiamo scelto dei cous cous caldi il Cous cous con i piselli, i Pomodori ripieni di cous cous e il Cuscus ai pistacchi con verdure e pollo , mentre MadamaRicetta ha sperimento per voi due ricette da preparare senza l’ausilio dei fornelli il cous cous in insalata e il cous cous ai ceci. Nel caso arrivasse l’estate!

cous.estiviCous cous con i piselli, Cous cous senza fornelli: cous cous in insalata, Cous cous senza fornelli: cous cous ai ceci, Pomodori ripieni di cous cous, Cuscus ai pistacchi con verdure e pollo

e… buone vacanze a tutti!


la settimana dal 14 al 20 luglio

C’era una volta la festa di paese

mercatino produttoriC’era una volta la festa di paese. L’avvenimento più atteso dell’anno, che aggregava non solo amici e parenti che si davano appuntamento per l’occasione, ma favoriva anche incontri nuovi rispetto a quelli di tutti i giorni. La Sagra dei tempi antichi, snobbata negli anni 80/90, è tornata di gran moda. A riportarla in auge è la crisi economica e non solo; una riscoperta degli italiani come alternativa low cost alla ristorazione tradizionale. Un menù locale, a chilometri zero e con prodotti genuini, cucinati secondo la tradizione, che spesso si mantiene tra i 10 e i 15 euro. Una vera e propria rivelazione per quasi tre italiani su quattro, poco più del 70 per cento, che rinunciando a gran parte delle vacanze, nei mesi estivi partecipano a sagre e feste di Paese. …leggi tutto

pici all'aglione

Sagre: leggi gli appuntamenti per il prossimo weekend

Pescia Romana, frazione del Comune di Montalto di Castro paese che conserva intatte le tracce del suo passato, vi propone la sagra del melone. Cosa c’è di meglio di una fetta di melone ghiacciato per combattere l’arsura estiva? Servito in tutte le salse: come antipasto, magari insieme al prosciutto, nelle marmellate e nelle conserve arricchite con il peperoncino, nei gelati e perfino in originali piatti salati. …leggi tutto

prova la ricetta dei Pici all’aglione una pasta e una ricetta tipica toscana

Sempre in tema di sagre e feste per il prossimo weekend , in “Ripubblicato per voi” vi proponiamo: Strade Golose 2014, a Gallipoli con Chef Rubio e Don Pasta, tratto dal fatto quotidiano. “Dal 19 al 21 luglio torna l’evento salentino che per la sua quarta edizione punta sulla conoscenza delle produzioni alimentari e artigianali locali e sulla musica. Gastronomia italiana, ricette salentine, cucina mitteleuropea: una ricca sfilata di gusto e sapori è pronta per la quarta edizione di “Strade Golose”, l’evento che quest’anno si svolge dal 19 al 21 luglio nella splendida cornice di Gallipoli. Nelle strade della città salentina sono stati studiati percorsi che hanno lo scopo di promuovere le eccellenze territoriali e di riscoprire luoghi che sanno essere generosi in quanto ad arte, cultura, cucina e tradizioni.” …leggi tutto


la settimana dal 1 al 6 luglio

dalla nostra corrispondente da Lugano, Valentina: Crostino di ricotta fumè e albicocche

crostinidialbicocche8 fettine di baguette, 200g di ricotta di pecora, un mazzetto di basilico, 2 albicocche, sale e pepe.

Condite la ricotta con sale e pepe, mettetela su un foglio di carta forno appena unto formando uno strato di circa 1 centimetro. Metete in forno fino a quando la superfice non risulti appena dorata. Tiratela fuori e lasciate intiepidire, poli unitela al basilico tagliato finissimo. Tostate le fettine di pane avendole prima irrorate con un filo d’olio. Spalmate la ricotta sul pane e mettete sopra le albicocche tagliate a fettine sottili.

Bruschettine profumate

bruschette profumate8 fette di pane toscano, una scatola di fagioli, 100g di olive nere, 100g di formaggio cremoso, erba cipollina, prezzemolo, salvia, 1 cucchiaio di capperi dissalati, olio, aglio e sale

Sciacquate e sgocciolate i fagioli. Scaldate in una casseruola l’olio con l’aglio, unite i fagioli lessati e un po’ di brodo caldo e la salvia. Lasciateli cuocere per circa 10 minuti, togliete la salvia e con una forchetta schiacciateli in modo da ridurli in poltiglia insieme con l’aglio. Quando sono ben amalgamati spegnete e aggiungete il prezzemolo tritato. Tritate le olive aggiungete i capperi e le acciughe dissalate i tagliati a pezzettini, condite solo con olio. Tritate l’erba cipollina finemente e aggiungetevi il formaggio. Fate tostare le fette di pane in forno o sulla griglia fino a che non prendono colore. Spalmatele con il tris di creme e servite. Potete tagliare a metà ciascuna fetta in modo da ottenere più bruschettine.

Bruschetta al pomodoro

bruschetta al pomodoro8 fette di pane casareccio, 2 grossi pomodori rossi, erba cipollina, basilico, origano, olio e sale

Tostate le fettine di pane avendole prima irrorate con un filo d’olio. Meglio se tostate al barbecue. Tagliate i pomodori a piccoli cubetti e conditeli con olio e sale, un apolverata di origano, ed infine con erba cipollina e basilico tagliati finemente. Lasciate i pomodori conditi in una insalatiere per 10/15 minuti in modo che perdano un po d’acqua, poi petteli sopra le fette di pane tostate con il loro succo.

e per chi vuole di più ecco tutte le bruschettine presentate da MadamaRicetta:

CROSTINI CON CREMA DI MELANZANE E FETA ALLA GRECA, BOCCONCINI DEL CACCIATORE, CROSTINI AL TARTUFO, CREMA DI SGOMBRI, CROSTINI AI FUNGHI , CROSTINI CON SPUMA DI NASELLO, PANE FORMAGGIO E FANTASIA,


la settimana dal 22 al 29 giugno

Salmone con pomodori verdi fritti, Gnocchi cremosi con fagioli e vongole veraci allo zenzero, Fagioli e polpo con chili e menta pesce legumi

… leggi il menù

Quel miele che fa bene all’Italia: la ricetta di un imprenditore argentino

2969_mieleUn suo antenato, nell’800, lasciò la Liguria per andare a cercar fortuna in Argentina e là iniziò a produrre miele. Nove anni fa anni fa lui – Santiago Lucas Herrero – è tornato in Italia per aprire una filiale dell’azienda di famiglia, la Parodi Apicultura, in provincia di Savona. E giovedì scorso ha vinto il Money Gram Award – prestigioso premio che promuove l’imprenditoria straniera in Italia – nella Categoria Occupazione. La sua impresa (la Matrunita Mediterranea Srl) infatti, oltre a far parte di una multinazionale che gestisce circa il 5 per cento del mercato europeo del miele e il 10 per cento di quello italiano, dà lavoro a 13 persone e l’anno scorso ha visto il suo fatturato crescere del 60 per cento rispetto al 2012. Non male per i tempi che corrono. La sua storia è tutt’altro che un’eccezione. Gli immigrati titolari d’impresa oggi in Italia sono quasi 500 mila, un quinto dei quali donne. …leggi tutto

La nostra corrispondente Antonella ci propone una VISITA AL GIARDINO DI NINFA …leggi il programma


la settimana dal 9 al 16 giugno

due nuove ricette dai nostri corrispondenti:

cernia e gamberiIl nostro corrisponde da Teramo, ilgattocherampica
ha provato per noi un delicatissimo piatto di pesce,

Cannelloni di cernia e gamberi.

…leggi la ricetta

image5La nostra corrispondente da Lugano, Valentina,
ci propone una ricetta fotografata passo dopo passo

Sfoglie salate al tonno, pomodori secchi e olive,

per un antipasto di sicuro successo …leggi la ricetta

 

Il caschetto di Sonia (tra vip e involtini primavera)

sonia
Il suo nome cinese significa “Aurora” ma a Roma tutti la conoscono come Sonia. “L’ho scelto – racconta – perchè è facile da pronunciare (senza ‘r’!) e ha due sillabe come la maggior parte dei nomi nel mio Paese”. Sonia Zhou è la proprietaria di Hang Zhou, uno dei ristoranti cinesi piú famosi della capitale. E’ arrivata a Roma nel 1991 per raggiungere il marito e lavorare come cameriera nel locale di un parente, in via San Martino ai Monti. In Cina, alle cure della sua mamma, ha lasciato una bimba di un anno e mezzo. Qui si è data da fare, molto e bene. Quando il suo datore di lavoro è emigrato in Germania, ha rilevato l’attività e l’ha fatta crescere di anno in anno. Fuori dalla porta del suo ristorante, sempre una gran fila. Qualche anno fa, si è trasferita in un locale più grande in via Principe Eugenio e ancora l’estate scorsa, con alcuni lavori di ristrutturazione, l’ha ampliato ulteriormente. Oggi Hang Zhou conta fino a 150 coperti e le sue pareti sono tappezzate di foto di Sonia abbracciata a vip di ogni genere: da Nanni Moretti a Massimo Ghini, da Lorella Cuccarini a Renzo Arbore. (…leggi tutto)


la settimana dal 1 al 8 giugno

Finger Food al formaggio

Finalmente l’estate sta arrivando, e possiamo riaprire il terrazzo o il giardino per una piacevole serata all’aperto con amici o parenti. Cosa c’è di meglio di una cena a base di Finger food? Tutto pronto prima di accogliere gli amici, piccoli piatti che consentono accostamenti azzardati, a volte persino rivoluzionari. Si possono gustare in piedi o sul divano conversando con un bicchiere di vino in mano rigorosamente ghiacciato.

finger food formaggio

BIGNÈ AL FORMAGGIO, CAPRESE SCOMPOSTA, DELIZIE AL FORMAGGIO, CREMA DI BARBABIETOLA ROSSA, CARPACCIO DI VERDURE CON FORMAGGIO E PINOLI

taylorIn menubò: A suon di rovesci

Far parte dello star system e non preoccuparsi dei suoi diktat estetici. Andare controcorrente non per provocazione, ma solo per il gusto di essere se stessi. Un bell’esempio di vita quello che offre Taylor Townsend, 18 anni, tennista (mancina) afroamericana di Chigago che sta spopolando agli Open di Francia. Con i suoi 80 chili (per un metro e 68 di altezza), la ragazza ha dovuto lottare duro per passare il terzo turno del Roland Garros e non solo a Parigi. (…leggi l’articolo)

Ed infine in Ripubblicato per voi vi consigliamo l’articolo di Puntarella Rossa: I migliori ristoranti di Ostia e Fregene. Pranzo al mare sul Litorale, meglio Ostia o Fregene? Un dilemma antico, che per il romano assume dimensioni antropologiche. Spesso non si sceglie l’uno o l’altro, si è scelti: perché per Roma nord il mare d’elezione è quello più elegante e fighetto di Fregene, per Roma sud è quello più verace e scacciato di Ostia e Capocotta. E, dando per assodato, che né da una parte né dall’altra si potrà fare un bagno come si deve (meglio allontanarsi e spingersi fino a Capalbio o Sperlonga), resta la gioia primordiale e un po’ ferina di un pranzo al mare, con le vongole nel piatto, i piedi nella sabbia e il vino bianco che si confonde con i raggi del sole. Ecco la nostra lista e i nostri preferiti (in cima La Baia di Fregene). …leggi l’articolo


la settimana dal 26 al 31 maggio

FACCIAMO IL PUNTO SU SEURAT E A PRANZO puntini, puntini, puntini!

seurat

Georges Seurat, Una domenica pomeriggio all’isola della Grande Jatte, 1883-85

Georges Seurat (1859-1891), fu il pittore che creò il movimento post-impressionista. Egli giunge a risultati di massima brillantezza utilizzando il melange optique, ovvero la fusione ottica dei colori. L’occhio ha una capacità di risoluzione che lo porta a distinguere due puntini tra loro accostati se questi non sono troppo piccoli. Se i puntini diventano eccessivamente piccoli o se aumenta la distanza dell’osservatore dai due puntini, l’occhio dell’osservatore non ha più la capacità di separare i due puntini e se sono di colore diverso, un terzo colore dato dalla somma dei due, si fonde nella retina dell’osservatore. Pertanto, secondo le teorie di Seurat, un occhio, guardando dei puntini blu e rossi, vede un viola più luminoso di qualsiasi altro viola che si possa ottenere mescolando i pigmenti nella tavolozza. … leggi tutto

il menù

SFORMATINI CON PISELLI, PALLINE DI RICOTTA AL VERDE, FAVETTE CON CIPOLLA, STECCO DI PUNTINI

E non sarebbe interessante sapere sulle sponde della Grande Jatte come avrebbero pranzato quelle immobili ed austere figure? Noi dal canto nostro reduci dal pranzo di Pasqua e Pasquetta, dal week end del 25 Aprile e dal picnic del I Maggio, abbiamo realizzato che l’aria aperta, di fiume, di mare o di campagna, è sempre portatrice di quell’idea di leggerezza che ci porta a creare piatti freschi e gustosi, da consumare fuori porta o sotto la pergola di casa, ed è pensando anche al quadro di Seurat che metteremo in tavola un pranzo apostrofato dalla delicata brezza di primavera e da un tripudio di punti e puntini colorati.

La cioccolata della discordia

bimbacioc2Accapigliarsi per la cioccolata in una classe d’asilo. Niente di più normale…se a litigare fossero i bambini. Più preoccupante se sono le mamme. O meglio una mamma e la maestra, con pesanti ricadute su tanti altri adulti coinvolti. Questo il fatto: una vecchia suora che insegna da quarant’anni (e ha più energie del 90 per cento delle mamme moderne) tiene in classe un armadio pieno di leccornie (cioccolata compresa) con cui far contenti di tanto in tanto i bambini (di tre e quattro anni). Una mamma X, conoscendo tale abitudine, si permette di mandare a scuola (tramite la nonna) alcune uova pasquali aperte e non consumate da aggiungere al prezioso bottino. Una mamma Y, convinta che ciò attenti pericolosamente alla salute del suo bambino, non ci vede più dalla rabbia. Dopo una bella scenata in classe, manda al resto dei genitori una e-mail al vetriolo contro suora, mamma X e velatamente mamma Z (professione pediatra) intervenuta a sostegno della suora: un accorato appello contro gli zuccheri raffinati e la cioccolata di dubbia provenienza. La mamma X ribatte tranquillizzando le “colleghe” almeno sull’origine delle uova incriminate: “sono state conservate in luogo asciutto e sicuro”. Il giorno dopo all’entrata e all’uscita di scuola, bronci, occhiate furtive, bisbigli vari sulla vicenda, sguardi indagatori per capire le varie fazioni (pro suora/pro mamma Y).

Se da Noma non c’è posto!

copenaghenSe fate un viaggio a Copenaghen e non vi siete organizzati per tempo dovrete sicuramente rinunciare alle prelibatezze dello chef René Redzepi, nel 2014 primo chef al mondo -e non è la prima volta- che nel suo ristorante “Noma” ha liste d’attesa lunghe diversi mesi. Anche per gli altri locali di buona fama -e nella capitale danese non sono pochi- soprattutto nel weekend, è consigliabile prenotare on-line in anticipo, altrimenti sarà difficile trovare posto. I danesi, risparmiati dalla crisi economica europea, amano la buona cucina e sono assidui frequentatori di ristoranti e birrerie. Se come me arrivate nella capitale all’ultimo momento senza aver prenotato in un locale, e non volete spendere molto (visti i prezzi dei locali a Copenaghen) niente paura, le delizie danesi vi aspettano al Copenhagen Street Food, il nuovo mercato per il cibo di strada. …leggi tutto


la settimana dal 19 al 25 maggio

Croccante e profumato

Tagliolini con spada all’arancia, Baccalà al gratin, Fagiolini delle 5 Terre

menù croccanteTre ricette facili e veloci, in un’ora potete realizzare un menù croccante e delicato esaltato dai profumi degli agrumi, che ragalano una nota dolce al primo piatto. Per secondo uno stuzzicante baccalà accompagnato dai fagiolini, croccanti e freschi in questa stagione, resi più appetitosi -dalle alici- e profumati -con la maggiorana-. …leggi il menù

sfoglia di fragole

Sfoglia alle fragole

Dal suo tour nelle pasticcerie parigine, la nostra corrispondente da Lugano, Valentina, ci invia una ricetta per una sfoglia croccante alle fragole. …leggi la ricetta

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la signora delle spezie

La signora delle Spezie

È iniziato tutto con la vaniglia. O meglio con l’intuizione geniale di una signora venuta da lontano: Edith Elise Jaomazava. Nata in Madagascar nel 1970 e giunta a Moncalieri (Torino) per seguire l’ex marito italiano nel ‘97, questa donna ha realizzato un connubio perfetto tra le ricchezze del suo luogo d’origine e le esigenze del suo nuovo paese. “All’inizio è stata molto dura – racconta –. Ero una negra in una città molto chiusa. Non trovavo lavoro se non come baby sitter e volevo qualcosa di più stimolante. Così ho fatto tesoro della mia esperienza familiare, un’esperienza lunga quattro generazioni: la coltivazione della vaniglia”. Edith vola in Madagascar, prende qualche chilo della preziosa spezia che in Italia si trovava quasi solo in versione sintetica e la rivende ad alcune pasticcerie di Torino. “E’ stato un successo – ricorda – e ho deciso di continuare”. In pochi mesi la neo-imprenditrice impara bene l’italiano, prende la patente, segue un corso di alimentazione, studia. …leggi l’articolo

La scuola pubblica nasce perché tutti abbiano le stesse opportunità

cake alla melagranaIl comune di Pomezia ha emesso in questi giorni un capitolato d’appalto per le mense scolastiche che prevede un menù economico (4 euro) che si ferma al secondo e uno più costoso (4,40 euro), che prevede il dolce a fine pasto. Al di là delle dichiarazioni strumentali del sindaco e le risposte degli avversari politici che entrambi tentano di sfruttare la vicenda nella campagna elettorale, la cosa che sorprende è che, come dichiara il sindaco, “E’ stata una decisione promossa e presa con i rappresentanti dei genitori”. Come è possibile? Sicuramente la storia recente e passata non ha insegnato molto a questi genitori. … leggi tutto

…leggi la lettera dell’imprenditore di Adro


la settimana dal 12 al 18 maggio

Vegetariano

vegetariano

Tortelli in crema di piselli e Crostatine di zucchine

Torniamo ad un menù vegetariano, con due proposte molto delicate come la crema di piselli e la crostatina di zucchine. In apertura una bruschetta al pomodoro, per renderla più appetitosa prima di tostare il pane spennellatelo con un po’ di olio d’oliva e condite i pomodori con olio sale e qualche foglia di basilico e erba cipollina tagliata sottilmente.

bottoncini al miele con cuore morbitoDalla nostra corrispondente da Lugano, Valentina:

bottoncini al miele profumati agli agrumi

per tutti coloro che non sanno mai se concludere un pasto con il formaggio o con il dolce, questo piatto accontenta entrambi!

 

Non è sempre tutta una bufala

mozzarellaDei formaggi a pasta filata la mozzarella è regina indiscussa. Che sia di latte di bufala o di vacca, è uno dei prodotti più amati e caratteristici del made in Italy ed è nota in tutto il mondo. Una produzione tipica del Sud Italia che sta subendo ferite profonde a causa delle frodi alimentari. A risentirne è principalmente la mozzarella di bufala, che recentemente ha ottenuto il riconoscimento DOP. La Mozzarella di Bufala DOP soggetta a limitazioni per area di produzione riconosciuta solo ad alcuni comuni nelle province di Caserta, Salerno, Napoli, Benevento, Avellino, Latina, Roma, Frosinone e Foggia, deve essere prodotta esclusivamente con latte fresco di bufala con procedimenti specifici di lavorazione. Un prodotto eccelso: cuore morbido, crosta sottilissima, sapore leggermente acidulo, si scioglie in bocca lasciando emozioni sensuali e avvolgenti. … leggi tutto

A colpi di banana

a colpi di bananaAltro che frutto dell’amore. La povera banana diventa una clava in mano ai razzisti, una clava di moda negli stadi: lanciata, sbucciata, offerta a mo’ di insulto ai giocatori con la pelle scura, come si fa con le scimmie. Un simbolo potente che solo il gesto semplice, forte e carico di ironia del calciatore brasiliano Dani Alves poteva spogliare di ogni connotazione negativa. Come noto, infatti, il difensore del Barcellona, vedendo arrivare una banana dagli spalti subito prima di tirare di un calcio d’angolo, senza alcuna esitazione ha interrotto l’azione calcistica, ha raccolto il frutto e un batter baleno l’ha sbucciato e mangiato. …leggi tutto


la settimana dal 5 all’11 maggio

Un menù dedicato agli asparagi, alimento molto versatile, protagonista in primi piatti come risotti, crepe, lasagne, minestre e zuppe; buonissimo nelle frittate, con l’uovo fritto o con le carni bianche.Nonostante la veneranda età l’asparago è sempre molto apprezzato e la cucina italiana ha recentemente realizzato una pubblicazione sugli asparagi, scaricabile gratuitamente dal loro sito. Abbiamo provato per voi alcune ricette ed ecco una proposta per un menù tutto dedicato a questo straordinario ortaggio primaverile.

Spuma di asparagi, Risotto con zabaione, Rotolo di tacchino con crudo, asparagi e ovette

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in menubò, sempre in tema di asparagi, Asparagi: la storia e dal nostro corrispondente da Teramo una nuova ricetta, Garganelli dell’Appennino

 


la settimana dal 28 aprile al 4 maggio

linguine in crostaPer il primo maggio una ricetta gustosissima e facile da preparare, comoda da portatre per il classico pranzo all’aperto, ma buonissima anche da gustare in casa: Linguine al fumo croccanti

le riccette con le fave: Pancake di fave imbottiti, e la Vignarola con piselli, carciofi e fave

leggi anche: Primo Maggio, comunque, e “Fave e pecorino, in campagna con pane e vino

 

primo-maggio-anche-google-celebra-la-festa-dei-lav-1

Lavoratori! Si può ancora festeggiare?

Si avvicina la stagione dei pomodori e tornano gli schiavi. A quasi un quarto di secolo dal film Pummarò di Michele Placido nel 1990, nulla è cambiato. Nulla di nuovo sulla tracciabilità di chi lavora i prodotti e sulle filiere della grande distribuzione. Non è stato inserito nell’ordinamento penale il reato di caporalato e non c’è stato nessun inasprimento nei confronti dei caporali. Un comportamento criminale ancora oggi punito solo in caso di flagranza di reato e con una sanzione amministrativa di 50 euro per ogni lavoratore. Lavoratori sottopagati nella maggior parte migranti, ridotti in condizioni che spesso superano il concetto di schiavitù. Li abbiamo visti e rivisti nelle trasmissioni di Report e nelle inchieste di Riccardo Iacona, dalle arance di Rosarno ai pomodori di Foggia. …leggi tutto


la settimana dal 20 al 27 aprile

prodotti di liberaIL MONDO DI LIBERA TERRA

Per Pasqua mi hanno regalato un cesto di prodotti di Libera. Gustosi e rigorosamente biologici, i prodotti di Libera sono prodotti coltivati in territori liberati dalle mafie e restituiti alla collettività, dove il rispetto dell’ambiente cammina di pari passo con il rispetto della dignità della persona. Cooperative autonome, autosufficienti, durature, in grado di dare lavoro, creare indotto positivo e proporre un sistema economico virtuoso, basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato. Nel cesto c’erano: i buonissimi vini di Libera; la pasta integrale lavorata ed essiccata a basse temperature preservando il gusto naturale delle fibre tipico della pasta integrale; dalla Puglia i cuori di carciofo fatti con il carciofo violetto brindisino e i pomodorini fiaschetti brindisini, essiccati e messi sott’olio; dalla Sicilia le melanzane coltivate nella piana di Catania, della varietà violetta seta che è particolarmente indicata per la caponata grazie alla tenera consistenza e al gusto delicato.

Ecco due ricette facili e veloci per gustare questi prodotti:

Penne integrali con pomodorini gratinati

Coniglio con carciofini e pomodorini

sempre sullo stesso argomento leggi anche il mondo della legalità

e per il 25 APRILE 2014, 69 anni di Liberazione, alla Città dell’Altra Economia (ex-Mattatoio), MATTARELLO CONTEST, dalle 11,00h Vi invitiamo tutti a partecipare a:

LIBERIAMO la creatività, nella gara per la fettuccina più lunga del mondo

e poi… CONDIVIDIAMO il pranzo insieme, PARTECIPIAMO allo spettacolo “LIBERTAAAAA”, della compagnia Labandadelracconto. Vi aspettiamo per banchettare insieme e per re-impastare la città!

Prenotate per il pranzo! info@zipart.it<mailto:info@zipart.it>; 347 4528761 – 333 2921533


la settimana dal 14 al 20 aprile

Antesignani del brunch: la colazione di Pasqua

pasquaII romani tendono ad accaparrarsi la tradizione della colazione di Pasqua, a colpi di coratella, corallina e carciofi. Ma quella tradizione in effetti è diffusa in tutt’Italia ed è legata a un rito religioso che rappresenta la fine del digiuno quaresimale e la celebrazione del ritorno alla vita. Una colazione allegra, colorata e piena di sorprese, dolci e salate che coinvolge tutti cattolici praticanti e non. Io la ricordo nella casa di campagna della nonna, con un misto di ansia e felicità. …leggi tutto

Per la colazione di Pasqua vi segnaliamo qualche ricetta: FIADONI di Pasqua – ricetta della nonna – Muffin al Formaggio. Per le uova: le Uova colorate e le Uova ripiene per le torte rustiche: La focaccia della mamma, Tortino di pomodoro e formaggio al basilico, Cheescake di zucchine, Charlotte di pane e Rosa pizzetta

antipastiniPasquetta è sinonimo di gita fuori porta e picnic sull’erba. Il Lunedì dell’Angelo con la complicità dei primi soli primaverili è una giornata da trascorrere tra borghi e campagne, ancora in grado di sorprenderci e rilassarci, e, se il tempo è davvero bello, anche al mare; all’insegna di passeggiate a piedi o in bicicletta, rigorosamente accompagnati dal pranzo al sacco. Ecco tre nuove ricette da consumare sia in un pic-nic o, se il tempo non lo consente, a casa:

Melanzane e alici

Zucchine e provola impacchettate

Patate impacchettate

dal nostro corrispondente da Teramo, Il Gattocherampica, un panino rustico per il panzo al sacco: Pane e Sarde

Uova…da giocare

Giochi-bambini-uova-di-Pasqua[1]Di tante usanze made in Usa che abbiamo fatto nostre con eccessivo entusiasmo, la caccia pasquale alle uova, è decisamente la più divertente. È fuori dalla logica del consumismo che accomuna altre tradizioni (da Halloween a San Valentino) e richiama lo spirito autentico del gioco: divertirsi con poco, coinvolgendo tutti. Basta infatti che una mamma o un papà volenterosi il sabato santo nascondano uova colorate per tutta casa (gli americani lo fanno in giardino, ma quanti di noi ne hanno uno?) e il giorno dopo, finito il pranzo, chiedano a grandi e piccoli di trovarle e raccoglierle in tanti cestini. …leggi tutto

in Ripubblicato per Voi, per gli amanti della pastiera vi suggeriamo la video ricetta de L’Espresso Fodd&Wine: “anche se capita di trovarla nelle pasticcerie durante tutto l’anno, la pastiera, specialità napoletana ormai amata in tutta Italia, è un dolce tipico della Pasqua. Perché è proprio la primavera il periodo migliore per il grano e la ricotta, che ne sono la base. Lo chef napoletano Michelangelo Rongo vi guida in un video alla preparazione della pastiera perfetta”…guarda il video


la settimana dal 6 al 13 aprile

L’incontro tra oriente e occidente in cucina

istambulIstanbul è un miscela di arti, suoni e profumi, un fascino tutto particolare da scoprire e provare. Non è facile fare un abbreviato della cucina turca, sicuramente si può dire che l’incontro tra la cucina orientale e quella occidentale ha il suo momento più alto nella gastronomia turca dove la sintesi tra i vari ingredienti e le varie ricette è la meglio riuscita. Un’arte consolidata nel tempo che non teme confronti, e collocandosi tra le migliori cucine del globo, è sicuramente tra le più varie del Mediterraneo. Profumata, ricca di spezie ed estremamente varia, la cucina ottomana intercala carni, riso e tantissime verdure in un mix di sapori originali, l’uso delle spezie, ingrediente principale della cucina orientale, è sempre presente ma non preponderante, dosate con equilibrio danno carattere e originalità ai piatti senza coprirne il sapore. Inoltre l’uso dell’olio d’oliva -assente nella cucina asiatica- rende i piatti più gustosi e leggeri. …leggi tutto

Le ricette: Riso pilaf alla turca

riso pilafRiso pilaf alla turca l riso pilaf è una ricetta di origine Turca, ma molto utilizzata in tutto il Medio Oriente. Semplice da preparare è un abbinamento costante a primi, secondi di carne o pesce e verdure. Nonostante la sua origine turca, il riso pilaf si fa con il riso Basmati, dal chicco lungo e sottile, coltivato in India, nella zona dell’Himalaya. La caratteristica del riso pilaf in Turchia è la frutta secca come pinoli o pistacchi, sempre presenti all’interno del riso e che gli regalano una nota croccante, oppure e cotto con i ceci o bianco aromatizzato con chiodi di garofano e cannella.

Crema di melanzane alla turca e Adana Köfte

patè di melanzane spiedini di carneLa crema di melanzane che troviamo in Turchia e in moltissimi paesi orientali è buonissima, spalmata calda o fredda su crostini di pane è generalmente servita per antipasto (…leggi la ricetta). In Sicilia è chiamata anche caviale di melanzane ed è molto usata come condimento per la pasta. Gli Adana Köfte sono spiedini fatti con piccolissimi hamburger, rispetto al classico spiedino mantengono una consistenza più morbida e molto appetitosa …leggi la ricetta

 

Tempura…che frittura!

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Anche chi è troppo antiquato per apprezzare sushi, sashimi e altre prelibatezze nipponiche a base di pesce crudo, non può non apprezzare un bel piatto di tempura. È la magia del fritto: rende tutto buono. E in questo caso, accorcia distanze geografiche e culturali considerevoli, per regalarci l’illusione che in fondo la cucina giapponese non sia troppo diversa dalla nostra. Piatto a base di frittura di gamberi, calamari o verdure, la tempura infatti ricorda tanto certe sportine di pastellati servite per antipasto in quasi tutte le trattorie d’Italia. Eppure è molto diversa. La sua particolarità consiste, oltre che in una maggiore leggerezza, in una coltre di sottilissimi ricciolini croccanti che rendono il fritto più gustoso che mai. Il segreto? Lo shock termico e qualche grumo di troppo. …leggi tutto


la settimana dal 31 marzo al 4 aprile

Pesce e Verdure: Terrina di polpetti, Fusilli vongole e broccoli, Calamari e carciofi

 

pesce e verdure Pesce e verdure non è soltanto un imperativo della dieta, ma anche un connubbio fantastico, dove i sapori si esaltano a vicenda. Quindi prima che spariscano dai nostri banchi broccoli e carciofi dovete provare questo menù, realizzato a quattro mani: dalla nostra corrispondente da Lugano Valentina, la terrina di polpetti e i fusilli con vongole e broccoli, e i calamari e carciofi sono di MadamaRicetta. Buon appetito! …leggi il menù

La Casa nel bosco

la casa nel boscoMescolare racconti e ricette è ormai diventato un nuovo genere letterario. Da “Afrodita” di Allende, a “Un filo d’olio” della Agnello Hornby, i confini che separano i generi letterari si sono liberamente amalgamati dando vita a racconti di vita dove i ricordi si legano ai sensi. In questo filone, troviamo “La casa nel bosco”, l’ultimo libro di Gianrico Carofiglio scritto a quattro mani insieme al fratello Francesco. Un viaggio attraverso alcuni flashback della loro infanzia cadenzati dal ricordo degli odori: «A pensarci, quello era un mondo in cui c’erano più odori. Non so come dirlo. Odori di ogni genere. Buoni e cattivi.» «Secondo me la questione è diversa. Eravamo noi a sentire gli odori perché eravamo bambini. Abbiamo smesso diventando grandi.» «Abbiamo smesso di sentire gli odori?» …leggi tutto

 

Le reti di Radi

radi2Sette donne, una barca, reti piene di pesce, squisiti vasetti consegnati in molte città e diverse regioni. È la realtà di Bio&mare (www.bioemare.it), prima e unica cooperativa femminile di pesca in Italia. A fondarla, cinque anni fa, sul molo di Marina di Carrara, Radoslava Petrova, nata nel 1974 a Plodvid in Bulgaria e giunta in Toscana nel 1998. A gesdtirla oggi con lei, altree sei donne di età e nazionalità diverse, con la stessa passione per il mare e la stessa inesauribile energia. “La vita del pescatore è tosta – racconta Radoslava, nota a tutti come Radi – c’è la sveglia a notte fonda, il peso del lavoro, le bizze del mare, la concorrenza e, soprattutto all’inizio, una certa diffidenza da parte dei colleghi uomini”. …leggi tutto

SAM_0508In “Ripubblicato per voivi proponiamo l’articolo di Mara Accettura “Il mondo è donna. Cibo: Rivoluzione Femminile”

Come attiviste, scienziate visionarie, chef a km zero e mamme blogger stanno cambiando il sistema alimentare. La rivoluzione del cibo? Sarà guidata da un cromosoma con due X. “Mai come negli ultimi anni le donne hanno preso le redini per cambiare il sistema affinché diventi equo e sostenibile. …leggi l’articolo

la torta della nostra corrispondente da Lugano, Valentina, per i festeggiamenti del rientro degli atleti da Sochi

LA TORTA DI VALE

 


la settimana dal 24 al 30 marzo

Due gustose ricette: imm

Triangolini rosmarino e pecorino, Fettuccine pachino, pancetta e lardo di colonnata

in menubò: le recensioni -libri,ristoranti,eventi-

L’Osteria Furlani

 

furlani corso del popolo

Lo so è imperdonabile ancora non vi ho mai parlato dell’osteria Furlani. La frequento da anni e non mi ha mai deluso. Ora che arriva la bella stagione, si ha voglia di uscire, passeggiare e viaggiare, e, il piacere della scoperta, se si parla di cibo, è un piacere che raddoppia. Cosa c’è di meglio di una gita ai Castelli? Pic-nic e fraschette sono sempre state per i romani una via di fuga dal caos cittadino, ma oggi delle fraschette che vendevano vino sfuso e accoglievano i gitanti con il pranzo al sacco, neanche l’ombra. In compenso ci sono tantissime trattorie che offrono vino buono e piatti casarecci. Allora ecco l’osteria Fulrlani che nasce a Grottaferrata nel 1959, preceduta nel primo dopoguerra, appunto, da una rivendita di vino sfuso. Un ambiente familiare e accogliente, e piatti strepitosi.

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in menubò:

La resistenza a base di yogurt!

barikamaSi è molto parlato nel gennaio 2010 di Rosarno e delle sue campagne, dove migliaia di migranti, per lo più provenienti dall’Africa, lavorano per una manciata di euro al giorno. Se ne è molto parlato perché un giorno i braccianti hanno detto basta e si sono ribellati allo sfruttamento che ci permette di portare sulle nostre tavole arance e mandarini a buon prezzo. Molti di loro, dopo la rivolta, son stati costretti a fuggire e a centinaia son giunti a Roma. Cosa ne è stato di loro? Nelle campagne di Rosarno, così come in quelle di Foggia e del resto d’Italia poco è cambiato, ma oggi vogliamo raccontarvi di una piccola storia di resistenza e di rinascita. Parliamo di Barikamà – che in lingua Bambarà significa, appunto, Resistente – una piccola cooperativa formata da un gruppo di migranti fuggiti da Rosarno, dedita alla produzione di yougurt artigianale e biologico. E buonissimo!

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la settimana dal 17 al 23 marzo

Un nido nel piatto, ed è già primavera!

rondini nidi di salmonenido

Rotolini annidati di salmone, Nidi di spaghetti, Un Branzino nel nido

Del felice connubbio tra pesce e formaggio “Nozze antiche e felici”, vi abbiamo già parlato, oggi lo riproponiamo con tre ricette, provate e rivisitate da MadamaRicetta, che nella forma ricordano il nido, simbolo della primavera. Fresche e calde, com’è il primo sole della stagione. Buon Appetito!

Elsabudino di patata dolceE con la privamavera festeggiamo anche l’arrivo di una nuova corrispondente la chef peruviana Elsa Javier Piacentini

In Perù era docente di filosofia e, venuta in Italia nel 1990, oggi vanta numerosi premi per la sua sapienza culinaria. Dal 2005 al 2009 è titolare de “La Limeña”, primo ristorante peruviano introdotto in una guida eno-gastronomica italiana.

La sua ricetta di questa settimana è: Budino di Patata dolce, Physalidis e miel di Physalidis e Arancia

Alla faccia della modernità: elogio del passavivande

passavivandeChiunque si sia imbattuto in un architetto durante una ristrutturazione, sa che il must dei tempi moderni è demolire quanti più muri possibili. Pare che non si possa concepire una casa adatta agli stili di vita contemporanei senza “contaminare gli ambienti”, creare “ariosi open space” e attrezzare “accoglienti zone plurifunzionali”. In parole povere, oggi la cucina deve essere a vista, sconfinare in salotto, diventarne più che protesi, parte integrante. E ciò a prescindere dalle dimensioni della casa. Anche in ville a due piani, stile film americano, capita di vedere cucina e soggiorno fusi in un locale unico. Ormai è una scelta dettata in primis da criteri estetici. …leggi tutto

Un’operazione a mattone zero

eataly smeraldoCom’è bella la città, com’è grande la città, com’è viva la città, com’è allegra la città. Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce con tanta gente che lavora, con tanta gente che produce…

Sulle note della canzone di Giorgio Gaber,Com’è bella la città“, ieri 18 marzo, Oscar Farinetti ha inaugurato il nuovo centro di Eatly a Milano. In piazza XXV Aprile cerano centinaia di milanesi già alle 10 del mattino, Pisapia e Maroni al taglio del nastro. Come aveva fatto a Roma, con il recupero dell’Air Terminal della Stazione Ostiense -affascinante edificio postmoderno costruito dall’architetto spagnolo Julio Lafuente-, anche a Milano il patron del made in Italy ha messo in piedi un’operazione a mattone zero con il restauro del teatro Smeraldo, luogo simbolo degli anni d’oro del Varietà e palcoscenico della Milano artistica doc, come testimoniano le foto sparse nello store di Jannacci, Gaber, Mina, Bramieri, Vanoni … leggi tutto


la settimana dal 10 al 16 marzo

Il Riso fa bene, sulla tavola e sulla bocca

risoRiso e risate! Se pensare al risotto non ci fa sorridere, supplì, arancine e riso soffiato al cioccolato ci strappano sicuramente un sorriso. Ridere fa bene, aiuta ad abbattere la rigidità e gli schemi mentali e fa funzionare meglio il cervello. E come una bella risata nutre il cervello liberando sostanze che hanno una funzione benefica sul sistema immunitario, migliorando il tono dell’umore, così il riso protegge il cervello dall’arteriosclerosi. Oltre alle sue proprietà rinfrescanti e disintossicanti, il riso rosso, in particolare, ci protegge dal colesterolo causa principale del degeneramento delle cellule celebrali. Un alimento antico addirittura di diecimila anni! …leggi tutto

I supplì

suppliRigorosamente romano il supplì è il must di rosticcerie e pizzerie della capitale, ai primi posti tra i più famosi cibi dello street food. Nasce nelle osterie come piatto povero, per riciclare gli avanzi di cucina, infatti la ricetta originale prevedeva un ragù ottenuto con animelle e rigaglie di pollo. I classici supplì romani sono fatti con il sugo di carne ma io amo più la versione con il sugo di solo pomodoro che esalta di più il sapore del riso e la delicatezza del cuore filante. … leggi la ricetta dei supplì

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In Ripubblicato per voi vi segnaliamo l’articolo di puntarella Rossa “I migliori supplì di Roma” dedicato non solo ai romani ma anche a turisti e viaggiatori che vogliono godersi questo delizioso spuntino tra le strade della capitale …leggi l’articolo

La Risottata

risottataIn un unico piatto un tris di risotti, un connubbio di sapori da una parte il dolce della zucca e dall’altra l’amaro della cicoria, si esaltano con la cremosità del gorzonzola con le pere e il croccante delle noci …leggi la riccetta

risoaltartufosempre in tema di riso

dal nostro corrispondente da Teramo, Il Gattocherampica:

Riso vialone nano con porcini e tartufo nero … leggi la ricetta

Leggi anche la ricetta dell’arancina della nostra corrispondente da Palermo, Cecilia:

Una tira l’altra ma non sono ciliege

I tesori romagnoli della trattoria “Camìci”: cappelletti in brodo e “fiamminghe” di tagliatelle

san marinoPer molte famiglie che vivono al confine tra Marche e Romagna, nelle province di Pesaro e Rimini e nella Repubblica di San Marino – famiglie decisamente abituate a mangiar come si deve – il non plus ultra della buona cucina è Ca’micci. Vero nome di questa trattoria, dove per avere un tavolo bisogna prenotare giorni prima, è “I cacciatori”, ma tutti la identificano con la minuscola frazione di Sassofeltrio che la ospita, da pronunciarsi rigorosamente con una “c”: ‘Camìci’. È qui che i buongustai della zona e pochi fortunati turisti onorano le feste comandate, le grandi occasioni di famiglia e una tradizione culinaria che ci ha reso famosi nel mondo. La pasta fatta in casa, infatti, è il fiore all’occhiello del posto. …leggi tutto

Sofisticazioni

presadirettaIn Ripubblicato per voi vi invitiamo a vedere la puntata di Presadiretta del 10/03/2014 dal titolo “Sofisticazioni”. Un’importante inchiesta sulle sofisticazioni alimentari. “Come facciamo a essere sicuri della genuinità del cibo quando facciamo la spesa? L’olio extravergine di oliva, il prosciutto italiano, i prodotti biologici, sono sempre quello che dichiarano di essere? Le telecamere di Presadiretta hanno indagato le nuove frontiere delle frodi alimentari tra l’Italia, la Spagna e la Germania: prodotti contraffatti, cibi alterati, il biologico falso, prodotti nocivi o addirittura pericolosi”…”Un enorme giro d’affari criminale che finisce sulle nostre tavole, prosciutti stranieri sbollati e venduti come italiani, sfruttamento della mano d’opera e …guarda la puntata


la settimana dal 3 al 10 marzo

Imprenditrici migranti e rivoluzionarie

ElsaLa chef peruviana Elsa Javier e le altre Strane Straniere: imprenditrici migranti e rivoluzionarie

Il suo piatto forte – a base di patate, peperoncino e lime – si chiama “causa”. In onore dei partigiani che agli inizi dell’800 si battevano per la più nobile delle cause, la libertà del proprio Paese. Lei da quel paese, il Perù, è partita quasi quindici anni fa per trasferirsi in Italia dove ha cambiato vita e lavoro. “All’inizio – racconta – morivo di nostalgia, poi ho conosciuto mio marito Luciano e lui è diventato la mia casa”. Elsa Javier Piacentini, originaria di Lima, dall’altra parte dell’Oceano insegnava filosofia. A Roma dopo un primo periodo di difficoltà, ha scoperto un grande talento per la cucina, ha avviato con il marito un ristorante peruviano – il primo ad apparire su una guida enogastronomica italiana – e dopo qualche anno l’ha converetito in catering, assecondando così “una passione che nutrivo fin da piccola”. …leggi tutto

Una pizza da oscar

lagrandebellezzaSi chiamerà la grande bellezza, la pizza preferita da Toni Servillo. Siamo a Alvignano, in provincia di Caserta, il cuoco d’eccezione è Pasqualino Rossi che ci svela il segreto della pizza più amata dall’attore casertano. A prima vista sembra una margherita, con pomodoro San Marzano dop, mozzarella di bufala campana dop e olio extra vergine d’oliva. Il segreto? Il cornicione ripieno di morbida ricotta di bufala. “Ordina sempre questa pizza” confida Pasqualino Rossi, che ora aspetta Servillo in pizzeria per festeggiare insieme l’Oscar a “La grande bellezza”, il film diretto da Paolo Sorrentino vincitore a Hollywood, come miglior film straniero, riportando l’Oscar, in Italia dopo quindici anni. …leggi tutto

pizza Servilloleggi la ricetta della pizza “la grande bellezza

In una bacinella versateci l’acqua tiepida, sbriciolatevi dentro il lievito di birra e lo zucchero fare sciogliere bene e aggiungere il sale e l’olio. Aggiungete la farina e impastate lavorando bene per qualche minuto. Incidete la pasta con un taglio a croce e …leggi tutto

cioccolato all'aranciae prima che finiscano le arance, dalla nostra corrispondente da Lugano, Valentina, una ricetta facile e veloce: coppetta di cioccolato con sciroppo di arancia e granella di pistacchi

 


la settimana dal 24 febbraio al 2 marzo

A KIEV CON KANDINSKY E A LETTO SENZA CENA

La grande porta di Kiev ¬1928Nella cucina di Madama Ricetta, amiamo cucinare sorseggiando un goccio di buon vino e con la musica in sottofondo o con la radio accesa teniamo spesso tra le stoviglie un libro o un giornale aperto; ci piace, ci ispira. Noi crediamo ancora che esiste uno stretto rapporto indissolubile tra gli uomini e le cose e soprattutto tra le cose e chi le ha fatte. Per questo, oggi nello spazio di Piatti e Pennelli, sentiamo l’urgenza di condividere la bellezza e l’attualità di questa meravigliosa opera di Wassily Kandinsky “La grande porta di Kiev”. …leggi tutto

leggi la ricetta della TISANA SCALDACUORE

 

heM

Cucina Internazionale: gli Holubtsi e il Mazurkas

Per restare in tema con la nostra corrispondente da Palermo, e in segno di solidarietà al popolo ucraino, vi segnaliamo due ricette della cucina dell’Ucraina che è tra le meno note della gastronomia Europea. Questo perché l’influenza russa, è sempre stata preponderante, anche in cucina, e le ricette sono sempre state attribuite alla madrepatria Russia. Piatti piuttosto ricchi di spezie e di erbe aromatiche, e, ipercalorici dovuti al clima freddo. Abbiamo scelto due ricette vicine ai gusti della gastronomia italiana: gli Holubtsi, involtini di cavolo, tipici invernali, spesso serviti accompagnati da una salsa di pomodoro e il Mazurkas, dolce alle mandorle, che si cucina unendo il burro alle uova e alle mandorle tritate. …leggi le ricette Mazurkas, Holubtsi

A tavola con colore!

cibo e coloriParlando di Kandinskij è doveroso soffermarsi su l’importanza che l’artista attribuiva al colore. Nelle sue bellissime opere espone le sue teorie sull’uso del colore, intravedendo una complementarità tra opera d’arte e dimensione spirituale. Il colore diventa mezzo e può avere diversi effetti sullo spettatore: un effetto fisico, superficiale, basato su pure sensazioni visive, immediate, dato dalla pura registrazione da parte dell’occhio e un effetto psichico dovuto invece alla vibrazione spirituale che la vista dei colori produce arrivando direttamente all’anima. Queste bellissime sensazioni, vere e proprie emozioni, scattano anche quando abbiamo davanti un cibo particolarmente colorato. I nostri sensi vengono sollecitati dai profumi che preannunciano ciò che si assaporerà, ma anche e soprattutto la vista ha un ruolo fondamentale sull’identificazione di un cibo. Il colore è il primo elemento che colpisce e ci influenza nella percezione del gusto. …leggi tutto

Dall’India al Perù: storie di imprenditrici migranti a Roma. Secondo incontro di Strane Straniere

Per gli amanti della buona cucina vi proponiamo un evento che vedrà protagonista la chef Elsa Javier, che gestisce con il marito italiano un catering peruviano in omaggio al proprio paese d’origine -Domenica due marzo, alle 19, al Circolo degli Artisti, Via Casilina vecchia, 42 – Roma,

La nostra corrispondente da Lugano, Valentina, ci invia le foto del suo ultimo corso di perfezionamento sulla lavorazione del cioccolato

VALE AL CIOCCOLATO1VALE AL CIOCCOLATO

 


la settimana dal 17 al 23 febbraio

Rustico espresso

Focaccia stracchino e rucola, Tagliolini 4P con pera, prosciutto, pistacchi e panerone, Involtini rustici di pollo, Tagliata di frutta

rusticoMenù rustico ed espresso. Rustico perchè ricorda i sapori della campagna, i polli, il prosciutto, il formaggio fatto con il latte crudo, la rucola. Il contadino ha scoperto quando è buono il formaggio con le pere, e ci suggerisce un primo di sicuro effetto. Per il secondo, il classico pollo e patate si traduce in un involtino dal cuore morbido e sfizioso. Espresso perchè veloce da realizzare, basta un ora, e i sapori sono veramente sorprendenti.

Ripubblicato per Voi: PANE FATTO IN CASA? NON BASTA

Credete di essere “avanti” perché vi fate il pane e la pasta in casa? Siete fieri del vostro stile alimentare ecologico e sano perché sfornate i vostri biscotti e la pizza? Aggiornatevi. Adesso il gourmet ambientalista si macina da solo la farina, in piccoli mulinetti a pietra casalinghi o per piccole aziende (magari agriturismi), elettrici o manuali. Sono tra i prodotti presentati con successo all’ultimo Bio-Fach, la rassegna del mondo biologico più importante del mondo, di Norimberga.Trovate le foto pubblicate da l’Espresso food&wine

Per chi volesse notizie più approfondite vi informiamo che il nostro corrispondente da Teramo il Gattocherampica vende i piccoli mulinetti citati nell’articolo già da qualche anno, ne possiede uno e fa farine fantastiche! scrivete a info@madamaricetta.it e vi daremo i suoi contatti

antipastoSpesso si dice che si mangia anche con gli occhi, per questo vi proponiamo la galleria fotografica del compleanno del nonno, gioiosa festa tra nipoti e nonni intorno ad una tavola imbandita … guarda le foto

 


la settimana dal 10 al 16 febbraio

QUATTRO CHIACCHIERE SU MIRO’

il carnevale di arlecchinoNoi catalani riteniamo che sia necessario tenere i piedi ben piantati a terra se si vuole compiere un salto. Il fatto di potermi posare a terra di tanto in tanto mi consente di saltare più in alto.” (Joan Mirò)

Nato a Barcellona il 20 Aprile 1893, Joan Mirò farà del viaggio il tema dominante della sua vita; un percorso dentro se stesso e nell’arte, dal rosso delle rocce catalane ai colori di Parigi. Dai suoi viaggi tornerà sempre carico di colori e forme, di emozioni e stimoli che influenzeranno poi la sua produzione artistica. Determinanti si riveleranno per lui anche alcuni compagni di viaggio, brevi frequentazioni, amicizie ed incontri, da Picasso a Klee, portatori di suggestioni che entreranno a far parte della sua interiorità e che saranno destinate a rimanervi per sempre. Come molti artisti della sua generazione, egli desiderava esprimere qualcosa di infinito e minimale, per questo inizialmente si occupò di ricercare le sue radici affondate nella terra bruna di Catalogna provando poi a rappresentarle attraverso l’inafferrabile soffio vitale della pittura. Intorno al 1924 la conquista surrealista dell’inconscio cominciò a influenzare la sua produzione, in quell’anno appare il Primo manifesto surrealista e Mirò dipinse Il Carnevale di Arlecchino, un’opera all’interno della quale la straordinaria capacità di invenzione dell’autore venne esaltata dalla ricchezza formale e dall’attenzione per il dettaglio. Il dipinto rivelava uno straordinario schema compositivo, cioè una distribuzione su tutta la tela di pesi e contrappesi che, sotto forma di divertenti creature della fantasia, festeggiavano il carnevale all’interno di una stanza. …leggi tutto

gnocco e chiacchiere

chiacchiere

 

Il maestro dei fornelli

natale giuntaAuguri e complimenti a Natale Giunta, chef e ristoratore, chiamato il “Maestro dei fornelli”, noto al grande pubblico, oltre che per le sue indiscutibili capacità culinarie, perché dal 2006 è nel cast de «La prova del cuoco». Nel famoso programma della Clerici, Giunta quest’anno ha anche vinto la gara culinaria abbinata alla lotteria Italia, che il giorno dell’Epifania ha fatto vincere il primo premio ad un cittadino di Lecco. Partendo da un ristorantino a Termini Imerese, a qualche chilometro da Palermo, Giunta è diventato, ancor giovanissimo, un imprenditore di successo aprendo diversi ristoranti e una ditta di catering che moltiplica il suo fatturato di anno in anno. …leggi tutto

Crema pasticcera

la crema pasticcera

dalla nostra corrispondente da Lugano, Valentina un’ottima crema al cucchiaio, ma c’è anche la variante per torte …leggi la ricetta

e per il 14 febbraio vi ricordiamo il menù dedicato a San Valentino


la settimana dal 2 al 9 febbraio

Verso la scelta vegetariana

cartone verduraSe volete sostenere i giovani ricercatori e la ricerca scientifica, in libreria trovate il nuovo libro scritto da Umberto Veronesi e Mario Pappagallo: Verso la scelta vegetariana. Una vera e propria esortazione ad avvicinarsi all’alimentazione vegetariana, una scelta di vita non solo per migliorare qualità della propria esistenza, ma anche per sostenere attivamente la difesa del nostro pianeta e per evitare le sofferenze a cui vengono sottoposti molti animali. Ne è convinto portavoce il professor Umberto Veronesi, che partendo dalle sue ricerche di oncologo di grandissima fama e dalla sua esperienza personale, espone le ragioni che lo spingono con fermezza verso questa scelta. …leggi tutto

In Ripubblicato per voi, questa settimana vi proponiamo un articolo pubblicato da slowfood: Il suicidio dell’olio d’oliva, che racconta dell’alterazione del nostro olio extra vergine di oliva e le ingenti perdite della produzione italiana nel mercato estero. L’ennesima contraffazione che mette in cattiva luce il made in Italy. …leggi l’articolo

le ricette:

MadamaRicetta vi propone come riutilizzare la polenta avanzata: crema di gorgonzola con quadrotti croccanti

dalla nostra corrispondente da Lugano, Valentina: Pollo fritto speziato con salsa yogurt e cetrioli

dal nostro corrispondente da Teramo, il Gattocherampica: Farro all’abruzzesepollofarropolenta

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la settimana dal 26 gennaio al 2 febbraio

I cavoli sono sempre in mezzo

INVOLTINI DI VERZACon il freddo che fa non possiamo fare a meno di parlare di cavoli. Il cavolo cappuccio o verza, tipico della stagione invernale è molto versatile in cucina, ed è un ottimo elemento di base per pietanze che vanno dall’antipasto al dolce. Forse perché “i cavoli sono sempre in mezzo”, come dicevano i romani, che li solevano mangiare per tamponare gli eccessi dei loro abbondanti convivi, convinti che scacciassero tristezza e malinconia. Forse perché le virtù terapeutiche della verza, come in tutte le piante della stessa specie (cavoli e broccoli) sono tante e tali da essere considerata una pianta medicinale: elevate quantità di vitamina C e B, antiossidanti e una non trascurabile presenza di acido folico, aiutano a prevenire tumori, infiammazioni delle vie aeree, insufficienza epatica, ulcera, solo per citarne alcune. Forse perché il detto “come i cavoli a merenda” ce la squalificano un po’, questo alimento non ha mai conquistato un posto d’onore in cucina. Le ricette da suggerire sono infinite: dai pizzoccheri, della Valtellina ai fuj e faciul, la verza e fagioli dei contadini abruzzesi. MadamaRicetta vi propone gli involtini, che si possono fare in bianco o al pomodoro, al vapore, in padella, al forno, di carne e vegetariani: una ricetta e mille sapori diversi. …leggi tutto

Involtini di Verza

I classici con carne e riso, Con patate e salsicce, Se avanza dell’arrosto o del bollito, Involtini zucca e gorgonzola

Piccole pillole di autostima!

donneDonne formose alla riscossa!!! Questo potrebbe essere il nuovo motto in voga ai giorni nostri, dove il canone di bellezza per eccellenza è quello delle magrezza ossificata, impersonata e ostentata da gracilissime fotomodelle e personalità dello star system, troppo spesso e -fin troppo!- imitate da ragazzine adolescenti e non! Ormai da alcuni anni diverse case di moda cercano di combattere contro la piaga dell’anoressia non scegliendo più modelle per le loro sfilate al di sotto della taglia 40. La moda, che rappresenta un settore di eccellenza nel nostro Paese ha il dovere di portare avanti messaggi positivi, dando un’immagine reale e sana dell’essere umano. Infatti, da una nuova ricerca di un team di esperti dell’università di Pittsburgh e Santa Barbara, in California, emergerebbe la notizia che le donne formose siano anche le più intelligenti. Lo studio, pubblicato la scorsa settimana sulla rivista “Evolution and Human Behaviour“, è stato condotto prendendo in esame 16mila donne americane. …leggi tutto


la settimana dal 19 al 25 gennaio

Dai nostri corrispondenti due ricette di pesce che insieme possono comporre un fantastico menù.

trota salmonataRavioli rosa

Il nostro corrisponde da Teramo, ilgattocherampica ha provato per noi un delicatissimo piatto, noto in un ristorante del lago Maggiore, i Ravioli rosa con una variante, il peperoncino nel sugo, per una nota piccante e l’aggiunta della menta nel ripieno per un sapore più fresco. Il risultato: giudicate voi

…leggi la ricetta

totaniTotani ripieni di patate

La nostra corrispondente da Lugano, Valentina, ci propone i Totani ripieni di patate, pistacchi e prugne secche su vellutata di sedano rapa. Un esplosione di sapori il sapore del mare con note dolci e croccanti su una vellutata delicatissima di sedano rapa e patate.

…leggi la ricetta

A ciascuno il suo

olanda“Delusione Italia, solo all’ottavo posto”, “In Olanda si mangia meglio che in Italia”, “Un piazzamento deludente per un paese che fa del mangiar bene un tratto forte e distintivo dell’identità nazionale”… e così via, questi i titoli, che si vanno susseguendo dopo la pubblicazione del rapporto dell’associazione umanitaria internazionale Oxfam. La Oxfam ha diffuso il Good Enough to Eat Index, un indice globale sull’alimentazione che confronta i dati di 125 paesi basati su qualità, livello nutritivo, e accessibilità dei cibi. Il podio è conquistato dall’Olanda seguita da Francia e Svizzera, poi ci sono: Austria, Danimarca, Svezia, Belgio, e, l’Italia. Nonostante un misero ottavo posto, non è vero che in Italia si mangia meno bene, come hanno voluto far credere gli articoli che hanno pubblicizzato il rapporto dell’Oxfam, insidiando il mito del cibo come simbolo ideale del made in Italy. Perché nel bel Paese si mangia bene, il problema è che non tutti possono accedere al cibo migliore, la crisi economica ha ridotto la quantità e soprattutto la qualità del nostro carrello della spesa. …leggi tutto


la settimana dal 12 al 18 gennaio

Giallo, rosso e verdone

giallo rosso e verdone

Gnocchetti con cime di rape e pomodori secchi, Fettuccine di tacchino alle spezie, Purè di patate e mele, Pavesino al frutto rosso

Un menù tutto da provare, economico facile e veloce. La ricettà del purè di mele e patate è della nostra corrispondente da Lugano, Valentina. Una crema dal sapore sorprendente, deliziosa a fianco del tacchino speziato.

Gli informatici si danno all’agricoltura

eutorto“Ritrovarsi senza lavoro a cinquant’anni è un esperienza da non raccontare. La cassa integrazione è un isolamento terribile, le giornate sono tutte uguali e il tempo diventa infinito.” Dicono gli ex lavoratori oggi cassintegrati dell’Agile ex Eutelia, uomini e donne di età compresa tra i 45 e i 55 anni, che invece di ritrovarsi in mezzo ad una strada hanno deciso di ritrovarsi in un campo “un luogo dove andare con ciclicità, dove confrontarci, dove parlare di lavoro e di diritti negati”. Tutto questo a Roma grazie ad un terreno di tremila metri quadrati messo a disposizione dal comune, gli ex lavoratori hanno deciso di rimboccarsi le maniche, e soprattutto di portare a casa materialmente qualcosa da mangiare. L’avventura “in campo” è iniziata il 6 settembre 2010 presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale di Roma sull’esperienza degli orti urbani della Garbatella. leggi tutto


la settimana dal 5 all’11 gennaio

La mafia uccide solo d’estate

boris e la irisIn queste vacanze natalizie sono scesa a Palermo con la curiosità di assaggiare la famosa iris palermitana. Curiosità nata dopo aver visto il film “La mafia uccide solo d’estate”, di Pier Francesco Diliberto, il Pif delle Iene. Feroce e sentimentale, drammatico e amaramente ironico il film merita assolutamente d’essere visto. E’ una finestra spalancata sulla Palermo degli anni 70/90 con le sue mille contraddizioni: depauperamento e degrado accanto sfarzi e magnificenze, amore e odio, coraggio e omertà. Di film sulla mafia c’è abbondanza, meno di “memoria” conseguente. La diversità del film di Pif consiste nella sublimazione dell’umanità del protagonista. …leggi tutto (Iris: la storia e la ricetta su www.ricettesiciliane.net)

A tavola con il boss

cannoloPer restare in tema, in “Ripubblicato” per voi, vi segnaliamo l’articolo: “Quando Cosa Nostra si siede a tavola” di Attilio Bolzoni e Salvo Palazzolo, pubblicato da Repubblica lo scorso 5 gennaio, e passato anche al tg3 il giorno dell’Epifania. Non solo uno sguardo attuale su location e gusti culinari che ruotano intorno alla tavola degli uomini d’onore di oggi, ma anche un’occhiata ai cibi che hanno reso famosi i gusti di CosaNostra (aimé in tutto il mondo) dalla Pizza Connection, alle aragoste dell’Ucciardone, dalla cicoria di Provenzano ai cannoli di Salvatore Cuffaro. Per una volta possiamo dire che se non ingrassa, speriamo che strozzi! (leggi l’articolo)

Dopo le vacanze tornano in soccorso le vellutate: creme, purificanti e disintossicanti, calde e coccolose, che con pochissime calorie e tanto gusto ci aiutano a smaltire i pranzi delle feste.

Vellutata di sedano rapa e zenzero Vellutata di patate Vellutata al finocchio

le vellutate

leggi anche tutti i segreti di una buona vellutata


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articoli settembre – dicembre 2013

le settimane dal 16 dicembre al 4 gennaio

Per Natale quest’anno piccoli suggerimenti per i regali, torneremo con ricette e consigli a gennaio. Buone feste a tutti!

dalla nostra corrispondente da Lugano, Valentina: Un Natale più dolce del solito

dolci di valeConsigli e suggerimenti su come decorare i vostri dolci delle feste. Basta davvero un piccolo tocco e la vostra tavola prenderà un’aria tutta nuova e speciale. …leggi i consigli e guarda le foto

INSATINE MISTE

Ripubblicato per voi … La Dieta posta Natalizia ci fa orrore!!! La novità di quest’anno? La diesta si fa prima, così poi ci si rilassa e si gode a pieno la festa. Per evitare di ingrassare troppo e di sottoporre l’organismo a uno stress eccessivo, ecco i suggerimenti di Simona Vignali, naturopata e nutrizionista, direttrice della Scuola integrata moderna di Ayurveda, dieci modi per disintossicarsi in modo profondo e affrontare al meglio il surplus di calorie delle feste: Crudismo a giorni alterni, Cibi detossicanti, via il sale e lo zucchero, e movimento movimento movimento! Ecco l’articolo: Cibo, come preparare il proprio corpo agli eccessi alimentari delle feste di Irma D’Aria

HomeMade per non rinunciare ai regali

regaloTornano di moda i regali fatti in casa. In tempi di crisi (comincio ad odiare questa parola), gli italiani fanno uso del talento per il quale sono diventati famosi in tutto il mondo: la Fantasia. Così i regali fai da te sono l’imperativo del Natale 2013, meglio se enogastronomici: liquore al cioccolato, sale al rosmarino, olio al peperoncino e tarallucci al vino; ma anche con il riciclo se ne possono fare tanti e vari: portaspezie con barattoli di vetro, porta occhiali e cuscini con patchwork di vecchie stoffe e così via. Su internet c’è l’universo mondo dei regali di natale fai da te, una giungla quasi quanto i blog di cucina, di ogni forma e colore, gusto e misura, facili e veloci. Rovistando tra le nostre ricette ecco cosa potete regalare per Natale: Marmellata di cipolle Tarallucci al vino, nel Il recupero si tinge di rose la gelatina di rose e in Ricicla il tuo atteggiamento, i vasetti di polvere di agrumi. A me i regali di Natale fatti in casa ricordano le spianate di nonna Pippinella, ma questa è un’altra storia, ve la racconterò, in seguito. MadamaRicetta

Vademecum per la biodiversità quotidiana

vademecum per la biodiversità

Con Altreconomia Chiara Spadaro ha pubblicato il libro «Vademecum per la biodiversità quotidiana» (Altreconomia, 2013), dove vi spiega come coltivare la biodiversità, dalla terra alla tavola. Tutti possiamo essere custodi della “diversità” con semi e piante, sul nostro balcone, sul davanzale o nell’orto. Ma anche nella nostra cucina, attraverso le scelte alimentari quotidiane. Ecco in sintesi le proposte di Chiara: Contare, ovvero: accorciare le distanze; Conoscere, ovvero: piccolo è bello; Preservare, ovvero: scegliere un’agricoltura naturale; Scegliere, ovvero: elogio della scelta vegetariana e vegana; Preparare, ovvero: della trasformazione dei prodotti; Ricordare, ovvero: memorie da recuperare e condividere; e poi ancora Pagare, Arredare, Recuperare, Leggere, Giocare, Collaborare, e così via. …leggi tutto

Per chi l’avesse preso ricordiamo il menù nella rubrica di “piatti e pennelli” dedicato al Natale

NOTTE DI NATALE A CASA MATISSE

CARPACCIO DI ZUCCA ROSSA, CAPONATA DI MELE, SPAGHETTI BROCCOLI E VONGOLE, TORTA DI ALICI, CASSATA AL FORNO


la settimana dal 9 al 15 dicembre

dalla nostra corrispondente da Palermo:

Una tira l’altra, ma non sono ciliegie!

A Palerarancinemo, il 13 Dicembre si celebra l’anniversario del martirio di Santa Lucia, avvenuto nel 304 d.C. La Vergine, Santa patrona della città di Siracusa è la protettrice degli occhi e della vista ed è una delle sante più venerate nel capoluogo siciliano. L’intreccio di storia e leggenda narra che i palermitani stretti nella morsa della carestia implorarono la Santa, che li esaudì facendo arrivare nel porto di Palermo un bastimento carico di grano. I palermitani per l’urgenza di sfamarsi non lo trasformarono in farina, bensì lo consumarono bollito e quasi scondito; fu così che nacque la “cuccìa”. Oggi la cuccìa si è trasformata in un dolce semplice ma goloso, perché il grano bollito, viene mischiato ad una crema di ricotta o di latte, a delle scaglie di cioccolato e a pezzetti di frutta candita. Altro piatto tipico della tradizione sono le ”arancine” e comunque tutte le pietanze a base di riso o di patate (timballi gateaux etc) in quanto non contengono quella famosa farina che la tradizione vuole, per l’intera giornata, esclusa dalla tavola dei palermitani. Il giorno di S. Lucia, infatti, è anche detto la festa dei panettieri che per l’intera giornata mantengono spenti i loro forni. Ma, come spesso accade a Palermo, questo giorno che dovrebbe essere di astinenza dal pane e dalla pasta diventa il pretesto per consumare arancine in abbondanza, piccole o grandi, oggi realizzate anche con fantasiosi ripieni, buone ed invitanti, calde calde e una tira l’altra. leggi la ricetta tradizionale

Regali per Natale….

Lisa Casali: Autoproduzione in Cucina

autoproduzione in cucinaPer chi non avesse già terminato l’acquisto dei regali di Natale, vi vogliamo consigliare qualche libro da mettere sotto l’albero. “Autoproduzione in cucina” è il nuovo libro di Lisa Casali. In tempi di crisi: un vero e proprio vademecum per risparmiare, ridurre i rifiuti e mangiare in modo sano e consapevole. Il fai da te è diventato l’imperativo del ventunesimo secolo, e allora ecco i consigli di Lisa su come produrre facilmente in casa ogni tipo di alimento: dai più comuni, tra cui farine, oli aromatizzati, pasta secca, barrette di cereali, formaggi, conserve, bevande, gelati, ai più particolari, come tofu, miso, tempeh o seitan. Per mangiare bene e in modo ecocompatibile, per produrre ciò che serve e per fare economia. Se volete approfondire, prima di comprare il libro leggete l’intervista a Lisa Casali di Elisa Poli, pubblicata su D. Repubblica

Una polpetta ci salverà

una polpetta ci salverà«Una polpetta ci salverà», purché non siano avvelenate, ma non è questo il caso. Giancarlo Roversi e Anna Scafuri ci regalano 120 ricette degli chef di tutta Italia (Giunti Editore 192 pp. 12 €) con la presentazione di Massimo Bottura. Un viaggio intorno alla polpetta da ogni punto di vista – culinario, sociologico, storico…-. Un elogio al cibo più diffuso e amato del mondo, ogni nazione ha la sua versione di carne, di pesce, di verdure e cereali. In tutte le salse e di tutti i tipi, crude e cotte, al vapore e fritte, sono anche il simbolo del risparmio e del riuso in cucina, rimasugli di cibi cotti o crudi abilmente miscelati diventano un piatto di prima classe, per secondi piatti o per antipasti -se di forme piccolissime-. Amatissime dai grandi e cibo preferito dei piccini, le prossime festività offrono un’occasione per accontentare entrambi: per i grandi il libro “Una polpetta ci salverà” e per i piccoli è in arrivo il film “Piovono polpette 2, la rivincita degli avanzi” dove la genialità dell’inventore Flint cercherà nuovamente di salvare il mondo!

Dal libro “una polpetta ci salverà” vi proponiamo le 4 ricette, una per ogni stagione, scelte dagli chef di “Una polpetta ci salverà”, pubblicate da repubblica … Polpette per tutti


la settimana dal 2 all’8 dicembre

siamo orgogliosi di presenatarvi tre ricette realizzate e consigliate, dalle nostre lettrici

dalle nostre lettrici

CROCCANTE DI CAVOLO BIANCO

GIRELLA AGLI SPINACI CON CHAMPIGNON AL LIMONE

SEMIFREDDO DI CIOCCOLATO E PISTACCHI

Antico Ristorante Pagnanelli

pagnanelliL’antico ristorante Pagnanelli a Castel Gandolfo oggi vanta un’esperienza di quattro generazioni. Dal 1882 la famiglia porta avanti questa attività nata come una semplice trattoria, e che oggi spazia nella cultura culinaria ed enologica con corsi e serate a tema, poeti e musicisti live. Ha una splendida ed invidiabile cantina, scavata direttamente nella pietra, con bottiglie d’annata e vini di grande pregio. La posizione fantastica con vista lago mozzafiato, lo rende caratteristico e romantico, soprattutto per quanto riguarda i tavoli posti sul balcone. … leggi tutto


la settimana dal 25 novembre al 1 dicembre

Se a farvi piangere ci sono aumenti delle tasse, la crisi economica e politica, noi di MadamaRicetta vogliamo risparmiarvi le lacrime da cipolle, con qualche sorriso sui modi di dire sulle cipolle e con piccoli trucchi e consigli, per godere di questo alimento indispensabile in cucina: come sbucciarle, come conservarle, come renderle più digeribili.

Le cipolle

cipolleChe dire delle cipolle sono come il prezzemolo vanno dappertutto, regalano un gusto particolare a tantissimi piatti tant’è che spesso vengono utilizzate come “base” per minestre, risotti, e sughi, ma anche carni, pesci e verdure. Per non parlare dei piatti che vedono la cipolla protagonista assoluta, come nella francese “zuppa di cipolle” nota in tutto il mondo; e poi ancora: le cipolle ripiene, quelle crude in insalata e la frittata, il sugo di cipolle, le cipolle fritte, la marmellata di cipolle… la lista potrebbe essere lunghissima. Proprio per questo suo uso così frequente vi proponiamo un modo facile di conservazione per averla sempre a disposizione già pronta, poiché per un buon soffritto di cipolla ci vuole tempo. … leggi tutto

Dalla nostra corrispondente da Lugano nuove ricette in tema di cipolle:

zuppa di cipolle di vale marmellata di cipollela Marmellata di cipolle

e la zuppa di Vale

 

Da “LA CUCINA ITALIANA” la buonissima ZUPPA DI CIPOLLE E SPINACI

cake alla melagranaDulcis in fundo il Tiramisù alla melagrana

3 uova, 50g di zucchero, 250g di ricotta vaccina, 2 o 3 melagrane, 100g di pavesini, un bicchierino di alchermes Amalgamate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema gonfia e spumosa, aggiungete la ricotta e successivamente gli albumi montati a neve ben ferma, mettete in frigo, Spremete il succo di una o due melagrane, aggiungete l’ alchermes (e mettete da parte mezzo bicchierino di questo composto). Prendete una pirofila mettete uno strato di pavesini imbevuti nella bagna alla malegrana, uno strato di crema di ricotta, e ripete l’operazione due volte. Riponete in frigo almeno per un paio d’ore e servite con chicchi di melagrana sgranati e qualche cucchiaino del succo tenuto da parte.


la settimana dal 18 al 24 novembre

VERMEER, LA SUA TAVOLA E LA LUCE DI UN ORECCHINO DI PERLA

la ragazza dall'orecchino di perlaJohannes Vermeer, nacque a Delft (1632 – 1675) e nella sua vita, a causa della sua aberrante meticolosità, dipinse soltanto 35 tele, non riuscendo così a provvedere al mantenimento della sua numerosa famiglia delegò tacitamente tale onere alla sua ricca suocera. Vermeer ritrasse quasi sempre operose figure femminili: donna che suona il liuto, che cucina, che ricama, che legge una lettera, la lattaia etc., donne sempre in un angolo della loro casa, investite da un fascio di luce che ne illuminava qualche particolare, la collana, la lettera, la brocca del latte, le perle. Il pittore sembrava essere attratto dalla quotidianità delle donne e con le sue opere volle affermare che in ogni donna ritratta si nascondevano storie non raccontate. ….“Una giovane è raffigurata di profilo, con la testa voltata verso lo spettatore, contro uno sfondo neutro scuro, tendente al nero, che produce un forte contrasto plastico. … leggi tutto

ARINGHE MARINATE IN SALSA DI PERE e la ZUPPA DI PISELLI

La ragazza con l’orecchino di perla, il libro

E’ bellissimo quando l’arte incontra la letteratura ancor di più quando, come in questo caso, entrambe incontrano il piacere quotidiano. Dopo aver gustato i piatti ispirati, alla nostra corrispondente da Palermo, dal quadro di Vermeer vi consiglio di leggere il libro di Tracy Chevalier “La ragazza con l’orecchino di perla”, dal quale è successivamente stato tratto anche un film dallo stesso titolo. Tracy Chevalier, specializzata nel romanzo storico, ci regala un affresco dell’epoca dei Fiamminghi nei paesi Bassi del seicento. Bellissime le sue descrizioni delle vie costeggiate dai canali nel quartiere dei papisti, della spesa al mercato tra i banchi della carne e del pesce. … leggi tutto

dal nostro corrispondente da Teramo, il Gattocherampica, i Fagioli alla Trinità


la settimana dal 11 al 17 novembre

SPEZIATO, FACILE, VELOCE, ECONOMICO

risotto speziato alla fruttarotolo di frittataRISOTTO SPEZIATO ALLA FRUTTA ROTOLO DI FRITTATA INSALATA CON RUCOLA, PATATE E FORMAGGIO

 

Sorprendente, le spezie regalano una nota gradevolmente insolita ad un menù semplicissimo. Inoltre siamo al di sotto dei 10 euro per 4 persone. E’ vero non ci sono carne e pesce, che lieviterebbero il prezzo, ma uova che sono una componente importante, un tesoro di vitamine, ferro e zinco, e poi come sosteneva Dante, l’uovo è il cibo più buono del mondo. Si narra, infatti, che Dante Alighieri era solito sedersi su un sasso vicino al duomo di Firenze. Un giorno, un passante gli domandò: “Qual è il cibo migliore del mondo?”, e il poeta rispose: “l’uovo!”. Dopo un anno s’incontrarono nuovamente, e lo sconosciuto gli domandò a bruciapelo: “Con che?”. E Dante rispose: “Col sale!”.

P.S. E’ bene sempre ricordare di controllare i numeri stampati sopra le uova che ne indicano freschezza e tracciabilità (…leggi l’articolo uova virtuose e cervelli di gallina).

dolce cachiDessert di Cachi

Da una nostra lettrice, Gabriella, un dolce facile e sfizioso realizzato con il cachi. Chiamato anche loto (per le sue origini giapponesi) il cachi è un frutto autunnale con tantissime propiretà benefiche -fatta eccezione per la bilancia, perchè è un po’ calorico- ma soprattutto buonissimo ecco il Dessert di Cachi


la settimana dal 4 al 10 novembre

San Martino e il suo infelice patrocinio

san martinoTradizioni popolari e testi storici offrono tante e diverse versioni della Festa di San Martino e del suo infelice patrocinio. Storie fantasiose complici di ubriacature dovute ad abbuffate di castagne che tirano vino, novello per la precisione, solitamente leggero, fresco e vivace, e di facile sorso, dove i festeggiati si raccontano da protagonisti e non, storie di corna, facendosi beffe gli uni degli altri. San Martino, vescovo di Tours -in Francia- nella seconda metà del 300, doveva essere un personaggio molto singolare, poiché le leggende che gli sono state attribuite sono numerose, diverse e divertenti. …leggi tutto

Castagnate in giro per l’Italia:

a Rocca Canterano (RM) dal 09/11/2013 al 10/11/2013 la Festa del cornuto e sagra della rola con Stands gastronomici per la degustazione delle “role” ( gustose caldarroste), salsicce, arrosticini, fagioli con le cotiche, panini di ogni tipo, cicoria e tanti altri prodotti tipici locali.

a Sant’Agata di Esaro (CS), dal 08/11/2013 al 10/11/2013, la 39a Sagra della Castagna – Gara di Organetto

ad Anzio (RM), dal 09/11/2013 al 10/11/2013, la Castagnata di Novembre

 

orzo

Orzotto Castagnotto

Cuocete castagne sbucciate nel latte e rosmarino (meglio se le sbucciate la sera prima e le lasciate a bagno nel latte). Passatene metà riducendole in puera -lasciandola morbida, aggiungendo qualche cucchiaio del liquido di cottura- e spezzettate le altre. In una teglia fate soffriggere la cipolla insieme con l’olio, aggiungiate la salsiccia e l’orzo, fate tostare e sfumate con un bicchierino di vino bianco. Aggiungete il brodo e portate a cottura. Salate e pepate. Quando l’orzo sarà quasi cotto aggiungete la purea di castagne, il rosmarino tagliato finissimamente, amalgamate qualche secondo e mantecate con il burro e il parmigiano. Servite caldissimo con sopra le castagne precedentemente conservate e sbriciolate grossolanamente e un ciuffetto di rosmarino. …leggi tutto

castagnedalla nostra corrispondente da lugano, Valentina una castagna dolce, croccante e morbidella

e per chi lo ha perso guardate un intero menù che MadamaRicetta ha realizzato con le castagne:

ANTICA ZUPPA D’ORZO E CASTAGNE MORBIDELLE, TACCHINELLA FARCITA DI SALSICCIA E CASTAGNE, PURÈ DI ZUCCA E ACETO BALSAMICO DI MODENA,

e sempre in tema vi ricordiamo anche i CALCIONETTI, dal nostro corrispondente da Teramo, il Gattocherampica, sfiziosi dolcetti della tradizione culinaria abruzzese che vengono preparati per Natale


la settimana dal 28 ottobre al 3 novembre

Zucche Vuote

hallow

Halloween, non più una festa esclusiva degli anglosassoni ma giorno solenne per adulti e bambini che amano “dolcetti e scherzetti” da brivido …leggi tutto Insomma grandi feste e migliaia di zucche vuote trasformate in lampade. MadamaRicetta non può che occuparsi della polpa con nuove e imperdibili ricette. Le “Zucche Vuote” che per ora sono molte, e non solo per Halloween, le lasciamo ai festaioli!

Le ricette con la zucca:

cake.zuccadalla nostra corrispondente da lugano, Valentina

la cheeseZUCCAcake in tante versioni

MadamaRicetta vi propone una vellutata: Crema di zucca con crostini di rosmarino all’arancia

guarda anche il menù dello scorso anno: “dolcetto o scherzetto con le Lasagne con crema di zucca ai formaggi, Fiori di zucca al forno ripieni con gorgonzola, Zucca marinata servita con Mozzarella di Bufala, Torta di zucca e amaretti

i favolosi TORTELLI DI ZUCCA IN CREMA DI STRACCHINO, e la VELLUTATA ALLA MELAGRANA

SLOW TOWN

passeggiata in cittàPer chi non ama le notti da brivido, ricordiamo che il 31 ottobre oltre alle feste di Halloween, è la giornata del turismo slow. Questo “slow” che ora va tanto di moda – diffuso in Italia soprattutto da slowfood- per contrastare un’esistenza sempre più veloce e frenetica si va estendendo dal cibo a tantissimi altri campi, modi e momenti della nostra vita quotidiana. Uno è il turismo che legato all’attività sportiva progetta lunghe passeggiate per riappropriarsi delle città. Passeggiate tranquille e rilassate attraverso borghi e centri storici, con in programma anche aperture straordinarie di monumenti e palazzi solitamente chiusi al pubblico, dedicate agli amanti dell’attività sportiva all’aria aperta che non vogliono rinunciare all’arte e alla cultura. …leggi tutto

 


la settimana dal 21 al 27 ottobre

Quando il pesce fresco non c’è!

baccalà

BACCALÀ MANTECATO ALLA VENEZIANA, SPAGHETTI CON LA MOLLICA ATTURRATA, MERLUZZO IN CROSTA DI PATATE, PESTO E OLIVE, PERE E CIOCCOLATO … leggi il menù

Baccalà o Stoccafisso?

Quando il pesce fresco non c’è, niente paura arriva in soccorso il baccalà, lo stoccafisso o il merluzzo! I nomi sono diversi ma il pesce è sempre lo stesso e cambia nome a seconda del tipo di conservazione. Il pesce è il merluzzo, che ci piace immaginare dei mari del nord, puliti e incontaminati, principale alimento dei Vichinghi a bordo delle navi proprio per la sua facile conservazione. Il merluzzo bianco semplicemente essiccato prende il nome di Stoccafisso, mentre conservato sotto sale diventa il comune Baccalà. leggi tutto

 

The Market Place

marketplace“The Market Place”, io lo avrei chiamato la piazza del mercato. Sarà per il sapore fresco dei piatti e la cucina semplice volta ad esaltare il gusto dei singoli alimenti, che regala la sensazione di mangiare cibi arrivati dal banco del mercato direttamente nel piatto. Ci vuole un abilità molto particolare e lo chef , Davide Maci, ci riesce in pieno. Cucina mediterranea, non priva di accostamenti nuovi, anche azzardati, ma che non sovrastano mai la purezza e il gusto dell’elemento principale del piatto. Tutto questo in un piccolo ristorantino a Como, assolutamente da provare, degno di comparire nelle liste dei ristoranti stellati, ma solo per la qualità e non per il prezzo: trentacinque euro per un menù degustazione, proposto dallo chef, con cinque portate che regalano un affresco della cucina di Maci. … leggi tutto

 


la settimana dal 14 al 20 ottobre

forno

Le lasagne al pesto, l’agnello alla Gabriele, dal nostro corrispondente da teramo, il Gattocherampica, e la torta di carote dalla nostra corrispondente da lugano, Valentina

Il forno

fornoIl forno ha il sapore di una tradizione antica, che ai più fortunati, riporta alla mente le nonne e il profumo delizioso dei dolci e dei piatti della domenica. Ma le sue origini son ben più vecchie. Il primato come spesso accade, come per la carta, le candele etc…, se lo accaparrano gli egiziani, che già nel 4.800 a.C. si deliziavano con piatti cotti nei forni a legna. Il forno egiziano era una costruzione di argilla a forma di cono caratterizzata da due camere sovrapposte separate da un divisorio in pietra, in quella inferiore si bruciava la legna, che, a sua volta, scaldava la camera superiore dove venivano posti i cibi per la cottura. Le civiltà che seguirono perfezionarono questo strumento ridisegnandone e modificando forme e funzionalità. …leggi tutto


la settimana dal 7 al 13 ottobre

Vegetariano LowCost

vegetariano lowcostCROSTINI CON CREMA DI MELANZANE E FETA ALLA GRECA, RISOTTO CON MELA E GORGONZOLA, FAGOTTINI DI LATTUGA AL FARRO E SALSA DI CANNELLINI ALLO ZENZERO, CALDO DI ANANAS CON CREMA AL MARSALA

Torniamo ad un menù vegetariano, senza carne e pesce, ma ricchissimo di proteine (del latte e dei legumi). Facile, nella realizzazione, forse non velocissimo, ma sicuramente super economico, mantenendoci al di sotto dei 20 euro per 4 persone, dall’antipasto al dolce.

Oscar a “che tempo che fa”

farinettiFazio ne sarebbe felicissimo, ma per ora l’Oscar si chiama Farinetti che nel wekeend, sprofondato sulla poltrona più famosa di Rai3, ha presentato il suo ultimo libro: “Vino, Ti amo”. Un viaggio tra i vigneti del Bel Paese intervistando i titolari delle più grandi aziende vinicole. Racconti di vita, di lavoro, di progetti, ma soprattutto di amore per il vino. Il creatore di Eataly – l’ormai celeberrima catena di distribuzione alimentare di qualità con sedi in Italia e all’estero-, è convinto che cibo e vino siano sinonimi di cultura e siano un volano importante per far uscire l’Italia dalla crisi. E così, grazie a quell’atmosfera un po’ speciale che solo il vino riesce a creare, Farinetti seduto nelle cantine personali, dei nostri più grandi viticoltori ci regala una lettura intima e coinvolgente di uomini e donne, dal nobile aristocratico al contadino diventato imprenditore, che aprono il loro cuore e ci raccontano di lavoro, di sentimenti, di sogni e di progetti. …leggi tutto

Pronto? Sono Francesco!

petriniLe telefonate di Papa Francesco, sono diventate routine, dal calzolaio di fiducia, all’edicolante di Buenos Aires perché sospendesse l’abbonamento ai giornali-, dallo studente di Padova alla moglie dell’imprenditore ucciso: quasi non ci facciamo più caso. Questa settimana la telefonata è toccata a Petrini, il fondatore di Slow Food e Terra Madre. Di cosa hanno parlato Carlo e Francesco? Certo delle loro origini comuni nelle langhe piemontesi ma anche e soprattutto di ambiente, immigrazione, e degli umili del mondo. Degli ultimi che cercano di difendere la loro terra e l’economia rurale, unica risorsa per i più deboli. …leggi tutto

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la settimana dal 30 settembre al 6 ottobre

AUTUNNO

autunnoBOCCONCINI DEL CACCIATORE,

RISOTTO AL L’ UVA,

PACCHETTINI DI VITELLO ALLA SALSICCIA,

DESSERT DI RICOTTA CON VINSANTO E ORZO

“Un piccolo chicco d’uva

si era smarrito in un campo di papaveri

era caduto dal suo grappolo

per paura di un’ ape che

lo voleva per se per poi mangiarselo”

Un chicco d’uva per salutare l’autunno. Uva bianca, nera o rossa è il simbolo per eccellenza della stagione autunnale, anche se la sua fama è indissolubilmente legata al succo che sin dai tempi antichi ha deliziato i nostri banchetti, non dobbiamo sottovalutare la sua versatilità in cucina. Per questo un menù con chicchi d’uva nel primo e nel secondo piatto, il suo sapore dolce e acido nello stesso tempo si abbina perfettamente con formaggi forti, come il gorgonzola e le carni saporite come la salsiccia.

Torniamo a vendemmiare

vendemmiaSe con la vendemmia siamo un po’ in ritardo ci consoli sapere che quest’anno le previsioni sono ottime sia in quantità che in qualità. Si pensa addirittura di poter sorpassare, per la prima volta, la Francia, che stima la produzione del 2013 in 43.5 milioni di ettolitri, mentre in Italia si prevede di superare la quota 44 milioni. Questo risultato, se confermato alla fine della vendemmia, premierà la nostra penisola soprattutto sul mercato delle esportazioni. …leggi tutto


la settimana dal 23 al 29 settembre

UN PORTO DA AMARE

marzamemiIn Sicilia esiste un nastro di terra che insinuandosi nel mare ha formato due piccoli approdi, due porte sempre aperte sul mare e sul mondo ed è li che in primavera i volatili migranti fanno sosta, gli Arabi la chiamarono Rada delle Tortore, oggi la chiamiamo Marzamemi. Luogo di sosta dunque, anche per umani erranti, luogo di riposo e meditazione, dove se si tende un attimo l’orecchio si possono ancora udire, nel silenzio ovattato delle sue spiagge l’eco delle parole di Virgilio. Da questo minuscolo borgo di pescatori nato intorno ad una tonnara settecentesca, oggi luogo di grande charme ed unico al mondo, può iniziare un viaggio nel passato e nelle contaminazioni culturali dell’isola: la Sicilia e il mare, la passione per la terra e il vino, il buon cibo e le culture altre.

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la cassatinadal suo viaggio a Marzameni la nostra corrispondente

Cecilia da Palermo, con tanto amore, ci regala questa golosissima ricetta,

le cassatine siciliane.

ravioli rape rosse

da una nostra lettrice in viaggio sulle alpi arriva questa splendida ricetta:

ravioli con un ripieno rosso fuoco e dal sapore sorprendente

Casunziei alla rapa rossa

Ricette Low Cost

ricette low cost ricette lowcostCari amici vi segnaliamo con orgoglio il lavoro e il successo di una nostra ex collega Emanuela, che ha cambiato vita e lavoro, ha lasciato Roma ed ha iniziato a lavorare per Xaround, società specializzata in contenuti editoriali sulla cucina e fondatrice del sito Cookaround.com. Il 18 settembre è uscito il loro secondo libro, voluto e edito da Rizzoli per la collana Bur! E’ un libro di ricette a basso costo con suggerimenti per una resa ottimale, per un riciclo intelligente del cibo, per proporre in tavola sempre qualcosa di nuovo a un prezzo minimo.

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la settimana dal 16 al 22 settembre

Legumi e Pesce

 

settembre

Legumi e pesce: un connubbio di sicuro effetto. I nostri corrispondenti ci hanno inviato dei piatti golosi per salutare gli amici di MadamaRicetta e riprendere, dopo la pausa estiva, le nostre conversazione intorno al cibo e non solo. Tutte insieme possono formare uno spelndido menù di pesce da condividere con gli amici

dal nostro corrispondente da Teramo il Gattocherampica Calamari Ripieni

dalla nostra corrispondente da Palermo Cecilia Spaghetti lenticchie e frutti di mare

dalla nostra corrispondnete da Lugano Valentina il Tiramisù Yougurt e Bayleis

ed infine MadamaRicetta vi propone Friselline cozze e fagioli

 


la settimana dal 9 al 15 settembre

Maga Magò

passo della futaHo sempre sognato di aprire un piccolissimo ristorante, che sapesse di casa, di campagna e anche della nonna: Luca Pecorini mi ha bruciato sul tempo!

Come lo scorso anno, le mie vacanze iniziano a Firenze con Benigni che nello spettacolare scenario di S.Croce racconta e declama la Divina Commedia, un evento irrinunciabile. Non capisco perché ancora non gli diano il nobel a questo multiforme ingegno che non ha eguali nella storia!. Già che sono a Firenze colgo l’occasione per passare a salutare Alfredo e Rossella, al Mugello. Con loro voglio provare quel ristorantino che da sempre mi hanno descritto con tanto entusiasmo. Alfredo ha prenotato con largo anticipo. … leggi tutto

le cozze al rosmarino di Maga Magò …leggi la ricetta

Monaco a tavola!

dolci luitpoldA colazione, girovagando per Monaco, la mia macchinetta fotografica è rimasta rapita dalla vetrina del Cafe Luitpold. Mentre gli occhi si riempivano di un universo di colori dal rosso ciliegia/fragola, al giallo pesca o al verde pistacchio, l’acquolina pian piano saliva in bocca. Non puoi resistere, devi assolutamente assaggiarli! Entrando scoprirete un elegantissimo caffè, raffinato ed accogliente, con dolci, paste e torte strepitose ed uno squisito espresso. … leggi tutto

Da Monaco ecco il Kaiserschmarrn una ricetta sempliccissima e gustosa molto diffusa anche in alto adige. E’ un dolce fatto di uova strapazzate spolverizzate con zucchero a velo e accompagnate da una marmellata preferibilmente di mirtilli. …leggi la ricetta


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CHIAROSCURI CARAVAGGESCHI SULLA TAVOLA DI NATALE

La Madonna del partoLa Madonna del parto – Messina, Museo Regionale (314×211)

Sono luci e ombre, a raccontare la vita e le opere di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, pittore cinquecentesco dalla breve  e burrascosa  esistenza, che dipinse spesso di getto soggetti dai contenuti spregiudicati, dal realismo crudo e provocatorio, ora in ombra ora avvolti da una luce sorprendente.

L’artista dipingeva di getto, rifacendo più volte la scena, perché non si avvaleva di disegni preparatori e quindi spesso costretto ad intervenire con successive modifiche per migliorare l’aspetto compositivo del quadro, a volte sovrapponendo la tempera alla tinta ad olio ancora fresca, per migliorare quegli effetti chiaroscurali che avrebbero messo in rilievo i corpi per lo più immersi nel buio, così come  per la sua Madonna del parto.

La rappresentazione della natività è un tema che, nei tempi, ha oscillato tra umiltà di contesto e   magniloquenza del fatto sacro, racchiudendo sempre però  uno struggente realismo, minuzioso e fitto di dettagli.

Il presepe visto oggi  come teatro ci comunica lo stupore,  che  fa stupefacenti a loro volta i personaggi che lo popolano. Gente semplice, giovani senza futuro, adulti senza presente, e vecchi a cui è stato rubato il passato, un popolo tradito nei loro più privati sentimenti. Un popolo sofferente che vorrebbe essere catturato dalla luce del presepe e che vorrebbe vedere una cometa nel cielo di tutti.

Quando nasce un bambino è sempre motivo di festa, è lo stupore dell’uomo che guarda il prorompente riproporsi del mistero della vita. E noi vogliamo festeggiare questo bambino, che nasce  in un mondo in cui si nasce sempre meno, e vogliamo accoglierlo in un mondo che vuole ricominciare ad accogliere uomini ed idee.

Quindi apparecchiamo la tavola di Natale con una tela bianca di Fiandra, come facevano i Monsù,  e  lasciamo che siano i chiaroscuri caravaggeschi a fare il resto.

cioccoalatoepeperoncinopere

 

TROFIE CON LE PERE

trofie fresche g 500, scalogno 1, pere g 300, peperoncino, pecorino grattugiato, cioccolato fondente, olio evo, burro

Soffriggere lo scalogno con un a noce di burro e poco olio, aggiungere le pere a pezzetti, precedentemente sbucciate e private dei torsoli, e il peperoncino. Lessare le trofie, scolarle, mantecare con il sugo di pere e finire con il pecorino grattugiato e scaglie di cioccolato.

baccalà

BACCALA’ IN TEGLIA

Tagliare a cubetti 1 Kg. e mezzo di baccalà, che avrete preventivamente fatto rinvenire in acqua corrente. Asciugatelo e disponetelo un una teglia inumidita d’olio, insieme a tocchetti di patate novelle (500 gr.).
Unite 1 grossa cipolla rossa finemente affettata, 1 spicchio d’aglio ed un ciuffo di prezzemolo tritato, uno strato sottile di pangrattato, sale pepe, il succo di un limone, un poco di olio d’oliva e qualche seme di finocchio. Fate cuocere in forno a fuoco moderato, per circa 40 minuti.

ricotta

SCORZA D’ALBERO E RICOTTA

Per la pasta: g 150 farina, g 10 zucchero, g15 strutto, g 50 Marsala, un cucchiaio raso di cacao amaro, un pizzico di sale, strutto per friggere

Per la crema: g 250 di ricotta, g 50 zuccata candita, g 150 zucchero, g 100 cioccolato fondente, trito di pistacchi

Preparare la pasta, impastando gli ingredienti, e unendo poca acqua che occorre, circa 70 grammi, per ottenere un impasto liscio e molto compatto. Dividerlo quindi a pezzi e passarlo nella macchina ottenendo delle strisce, tagliarli in rettangoli irregolari e friggerle a color d’oro scuro, in una padella con strutto caldo. Scolare su carta assorbente e fare raffreddare.

Intanto preparare la crema: passare a setaccio la ricotta a lavorarla con lo zucchero. Unire in fine la zuccata candita ridotta a piccoli pezzi e le scaglie di cioccolato. In delle coppette monoporzione alternare strati di crema a strati di scorza d’albero. Quando il dolce sarà ben freddo spargere su di esso abbondante trito di pistacchi.
Cecilia Puleo

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RIBELLARSI PRIMA DI DIVENTARE SCHIAVI DELLE MULTINAZIONALI

In ripubblicato per voi vi abbiamo segnalato la puntata di Report sul trattato transatlantico. Aggiungiamo questo articolo ben documentato di Lori Wallach, pubblicato in “Le Monde Diplomatique”, che permette di capire i gravi pericoli che il trattato transatlantico provecherebbe in Europa: E’ lungo ma ogni parola è importante. ​

Trattato transatlantico, un uragano che minaccia gli europei
di Lori Wallach*, Le Monde Diplomatique

Possiamo immaginare delle multinazionali trascinare in giudizio i governi i cui orientamenti politici avessero come effetto la diminuzione dei loro profitti? Si può concepire il fatto che queste possano reclamare – e ottenere! – una generosa compensazione per il mancato guadagno indotto da un diritto del lavoro troppo vincolante o da una legislazione ambientale troppo rigorosa? Per quanto inverosimile possa apparire, questo scenario non risale a ieri. Esso compariva già a chiare lettere nel progetto di accordo multilaterale sugli investimenti (Mai) negoziato segretamente tra il 1995 e il 1997 dai ventinove stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).

Divulgato in extremis, in particolare da Le Monde diplomatique, il documento sollevò un’ondata di proteste senza precedenti, costringendo i suoi promotori ad accantonarlo. Quindici anni più tardi, essa fa il suo ritorno sotto nuove sembianze. L’accordo di partenariato transatlantico (Ttip) negoziato a partire dal luglio 2013 tra Stati uniti e Unione europea è una versione modificata del Mai. Esso prevede che le legislazioni in vigore sulle due coste dell’Atlantico si pieghino alle regole del libero scambio stabilite da e per le grandi aziende europee e statunitensi, sotto pena di sanzioni commerciali per il paese trasgressore, o di una riparazione di diversi milioni di euro a favore dei querelanti.

Secondo il calendario ufficiale, i negoziati non dovrebbero concludersi che entro due anni. Il Ttip unisce aggravandoli gli elementi più nefasti degli accordi conclusi in passato. Se dovesse entrare in vigore, i privilegi delle multinazionali avrebbero forza di legge e legherebbero completamente le mani dei governanti. Impermeabile alle alternanze politiche e alle mobilitazioni popolari, esso si applicherebbe per amore o per forza poiché le sue disposizioni potrebbero essere emendate solo con il consenso unanime di tutti i paesi firmatari. Ciò riprodurrebbe in Europa lo spirito e le modalità del suo modello asiatico, l’Accordo di partenariato transpacifico (Trans-pacific partnership, Tpp), attualmente in corso di adozione in dodici paesi dopo essere stato fortemente promosso dagli ambienti d’affari.

Insieme, il Ttip e il Tpp formerebbero un impero economico capace di dettare le proprie condizioni al di fuori delle sue frontiere: qualunque paese cercasse di tessere relazioni commerciali con gli Stati uniti e l’Unione europea si troverebbe costretto ad adottare tali e quali le regole vigenti all’interno del loro mercato comune.

Tribunali appositamente creati

Dato che mirano a liquidare interi compartimenti del settore non mercantile, i negoziati intorno al Ttip e al Tpp si svolgono a porte chiuse. Le delegazioni statunitensi contano più di seicento consulenti delegati dalle multinazionali, che dispongono di un accesso illimitato ai documenti preparatori e ai rappresentanti dell’amministrazione. Nulla deve sfuggire. Sono state date istruzioni di lasciare giornalisti e cittadini ai margini delle discussioni: essi saranno informati in tempo utile, alla firma del trattato, quando sarà troppo tardi per reagire. In uno slancio di candore, l’ex ministro del commercio statunitense Ronald («Ron») Kirk ha fatto valere l’interesse «pratico» di «mantenere un certo grado di discrezione di confidenzialità ». Ha sottolineato che l’ultima volta che la bozza di un accordo in corso di formalizzazione è stata resa pubblica, i negoziati sono falliti – un’allusione alla Zona di libero scambio delle Americhe (Ftaa), versione estesa dell’Accordo di libero scambio nordamericano (Nafta). Il progetto, difeso accanitamente da George W. Bush, fu svelato sul sito internet dell’amministrazione nel 2001. A Kirk, la senatrice Elizabeth Warren ribatte che un accordo negoziato senza alcun esame democratico non dovrebbe mai essere firmato.

L’imperiosa volontà di sottrarre il cantiere del trattato statunitense-europeo all’attenzione del pubblico si comprende facilmente. Meglio prendere tempo prima di annunciare al paese gli effetti che esso produrrà a tutti i livelli: dal vertice dello Stato federale fino ai consigli municipali passando per i governatorati e le assemblee locali, gli eletti dovranno ridefinire da cima a fondo le loro politiche pubbliche per soddisfare gli appetiti del privato nei settori che in parte gli sfuggono ancora. Sicurezza degli alimenti, norme sulla tossicità, assicurazione sanitaria, prezzo dei medicinali, libertà della rete, protezione della privacy, energia, cultura, diritti d’autore, risorse naturali, formazione professionale, strutture pubbliche, immigrazione: non c’è una sfera di interesse generale che non passerà sotto le forche caudine del libero scambio istituzionalizzato. L’azione politica degli eletti si limiterà a negoziare presso le aziende o i loro mandatari locali le briciole di sovranità che questi vorranno concedere loro. È già stipulato che i paesi firmatari assicureranno la «messa in conformità delle loro leggi, dei loro regolamenti e delle loro procedure» con le disposizioni del trattato. Non vi è dubbio che essi vigileranno scrupolosamente per onorare tale impegno. In caso contrario, potranno essere l’oggetto di denunce davanti a uno dei tribunali appositamente creati per arbitrare i litigi tra investitori e Stati, e dotati del potere di emettere sanzioni commerciali contro questi ultimi.

L’idea può sembrare inverosimile: si inscrive tuttavia nella filosofia dei trattati commerciali già in vigore. Lo scorso anno, l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), ha condannato gli Stati uniti per le loro scatole di tonno etichettate «senza pericolo per i delfini», per l’indicazione del paese d’origine sulle carni importate, e ancora per il divieto del tabacco aromatizzato alla caramella, dal momento che tali misure di tutela sono state considerate degli ostacoli al libero scambio. Il Wto ha inflitto anche all’Unione europea delle penalità di diverse centinaia di milioni di euro per il suo rifiuto di importare organismi geneticamente modificati (Ogm).

La novità introdotta dal Ttip e dal Tpp consiste nel permettere alle multinazionali di denunciare a loro nome un paese firmatario la cui politica avrebbe un effetto restrittivo sulla loro vitalità commerciale. Sotto un tale regime, le aziende sarebbero in grado di opporsi alle politiche sanitarie, di protezione dell’ambiente e di regolamentazione della finanza attivate in questo o quel paese reclamando danni e interessi davanti a tribunali extragiudiziari. Composte da tre avvocati d’affari, queste corti speciali rispondenti alle leggi della Banca mondiale e dell’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu) sarebbero abilitate a condannare il contribuente a pesanti riparazioni qualora la sua legislazione riducesse i «futuri profitti sperati» di una società. Questo sistema «investitore contro stato», che sembrava essere stato cancellato dopo l’abbandono del Mai nel 1998, è stato restaurato di soppiatto nel corso degli anni. In virtù di numerosi accordi commerciali firmati da Washington, 400 milioni di dollari sono passati dalle tasche del contribuente a quelle delle multinazionali a causa del divieto di prodotti tossici, delle normative sull’utilizzo dell’acqua, del suolo o del legname ecc.

Sotto l’egida di questi stessi trattati, le procedure attualmente in corso – nelle questioni di interesse generale come i brevetti medici, la lotta all’inquinamento e le leggi sul clima e sulle energie fossili – fanno schizzare le richieste di danni e interessi a 14 miliardi di dollari. Il Ttip aggraverebbe ulteriormente il peso di questa estorsione legalizzata, tenuto conto degli interessi in gioco nel commercio transatlantico. Sul suolo statunitense sono presenti tremilatrecento aziende europee con ventiquattromila filiali, ciascuna delle quali può ritenere di avere buone ragioni per chiedere, un giorno o l’altro, riparazione per un pregiudizio commerciale. Un tale effetto a cascata supererebbe di gran lunga i costi causati dai trattati precedenti. Dal canto loro, i paesi membri dell’Unione europea si vedrebbero esposti a un rischio finanziario ancora più grande, sapendo che 14.400 compagnie statunitensi dispongono in Europa di una rete di 50.800 filiali. In totale, sono 75.000 le società che potrebbero gettarsi nella caccia ai tesori pubblici.

Ufficialmente, questo regime doveva servire inizialmente a consolidare la posizione degli investitori nei paesi in via di sviluppo sprovvisti di un sistema giuridico affidabile; esso avrebbe permesso di fare valere i loro diritti in caso di esproprio. Ma l’Unione europea e gli Stati uniti non sono esattamente delle zone di non-diritto; al contrario, dispongono di una giustizia funzionale e pienamente rispettosa del diritto di proprietà. Ponendoli malgrado tutto sotto la tutela di tribunali speciali, il Ttip dimostra che il suo obiettivo non è quello di proteggere gli investitori ma di aumentare il potere delle multinazionali.

Processo per aumento del salario minimo

Ovviamente gli avvocati che compongono questi tribunali non devono rendere conto a nessun elettorato. Invertendo allegramente i ruoli, possono sia fungere da giudici che perorare la causa dei loro potenti clienti. Quello dei giuristi degli investimenti internazionali è un piccolo mondo: sono solo quindici a dividersi il 55% delle questioni trattate fino a oggi. Evidentemente, le loro decisioni sono inappellabili. I «diritti» che essi hanno il compito di proteggere sono formulati in modo deliberatamente approssimativo, e la loro interpretazione raramente tutela gli interessi della maggioranza. Come quello accordato all’investitore di beneficiare di un quadro normativo conforme alle sue «previsioni» – per il quale va inteso che il governo si vieterà di modificare la propria politica una volta che l’investimento ha avuto luogo. Quanto al diritto di ottenere una compensazione in caso di «espropriazione indiretta», ciò significa che i poteri pubblici dovranno mettere mano al portafoglio se la loro legislazione ha per effetto la riduzione del valore di un investimento, anche quando questa stessa legislazione si applica alle aziende locali.

I tribunali riconoscono anche il diritto del capitale ad acquistare sempre più terre, risorse naturali, strutture, fabbriche, ecc. Non vi è nessuna contropartita da parte delle multinazionali: queste non hanno alcun obbligo verso gli Stati e possono avviare delle cause dove e quando preferiscono. Alcuni investitori hanno una concezione molto estesa dei loro diritti inalienabili. Si è potuto recentemente vedere società europee avviare cause contro l’aumento del salario minimo in Egitto o contro la limitazioni delle emissioni tossiche in Perú, dato che il Nafta serve in quest’ultimo caso a proteggere il diritto a inquinare del gruppo statunitense Renco. Un altro esempio: il gigante delle sigarette Philip Morris, contrariato dalla legislazione antitabacco dell’Uruguay e dell’Australia, ha portato i due paesi davanti a un tribunale speciale. Il gruppo farmaceutico americano Eli Lilly intende farsi giustizia contro il Canada, colpevole di avere posto in essere un sistema di brevetti che rende alcuni medicinali più accessibili. Il fornitore svedese di elettricità Vattenfall esige diversi miliardi di euro dalla Germania per la sua «svolta energetica», che norma più severamente le centrali a carbone e promette un’uscita dal nucleare.

Non ci sono limiti alle pene che un tribunale può infliggere a uno Stato a beneficio di una multinazionale. Un anno fa, l’Ecuador si è visto condannato a versare la somma record di 2 miliardi di euro a una compagnia petrolifera. Anche quando i governi vincono il processo, essi devono farsi carico delle spese giudiziarie e di varie commissioni che ammontano mediamente a 8 milioni di dollari per caso, dilapidati a discapito del cittadino. Calcolando ciò, i poteri pubblici preferiscono spesso negoziare con il querelante piuttosto che perorare la propria causa davanti al tribunale. Lo stato canadese si è così risparmiato una convocazione alla sbarra abrogando velocemente il divieto di un additivo tossico utilizzato dall’industria petrolifera.

Eppure, i reclami continuano a crescere. Secondo la Conferenza delle Nazioni unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad), a partire dal 2000 il numero di questioni sottoposte ai tribunali speciali è decuplicato. Se il sistema di arbitraggio commerciale è stato concepito negli anni ’50, non ha mai servito gli interessi privati quanto a partire dal 2012, anno eccezionale in termini di depositi di pratiche. Questo boom ha creato un fiorente vivaio di consulenti finanziari e avvocati d’affari. Il progetto di un grande mercato americano-europeo è sostenuto da lungo tempo da Dialogo economico transatlantico (Trans-atlantic business dialogue, Tabd), una lobby meglio conosciuta con il nome di Trans-atlantic business council (Tabc). Creata nel 1995 con il patrocinio della Commissione europea e del ministero del commercio americano, questo raggruppamento di ricchi imprenditori è impegnato per un «dialogo» altamente costruttivo tra le élite economiche dei due continenti, l’amministrazione di Washington e i commissari di Bruxelles. Il Tabc è un forum permanente che permette alle multinazionali di coordinare i loro attacchi contro le politiche di interesse generale che restano ancora in piedi sulle due coste dell’Atlantico. Il suo obiettivo, pubblicamente dichiarato, è di eliminare quelle che definisce come «discordie commerciali» (trade irritants), vale a dire di operare sui due continenti secondo le stesse regole e senza interferenze da parte dei poteri pubblici.

«Convergenza regolativa» e «riconoscimento reciproco» fanno parte dei quadri semantici che Tabc brandisce per incitare i governi ad autorizzare i prodotti e i servizi che trasgrediscono le legislazioni locali. Ma invece di auspicare un semplice ammorbidimento delle leggi esistenti, gli attivisti del mercato transatlantico si propongono senza mezzi termini di riscriverle loro stessi. La Camera americana di commercio e BusinessEurope, due tra le più grandi organizzazioni imprenditoriali del pianeta, hanno richiesto ai negoziatori del Ttip di riunire attorno a un tavolo di lavoro un campionario di grossi azionisti e di responsabili politici affinché questi «redigano insieme i testi di regolamentazione» che avranno successivamente forza di legge negli Stati uniti e in Unione europea. C’è da chiedersi, del resto, se la presenza dei politici in questo laboratorio di scrittura commerciale sia veramente indispensabile…

Di fatto, le multinazionali mostrano una notevole franchezza nell’esporre le loro intenzioni. Sulla questione degli Ogm, ad esempio. Mentre negli Stati uniti uno stato su due pensa di rendere obbligatoria un’etichetta indicante la presenza di organismi geneticamente modificati in un alimento – misura auspicata dall’80% dei consumatori del paese –, gli industriali del settore agroalimentare, là come in Europa, spingono per l’interdizione di questo tipo di etichettatura. L’Associazione nazionale dei confettieri non usa mezzi termini: «L’industria statunitense vorrebbe che il Ttip progredisse su tale questione sopprimendo l’etichettatura Ogm e le norme relative alla tracciabilità». L’influente Associazione dell’industria biotecnologica (Biotechnology industry organization, Bio), di cui fa parte il colosso Monsanto, dal canto suo si indigna perché alcuni prodotti contenenti Ogm e venduti negli Stati uniti possano subire un rifiuto sul mercato europeo. Essa desidera di conseguenza che il «baratro che si è scavato tra la deregolamentazione dei nuovi prodotti biotecnologici negli Stati uniti e la loro accoglienza in Europa» sia presto colmato. Monsanto e i suoi amici non nascondono la speranza che la zona di libero scambio transatlantico permetta di imporre agli europei il loro «catalogo ricco di prodotti Ogm in attesa di approvazione e di utilizzo».

Le rivelazioni sul Datagate

L’offensiva non è meno vigorosa sul fronte della privacy. La Coalizione del commercio digitale (Digital Trade Coalition, Dtc), che raggruppa industriali del Net e del hi-tech, preme sui negoziatori del Ttip per togliere le barriere che impediscono ai flussi di dati personali di riversarsi liberamente dall’Europa verso gli Stati uniti. I lobbisti si spazientiscono: «L’attuale punto di vista dell’Unione, secondo cui gli Stati uniti non forniscono una protezione “adeguata” della privacy, non è ragionevole».

Alla luce delle rivelazioni di Edward Snowden sul sistema di spionaggio dell’Agenzia nazionale di sicurezza (National security agency, Nsa), tale opinione risoluta è certo interessante. Tuttavia, non eguaglia la dichiarazione dell’Us council for international business (Uscib), un gruppo di società che, seguendo l’esempio di Verizon, ha massicciamente rifornito la Nsa di dati personali: «L’accordo dovrebbe cercare di circoscrivere le eccezioni, come la sicurezza e la privacy, al fine di assicurarsi che esse non siano ostacoli cammuffati al commercio».

Anche le norme sulla qualità nell’alimentazione sono prese di mira. L’industria statunitense della carne vuole ottenere la soppressione della regola europea che vieta i polli disinfettati al cloro. All’avanguardia di questa battaglia, il gruppo Yum!, proprietario della catena di fast food Kentucky fried chicken (Kfc), può contare sulla forza d’urto delle organizzazioni imprenditoriali. L’Associazione nordamericana della carne protesta: «L’Unione autorizza soltanto l’uso di acqua e vapore sulle carcasse». Un altro gruppo di pressione, l’Istituto americano della carne, deplora «il rifiuto ingiustificato [da parte di Bruxelles] delle carni addizionate di beta-agonisti, come il cloridrato di ractopamina». La ractopamina è un medicinale utilizzato per gonfiare il tasso di carne magra di suini e bovini. A causa dei rischi per la salute degli animali e dei consumatori, è stata bandita in centosessanta paesi, tra cui gli stati membri dell’Unione, la Russia e la Cina. Per la filiera statunitense del suino, tale misura di protezione costituisce una distorsione della libera concorrenza a cui il Ttip deve urgentemente porre fine. Il Consiglio nazionale dei produttori di suino (National pork producers council, Nppc) minaccia: «I produttori americani di carne di suino non accetteranno altro risultato che non sia la rimozione del divieto europeo della ractopamina».

Nel frattempo, dall’altra parte dell’Atlantico, gli industriali raggruppati in BusinessEurope, denunciano le «barriere che colpiscono le esportazioni europee verso gli Stati uniti, come la legge americana sulla sicurezza alimentare». Dal 2011, essa autorizza infatti i servizi di controllo a ritirare dal mercato i prodotti d’importazione contaminati. Anche in questo caso, i negoziatori del Ttip sono pregati di fare tabula rasa. Si ripete lo stesso con i gas a effetto serra. L’organizzazione Airlines for America (A4A), braccio armato dei trasportatori aerei statunitensi, ha steso una lista di «regolamenti inutili che portano un pregiudizio considerevole alla [loro] industria» e che il Ttip, ovviamente, ha la missione di cancellare. Al primo posto di questa lista compare il sistema europeo di scambio di quote di emissioni, che obbliga le compagnie aeree a pagare per il loro inquinamento a carbone. Bruxelles ha provvisoriamente sospeso questo programma; A4A esige la sua soppressione definitiva in nome del «progresso».

Ma è nel settore della finanza che la crociata dei mercati è più virulenta, Cinque anni dopo l’esplosione della crisi dei subprime, i negoziatori americani ed europei si sono trovati d’accordo sul fatto che le velleità di regolamentazione dell’industria finanziaria avevano fatto il loro tempo. Il quadro che essi vogliono delineare prevede di levare tutti i paletti in materia di investimenti a rischio e di impedire ai governi di controllare il volume, la natura e l’origine dei prodotti finanziari messi sul mercato. Insomma si tratta puramente e semplicemente di cancellare la parola «regolamentazione».

Da dove viene questo stravagante ritorno alle vecchie idee thatcheriane? Esso risponde in particolare ai desideri dell’Associazione delle banche tedesche, che non manca di esprimere le sue «inquietudini» a proposito della tuttavia timida riforma di Wall street adottata all’indomani della crisi del 2008. Uno dei suoi membri più intraprendenti sul tema è la Deutsche bank, che ha tuttavia ricevuto nel 2009 centinaia di miliardi di dollari dalla Federal reserve statunitense in cambio di titoli addossati a crediti ipotecari (10). Il mastodonte tedesco vuole farla finita con la regolamentazione Volcker, chiave di volta della riforma di Wall street, che a suo avviso sovraccarica un «peso troppo grave sulle banche non statunitensi». Insurance Europe, punta di lancia delle società assicurative europee, dal canto suo auspica che il Ttip «sopprima» le garanzie collaterali che dissuadono il settore dall’avventurarsi negli investimenti ad alto rischio. Quanto al Forum dei servizi europei (l’organizzazione padronale di cui fa parte la Deutsche bank), questi si agita dietro le quinte delle trattative transatlantiche affinché le autorità di controllo statunitensi cessino di ficcare il naso negli affari delle grandi banche straniere operanti sul loro territorio.

Da parte degli Usa, si spera soprattutto che il Ttip affossi davvero il progetto europeo di tassare le transazioni finanziarie. La questione pare essere già intesa, dal momento che la stessa Commissione europea ha giudicato tale tassa non conforme alle regole del Wto (11). Nella misura in cui la zona di libero scambio transatlantica promette un liberismo ancora più sfrenato di quello del Wto, e dato che il Fondo monetario internazionale (Fmi) si oppone a qualunque forma di controllo sui movimenti di capitali, negli Stati uniti la debole «Tobin tax» non preoccupa più nessuno.

Ma le sirene della deregolamentazione non si fanno ascoltare solo nell’industria finanziaria. Il Ttip intende aprire alla concorrenza tutti i settori «invisibili» e di interesse generale. Gli stati firmatari si vedranno costretti non soltanto a sottomettere i loro servizi pubblici alla logica del mercato, ma anche a rinunciare a qualunque intervento sui fornitori stranieri di servizi che ambiscono ai loro mercati. I margini politici di manovra in materia di sanità, energia, educazione, acqua e trasporti si ridurrebbero progressivamente.

La febbre commerciale non risparmia nemmeno l’immigrazione, poiché gli istigatori del Ttip si arrogano il potere di stabilire una politica comune alle frontiere – senza dubbio per facilitare l’ingresso di un bene o un servizio da vendere, a svantaggio degli altri.

Da qualche mese si è intensificato il ritmo dei negoziati. A Washington, si hanno buone ragioni di credere che i dirigenti europei siano pronti a qualunque cosa per ravvivare una crescita economica moribonda, anche a costo di rinnegare il loro patto sociale. L’argomento dei promotori del Ttip, secondo cui il libero scambio deregolamentato faciliterebbe i commerci e sarebbe dunque creatore di impieghi, apparentemente ha maggior peso del timore di uno scisma sociale. Le barriere doganali che sussistono ancora tra l’Europa e gli Stati uniti sono tuttavia già «abbastanza basse», come riconosce il rappresentante statunitense al commercio (12). I fautori del Ttip ammettono che il loro principale obiettivo non è quello di alleggerire i vincoli doganali, comunque insignificanti, ma di imporre «l’eliminazione, la riduzione e la prevenzione di politiche nazionali superflue (13)», dal momento che viene considerato «superfluo» tutto ciò che rallenta la circolazione delle merci, come la regolazione della finanza, la lotta contro il riscaldamento climatico o l’esercizio della democrazia. In realtà i rari studi dedicati alle conseguenze del Ttip non si attardano per nulla sulle sue ricadute sociali ed economiche.

Un rapporto frequentemente citato, proveniente dal Centro europeo di economia politica internazionale (European centre for international political economy, Ecipe), afferma con l’autorevolezza di un Nostradamus da scuola commerciale che il Ttip darà alla popolazione del mercato transatlantico un aumento di ricchezza di 3 centesimi pro-capite al giorno… a partire dal 2029 (14). A dispetto del suo ottimismo, lo stesso studio valuta ad appena 0,06% l’aumento del prodotto interno lordo (Pil) in Europa e negli Stati uniti in seguito all’entrata in vigore del Ttip. Ancora, un tale «impatto» è decisamente non realistico dato che i suoi autori postulano che il libero scambio «dinamizza» la crescita economica: una teoria regolarmente confutata dai fatti. Un aumento così infinitesimale sarebbe d’altronde impercettibile. A titolo di paragone, la quinta versione dell’iPhone di Apple ha generato negli Stati uniti una crescita del Pil otto volte più importante.

Pressoché tutti gli studi sul Ttip sono stati finanziati da istituzioni favorevoli al libero scambio o da organizzazioni imprenditoriali, ragione per cui i costi sociali del trattato non appaiono mai, così come le sue vittime dirette, che potrebbero tuttavia ammontare a centinaia di milioni. Ma i giochi non sono ancora conclusi. Come hanno mostrato le disavventure del Mai, del Ftaa e alcuni cicli di negoziati del Wto, l’utilizzo del «commercio» come cavallo di Troia per smantellare le protezioni sociali e instaurare una giunta di incaricati d’affari in passato ha fallito a più riprese. Nulla ci dice che non possa succedere la stessa cosa anche questa volta.
* Direttrice del Public Citizen’s Global Trade Watch, Washington, DC, www.citizen.org.

questo articolo del giornale francese “Le Monde diplomatique” (è stato tradotto in italiano) dal Prof. Gerard Lutte.

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Quel pugno di legumi

legumi(Quella che segue è la storia di Santa Silvia, pubblicata questo mese dal mensile femminile dell’Osservatore Romano, Donne Chiesa Mondo  a firma di Silvia Gusmano. Festeggiata il 3 novembre e venerata soprattutto a Roma, dove visse, e in Sicilia dove probabilmente nacque intorno al 520, Santa Silvia diede alla luce San Gregorio Magno, papa dal 590 al 604).

«Era una festa quotidiana quel piccolo tonfo – il rumore sordo dell’argento posato sulla nuda pietra – che annunciava il pasto di mezzogiorno e un po’ di sollievo dalle pene della miseria. Lei, Silvia, non immaginava che l’abitudine di portare un pugno di legumi al figlio perché non saltasse il pasto, si sarebbe trasformata in poco tempo in un gesto d’amore allargato e atteso da molti. E ne gioiva anche se di tanto era aumentato il suo carico giornaliero: non più solo una scodella d’argento, ma un vassoio carico di primizie dell’orto, destinato ai poveri ospitati alla tavola di Gregorio e a tutti gli affamati che lei incontrava lungo la strada da Cella Nova, la sua casa sull’Aventino Minore, al Monastero di Sant’Andrea al Celio. Era qui infatti che il suo primogenito, aveva deciso al culmine della carriera politica, di ritirarsi e di iniziare, da monaco, una vita di dedizione a Dio, con una piccola comunità che fosse punto di sostegno per i fratelli più deboli. Silvia, ormai vedova, non aveva esitato ad assecondare il suo progetto, a lasciargli l’amata casa coniugale e ad aiutarlo come fanno le madri: provvedendo prima di tutto ai bisogni pratici. (…) Così, ogni mattina, quando il sole era alto nel cielo, usciva da Cella Nova con il pesante vassoio tra le braccia e costeggiava il Circo Massimo, diretta al Clivo di Scauro, la ripida salita che l’avrebbe portata alla sua vecchia abitazione. Quella breve passeggiata, sempre ricca di incontri e di sorrisi,  le ristorava l’anima. Tutti la conoscevano, la signora venuta dalla lontana Sicilia, che aveva sposato il senatore Gordiano, tanto imponente nell’aspetto, quanto generoso e attento agli altri. Chi poteva l’aiutava, caricando il suo vassoio per i poveri. Chi aveva bisogno la fermava e chiedeva: un po’ di cibo, una preghiera, un abbraccio. Molti la seguivano al monastero desiderosi di ascoltare le parole di quel suo figlio speciale. Sorrideva Silvia, sentendo Gregorio che spiegava il Vangelo ai visitatori e le sembrava a tratti di risentire se stessa tanti anni prima, madre in ginocchio accanto al letto dei piccoli: ogni sera una racconto avventuroso, ogni sera scoperte, fiato sospeso e colpi di scena in quelle storie dove l’eroe era sempre Gesù e il lieto fine non mancava mai. Perché amassero Gesù come lei lo amava. Gordiano a volte fingeva di rimproverarla. Le parabole, diceva, non son favolette per intrattenere i bambini. Lei sorrideva. Lui così serio, così concentrato nel suo fervore religioso, l’aveva scelta ed amata per questo: Silvia era lieve, leggera e fantasiosa, anche quando portava carichi pesanti, anche in mezzo alle tempeste. Tempeste violente, come il sacco di Roma ad opera dei Goti, l’invasione dei Longobardi nelle terre d’Italia e, da ultimo, la peste, una scisagura, pensava Silvia con sollievo, che Gordiano non aveva fatto in tempo a vivere. I suoi figli tuttavia si e lei temeva per Gregorio che, a differenza del fratello le assomigliava, esile nel fisico e cagionevole di salute. Lui, come ogni figlio adulto sino a quel tempo e per tutti i tempi a venire, protestava contro certe premure ritenute eccessive, contro quel cibo quotidiano che temeva le costasse troppa fatica e che invece per Silvia rappresentava un felice epilogo alle passate cure materne. Protestava Gregorio, soprattutto contro il vassoio d’argento, senza capire che non di frivolezza si trattava ma di segno d’amore, laddove il buono e il bello, quando è possibile, vanno sempre a braccetto. Silvia non lo ascoltava e il giorno che Gregorio donò per elemosina il vassoio a un povero giunto troppo tardi alla sua mensa,  ne prese uno più grande. Sapeva di non sbagliare, ma non immaginava che da lì a qualche anno quel povero sarebbe tornato a bussare alla porta di Gregorio nelle vesti alate di un angelo per ringraziarlo ancora del prezioso dono e rivelare l’identità che sempre si cela dietro il prossimo accolto e sfamato. Né immaginava – ma avrebbe fatto in tempo a vederlo – che i suoi semplici insegnamenti di vita avrebbero portato Gregorio a diventar Magno, papa amatissimo in terra e benedetto in cielo. (…) Nel giardino al Celio, dove quasi certamente santa Silvia riposa (…) oggi si muovono veloci e leggere le Missionarie della Carità, felici di mostrare ai fedeli la stanza dove Madre Teresa trascorreva i suoi soggiorni romani, trovando ogni volta il tempo di dar seguito alla tradizione iniziata con Silvia: offrire il pasto ai poveri, usando quella stessa tavola di pietra che fu di Gregorio e di quanti, con l’aiuto della madre, accolse come fratelli».

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Pesce e Verdure

TERRINA DI POLPETTI,  FUSILLI CON VONGOLE E BROCCOLI,  CALAMARI E CARCIOFI

Pesce e verdure non è soltanto un imperativo della dieta, ma anche un connubbio fantastico, dove i sapori si esaltano a vicenda. Quindi prima che spariscano dai nostri banchi broccoli e carciofi dovete provare questo menù, realizzato a quattro mani: dalla nostra corrispondente da Lugano Valentina, la terrina di polpetti e i fusilli con vongole e broccoli, e i calamari e carciofi sono di MadamaRicetta. Buon appetito!

TERRINA DI POLPETTI

SAM_15201 kg di polipetti veraci, 400 gr di pomodorini, 10 olive nere denocciolate, vino bianco, aglio, prezzemolo, peperoncino e olio d’oliva

Puliamo i polpetti (meglio se lo ha già fatto il pescivendolo). In una pentola (se possibile un tegame di coccio) mettiamo 3/4 cucchiai d’olio di oliva e aggiungiamoci uno spicchio d’aglio e il peperoncino. Aggiungiamo ½ bicchiere di vino bianco e i pomodorini a piccoli pezzetti, le olive sminuzzate, ed i polpetti. Facciamo cuocere per circa 40 minuti, a fiamma bassa, senza mai aprire la pentola (è questo il segreto). Servite in piccole terrine con una fetta di pane tostato e spolverizzate con abbondante prezzemolo.

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FUSILLI CON VONGOLE E BROCCOLI

SAM_1524500 gr di fusilli freschi, 1 piccolo broccolo romano, 1 kg di vongole, 2 alici sott’olio, aglio, peperoncino, vino bianco, olio e sale

Pulite dividendolo in piccole cimette e cuocete il broccolo lessandolo in poca acqua leggermente salata.
Fate soffriggere 1 spicchio d’aglio in un tegame capiente col peperoncino. Aggiungete le vongole e fatele aprire unendo un bicchiere di vino bianco. Appena si aprono toglierle dal fuoco e tenere da parte il liquido di cottura. In una padella capiente, dove potete ripassare la pasta, soffriggete uno spicchio d’aglio e un peperoncino, unite le alici e, quando sono sciolte, eliminate l’aglio e aggiungete il broccolo, dopo due minuti le vongole e il liquido di cottura filtrato. Nel frattempo lessate i fusilli in abbondante acqua salata, scolateli al dente e fateli insaporire nel tegame con vongole e broccoli.

CALAMARI E CARCIOFI

seppie patate e carciofi1 kg di calamari piccoli, 4 carciofi, un limone, aglio, peperoncino, prezzemolo, vino bianco, olio e sale

Pulite i carciofi e tagliateli a spicchi. Tuffateli in un recipiente con acqua fredda acidulata con limone. Cuoceteli in palella con 3/4 cucchiai d’olio d’oliva e uno spicchio d’aglio. Pulite i calamari e tagliateli ad anelli e tagliate i tentacoli in due o tre pezzetti. Schiacciate 1 spicchio d’aglio e fatelo imbiondire in una padella con 3/4 cucchiai d’olio, eliminate l’aglio, unite i calamari, fateli saltare brevemente e poi aggiungete 1 dl di vino che farete evaporare, Continuate la cottura per circa mezz’ora, unendo poco brodo caldo se dovesse asciugarsi troppo. A fine cottura regolate di sale e unite i carciofi, fate cuocere insieme per 4/5 minuti. Servite con una fettina di pane tostato e spolverizzati di prezzemolo.

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articoli precedenti da Gennaio ad Agosto 2013


Agosto

Fish Finger Food

FINGER DI PESCEBIGNÈ AL SALMONE VELLUTATA CON AVOCADO E SALMONE CROISSANT AL PESCE SPADA UOVA GRANDI E PICCOLE POLPO E PATATE CARPACCIO DI PESCESPADA AFFUMICATO CON INSALATA DI MELE E RUCOLA INSALATA DI UVA E SALMONE GELO AL LIMONE

Finger food? La cena ideale, tutto pronto prima di accogliere gli amici, con portate che si mangiano con le mani (tradotto letteralmente finger food significa “cibo per le mani”) e non necessitano di coltello. Piccoli piatti che consentono accostamenti azzardati, a volte persino rivoluzionari. Si possono gustare in piedi o sul divano conversando con un bicchiere in mano. Tutto di pesce, perchè il pesce è buono, leggero, sa di mare e di estate. Provate, il risultato sarà incredibile. leggi il menù

Panettone da spiaggia

Panettone da spiaggiaSembra che quest’anno il classico gavettone di ferragostosto sarà sostituito dallo scambio di fette di panettone. Lo abbiamo sempre sostenuto la fantasia in cucina non ha limiti: è’ arrivato il panettone da spiaggia. Il 25 luglio è partita da Milano, e si protrarrà fino ad agosto in molte località italiane, la kermesse che vede protagonista una versione estiva del dolce simbolo del Natale. Una ventina di pasticcieri si è cimentata in abbinamenti fantasiosi creando il panettone alle olive o all’ananas, al sesamo o al basilico che sarà in vendita in molte pasticcerie della costa.
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Il cestino da pic nic

pic sulle spiagge.L’associazione di Coldiretti ha condotto una ricerca, in collaborazione con la Ipr Marketing, sui consumi alimentari degli italiani nella stagione estiva 2013. Complice la crisi, tornano di moda le vacanze in tenda, roulotte o camper e l’italianissimo picnik nei boschi o in riva al mare: il classico pranzo al sacco che rispetta a pieno i canoni di sobrietà, libertà e risparmio. Coldiretti ci ricorda che possiamo contare su 871 tra parchi e aree protette e migliaia di chilometri di spiagge, ben il 10 per cento del territorio nazionale. …leggi tutto

Buone Vacanze!

 


la settimana dal 22 al 28 luglio

DALI’ A QUI, GENIO E PRELIBATEZZE CHE PARLANO CATALANO

d'alìFiero delle sue origini catalane, che rivendicava come un privilegio, Salvator Dalì nasce a Figueras nel 1904, e a tutt’oggi è considerato uno dei maggiori esponenti dell’arte moderna e genio indiscusso del novecento. Fu la sua insaziabile curiosità a portarlo ad occuparsi di svariate forme di arte infatti egli fu pittore, scultore, scrittore, cineasta, designer e sceneggiatore. Teatrale e innovativo Dalì rappresentò un’icona del movimento surrealista, egli realizzò una sua personale fusione di prospettive eccentriche e influssi controversi e, dando libero sfogo alla sua immaginazione selvaggia, immortalò nelle sue opere indimenticabili e suggestivi paesaggi onirici. Ispirato da Freud, Dalì attinse al proprio subconscio per dare vita a un’espressione artistica di maggiore intensità. Creativamente prolifico, realizzò 1500 dipinti insieme a sculture, disegni, film, abiti e gioielli. Le ossessioni più significative che caratterizzeranno la sua opera scaturivano dalle sue origini catalane. Si dice che il catalano consideri reale solo quello che può mangiare, capire, toccare, sentire e vedere. E Dalì non fece mistero di questo materialismo culinario: non so cosa faccio, so quello che mangio. …leggi tutto

Miraggio vacanze

vacanzeSembra che quest’anno ben 18milioni di italiani resteranno a casa. Assediati dalle tasse, dalla disoccupazione, dalla crisi che sta erodendo man mano tutti i risparmi, i bilanci familiari cancellano la voce “vacanze”. il Codacons dichiara che: il 55% degli italiani non andrà in villeggiatura, coloro che partiranno sceglieranno mete economiche e molte delle famiglie che partiranno adotteranno un stile più sobrio. Per metà degli italiani la vacanza assume soprattutto tre significati: riposo (24%), passeggiate (15%), attività culturali (13%); seguono: farsi sedurre dai piaceri della tavola e del buon vino ( 11%) il divertimento ( 11%). …leggi tutto

da Teramo, il gatto che rampica propone :
Riso vialone nano alla pescatrice
riso e pescatrice

 


la settimana dal 15 al 21 luglio

Chiudiamo il gas

chiudiamo il gas

PROSCIUTTO CRUDO E SORBETTO DI MELONE, TARTINE CON LE ROSE, TARTARE CON I CAPPERI, CRUDO DI COUS COUS, FICHI AL GORGONZOLA, TIRAMI SUSU

E vero le bollette sono salatissime, ma il motivo che ci spinge ad un menù, tutto senza l’ausilio del piano cottura, è dato dalla calura estiva. Nessuno ha voglia di passare ore in cucina tra forni e pentole surriscaldate, ma non per questo dobbiamo rinunciare ad una cena a 5 stelle. In estate i piatti freddi sono squisiti e i prodotti di stagione si prestano a rallegrare la nostra tavola, basta un pizzico di fantasia. Ecco 6 preposte per una cena veramente chic! …leggi tutto il menù

NO O.G.M.

ogmE’ stata approvata all’unanimità al Senato e alla Camera, la mozione contro l’utilizzo degli ogm in Italia. Quella geneticamente modificata è un tipo di agricoltura che non risponde alle esigenze e alle caratteristiche del nostro Paese. Infatti oltre ai numerosi prodotti dell’attività manifatturiera e artigiana che caratterizzano il nostro made in Italy, è riconosciuto un primato speciale anche alle tante produzioni agricole tipiche, eccellenze agroalimentari basate sulla biodiversità: ricchezza dell’enogastronomia italiana, vanto per le nostre esportazioni e fonte di competitività per l’Italia nei mercati globali. …leggi tutto

Semaforo rosso alla dieta mediterranea

pastaLezioni di sana alimentazione dagli inglesi ci mancavano! Il popolo famoso per il consumo di cibi precongelati e dolci, vuole introdurre il bollino rosso sugli alimenti nocivi alla salute. Un sistema semaforico, specifico che indichi la presenza di grassi e grassi saturi, zuccheri e sale: verde per i cibi con i contenuti più sani, color ambra quelli intermedi, rosso per i più nocivi alla salute. Nel Regno Unito, non c’è mai stata una buona tradizione culinaria e due adulti su tre soffrono di malattie legate all’obesità, hamburger e patatine fritte (chips), e, sandwich fish & chips (pesce e patatine) hanno lasciato il segno. leggi tutto


la settimana dall’8 al 14 luglio

Ben due fiocchi azzurri in una settimana! Sono arrivati Pietro e Riccardo.

2fiocchiE’ nato giovedì 4 luglio Pietro della nostra Mamma MadamaWeb, Aelssandra, e martedì 9 luglio Riccardo della nostra Mamma MadamaParola, Silvia. Alle nostre neo mamme affettuosissimi auguri da MadamaRicetta e da tutti i suoi lettori.

fiocco2Per la mamma, di G.Rodari
Filastrocca delle parole:
si faccia avanti chi ne vuole.
Di parole ho la testa piena,
con dentro “la luna” e “la balena”.
Ma le più belle che ho nel cuore,
le sento battere: “mamma”, “amore”.

e dai nostri corrispondenti ricette dedicate alla mamma

da Lugano, Valentina: Minicake al caffè, Il dolce preferito della mamma
da Teramo, il gatto che rampica: Coniglio di mammà
e la La focaccia della mamma

cake al caffè coniglio in padellala focaccia della mamma

 

 

 

 

 

 


la settimana dal1 al 7 luglio

La calura

estateCAPRESE DI SALMONE E AVOCADO,
URA MAKI CON TONNO E SALMONE,
CIAMBELLA DI CUSCUS CON ORTAGGI ED ERBE AROMATICHE,
COPPETTE DI YOGURT E FRUTTI DI BOSCO

L’estate entra a pieno titolo anche sulle nostre tavole, ecco un menù freddo che ci aiuta a mitigare la calura. Spazzoleranno tutto, ma se resta qualcosa non vi preoccupate, il giorno dopo sarà ancora più buono!

 

Quando il tappo sa di vino…

vino in lattinaPresto sui ripiani dei supermercati arriverà il vino in lattina. Accanto a Coca-Cola, succhi di frutta e birre, si potrà quindi scegliere anche un bianco o un rosso. Ci hanno già provato i tedeschi, ma a lanciarlo in grande stile sono ora i produttori francesi sicuri di aver in mano un potenziale bestseller tanto da presentarlo come prodotto di punta alla più grande vetrina di vini e liquori del mondo: la Vinexpo tenutasi a Bordeaux a fine giugno. I francesi che propongono vini di spiccata qualità, DOC, si aspettano di conquistare una fetta di mercato consistente. A chi pensano? Sicuramente ai single, che possono concedersi un sorso senza spendere i soldi per un’intera bottiglia; a chi viaggia in treno, sull’aereo o in barca; o magari potrebbe diventare un consumo di moda per i più giovani, negli ultimi anni sempre più vicini all’alcool, ahime! …continua

invito Per i nostri amici Romani segnaliamo
un Invito goloso per domenica 7 luglio alle 18
per informazioni potete rivolgervi a info@spazioetico.it
L’associazione di promozione sociale Spazio etico è lieta di invitarvi alla presentazione del blog STREATIT, la guida essenziale allo street food di Roma DOMENICA 7 LUGLIO 2013 alle ore 18 nell’ambito del FRINGE FESTIVAL Roma, Villa Mercede, via Tiburtina 113 – Quartiere San Lorenzo Stefano e Céline ci parleranno del loro blog streatit, una guida ai migliori locali di street food della capitale,…
spazio etico

 

 

 


la settimana dal 24 al 30 giugno

Bionda o bruna: basta che sia birra!

guinnesE’ vero i festival della birra solitamente sono ad ottobre – nulla contro i tedeschi – ma secondo me è la stagione sbagliata…La festa della birra dovrebbe essere in estate. Bionda, dorata o scura è la regina delle serate torride, in terrazza o in casa, in compagnia degli amici…cosa c’è di più estivo della birra? La birra trasmette diverse e opposte sensazioni gustative: acido, dolce, amaro, salato, e si abbina perfettamente a tantissimi cibi. Ha una buona sensazione al palato e un basso grado alcolico che soddisfano la voglia di leggerezza imposta dalla tavola estiva. Nonostante siamo il paese con il tasso di consumo di birra più basso in Europa, oggi i produttori italiani ci offrono una vasta scelta di birre artigianali, crude e cotte: ce ne è per tutti i gusti. La mia preferita comunque rimane la Guinness. …continua

birrasspiedino alla birratre ricette con la birra: spuma di risotto filante, stecco di maiale e riso biondo ‘a pastella

 

Parigi: l’Istituto italiano di cultura sdogana i fornelli con corsi di cucina a cinque stelle

istituto-italiano-cultura-parigiNon solo poesia, musica e pittura. Non solo Ariosto, Verdi e Michelangelo. La nostra cultura è anche gusto e sapore, tagliatelle e ragù, Vissani e Cracco. Ne è convinta Marina Valenzise, che intende arricchire la pregiata rosa di eventi dell’Istituto italiano di cultura a Parigi da lei diretto, con dei corsi di cucina ad alto livello, abbinati all’insegnamento della lingua di Dante. A svolgerli saranno gli chef più accreditati della nostra gastronomia (in primis Vissani), incaricati di insegnare oltralpe trucchi e segreti di un’arte in cui non siamo secondi a nessuno (con buona pace dei francesi stessi…). E il focus di ogni lezione saranno le diverse tradizioni regionali incarnate dal mastro cuoco di turno. …continua

e dal nostro corrispondente da Teramo, il gatto che rampica: Farfalloni al pesto di pistacchio e la ricetta per fare il pesto di pistacchi in casa


la settimana dal 17 al 23 giugno

Ditelo con le foglie

buoquet di verdureCome previsto è arrivata Adè che ci ha traghettato dritti dritti nel cuore dell’estate e in queste giornate dall’aria sempre più rovente i nostri cibi devono diventare freschi. E cosa c’è di più leggero di una foglia? Ecco quindi un po’ di idee per le insalate, non solo il classico piatto di contorno o di antipasto di verdure, ma anche un pasto unico fresco e leggero.

PIADINA RUCOLA E BRESAOLA, FARRO AL MELONE, INSALATA DI AVOCADO E UOVA, IL COTTO E IL CRUDO, VALERIANELLA AL CESTINO

Ricevimento di nozze all’Ikea: se la polpetta si veste a festa

nozze Ikea 1Per carità il mondo è bello perché vario e in tanti amiamo le polpette dell’Ikea, ma la domanda sorge spontanea: come è venuto in mente a due sposi di Milano di festeggiare le loro nozze tra gli scaffali del noto mobilificio svedese? Volevano un ricevimento low cost e questo in tempi di crisi è più che encomiabile, ma tra le ville di lusso sul lago di Como scenario prediletto dei matrimoni vip a cinque stelle, e la tavola calda gialla e blu del punto vendita di San Giuliano, l’elenco di soluzioni fantasiose e chip è pressochè infinito. Di certo, nessun’altra scelta avrebbe sollevato tanto clamore e regalato così ai novelli sposi, oltre alla promessa di felicità eterna, un bello spicchio di notorietà. … leggi tutto

IL RECUPERO SI TINGE DI ROSE

lampadineCome dicevamo, è arrivata l’estate: il gran caldo ci ha fatto sistemare i tavoli in terrazza e abbiamo iniziato a goderci gli spazi aperti e le fresche e fantasiose cene suggeriteci da Madama Ricetta. Ma poiché la creatività è un flusso inarrestabile, qualsiasi momento è buono per proporre un allestimento colorato ed estivo del vostro living, meglio ancora se strizza l’occhio al recupero. Per prima cosa, non buttate più le vecchie lampadine (quelle non più a norma), smontate il meccanismo che contiene i filamenti luminosi (vedi le istruzioni) e attraverso un giro di fil di ferro al colletto della lampadina, appendetele ovunque nel vostro terrazzo, tra i rami di una pianta, su una ringhiera, tra la pergola o nella vostra cucina…Poi riempitele d’acqua e utilizzatele come vasetti che conterranno piante aromatiche (basilico, prezzemolo, menta etc.) o a scopo puramente ornamentale con i fiori recisi. Otterrete così una scenografica natura in sospensione. …leggi tutto

The new frugality

the new frugalityIn quest’ultimo decennio e soprattutto negli ultimi anni, che vedono i paesi più industrializzati affogare nel mare della crisi, si va diffondendo sempre più un nuovo stile di vita, come commenta il Time: “the new frugality”. Si tratta non solo di una nuova tendenza che i superficiali liquidano con un “occorre fare di necessità virtù”, ma di una vera e propria consapevolezza basata sulla redistribuzione delle risorse. Abbiamo finalmente preso coscienza? L’attenzione di economisti e filosofi sull’argomento, induce a pensarlo: dalla nuova corrente del qubismo ossia del “quanto basta” -ultimo ebook di Guido Moltedo- alla fatica fresca di stampa di Serge Latouche: “l’abbondanza frugale”. Se poi l’Economist arriva all’elogio dell’economia della condivisione e della Banca etica, la necessità di rivedere il nostro modello di sviluppo diventa più che una semplice teoria. Uscire dalla crisi quindi non significa ripristinare il precedente livello dei consumi. Il punto è ridurre i nostri bisogni e di conseguenza consumare meno. …continua

Dalla nostra corrispondente da Lugano Valentina: “antipasto all’italiana

antipasto al'italianaper due persone
1 burrata,
un ciuffo di basilico,
un ciuffo di rughetta,
4 fette di prosciutto crudo,
un cucchiaino di salsa di capperi,
10 pomodorini piccadilly,
sale, pepe,
olio e.v.o.

Lavate ed asciugate la rucola e il basilico. Componete il piatto con la rucola, al centro adagiate la mozzarella, mettete da una parte il prosciutto e dall’altra i pomodorini tagliati a spicchi. Mettete sui pomodorini la salsa di capperi allungata con un po’ d’olio. Spolverizzate di sale e pepe e irrorate con un filo d’olio, decorate con il basilico.


la settimana dal 10 al 16 giugno

apriamo il terrazzoApriamo il terrazzo

TORTINO DI POMODORO E FORMAGGIO AL BASILICO, BASMATI AGLI AGRUMI CON CUORE DI SGOMBRO, CROCCANTI ACCIUGHE ALLA MAGGIORANA CON LATTUGA, FRAGOLE CON RICOTTA ALLA MENTA, LIMONE E CIOCCOLATO

Sembra che da oggi l’estate metterà le ali, tanto da farci rimpiangere il fresco di questi giorni. Possiamo finalmente puntare su qualche sera calda che ci permetta di cenare fuori, ritrovare gli amici e inaugurare insieme la stagione estiva.

Lotta agli sprechi alimentari: non solo nella Giornata dell’Ambiente!

spreco alimentare
La settimana scorsa si è celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Il tema di quest’anno è la lotta agli sprechi alimentari e lo slogan scelto è Pensa, Mangia, Preserva (Think, Eat, Save). E’ vergognoso! Più di un terzo dei prodotti alimentari vanno al macero; i primi in questa triste classifica sono gli statunitensi, un americano medio butta via, ogni giorno, l’equivalente di 1.334 chilocalorie, ma anche noi europei conquistiamo, nella classifica, un posto di primordine con 720 chilocalorie procapite. Contribuiamo, così, ad affamare gli affamati, infatti il cibo sprecato nel mondo ogni anno, 300 milioni di tonnellate, è maggiore della produzione alimentare totale dell’Africa sub-sahariana.

leggli gli altri articoli sullo spreco alimentare

 

Cake design, che passione! Storia di Valentina, studentessa di Economia dalle mani d’oro

P1070976Ciao a tutti, mi chiamo Valentina Brini, ho 23 anni, studio Economia alla Sapienza di Roma e sono super appassionata di Cake Design! L’amore per la pasticceria ce l’ho da sempre: da piccola preferivo i fornelli a bambole, Barbie e computer, anche se i risultati agli esordi non erano dei migliori. Il mio primo “manuale” è stato un libricino allegato a una delle riviste di gossip che andavano per la maggiore all’epoca…l’ho usato per anni, specializzandomi soprattutto nei biscotti “occhi di bue”, e in altri dolci basilari sul genere: che entusiasmo a ogni nuovo successo! Ricordo ancora il giorno in cui sono riuscita a realizzare un pan di spagna perfetto nel sapore e nella forma: era soffice, chiaro, piatto, tondo e senza crepe. Amici e familiari mi fecero grandi e sinceri apprezzamenti e così per diverso tempo quello fu il mio cavallo di battaglia ad ogni festa comandata. …leggi tutto


la settimana dal 3 al 9 giugno

Dai libri alla frutta: il passo è breve! In arrivo un grande e-shop per i prodotti freschi

amazonfreshDopo un viaggio estenuante tra il traffico della città, approdi in ufficio. Il capo, perennemente agitato e impaziente, ti ha riempito la scrivania di post-it, accenna un sorriso con un: “mi raccomando è tutto urgente”. Immagini di crekrs e acqua affollano la tua mente, anche oggi il pranzo sarà solo un miraggio! Non preoccupatevi, è in arrivo Amazon Fresh. Amazon è una compagnia di commercio elettronico statunitense con sede a Seattle, iniziò come libreria online, offrendo una scelta di titoli molto maggiore di qualsiasi grande negozio di libri e divenne in poco tempo la più grande compagnia a vendere merci su Internet. Nel 2007 Amazon lanciò nella città di Seattle la pronta consegna di cibi freschi e si sta preparando, oggi, ad aprire anche a Los Angeles e per il 2014 in altre 20 città in tutto il mondo. Con un clik sarà possibile avere direttamente sulla tua scrivania, frutta fresca e fettuccine allo scoglio. Amazon leader dell’e-commerce punta ad acquisire il mercato della spesa a domicilio. …continua

Nuove ricette dai nostri corrispondenti:

Torna la nostra corrispondente da Lugano Valentina che ci propone una cheescake dai millegusti: la cheese cake a freddo
cheesecake

 

paccheri

il nostro corrispondente dall’Abruzzo, il gatto che rampica ci propone due varianti per con la pasta corta:
le mezze maniche del buon appetito
e i paccheri in rosa con salsa di noci

e con l’arrivo della bella stagione ecco una proposta per gli aperitivi

Un happy hour alla menta

UN HAPPYHOUR ALLA MENTADalla ricetta di Valentina, una lettrice di “LA CUCINA ITALIANA” e pubblicato dalla rivista nel lug 2012, vi proponiamo questo delizioso Happy. L’idea di questo piatto nasce da uno dei corsi che Valentina ha frequentato, dove ha visto applicare gli elementi del Mojito (menta, lime, zucchero di canna e rum) a un primo piatto. Così ha creato questo antipasto/happy hour con lo stesso concetto: per felici aperitivi d’estate.
Tempura al Mojito

 

 


la settimana dal 29 maggio al 2 giugno

Menù 20 minuti

CROSTINI PROFUMATI,
TAGLIOLINI AL PESTO CON CREMA DI BUFALA,
CARPACCIO, RONDELLE DI RICOTTA E CIOCCOLATO

La fretta, l’ansia, la continua sensazione di non avere abbastanza tempo a disposizione sembrano condanne ineludibili dei tempi moderni…e sia, oggi ci adeguiamo. Dopo il menù dal costo complessivo di 20 euro, vi proponiamo un menù che richiede solo 20 minuti di lavoro…Nel frattempo, però, vi consigliamo di imporvi un po’ di calma e tranquillità, in linea con le attualissime tendenze “slow”. Magari cominciate col riascoltare un bellissimo pezzo di Biagio Antonacci…”Ma che fretta c’è?”

 

“In italia non si mangia bene”: il goffo autogoal del viceministro

Ci dispiace, dopo tanto silenzio stampa su questo orribile governo informe, deforme, squallido e nocivo, dover muovere oggi le prime critiche all’indirizzo del viceministro ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni. Sicuramente tanti suoi colleghi uomini in queste prime settimane a palazzo hanno fatto cose ben più gravi e non vorremmo che sembrasse il nostro capro espiatorio, ma il suo clamoroso autogoal tocca temi cari a Madama Ricetta. Su un’intervista pubblicata da Panorama, infatti, il sottosegretario ha affermato che “In Italia s’è smesso da tempo di mangiar bene, purtroppo” perché, ha aggiunto, seguiamo troppo le mode straniere. Poche le eccezioni da lei riconosciute, tra cui alcune trattorie umbre, “meno modaiole”. …continua


la settimana dal 13 al 19 maggio

Nuove ricette dai nostri corrispondenti:
due dal nostro corrispondente da Teramo, il gatto che rampica:
Calamarata con il calamaro, Spaghetti con gamberi, zucchine e zafferano

una dalla nostra corrispondente siciliana Cecilia: GIRELLA DI MARE

Mettere a bagno l’uvetta in pochissima acqua tiepida. Soffriggere lo scalogno tagliato a rondelle con tre cucchiai d’olio, aggiungere i semi di finocchio, l’uvetta scolata, e i pomodori tagliati a listarelle. Spegnere il fuoco e aggiungere il pangrattato, il succo e a scorza grattugiata di 1 arancia e infine il formaggio. Pulite e sfilettate il pesce lasciando intere le due metà (meglio se lo facciamo preparare dal pescivendolo a filetti). Mettere su ogni filetto di spatola metà della farcia preparata e arrotolare, formando una girella, fermandola con uno stecchino lungo da spiedino. Prendere una teglia foderarla con carta da forno e mettere la girella in piedi, cospargerla con la farci rimasta e irrorare bene con dell’olio a filo. Infornare a 180g per 15 minuti. …leggi tutto

In menubò:
Basta un clik e casa tua diventa ristorante

Trasformare talento e passione in lavoro, attraverso idee nuove e accattivanti. Non c’è ricetta migliore contro la crisi. A dimostrarlo i protagonisti delle hidden kitchen, cuochi dilettanti che di tanto in tanto trasformano casa propria in ristorante, invitando a cena buongustai (paganti) mai visti prima. Il fenomeno – noto come social eating – è nato in Usa diverso tempo fa e si è rapidamente diffuso in Europa e in Italia negli ultimi anni. Complice, naturalmente, la rete. Alla base, l’idea che chiunque lo desideri, possa condividere le proprie doti culinarie al di là della solita cerchia di amici e parenti, senza i rischi, la fatica e le responsabilità di avviare una vera e propria attività di ristorazione. I tempi e i modi dei “secret restaurants”, sono assolutamente liberi: più volte a settimana, pochi eventi all’anno, o solo una tantum. Generalmente sull’idea del guadagno prevale la filosofia dell’ospitalità e dello scambio culturale, con un’attenzione particolare agli ospiti “stranieri”, che vengono messi a parte di tradizioni e segreti gastronomici da intenditori. E in Italia, ovviamente lo straniero può venire anche dalla regione o dalla contrada confinante. …continua

Chi dorme non piglia chili

A sostenerlo è Kenneth Wright, responsabile dello studio realizzato dalla Università del Colorado e pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Science”, «Quando dormiamo troppo poco siamo portati a mangiare in orari in cui la nostra fisiologia interna è predisposta al riposo, non all’assunzione di cibo». Elementare la tesi: chi dorme poco infatti ha più ore a disposizione per mangiare. E’ vero che stare alzati più a lungo ci fa consumare più energia, ma chi resta sveglio è portato a mangiare di più e a scegliere cibi più sostanziosi, soprattutto di sera – controindicato per la dieta-. L’estate è alle porte, e la prova bikni ci assilla ma come prima cosa non lasciamo che ci faccia passare notti insonni. Il rimedio c’è sempre. Ecco l’ultimo trucco: il 5+2, cinque giorni di pasti normali e due giorni di digiuno. Questa la tesi di Michael Mosley, medico, e Mimi Spencer, giornalista, che con il libro “Fast diet” hanno scalato i vertici delle classifiche dei libri più venduti in Gran Bretagna e da questo mese in edicola anche in Italia. …continua


la settimana dal 13 al 19 Maggio

PICNIC A GIVERNY

CHARLOTTE DI PANE MINI QUICHES DI RISO MINI CAKE DI CAROTE
Il giardino di Monet, gli iris – 1900

Per Claude Monet (Parigi 1840-1926)il giardino era la sua tavolozza e la sua casa che spariva tra le rose di Giverny, l’atelier dove trascorse la seconda metà della sua vita. Dopo avere raggiunto l’indipendenza economica intorno agli anni ottanta, egli poté permettersi di acquistare la casa di Giverny dove diede vita a un lussureggiante giardino percorso da fiumi di fiori, li si trasferì con la sua seconda moglie Alice e i loro otto figli. In questo giardino Monet pianificò una vera e propria architettura botanica dando a ogni fiore il suo posto e creando delle composizioni che sarebbero poi state i soggetti per i suoi futuri quadri. Nel suo giardino insolito ed esotico fece arrivare d’oltreoceano, nasturzi indiani, dalie, glicini, iris, tuberose messicane ed infine le ninfee dai madreperlati riflessi. Il giardino inondato dalla luce del sole fu il suo elisir di lunga vita, il suo regno della tranquillità e luogo di meditazione cosicché durante le giornate di pioggia scompariva depresso tra le pieghe del suo letto. Monet è stato il pittore della luce, delle giornate chiare, il pittore del cielo, della neve, delle nuvole che si riflettono nell’acqua.

in Menubò:

Fa sempre bene mangiare il pesce?

Che mangiare pesce faccia bene, soprattutto ad alcune età e in alcune condizioni (in gravidanza e durante l’allattamento) è una certezza. Diverse autorità nazionali e internazionali ci suggeriscono da tempo di consumarlo due, tre volte a settimana, soprattutto nei primi anni di vita e Madama Ricetta si è già occupata di sfatare alcune leggende in tema. Ad esempio: non necesariamente il pesce è più costoso o complicato da cucinare rispetto alla carne. E, al contempo, oltre a proteine, minerali e vitamine di alta qualità, contiene acidi grassi unici e fondamentali al nostro organismo. Il pesce apporta un contributo decisivo sia allo sviluppo neurologico, sia al sistema cardio-vascolare, diminuendo il rischio di infarti, e può avere un effetto benefico negli stati infiammatori, come l’artrite, o addirittura aiutare la prevenzione di alcune forme tumorali. Eppure…va acquistato con alcune cautele. Risale al 2010, un rapporto della Fao e dell’Oms che analizza rischi e benefici del consumo di pesce, prendendo in considerazione da una parte il suo alto valore nutritivo e dall’altra, l’accertata presenza, soprattutto in alcune specie, di contaminanti (in particolare metilmercurio e diossine). …leggi tutto

Con api si vola!

Ricordate questo spot, riferito ad un carburante per auto? Ma le api, anche se hanno benzinza per volare, sembrano aver perso la strada. Infatti api impazzite terrorizzano i cittadini, ultima novità che sta riempiendo le pagine delle cronache cittadine in tutto il Paese. Lo scorso 6 maggio a San Martino Valle Caudina, in Irpinia, un intero quartiere è stato assediato da uno sciame di oltre 10mila api. Nel weekend a Livorno un altro sciame ha invaso la chiesa dei salesiani, costringendo il parroco a celebrare messa nella cripta. Gli allarmi si moltiplicano e le forze dell’ordine avvisano i residenti di tenere chiuse porte e finestre, in attesa dell’arrivo degli apicoltori che tentano di riportare gli sciami negli alveari. A far perdere la bussola a questi preziosi insetti sono i pesticidi, è orami acclarato: una questione di cui da tempo si discute anche a Bruxelles, dove forti sono le pressioni di potenti multinazionali come Bayer e Syngenta. …leggi tutto

Non ci resta che il gelato

È partito da Roma, lo scorso weekend, il Gelato World Tour, ovvero le olimpiadi del gelato. ll vincitore della prima tappa, che ha avuto per scenario la terrazza del Pincio, nel cuore di Villa Borghese, è il maestro gelatiere Francesco Mastroianni con il suo “Cuor di Brontolo”, che ha sfidato 16 tra i migliori “colleghi” italiani. Al secondo posto Giuseppe Lancierini con il suo “Pistacchio” e al terzo Emanuele Montana con “Delizia all’arancia”. La kermesse internazionale continuerà a Chicago negli Usa, a Valencia in Spagna e poi in Germania, in Brasile, in Cina, in Medio Oriente, in Australia e, ad ogni tappa, vedrà sfidarsi i migliori gelatieri del paese. I finalisti, tre in tutto, si affronteranno nell’ultima grande gara a suon di gusti, nel settembre 2014 a Rimini, dove verrà proclamato il miglior gelatiere mondiale. E mentre tifiamo per Mastroianni, facciamo l’elogio del gelato che, oltre che buono, è un ottimo alimento contro malinconia e stress. Il caro vecchio cono, infatti, offre soprattutto benefici psicologici e, secondo recenti ricerche, può trasmettere al cervello lo stesso piacere di quando si ascolta la propria musica preferita, regalare grandi emozioni e darci l’illusione di tornare all’infanzia. …leggi tutto


la settimana 22 Aprile al 5 Maggio

Primo Maggio, comunque.

Anche se il lavoro non c’è, gli stipendi diventano sempre più inadeguati, i sindacati fanno acqua da tutte le parti e il futuro non dà adito a molte speranze di miglioramento, il Primo Maggio va festeggiato. Sono le sue origini a imporlo. Nata a Parigi nel corso della Seconda Internazionale del 1889, questa festa ha affiancato sempre alla dimensione di svago e riposo quella di lotta. Lotta per conquistare diritti e restituire dignità al lavoro. Il primo obiettivo fu quello delle otto ore – ottenute in Italia dagli operai metallurgici solo nel 1919 – e poi man mano, anno dopo anno, ogni Paese ha dedicato questa “festa ribelle” alle emergenze contingenti. Da noi, nel 1898, il Primo Maggio coincise con i moti del pane, mentre nel 1945, a meno di una settimana dalla Liberazione, dopo essere stato soppresso durante il ventennio fascista, rappresentò un grande momento di speranza e entusiasmo. E oggi? Motivi per combattere ne abbiamo anche troppi. Che non ci manchino le energie! Silvia Gusmano

Fave e pecorino, in campagna con pane e vino

Il primo maggio a Roma si festeggia così: fave freschissime e tenere, un pecorino che deve essere rigorosamente con la lacrima, un pagnotta di Lariano, frascati fresco leggermente frizzante, il tutto consumato assieme agli amici sui prati dei castelli romani. Una tradizione che sembra risalire agli antichi romani per celebrare l’arrivo della bella stagione, augurandosi felicità e prosperità. Una tradizione perfetta da realizzare per la festa dei lavoratori in questo infausto inizio del 2013. Cosa c’è di meglio di un rito propiziatorio, come erano soliti fare i nostri avi? Cestino alla mano e tempo permettendo, riscopriamo il piacere di una giornata di svago all’aria aperta, un pasto ultra-economico, leggero e facile da preparare e conservare: perfetto, insomma, per essere portato con sé in un pic nic nei parchi o in spiaggia.

Carciofi alla Giudìa e il Ghetto di Roma

Bellissimi da vedere, buonissimi da mangiare! Bellissimi perché alla vista assomigliano a enormi fiori aperti, rose dalle foglie croccanti, buonissimi perché il fritto è sempre buono!
Si chiamo così perché giudia in dialetto romano significa alla maniera giudaica. Il carciofo intero fritto, più che appartenente alla cucina ebraica in generale, per noi romani è un piatto tipico del ghetto. Il Ghetto ebraico di Roma è tra i più antichi del mondo, fu istituito nel lontano 1555 quando Paolo IV, rinchiuse con l’edificazione di un muro, che va dal rione Sant’angelo al teatro Marcello la comunità ebraica. Demolito il muro il ghetto è rimasto tra i quartieri romani più antichi ed affascinanti, tra bellissimi resti come il portico d’Ottavia e la splendida Sinagoga, si snodano viuzze piene di negozietti, locali e ristoranti famosi nel mondo. Un luogo intensamente scenografico che ha fatto da cornice a indimenticabili film, tra i più recenti “La finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek, dove il co-protagonista, l’anziano pasticciere ebreo Davide Veroli, tormentato dai ricordi, regala eterei momenti di dolcezza. (leggi la ricetta)
Ivana

L’Amatricianazionale

Il 27 e 28 aprile ’13, ad Amatrice un nuovo evento gastronomico, “l’Amatricianazionale: il giro d’Italia in un piatto”, celebra il piatto di spaghetti più famoso nel mondo. Convegni, laboratori di cucina, laboratori con gli chef, vi insegneranno come cucinare la vera amatriciana e come abbinarla ai vini migliori. Troverete stand delle eccellenze con i migliori prodotti DOP, DOC, IGP, STG del territorio e corsi di cucina sulla pasta, sul pomodoro e sul guanciale, il tutto condito da esibizioni di giocolieri clown e musicisti. Insomma due giorni da non perdere! E per chi non ha tempo e resta a casa ecco la ricetta originale degli “spaghetti all’amatriciana” dal sito www.amatricenews.it, direttamente sul vostro tavolo.
Non v’è dubbio che la notorietà di Amatrice sia prevalentemente legata alla tradizione gastronomica e culinaria che ha trovato la sua massima espressione nella ricetta degli spaghetti all’Amatriciana. Questo piatto si fonda su ingredienti tipici e su una preparazione semplice, ma nello stesso tempo meticolosa sia nelle operazioni che nell’uso di utensili particolari, come, ad esempio, la padella in ferro per cuocere la salsa. La bontà della ricetta e la straordinaria professionalità di numerosi ristoratori romani originari di Amatrice hanno fatto il resto, facendo diventare “gli spaghetti all’Amatriciana” parte fondamentale della cucina italiana.
L’amatriciana nasce con il condimento in bianco e solo alla fine del 1700, con l’avvento del pomodoro, il piatto viene preparato con gli stessi ingredienti e l’aggiunta del pomodoro. Erroneamente alcuni attribuiscono l’Amatriciana alla cucina Romana, dimenticando che furono invece i pastori, che con gli spostamenti stagionali della transumanza verso le campagne romane, fecero conoscere questa ricetta nella capitale. (leggi la ricetta)
Ivana


la settimana 15 /21 Aprile

LEGUMI FOREVER?

CREMA CON SESAMO, PASTA CECI E BACON, FAGIOLI IN POLPETTA, CROSTATA DI CREMA E MARMELLATA DI ALBICOCCHE

Ecco due buoni motivi per arricchire le nostre tavole con i legumi. Uno lo sapevamo già: fanno bene al nostro organismo. Sono fonte inesauribile di proteine vegetali, a cui si aggiungono fibre, ferro, potassio, magnesio, fosforo e vitamine del gruppo B. Abbassano inoltre il colesterolo e sono ancora più efficaci se si consumano insieme ai cereali integrali per beneficiare del corretto apporto di aminoacidi essenziali. Gli altri due motivi, oggi diventano ancora più importanti. Primo: costano poco! In tempi di crisi possiamo riscoprire questo alimento base della cucina povera dei nostri avi e in questo campo l’Italia è maestra, e piena di gustose ricette della tradizione contadina. Secondo: fanno bene anche al pianeta oltre che al nostro organismo! Infatti, le produzione dei legumi -come tutti gli alimenti proteici di origine vegetale- comporta un dispendio di energia 10 volte inferiore rispetto a quelle animali -come la produzione di carne rossa-. Vi sembra poco? (…continua)

in Menubò:

“A cuscienza vostra”: solidarietà spicciola in tempi di crisi


“A Napoli una volta c’era una bella abitudine: quando una persona stava su di giri e prendeva il caffè al bar, invece di uno ne pagava due. Il secondo lo lasciava per il cliente successivo. Detto in altre parole, era un caffè offerto all’umanità”. Così nel suo libro il “Caffè sospeso”, De Crescenzo descrive questa geniale tradizione partenopea, il cui primo teorico ufficiale fu Totó, al fianco di Peppino, in una celebre scena del film “La banda degli onesti”. Semplice il criterio di base: chi poteva permetterselo, pagava un caffè, sommo piacere di ogni quotidianità, a un concittadino squattrinato, che affacciandosi in qualsiasi bar, poteva chiedere a gran voce “c’è un sospeso per me?” Oggi esistono forme di solidarietà più evolute ed efficaci, probabilmente ispirate a questa abitudine – in primis i banchi alimentari all’uscita dei supermercati – ma i sospesi sono quasi scomparsi. Chissà che a riportarli in auge, in quest’epoca di crisi, non venga qualche bella iniziativa dall’estero. Pochi giorni fa, tutti i giornali hanno riportato la notizia che una famosa catena di friggitorie belga incoraggia i suoi clienti a lasciare un cartoccio di patatine pagato a chi non può permetterselo. (…continua)

Una nuova ricetta dal nostro corrispondente da Teramo, il gatto che rampica:

Spaghetti di grano saragolla al ragu’ di pesce


la settimana 8 /14 Aprile

Visti i tempi di crisi, continuiamo il nostro viaggio nel mondo del riciclo…
Avete per caso ancora colombe e cioccolato avanzati da Pasqua? Ecco 3 modi golosi di riutilizzarli, suggeriti dalla nostra corrispondente Valentina !!!

Crostata al cioccolato…, Tartufini, Torta di Colomba
Inoltre, vi proponiamo un gustosissimo modo di riutilizzare i formaggi avanzati : Riso ‘mbriachello
in Menubò:

Minestrine insipide e menù penitenziali?


Minestrine insipide e menù penitenziali? Tutt’altro. Antichi monasteri e bellissimi refettori, convertiti -per restare in tema- in case di accoglienza per pellegrini, si sono trasformati in veri e propri ristoranti, di rara prelibatezza. Nell’esplosione good-food del ventesimo secolo, tra i nuovi media si sono fatti strada i religiosi, dal primo calendario di frate indovino -con consigli e ricette- a “la cucina dei Pellegrini”, fino ad arrivare al best seller di suor Germana “Quando cucinano gli angeli”. Il passo dalla libreria ai blog -“dalla terra al cielo”, vendita di prodotti tipici dei monasteri- e alla tv, è breve. Sul piccolo schermo c’è ne per ogni gusto e misura da “una nuova stagione tra i fornelli insieme a don Domenico” di sat2000 a “dimagrisci con spirito!”, la tradizione alimentazione dei monaci zen, su Arturotv, fino ad arrivare a suor Stella, ospite fissa della Clerici, su Rai1 . Quale il segreto di tanto successo? Non uno, ma tanti a partire da un’aria mistica che si respira in ogni ricetta, frutto di intrugli e alchimie nascoste che alimentano la fantasia e piatti curati nel rispetto delle tradizioni. (…continua)

Una nuova ricetta dal nostro corrispondente da Teramo, il gatto che rampica:

Gnocchetti al peperone in salsa di stracchino e zucchine

e per tutti coloro che vogliono fare una scampagnata fuori città vi proponiamo la 5° edezione de “La carciofolata


la settimana 1 /7 Aprile

ARANCIO

TORTELLI DI ZUCCA IN CREMA DI STRACCHINO, NOCE DI VITELLO CON CREMA DI CIPOLLE E CAROTE, CREMA ALL’ARANCIA

Parlando di cibo e salute al primo posto della lista della spesa, troviamo le vitamine di frutta e di vegetali arancioni, gialli e rossi. Contrastano i danni dei radicali liberi, proteggono l’apparato cardiovascolare e favoriscono l’abbronzatura. Dopo il menù verde e quello giallo, ecco un menù tutto arancione che, con note ancora invernali nei piatti, ci fa pensare al primo sole di inizio primavera. (…continua)

in Menubò:

Primavera: un invito a riscoprire le stagioni anche a tavola

E’ desiderio comune, dopo le abbuffate pasquali, depurare e alleggerire un po’ il fisico. Se dopo Natale vi avevamo sconsigliato diete drastiche e regimi alimentari troppo salutisti, oggi vi invitiamo ad approfittare dei tanti doni primaverili che la Terra ci riserva. I profumi e i colori che arrivano direttamente dai campi nei mercati di tutta Italia non vanno sprecati e, senza voler offendere la profonda conoscenza dei nostri lettori in tema di stagionalità di frutta e verdura, ci permettiamo di ricordare quali sono le principali primizie d’aprile. (…continua)

RICICLA IL TUO ATTEGGIAMENTO

“Recicle suas atitudes”, questo è lo slogan sctitto a caratteri cubitali che è stato trovato sulla spiaggia di Botafogo a Rio de Janeiro, accanto a dei pesci giganti costruiti utilizzando bottiglie di plastica di scarto, proprio durante il summit sull’ambiente Rio+20 (The United Nations Conference on Sustainable Development), che si è tenuto la scorsa estate in Brasile e a cui ha partecipato anche l’Italia. Alcuni artisti sconosciuti hanno avuto la bella idea di dialogare in maniera insolita con i partecipanti alla conferenza mondiale sull’ambiente e mentre gli stati del mondo discutevano di ambiente, di risorse rinnovabili, di ecosistema (bla, bla, bla…) loro hanno istallato su una delle spiagge più belle di Rio enormi pesci le cui squame luccicanti fatte da migliaia di bottiglie simboleggiavano la minaccia di un eccesso di consumo per il nostro ecosistema. Ogni giorno, il consumo mondiale di bottiglie di plastica raggiunge proporzioni epiche e ancora troppe vengono gettate nelle discariche, piuttosto che essere semplicemente riciclate. (…continua)

da una nostra lettrice la ricetta della Vignarola
A Roma più che le prime prataiole, le gemme sugli alberi, il sole pieno e l’aria dolce a fare primavera è la vignarola. Una ricetta semplice e antica, un omaggio alla memoria dell’umana sapienza della campagna quando – come dice il nome di questo piatto – non si sprecava neanche un fazzoletto di terra e si coltivavano ortaggi nelle strisce che separavano i filari di vite. Un trionfo di odori e di sapori, una delizia per il palato e per gli occhi perché la vignarola, con tutte le sue gradazioni del verde – giada, bambù, smeraldo, prato – sembra ispirata dalle tele del grande pittore rinascimentale Paolo Veronese che amava questo colore sopra ogni altro. Troppo come contorno, poco come secondo la vignarola è l’ideale piatto di mezzo o, come si diceva un tempo, un “tramesso” cioè una pausa tra un piatto forte e l’altro. (…continua)

Vi consigliamo inoltre di visitare il sito dell’Associazione Culturale Ricordi da…assaporare che sta promuovendo una nuova iniziativa sul cibo e la cultura (Locandina ).


la settimana 25 /31 marzo

Da oggi iniziamo un giro in tutta Italia alla ricerca di ricette regionali, rispolverando la cucina contadina raccontata dalle nonne. Per Pasqua, vi proponiamo alcune perle della tradizione abruzzese…

Due nuove ricette dal nostro corrispondente da Teramo, il gatto che rampica. Nella gastronomia tradizionale abruzzese le ricette, frutto di un mondo agricolo e pastorale sostanzialmente parco, si basano su ingredienti poveri dove regnano legumi, verdure e carboidrati. La carne era la pietanza riservata al giorno della festa, come questo piatto, che il Gatto che rampica vi propone, tipico del giorno di Pasqua: AGNELL’ CAC’ E OVE . L’altra, è il famoso ‘NDOCCA ‘NDOCCA, tipica della provincia di Teramo, che conferma il detto: “del maiale non si butta niente”. Quando i contadini macellavano il maiale, dopo aver lavorato due giorni tra la preparazione di prosciutti, lonze, salami e salcicce, festeggiavano con questo piatto tipico che riuniva tutte le parti suine meno pregiate. FIADONI di Pasqua – ricetta della nonna – da una nostra lettrice, Lorella, un’altra ricetta della tradizione abruzzese tipica di pasqua: i Fiadoni. Morbidi e gustosi ravioli al formaggio.

… e per la colazione di Pasqua MadamaRicetta vi propone i Muffin salati, una versione semplice e gustosa che rielabora la tipica pizza pasquale al formaggio

in Menubò:

Da dove vengono le uova di Pasqua?


Quest’anno la Pasqua, che cade il 31 marzo, sarà “bassa” – secondo calcoli che vedono legati luna, equinozio di primavera e prima domenica successiva al loro arrivo – e abbastanza calda, anche se probabilmente non soleggiata viste le previsioni meteo. Comunque sarà un giorno di festa nel quale riposarsi, festeggiare e stare insieme, scambiandosi oltre agli auguri anche il tradizionale dono pasquale: l’uovo di cioccolata. Esisteva fin dall’antichità l’usanza di regalare semplici uova di gallina, spesso decorate a mano. Avveniva tra i Persiani i quali così festeggiavano l’avvento della stagione primaverile, per loro inizio di un nuovo anno e di una nuova vita. Con il Cristianesimo, l’uovo divenne simbolo di rinascita e risurrezione e la sua apertura il giorno di Pasqua è una tradizione carica di significati oltre che molto diffusa. In ogni paese tale bitudine viene declinata in modo diverso. Ad esempio, in Germania le uova, dopo essere state bollite, vengono avvolte con delle foglie o con dei fiori per dar loro un colore particolare. (…continua)

Tra opera letteraria e ricettario: l’attualità del Quattrova a 80 anni dalla sua uscita


Quattro uova, quattro uova, cosa prepariamo con quattro uova? Un ciambellone particolarmente ricco, una frittatina ai carciofi che faccia bella mostra di sé sulla tavola della colazione di Pasqua, delle fettuccine per celebrare quei bei porcini che ci hanno regalato… Alle versatili proprietà e alle mille virtù di questo ingrediente è dedicata una piccola gemma editoriale uscita in Italia nel 1931 con il curioso titolo La cucina elegante ovvero il Quattrova illustrato. Al posto dell’autore compaiono delle iniziali, E.V., che cinque anni più tardi, quando uscirà Il Quattrova raddoppiato, si scioglieranno in un nome, Emma Vanzetti, peraltro ignoto nel mondo della letteratura gastronomica e sulla cui reale esistenza sarà forse lecito al lettore nutrire qualche dubbio. A sostegno di questa operazione si schierò un nutrito plotone di nomi illustri, a cominciare da Piero Gadda Conti (cugino dell’autore del Pasticciaccio), che allestì per il volumetto una prefazione che si apre con la combattiva dichiarazione: «Mangiare è una cosa seria. (…continua)


la settimana 18/24 marzo

Piccolo Prezzo



La crisi imperversa e mettere insieme il pranzo con la cena sta diventando una vera e propria sfida per molte famiglie. Per questo torniamo a proporvi un menù a 20 euro per 4 persone, facile e veloce da preparare:
PASTA IN CREMA DI ZUCCA, INSALATA COTTA CON CROCCHÈ DI MERLUZZO, BUDINO DI PERE E RICOTTA

in Menubò:

Milano “da mangiare” batte Roma 10 a 0


Si sa, tra romani e milanesi, a pelle, non c’è un grande feeling. Luoghi comuni e plateali, innegabili differenze – dall’accento allo stile di vita – alimentano una storica competizione. Come sempre però, quando si guarda da vicino a ciò che solitamente si è osservato con diffidenza dall’alto al basso (o viceversa), la prospettiva cambia. Da romana doc che ha la fortuna di avere dei cari amici “lassù”, posso dire che non solo Milano è una città bella, accogliente e piena di sorprese, ma che, almeno a tavola, batte la capitale dieci a zero. E per sostenere questa tesi che “quaggiù” ha suscitato grande scalpore, vi cito quattro posti, molto carini, dove per circa 30 euro a persona, ho mangiato davvero bene, al riparo dalle sòle che aihmè sempre più spesso ti rifilano all’ombra del Cupolone. (…continua)


la settimana 10/17 marzo

in Menubò:

La cuoca (appassionata e coraggiosa) del Presidente


Non poteva mancare su Madama Ricetta, una recensione de “La cuoca del Presidente”, elegante commedia francese – uscita venerdì scorso in Italia – che racconta la storia rivisitata di Danièle Delpeuch, chef personale di Mitterand tra l”88 e il ’90. Il film, che dal punto di vista della trama non sviluppa appieno gli spunti di una vicenda originale e intrigante, risulta piacevole e ben congegnato sotto molteplici altri punti di vista. Catherine Frot, l’attrice che interpreta il personaggio di Daniéle (Hortense Laborie), è perfetta nel ruolo di donna combattiva e appassionata, senza fronzoli come la sua cucina. Catapultata da un giorno all’altro negli ambienti austeri dell’Eliseo, impara presto a tener testa alle invidie dello chef ufficiale e del suo staff (tutto maschile, naturalmente), alle inutili complicazioni di un cerimoniale ingessato, ai medici di Mitterand che mettono bocca su ogni pietanza dei suoi menu. (…continua)

OSSESSIONE ALIMENTARE

Tra amici e parenti, oggi abbiamo tutti un maniaco del “mangiar sano e puro”. Nel millennio dell’apparire l’ossessione della cura del copro, tra beauty farm e personal trainer, si è impossessata, già da tempo anche degli scaffali del supermercato dove regnano sovrani i cibi light e i prodotti biologici. Questa ricerca di cibi leggeri e non contaminati, sta diventando per alcuni una vera e propria ossessione tanto da esser catalogata come malattia: l’Ortoressia. Questa patologia è stata individuata, per la prima volta, dal dr. Steven Bratman, che in un articolo comparso in una rivista di yoga, nel 1997, ne descriveva i sintomi: “un disordine alimentare che, al pari di anoressia e bulimia, provoca a lungo termine gravi conseguenze sull’organismo”. L’ortoressia diffusa maggiormente tra le persone di buon livello culturale, nasce da un buon intento, l’amore verso se stessi e verso gli alimenti più sani, e proprio per questo il suo degenerare in malattia, è più difficile da individuare. Nel 2013 la British Dietetic Association ha lanciato l’allarme sul dilagare di questa nuova patologia ormai comune a tante persone e che ha già provocato qualche vittima. (…continua)

IL GOVERNO CHE VOGLIAMO

Estenuante sostenitrice della buona tavola e della buona terra, MadamaRicetta vi invita a sostenere l’appello del fondatore di Slow Food e Terra Madre, Carlo Petrini, e dell’imprenditore della ristorazione di qualità della catena Eataly Oscar Farinetti. Due personalità che abbiamo sempre elogiato per il loro impegno nel promuovere e sostenere il made in italy nell’agroalimentare. A proporlo con loro ci sono altri illustri italiani, che vogliono bene al nostro Paese, don Luigi Ciotti e don Andrea Gallo, Jovanotti, Saviano e Benigni. L’appello chiede ai «rappresentanti eletti in Parlamento, ai loro leader e ai loro portavoce, di impegnarsi fino allo stremo per riuscire a dare una fisionomia politica, dunque un governo di alto profilo». Il motto di Slow Food: “buono, pulito e giusto” calza a pennello per il nuovo Governo che vogliamo!

Una nuova ricetta della nostra corrispondente Valentina :

QUADROTTI DI MAIS ALLE CREME


la settimana 3/9 marzo

PAUL KLEE TRA PITTURA E VITA DOMESTICA. Il colore anche nei piatti dei piu’ piccini.

TAGLIATELLE AL CACAO CON SUGO ALLA CANNELLA, CRIC CROC DI POLLO, ARANCINI DOLCI
Oggi vogliamo entrare in punta di piedi nella stanza dei bambini. Tra giochi sparsi ovunque e tanti disegni appesi al muro, tutto ci parla di loro e del loro mondo incantato popolato da fate e streghe e poi una coloratissima tenda che cela una finestra aperta sul mondo, un mondo che prima o poi loro popoleranno da uomini e donne. E allora speriamo di averli voluti bene nella maniera giusta, né troppo forte da farli soffocare né troppo piano da non farglielo sentire, speriamo di non aver troppo deturpato quel mondo che da loro abbiamo preso in prestito e speriamo infine che sempre portino nei loro ricordi, l’idea di casa, il valore della tavola, il suo magico girotondo di sapori e poi non importa se a preparare è stata mamma o papà!
Paul Klee (1879-1940) fu un ingegnoso e moderno artista che si avvalse di un’ampia gamma di stili che gli permisero di creare delicate opere che saturò di elementi onirici, tracce di musica e poesia e di un’arte primitiva frutto di una fusione stilistica a cui si affiancavano richiami al surrealismo, al cubismo e all’arte dei bambini. E sempre viste con gli occhi di bambino sembrano alcune delle sue opere , dominate da sagome fantastiche che ricordano le scatole di costruzione con cui giocavano i piccoli. Paul Klee nel 1906 sposò Lily Stumpf e si stabilirono a Schwabing dove condussero una vita dignitosa, lei affermata pianista dava lezioni di piano mentre lui si occupava principalmente di accudire ed educare il figlio Felix, anche durante una breve ma grave malattia che colpì il bimbo. Con questa spartizione di compiti i Klee si trovarono al di fuori delle convenzioni borghesi del tempo. Di fatto nei primi anni la sua vita artistica procedette molto lentamente, l’attività di uomo di casa gli sottrasse tempo e forza e nel momento in cui sua moglie decise di dedicare più tempo alle lezioni di musica, egli si ribellò. (…continua)


la settimana 24 febbraio/ 2 marzo

BIETA

CRESPELLE DI MAIS ALLE BIETOLE, COAST TO COAST, POLPETTINE VERDI, DESSERT SEMPLICE AL CAFFÈ
Questa verdura comunemente conosciuta come bieta ma anche bietola, è una coltura molto diffusa nei litorali sabbiosi del Mediterraneo. In Italia si trova abbondantemente in tutti i banchi a prezzi modici. E’ ingiustamente odiata perché, a giudizio di alcuni, ha poco sapore. E soprattutto, viene percepita come un incubo perché associata molto spesso alla dieta. Invece, proprio per questa sua caratteristica, sapore delicato e poco deciso, è ottima per preparare moltissimi piatti, e tutti sfiziosi, come sformati e frittelle. Oltre ad essere ottima lessata o cotta al vapore, è indispensabile nelle minestre e minestroni. La bietola, oltre alle proprietà rimineralizzanti, garantisce un buon apporto di vitamina A, di vitamina C e di magnesio, ferro e potassio. Inoltre secondo l’ultimo Rapporto Eurispes, sembra che nel nostro Paese 5 milioni di persone hanno scelto di diventare vegetariani. Tanti i motivi di questa scelta dal rispetto degli animali ai benefici per la salute: cuore più sano, pressione e peso sotto controllo, meno diabete e rischio più basso di sviluppare tumori. Insomma se non vi ho convinto con le chiacchiere ecco uno sfizioso menù dal titolo: BIETA …leggi tutto

Ultimo caffè in Senato

Tra poche ore imballeremo anche lei, la tanto vituperata macchinetta del caffè, quella che “non lo fa buono come al bar”, ma in fondo in questi cinque anni ci è venuta spesso in soccorso: tutte le volte che non avevamo voglia o tempo di uscire dal “Palazzo” e di fare incontri faticosi se non sgradevoli; tutte le volte che desideravamo solo una pausa intima, due chiacchiere con una faccia davvero amica, qualcuno che ci ascoltasse, o ci distraesse. Una funzione essenziale dunque, la sua, nelle noste vite di semplici collaboratori parlamentari, o portaborse che dir si voglia. E ieri ha fatto il suo ultimo caffè in Senato. Tra le innumerevoli conseguenze del cambio di legislatura, infatti, rientra anche questa, per quanto piccola e insignificante che sia: lo stravolgimento della nostra quotidianità, la fine di consuetudini che abbiamo costruito e vissuto con grande piacere. L’atmosfera che ha accompagnato l’ultimo caffè, il giorno dopo le elezioni, non era allegra. …continua

Gravidanza e allattamento: basta leggende e tabù sull’alimentazione!

Incinte due su tre. Sono i numeri della nostra Madama Ricetta che negli ultimi mesi ha visto crescere a dismisura il volume medio delle pance in redazione e quest’estate attaccherà in home page due fiocchi di colore ancora ignoto. Niente paura per gli affezionati: la maternità non fermerà il nostro progetto di vita e di tavola! Intanto però pazientate, oggi vi tocca una piccola riflessione sul rapporto cibo/gravidanza e cibo/ allattamento. Quante leggende circolano in proposito, quanti falsi miti, informazioni sballate e tabù affollano le peggiori pagine (telematiche e non) della letteratura sul tema. Stupidaggini che alimentano un vero e proprio terrorismo psicologico e che suonano tutte come diktat assoluti: proibito il caffè, bandito il thè, vietato l’alcol, a morte ogni tipo di prosciutto mentre la pancia cresce; depennati dalla lista della spesa cavoli, aglio, pompelmo, fragole, cioccolata, e chi più ne ha più ne metta durante l’allattamento. …continua

Intervista alla dottoressa Maria Grazia Pellegrini, capo-ostetrica del Fate Bene Fratelli di Roma


Partorire al Fate Bene Fratelli, è una garanzia a Roma. Ma non sempre ci si riesce: il numero delle future mamme che bussano alla porta dell’antico ospedale sull’isola Tiberina, è di gran lunga superiore al numero dei posti disponibili. E così molte vengono dirottate in altre strutture. Là, nei corridoi di ostetricia e ginecologia, frenesia e apparente caos regnano sovrani e il via vai dalle sale parto è ininterrotto, ma chi sapientemente tiene le fila del reparto, fa miracolosamente in modo che a fine giornata tutto quadri. Tra questi, la dottoressa Maria Grazia Pellegrini, capo-ostetrica del Fate Bene Fratelli, una donna appassionata e gentile che, nonostante le enormi responsabilità e i tanti impegni, trova sempre il tempo per un sorriso accogliente e un consiglio utile. A lei abbiamo chiesto un parere sull’alimentazione durante la gravidanza e l’allattamento… (…continua)


la settimana 17/23 febbraio

Un sano e giusto rapporto con il voto

Ecco pronta la ricetta per un voto sano e giusto. Sano e giusto come deve essere il rapporto con il cibo, filo conduttore del nostro blog. E che c’azzecca il cibo con il voto? –direte-. Non voglio farvi un discorso retorico sull’importanza e la bellezza della democrazia. Non importa per chi votate e se andate perché siete arrabbiati, se è un voto contro o un voto a favore, purché andiate. E allora ecco la nostra Madama Ricetta: per vivere occorre mangiare, e in casi estremi, anche se il cibo fa schifo ci turiamo il naso e mangiamo: l’alimentazione non si può trascurare. Così è per la democrazia, senza è difficile vivere, e se anche la rappresentanza non ci convince ci turiamo il naso -per ricordare Indro Montanelli- e votiamo il meno peggio, c’è sempre. Per avere un buon prodotto a tavola occorre cercarlo da rivenditori affidabili. Così è per i politici, teniamoci informati su chi sono e cosa hanno fatto. La marca pubblicizzata non è una garanzia, non lasciamoci ingannare, è sempre meglio leggere l’etichetta e controllare ciò che c’è dentro gli alimenti. Cos’ì è per il voto: approfondiamo le nostre conoscenze, guardiamo i contenuti e i programmi dei partiti. leggi tutto

La parmigiana

La parmigiana di melanzane è un piatto tipicamente estivo ma è perfetto per ogni occasione, un ottimo piatto unico, ma si può servire calda come secondo e fredda come antipasto. Questo piatto che io definirei patrimonio dell’umanità, è famoso in tutto il mondo, ha migliaia di varianti e per elencarle, come per la sua storia, non basterebbe un trattato. Nonostante sostengo la teoria che per la parmigiana ci vogliono le melanzane fritte, voglio offrirvi una variante, o meglio un trucco. Dedicata ai salutisti che aborriscono il fritto, a coloro che hanno poco tempo e a chi odia l’odore delle fritture che immancabilmente resta in giro due giorni per casa. …ecco la ricetta

leggi anche la storia della parmigiana

C’è un cavallo in giro per l’Europa?

Un cavallo clandestino si aggira dentro gli scaffali dei nostri supermercati. E’ finito dentro i nostri ravioli, lasagne e hamburgher, a loro insaputa, come spesso succede in Italia. Le grandi aziende fornitrici, infatti sembra non si siano accorte che il manzo era stato sostituito dal cavallo, che fatta eccezione per quello da corsa, è di gran lunga più economico. Al dilagare dello scandalo, la Nestlè e la Buitoni stanno ritirando dagli scaffali italiani e spagnoli ravioli e tortellini di manzo. Ci chiediamo com’è potuto succedere e cos’altro si può insinuare dentro i nostri prodotti alimentari senza che nessuno se ne accorga. … continua

Borg chiede controlli e test

La bozza di misure della Commissione per testare i prodotti trasformati di carne per il DNA equino e portare avanti i controlli sui residui di phenylbutazone – una trattamento medico usato per i cavalli – nella carne macellata di equino inclusa quella importata, è stata presentata ieri all’incontro informale dei Ministri dell’Agricoltura colpiti dalle recenti controversie sulla carne equina. Queste misure – che rimangono raccomandazioni – saranno cofinanziate (50%) dalla Commissione e saranno portate al voto al Comitato Permanente del 15 febbraio. Parlando ai giornalisti, il Commissario Borg ha affermato che i risultati di questo “intensivo piano di monitoraggio” da condurre per un periodo di 30 giorni (marzo 1-30) – in tutti gli SM indipendentemente dal fatto che ci siano o meno indagini in corso – saranno pubblicati il 15 aprile. … continua


la settimana 11/16 febbraio

il menù di San Valentino

CUORI ROSA, RISO FRIZZANTE, ORATE DELICATE, CIOCCOLATO PICCANTE AL CUCCHIAIO

Per San Valentino vi offriamo alcune ricette semplici, che vi regaleranno la soddisfazione di realizzare con le vostre mani e in poco tempo una cena romantica e stuzzicante. Leggera ed elegante, la cena si apre al tema degli innamorati con dei cuoricini di salmone, seguita da un risotto sfizioso e un’orata delicatissima. Un dolce molto particolare che si abbina perfettamente al menù di pesce aprirà al piccante in previsione di un bollente dopocena.

Il cappuccino di Buenos Aires

Fare quattordici ore e mezzo di volo transoceanico, scendere acciaccati (e quasi sconfitti) dalle poltrone del velivolo, mettere i piedi in terra e chiedere un cappuccino: che senso ha arrivare fino a Buenos Aires e pretendere quello che qualsiasi bar italiano offre in qualità notoriamente ineguagliabile? Eppure, fidatevi, l’esperienza merita. Solitamente servito in eleganti bicchieri lunghi e trasparenti, più o meno sinuosi, forniti di manico, il cappuccino di Baires è un mix di ingredienti, quasi un cocktail: caffè (più lungo all’americana che espresso all’italica maniera), cacao, zucchero, cannella e tanti ciuffetti di saporitissima panna. Il prezzo (variabile, come in tutte le grandi città del mondo) include anche un piccolo bicchiere d’acqua (rigorosamente frizzante; a volte affiancato da un bicchierino di succo d’arancia) e dei dolcetti. Biscottini al cocco, allo zucchero nero, alle spezie, barchette di pasta frolla, graziosissimi amaretti in formato mignon. Come noto, bar e caffè occupano un posto speciale nella quotidianità e nella cultura di Buenos Aires. …continua

 

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il compleano del nonno

 antipastoLa scorsa settimana abbiamo festeggiato gli 80anni del nonno.

pomodorini con mousse di tonno e capperi; morbidini con broccoletti e cotto di Verona; bruschette con formaggio e spianata romana; rustici con wurstel e ketchup

primo.secondo

risotto con carciofi e pancetta; olive all’ascolana; fritto di zucchine e patate; cotolettine di vitella; freselle pomodori e origano;

dolci e frutta

mille foglie con fragole e pesche; torta al cioccolato senza glutine; tagliata di frutta

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Vademecum per la biodiversità quotidiana

vademecum per la biodiversitàCon Altreconomia Chiara Spadaro ha pubblicato il libro «Vademecum per la biodiversità quotidiana» (Altreconomia, 2013), dove vi spiega come coltivare la biodiversità, dalla terra alla tavola. Tutti possiamo essere custodi della “diversità” di semi e piante, sul nostro balcone o sul davanzale o nell’orto. Ma anche nella nostra cucina, attraverso le scelte alimentari quotidiane. ecco in sintesi le proposte di Chiara:

1. Contare, ovvero: accorciare le distanze Quanti passi, pedalate, spinte sull’acceleratore, onde o nuvole ci separano dal campo dove è stato coltivato quel che troviamo nel piatto? Preferiamo le cucine che accorciano queste distanze, scegliendo prodotti locali e da filiera corta. Non c’è solo da guadagnarci in freschezza e qualità dei prodotti; anche l’ambiente ringrazia se investiamo nel “capitale delle relazioni” instaurando uno scambio diretto con i produttori del territorio.

2. Conoscere, ovvero: piccolo è bello Valorizziamo i piccoli produttori che praticano un’agricoltura naturale. Di quanti ettari è l’azienda dalla quale prendiamo gli ortaggi? Quante arnie custodisce l’apicoltore che ci fornisce il miele? Quante mucche alleva il casaro dei nostri formaggi? La salvaguardia della biodiversità è nelle mani di chi pratica un’agricoltura minuta, facendosi custode dei saperi ancestrali della terra.

3. Preservare, ovvero: scegliere un’agricoltura naturale Lavoriamo con i produttori che coltivano la terra con rispetto, senza fare uso di concimi e diserbanti chimici. Preferiamo le aziende agricole biologiche e biodinamiche del territorio e tutti quegli agricoltori, allevatori e trasformatori che, pur non essendo certificati, hanno scelto di praticare forme di agricoltura naturale. E non solo: valorizziamo i produttori che salvaguardano la biodiversità, ad esempio scegliendo di mantenere a bosco una parte dell’azienda.

4. Scegliere, ovvero: elogio della scelta vegetariana e vegana Ci limitiamo a un solo dato: una dieta basata su cibi animali consuma da 5 a 10 volte l’acqua di una dieta vegetariana e – secondo il centro internazionale di ricerca Nutrition ecology (www.nutritionecology. org) – ha un impatto ambientale 10 volte più pesante. Per riflettere attorno a quel che mangeremo domani rimandiamo agli utili scritti di Marinella Correggia, che dedica un intero capitolo di “Cucinare in pace” (Altreconomia 2013) alla scelta di “non mangiar carni” e al “mana pisikuy”…- “che ci sia cibo a sufficienza per tutti”, in lingua quechua. Oggi meno del 5% della popolazione italiana è vegetariana (l’1% è vegano, fonte Eurispes).

5. Preparare, ovvero: della trasformazione dei prodotti Lavoriamo le materie prime – di stagione, fresche e integrali: al bando i surgelati e gli ingredienti troppo raffinati – con tecniche semplici. Cottura al vapore, stufata, con poca acqua, a fuoco lento e al “coperto” (usando i coperchi si risparmia fino al 30% di energia). O meglio ancora (per la salute e l’ambiente): senza cottura.

6. Ricordare, ovvero: memorie da recuperare e condividere A proposito della trasformazione dei prodotti in cucina, aggiungiamo l’aspetto della memoria: recuperiamo le ricette della tradizione, osserviamo le nonne ai fornelli e tramandiamo le ricette. Condividerle di generazione in generazione, scambiandosi racconti che mantengono vive le memorie di un tempo, è un’occasione unica di socialità culinaria e tutela della biodiversità alimentare.

7. Pagare, ovvero: diritto a un lavoro dignitoso e alla trasparenza Il lavoro della terra dev’essere riconosciuto con una retribuzione equa e dignitosa. Non consumiamo, né acquistiamo materie prime ottenute con lo sfruttamento dei lavoratori (oltre che della terra). Noi commensali, inoltre, potremmo rivendicare un menù “a prezzo trasparente”: come per i prodotti del commercio equo, chiedere che siano indicate in modo trasparente le diverse voci che compongono il prezzo finale di un prodotto (o un menù), guardando uno dopo l’altro a tutti i passaggi della filiera alimentare.

8. Arredare, ovvero: per un’architettura biodiversa Per fare un tavolo ci vuole un fiore. Meglio se il legno è di recupero: cassette dell’ortofrutta che si trasformano in mensole, panche e tavole ottenute da pallet riciclati, vecchie credenze che scoprono nuovi usi. Anche l’arredamento della cucina può guardare alla biodiversità: scegliamo materiali semplici e naturali, tinti con colori vegetali, e oggetti usati che possiamo reinventare con l’upcycling.

9. Recuperare, ovvero: viva il riciclaggio selvaggio Praticare la raccolta differenziata in cucina è un dovere, ma possiamo fare di più: ad esempio sperimentare ricette che prevedono l’uso di parti che è abitudine scartare, come foglie, gambi, baccelli e scorze. Anche i materiali usati in un ristorante possono essere vocati a un basso impatto ambientale. Un paio di idee da copiare: al Barco – il bar della cooperativa Insieme, che da oltre 30 anni si occupa di riciclo e riuso a Vicenza (www.albarco.it) – ritagli di vecchi giornali, incollati e plastificati sono diventati delle tovagliette riutilizzabili; da Sbarbacipolla, biosteria a Colle Val d’Elsa (Si, www.biosteriasbarbacipolla. it), il menù (che cambia quasi quotidianamente proprio per assecondare la stagionalità e la proposta degli orti dei fornitori) è scritto su una lavagna d’ardesia, da cancellare e riscrivere senza alcun impatto sull’ambiente.

10. Leggere, ovvero: l’informazione nel piatto Molti ristoranti eco e bio sono anche dei presidi d’informazione: approfittiamone. Volantini e racconti sui produttori che forniscono le materie prime; materiali dedicati al mondo dei Gas e dell’economia solidale; riviste e libri in tema. Ma anche (soprattutto a livello do100 mestico) etichette, sigle e codici impressi sui cibi. Impariamo a decifrarli. Altri oggetti è bene che siano completamente “no logo”. Un esempio su tutti, la brocca con l’acqua del rubinetto (cerchiamo il logo di Imbrocchiamola: la lista dei locali che aderiscono è sul sito della campagna, www.imbrocchiamola.org).

11. Giocare, ovvero: per una cucina a misura di bambino Coinvolgiamo i più piccoli in cucina, sperimentando con loro ricette semplici e divertenti, impasti, forme e colori. E ritagliamo degli spazi a misura di bambino anche negli agriturismi e nelle osterie. A Ca’ dell’Agata – ecoagriturismo a Zugliano (Vi) -, accanto alla stufa, c’è un banchino con dei giochi di legno e una lavagna con i gessetti colorati.

12. Collaborare, ovvero: comunità culinarie crescono Sperimentiamo cucine di comunità, collaborando con altre realtà del territorio fino a creare una vera e propria rete: Gruppi d’acquisto solidale, cuochi, ortolani, allevatori, panificatori, artigiani, associazioni e botteghe del commercio equo e solidale. Insieme si possono realizzare delle serate a tema, cene biodiverse, raccolti collettivi, laboratori di autoproduzione e corsi di cucina. Mettendosi in rete, c’è sempre più gusto

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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