La religione a tavola: a Roma quattro incontri sul rapporto tra cibo e fede


Guardare nel piatto altrui – comportamento severamente ammonito fino a un paio di generazioni fa – la dice lunga su stile di vita, abitudini e gusti del commensale. E non solo: può rivelare molto anche sul credo religioso dei singoli individui o di una collettività. Le psicologhe Grazia Polimeni e Stefania Traina, esplorano questo territorio proponendo, dal 20 novembre al 5 febbraio,  a Roma, un percorso di quattro incontri su cibo e religione (cibo e buddismo, cibo e cristianesimo, cibo e islamismo ed cibo ed ebraismo). “L’alimentazione – si legge nel loro progetto – definisce la nostra identità personale, culturale, etnica e religiosa”. E ancora: “Trasformare il cibo in simbolo del sacro, diventa il criterio per leggere nel visibile i segni dell’ineffabile e del divino “. Sicuramente in un continente laico e materialista come il nostro, è difficile cogliere la portata di questa verità. Tutti sanno che la celebrazione dell’Eucaristia, ossia la trasformazione del pane e del vino in corpo e sangue di Dio è un momento fondante del Cristianesimo, ma la maggior parte ne fa esperienza solo occasionale – funerali, matrimoni, battesimi…- e senza alcuna partecipazione emotiva. Quanto ai precetti previsti dalle Scritture – il digiuno del venerdì, l’astinenza quaresimale dalla carne – è sempre più raro trovare qualcuno che li rispetti e quei pochi che lo fanno tendono a tenerlo per sè, temendo di essere bollati come bigotti o antiquati. In altre parti del mondo o in altre culture, è molto differente. Le regole religiose  in tema di alimentazione sono numerose e ancora largamente rispettate. Dal divieto di consumare maiale e bevande alcoliche degli islamici, alla cucina kosher  degli ebrei, dal digiuno del Ramadan alla scelta vegetariana dei monaci buddisti, la religione spesso occupa a tavola un posto d’onore. E dietro ogni regola, come sempre, c’è una spiegazione non solo di natura spirituale, ma andando indietro nel tempo, anche di natura pratica e organizzativa. Da qui l’idea di promuove un ciclo di incontri che indaghi lo stretto rapporto tra spirito e gola, offrendo di volta in volta ai partecipanti l’occasione non solo di ascoltare dei seminari sul tema, ma anche di degustare differenti cucine. Prevista infatti la presenza di cuochi “specializzati” che oltre a preparare piatti esemplari, riveleranno ai partecipanti i “segreti spirituali” delle loro ricette.
Per info: 338 5407534; 3397503141
Silvia Gusmano

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