Ora tocca a noi!

Dopo gli articoli delle scorse settimane sull’importanza dei prodotti bio (leggi l’articolo), sulla Proposition 37 -il referendum che si terrà in California sull’obbligo di dichiarare nelle etichette dei prodotti, l’eventuale presenza di ogm (leggi l’articolo)-, e dopo i servizi di Striscia la Notizia sui vini contraffatti e le migliaia di prodotti spacciati per made in Italy, questa settimana tocca a noi. In Senato, finalmente, sarà approvata una legge che prevede l’obbligo di riportare nell’etichettatura l’indicazione del luogo di origine o di provenienza e l’eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) in qualunque fase della catena alimentare.
E’ una cosa molto importante perché, oltre ad informare il consumatore,  darà maggior tutela ai prodotti italiani. A fronte di una globalizzazione del mercato agroalimentare che impone standard di competitività elevati, nasce l’esigenza di salvaguardare e potenziare il nostro patrimonio di valori e tradizioni, di cultura e qualità. Per questo l’obbligo dell’etichettatura d’origine dei prodotti alimentari garantisce, trasparenza e sicurezza al consumatore e costituisce un  freno al dilagare della contraffazione in Italia e all’estero. Un fenomeno che riguarda i due terzi dei prodotti, acquistati all’estero e spacciati per made in Italy. Con questa nuova norma si intende far leva sulle peculiarità originali delle produzioni agroalimentari del nostro Paese, esaltando i tratti della tipicità, della genuinità, del legame inscindibile col territorio anche al fine di contrastare il dilagare delle pratiche commerciali sleali nella presentazione degli alimenti.
Un passo in avanti verso le proposte che da tempo vengono avanzate da Petrini di slowfood e Farinetti di eataly, una produzione italiana tutta all’insegna del biologico, migliore nel gusto e nella qualità, che aumenti il nostro export dei prodotti alimentari! Mady in Italy: garanzia di un prodotto di eccellenza.
Ivana Santomo

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