I tesori romagnoli della trattoria “Camìci”: cappelletti in brodo e “fiamminghe” di tagliatelle
Per molte famiglie che vivono al confine tra Marche e Romagna, nelle province di Pesaro e Rimini e nella Repubblica di San Marino – famiglie decisamente abituate a mangiar come si deve – il non plus ultra della buona cucina è Ca’micci. Vero nome di questa trattoria, dove per avere un tavolo bisogna prenotare giorni prima, è “I cacciatori”, ma tutti la identificano con la minuscola frazione di Sassofeltrio che la ospita, da pronunciarsi rigorosamente con una “c”: ‘Camìci’. È qui che i buongustai della zona e pochi fortunati turisti onorano le feste comandate, le grandi occasioni di famiglia e una tradizione culinaria che ci ha reso famosi nel mondo. La pasta fatta in casa, infatti, è il fiore all’occhiello del posto. Ancor prima di prendere le ordinazioni, gli avventori vengono deliziati con un piatto di fumanti cappelleti in brodo e poco dopo la scelta – mai lunghe le attese nonostante gli oltre 200 posti a sedere – vengono messi in mezzo alla tavola mitici vassoi (o ‘fiamminghe’ per usare il termine locale) di tagliatelle al ragù o ai funghi porcini, mezze lune ripiene in salsa di tartufo o ravioli alla zucca. Le artefici di tanta grazia sono la signora Norina – che oltre 40 anni fa ha aperto la trattoria con il marito – e altre tre donne. A loro spetta il compito di preparare, stendere e tagliare la pasta tutti i giorni dalle 15 alle 22. Con risultati mai ragiunti altrove. Dei secondi invece, è responsabile il figlio di Norina, Daniele – oggi anima e cuore di Camici – che offre la doppia scelta di carne rossa o bianca. Quest’ultima – allevata dai ristoratori stessi – va oridnata almeno il giorno prima. E ha un sapore sublime che induce a pensare che anche polli e conigli vengano cresciuti a tagliatelle. Non da meno i contorni – soprattutto le verdure grigliate – e i dolci (da non perdere la ciambella alla crema con le amarene). Più che onesti i prezzi e degna la conclusione del pasto, soprattutto ad ora di pranzo: da Camici si gode una splendida vista del monte Titano e delle tre Torri della Repubblica di San Marino, un gioiello tutto da scoprire.
Silvia Gusmano
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