bio ci ama

“Bio ci Ama”

Già la scorsa settimana, non mi erano sfuggiti, nelle rubriche di scienza e alimentazione, diversi articoli sui cibi biologici, dal titolo “più buono, ma non più nutriente” o “cibo biologico bocciato a metà”. A seguito di uno studio, sui cibi con etichetta bio, l’Università di Stanford era giunta a questa conclusione: nessuna differenza rispetto ai prodotti convenzionali.
Nel fine settimana alcuni quotidiani sono tornati un’altra volta a scoraggiare i consumatori del BIO: stesso argomento e stessi titoli.
E allora no, non ci sto! E’ vero, una carota è una carota. Una carota ha 20 calorie, una carota bio ha 20 calorie. Nessuna vitamina in più, né maggiori concentrazioni di proteine, ma un rischio di contaminazione con i pesticidi ridotto del 30% e una maggiore concentrazione di antiossidanti, vi pare niente?
Per non parlare delle carni (delle uova abbiamo parlato alcune settimane fa), la concentrazione degli animali e il regime alimentare forzato aumentano lo stress, le malattie e la pericolosità microbica e la diffusione di infezioni batteriche, ricordate ” la mucca pazza”, ” il pollo alla diossina” “l’influenza suina”.
In tempi di ristrettezze economiche, consumare bio è più lusso, ma consumare nel rispetto etico, ambientalista, salutistico non ha prezzo. Nel sapore innanzitutto e non solo.
Non scoraggiamo i consumatori del biologico, cari organi d’informazione, convinciamoli invece che consumare nel rispetto del nostro pianeta e dei loro abitanti (mucche e maiali compresi) e sinonimo di civiltà. In Italia dal 2001 la superficie utilizzata per le coltivazioni biologiche è diminuita. Nonostante questo i consumi degli italiani sono aumentati, e allora denunciamo le frodi alimentari, che aumentano sempre più e facciamo campagne per favorire i controlli. Lanciamo questa sfida del “made in italy” prodotto esclusivamente bio. Oltre a migliorare il cibo sulle nostre tavole nel rispetto dell’ambiente e degli animali, favorirà le esportazione dei nostri prodotti.
E poi pensare che le mucche siano tutte come quella di heidi, non ci fa stare già meglio?
Ivana

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