carciofi

Carciofi alla Giudìa

Per un ottimo piatto di carciofi alla giudia occorre usare le mammole un carciofo romano, morbido e privo di spine. I carciofi alla giudia generalmente si friggono due volte: la prima per ammorbidirli e la seconda per renderli croccanti.

Ingredienti (per due persone)
4 carciofi romani
1limone, sale, olio

Pulire i carciofi, eliminando le foglie esterne e tagliarli con un coltellino girando intorno al carciofo, tagliando le foglie, in modo da creare una sorta di spirale intorno alla sommità del carciofo, infine sbucciare il gambo con l’aiuto di un pelapatate. Tuffarli in acqua acidulata con succo di limone, in modo da evitare che si anneriscano. Dopo mezz’ora scolarli e asciugarli. Scaldare in un tegame dell’olio senza che sia bollente e mettere i 4 carciofi insieme e lasciar cuocere 15 minuti. Metterli a testa in giù su fogli di carta assorbente e schiacciare la sommità del carciofo in modo che si apra come una rosa allargata; rimettere sul fuoco la padella e iniziare a friggervi  i carciofi cuocendoli uno ad uno, finché non avranno formato la crosticina dorata. Una volta cotti, infine, metteteli in un piatto con della carta assorbente, salateli e serviteli ancora caldi, si possono spolverizzare, a seconda dei gusti con prezzemolo, pepe o origano, o spruzzati con  pochissima acqua in questo modo risulteranno ancora più croccanti. (leggi “Carciofi alla Giudìa e il Ghetto di Roma”)
MadamaRicetta

Print

Carciofi alla Giudìa e il Ghetto di Roma

Bellissimi da vedere, buonissimi da mangiare! Bellissimi perché alla vista assomigliano a enormi fiori aperti, rose dalle foglie croccanti, buonissimi perché il fritto è sempre buono! 
Si chiamo così perché giudia in dialetto romano significa alla maniera giudaica. Il carciofo intero fritto, più che appartenente alla cucina ebraica in generale, per noi romani è un piatto tipico del ghetto. Il Ghetto ebraico di Roma è tra i più antichi del mondo, fu istituito nel lontano 1555 quando Paolo IV, rinchiuse con l’edificazione di un muro, che va dal rione Sant’angelo al teatro Marcello la comunità ebraica. Demolito il muro il ghetto è rimasto tra i quartieri romani più antichi ed affascinanti, tra bellissimi resti come il portico d’Ottavia e la splendida Sinagoga, si snodano viuzze piene di negozietti, locali e ristoranti famosi nel mondo. Un luogo intensamente scenografico che ha fatto da cornice a indimenticabili film, tra i più recenti “La finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek, dove il co-protagonista, l’anziano pasticciere ebreo Davide Veroli, tormentato dai ricordi, regala eterei momenti di dolcezza. (leggi la ricetta)
Ivana

Print

VIGNAROLA


ingredienti per 4 persone
3 carciofi
4 cipollotti
300 gr di fave sgranate
300 gr di piselli sgranati
una lattuga
dado, sale, un peperoncino, basilico e menta

Pulire e tagliare i cipollotti finemente e rosolarli  in padella con l’olio ed il peperoncino. Pulire e tagliare i carciofi ed unirli ai cipollotti. Dopo 6/7 minuti aggiungere le fave sgranate, i piselli, la lattuga a striscioline, il sale e coprire con un po’ di brodo (acqua calda e dado). Cuocere per circa 20 minuti. Quando è pronta aggiungere il basilico tritato e la menta.
MadamaRicetta

Print

Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

Iscriviti alla Newsletter

Siti Amici

gli articoli più letti

Uova virtuose e cervelli di gallina

Da Artusi a Parodi

Se la formica fa chic

Donne di latte vestite

Cacio e Vino


seguici anche su facebook!

i più visitati in piatti e pennelli

Pasteggiar sotto gli ombrelli di Renoire

Il cubismo dalla tela alla tavola

per chi ha perso la puntata!

per chi ha perso la puntata del 14 novembre a Cuochi e Fiamme, con la partecipazione della nostra corrispondente da Lugano Valentina Arena, trova qui il link per rivederla.

Commenti recenti