La ragazza con l’orecchino di perla
E’ bellissimo quando l’arte incontra la letteratura ancor di più quando, come in questo caso, entrambe incontrano il piacere quotidiano. Dopo aver gustato i piatti ispirati, alla nostra corrispondente da Palermo, dal quadro di Vermeer vi consiglio di leggere il libro di Tracy Chevalier “La ragazza con l’orecchino di perla”, dal quale è successivamente stato tratto anche un film dallo stesso titolo. Tracy Chevalier, specializzata nel romanzo storico, ci regala un affresco dell’epoca dei Fiamminghi nei paesi Bassi del seicento. Bellissime le sue descrizioni delle vie costeggiate dai canali nel quartiere dei papisti, della spesa al mercato tra i banchi della carne e del pesce. Uno spaccato del tempo in cui le ragazze dei quartieri poveri, come Griet -la protagonista del quadro- potevano essere usate e buttate, senza alcun diritto di replica. Grande merito all’autrice che riesce a tirar fuori dalle sue protagoniste -come anche nel suo altro libro “l’ultima fuggitiva”- una grande forza femminile, in contesti in cui le donne sono docili creature, serve di padroni o mariti, costrette al silenzio. Donne docili e delicate ma al contempo tenaci e coraggiose, forti di grandi passioni che riescono a vivere con lungimiranza ed intelligenza, capaci di rispondere e di tacere, di accettare in silenzio senza farsi schiacciare. Da leggere!
Ivana Santomo
VERMEER, LA SUA TAVOLA E LA LUCE DI UN ORECCHINO DI PERLA
Johannes Vermeer, nacque a Delft (1632 – 1675) e nella sua vita, a causa della sua aberrante meticolosità, dipinse soltanto 35 tele, non riuscendo così a provvedere al mantenimento della sua numerosa famiglia delegò tacitamente tale onere alla sua ricca suocera. Vermeer ritrasse quasi sempre operose figure femminili: donna che suona il liuto, che cucina, che ricama, che legge una lettera, la lattaia etc., donne sempre in un angolo della loro casa, investite da un fascio di luce che ne illuminava qualche particolare, la collana, la lettera, la brocca del latte, le perle. Il pittore sembrava essere attratto dalla quotidianità delle donne e con le sue opere volle affermare che in ogni donna ritratta si nascondevano storie non raccontate. ….“Una giovane è raffigurata di profilo, con la testa voltata verso lo spettatore, contro uno sfondo neutro scuro, tendente al nero, che produce un forte contrasto plastico. Nella pittura olandese la bocca socchiusa sta spesso a indicare che il soggetto si rivolge allo spettatore, valicando in un certo senso i limiti del quadro. Dalla testa lievemente piegata si riceve l’impressione che la ragazza sia persa dietro i suoi pensieri mentre appunta lo sguardo sullo spettatore. L’abito marrone giallastro senza ricami fa risaltare il bianco brillante del colletto, mentre il blu del turbante genera un altro contrasto con il giallo limone della fascia che, simile a un velo, ricade sulla spalla. In quest’opera Vermeer si è servito di elementi cromatici semplici, pressoché puri, riducendo la scala delle sfumature e modellando le poche superfici colorate con velature dello stesso pigmento. Il copricapo della giovane è di gusto esotico. Per quanto riguarda il quadro di Vermeer, lo sguardo cade sulla grande perla a goccia all’orecchio della ragazza che rifulge come oro contro l’ombra del collo.” (Norbert Schneider) Non si sa con certezza chi fosse la modella che Vermeer ritrasse nel celebre quadro La ragazza con il turbante, ma s’ipotizza possa essere stata una fantesca, a giudicare dagli abiti dimessi e spenti che indossava nel dipinto, una donna del popolo nell’Olanda del Seicento, dove la religione prima ancora della povertà imponeva pasti frugali. Sulle tavole delle famiglie meno abbienti, si alternavano zuppe di diverse verdure, mentre i più facoltosi pranzavano con carne e pesce e contorni di verdure. La sera invece il pasto doveva essere più leggero, perché come recitava un proverbio di origine olandese, la giornata si doveva aprire con una colazione da re, proseguire con un pranzo da cittadino e terminare con una cena da mendicante. Sperimentiamo dunque questi piatti che parlano olandese e ipoteticamente seduti alla tavola di Vermeer forse potremo intravedere, nella penombra il luccicar di un orecchino e la sua misteriosa proprietaria.
Cecilia Puleo
ARINGHE MARINATE IN SALSA DI PERE
Ingredienti per 4 persone: 8 filetti di aringhe affumicate, ½ litro di latte, 2 cipolle bianche, aceto di mele, semi di coriandolo, pepe nero in grani, alloro e prezzemolo, 1Kg. di pere Kaiser, 100 gr. di zucchero, senape forte
Mettete i filetti di aringa a bagno nel latte per circa un’ora. Preparare una marinata con: un bicchiere di acqua e mezzo bicchiere di aceto, le cipolle tritate, 4 cucchiai di zucchero, un cucchiaino di semi di coriandolo, uno di pepe e le erbe. Portate a bollore, coprite e fate cuocere a fuoco basso per 5 minuti e fate raffreddare. Risciacquate le aringhe, asciugatele e disponetele in un piatto da portata leggermente fondo. Eliminate gli aromi e versate la marinata sul pesce, e conservare in frigo per almeno 12 ore. Intanto preparare la salsa: fate sobbollire 80 gr. di zucchero in mezzo litro di acqua fino ad ottenere uno sciroppo. Pelate le pere, tagliatele a spicchi privandole del torsolo e mettetele a cuocere nello sciroppo finchè saranno morbide. Sgocciolatele, frullatele e lasciatele raffreddare. Aggiungete un cucchiaino di senape, mescolate e servite la salsa con le aringhe.
Ingredienti per 4/6 persone: 400 gr. di piselli secchi, 400 gr. di porri, 4 carote, 2 cipolle, 1 cuore di sedano, 2 rape bianche, 50 gr. di burro, 2 salsicce, sale e pepe
La sera precedente mettete a bagno i piselli. Sciogliete il burro, fatevi appassire la cipolla tritata, unite i piselli sciacquati, coprite con abbondante acqua, salate e cuocete per circa un’ora. Trascorso questo tempo tritate grossolanamente tutte le altre verdure e aggiungetele alla minestra di piselli, insieme alle salsicce spellate e fatte a pezzetti. Cuocete un’altra ora ed infine regolate di sale e pepe. Servite la zuppa fumante con fette di pane nero.
LISTA DELLA SPESA
8 filetti di aringhe affumicate, ½ litro di latte, 4 cipolle bianche, aceto di mele, semi di coriandolo, pepe nero in grani, alloro e prezzemolo, 1Kg. di pere Kaiser, 100 gr. di zucchero, 1 cucchiaino di senape forte, 400 gr. di piselli secchi, 400 gr. di porri, 4 carote, 1 cuore di sedano, 2 rape bianche, 50 gr. di burro, 2 salsicce
TABELLA DI MARCIA
La sera precedente mettete le aringhe a bagno nel latte e i piselli a bagno in abbondante acqua.
Il giorno successivo preparare la marinata per le aringhe e mettetele a marinare, mettete a cottura i piselli e le verdure per la zuppa, e intanto preparare la salsa di pere.
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