Archivi del mese: aprile 2013

FAGIOLI IN POLPETTA

Ingredienti:
250 g di fagioli cannellini  sgocciolati
 2 fette di pane raffermo
pangrattato
100 ml di latte
50 g di formaggio grattugiato 
1 uovo
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
olio e.v.o., sale e pepe

Si possono usare i fagioli in scatola, o i fagioli secchi 150g ammollati precedentemente in acqua per 12 ore e poi lessati. Mettere le due fette di pane a bagno con il latte. Sgocciolare bene i fagioli metterli nel mixer con il pane bagnato e strizzato, il prezzemolo, l’uovo intero, il formaggio, e amalgamare. Tirare fuori la purea dal mixer, aggiustare di sale e pepe e aggiungere due cucchiai d’olio, se risaltasse troppo liquida aggiungere uno o due cucchiai di pangrattato. Formare delle piccole polpette, passarle nel pangrattato e poggiarle su una teglia con carta da forno. Irrorare bene con dell’olio a filo e infornare a 200° per 20 minuti, o più fino a che non saranno dorate. Sono ottime servite calde, ma sono appetitose anche tiepide o fredde. Si accompagnano a un’insalatina verde di piccolo taglio, condita con olio e qualche goccia di aceto balsamico.
MadamaRicetta

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PASTA CECI E BACON

Ingredienti:
una scatola di ceci
200g di pasta
100g di bacon a fettine
sedano, carota cipolla
1 bustina di zafferano
aglio, prezzemolo, peperoncino
olio, sale

Tritate finemente sedano carota e cipolla e mezzo spicchio d’aglio e metà del bacon, soffriggere dolcemente per qualche minuto con 3 cucchiai d’olio. Lavare i ceci e aggiungere al soffritto, far insaporire un minuto poi aggiungere 1 litro di brodo vegetale. Far cuocere una mezz’ora. A parte lessare la pasta in acqua bollente con una bustina di zafferano. Scolare la pasta tre minuti prima della fine della cottura e aggiungerla al brodo di ceci. Completare la cottura per tre minuti. Completate con il prezzemolo tritato e le fettine di bacon rimaste precedentemente arrostite.
MadamaRicetta

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CREMA CON SESAMO

Ingredienti:
una scatola di ceci
40g di yogurt bianco intero
½ limone
20g di semi di sesamo
½ cipolla
2 gocce di tabasco
olio e.v.o., sale e pepe

Sgocciolare i ceci, metterli nel mixer e frullare. Tostare i semi di sesamo in un padellino per un minuto con 1 cucchiaio d’olio e tenere da parte. Mettere nello stesso padellino due cucchiai d’olio e rosolare la cipolla tritata molto finemente, aggiungere la purea di ceci cuocere uno o due minuti. Spegnere lasciare intiepidire e aggiungere lo yogurt, il succo di mezzo limone il tabasco e regolare di sale. Servire cu bicchierini individuali, spolverizzati di pepe e semi di sesamo e guarnite con qualche grissino.
MadamaRicetta

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Gnocchetti al peperone in salsa di stracchino e zucchine


Impegno: MEDIO
Persone: 6
Tempo: 1 ora e 20 minuti
Vegetariana

Ingredienti:
850 g patate
480 g 3 zucchine
300 g farina più un po’ per la lavorazione
250 g stracchino
250 g 1 peperone rosso
olio extravergine di oliva – sale

Mettete ad arrostire il peperone su una gratella per 25-30′; lasciatelo intiepidire chiuso in un sacchetto, poi pelatelo e mondatelo. Tritatelo e frullatelo brevemente per ridurlo in un battuto fine, facendo attenzione che non rilasci acqua.
Lessate le patate, pelatele e schiacciatele subito ben calde sulla farina; salate, unite i peperoni tritati e impastate gli ingredienti. Modellate il composto in filoncini sottili e ricavatene poi gnocchetti piccoli e lisci. Affettate in nastri le zucchine (l’ideale sarebbe farlo con la mandolina; scottateli in padella in un velo di olio caldo, dopo pochi istanti salateli e toglieteli dal fuoco. Nella stessa padella delle zucchine unite lo stracchino a tocchetti e fatelo fondere dolcemente. Lessate gli gnocchi, scolateli appena vengono a galla e rosolateli velocemente a fuoco vivo in padella in un velo di olio caldo. Conditeli con la salsa di stracchino e le zucchine e serviteli immediatamente. Lo stracchino ammorbidisce piacevolmente l’aroma del peperone arrostito mentre le zucchine, appena scottate, aggiungono un tocco giustamente al dente alla tenerezza degli gnocchi.
Il Gattocherampica

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Torta di Colomba

Ingredienti:
colomba avanzata
500g latte
500g panna
8 uova
Vaniglia/limone/cannella

Imburrare leggermente uno stampo per torte. Adagiarci sopra la fettine di colomba una di seguito all’altra, si possono realizzare più strati. Preparare la Royal: mettete sul fuoco il latte, la panna l’aroma e lo zucchero. Quando bolle togliere dal fuoco e versare sulle uova ben sbattute continuando a mescolare. Versare sulla colomba fino a coprirla completamente. Lasciar riposare 20 minuti e poi infornare a 150 gradi per circa 40 minuti. Toccando la superficie deve risultare soda e infilando lo stecchino deve restare abbastanza asciutto.
Valentina

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Tartufini

Ingredienti:
600g panna
500g cioccolato fondente
100g burro
* aroma

Scaldare la panna. Versare sul cioccolato a pezzetti e mixare, aggiungendo contemporaneamente anche il burro a pezzetti. *Aggiungere a piacimento un bicchierino di rhum, sambuca , caffè ecc…Lasciare raffreddare. Aiutandosi con un cucchiaino prelevare piccole quantità, formare delle palline con le mani e passarle per esempio nel cacao, nel cocco grattugiato o nella granella di nocciole. Conservare in frigo.
Valentina

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Crostata al cioccolato….

Ingredienti:
base frolla già cotta
150g tuorli (circa 7)
70g zucchero
375g panna
375g latte
330g cioccolato fondente (se usate quello al latte mettete solo 40g di zucchero)
Portare il latte e la panna a bollore. Aggiungere i tuorli e lo zucchero ben mescolati e frustare finche non tornerà di nuovo il bollore. Togliere dal fuoco e aggiungere la cioccolata a pezzetti. Mixare con un frullino finché non sarà completamente sciolta. Lasciare intiepidire leggermente e versare nel fondo di pasta frolla precedentemente realizzato.
Valentina

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Riso ‘mbriachello

Ingredienti:
400g di riso
1 cipolla
300ml di vino rosso
150g di avanzi di formaggi grattugiati grossolanamente (se i formaggi sono molto stagionati, li riunisco in una ciotola e li bagno con 2/3 cucchiai di latte tiepido)

Soffriggo 1 cipolla tagliata sottilmente, poi aggiungo il riso e lo faccio tostare, lo sfumo con un goccio di vino rosso, lo faccio evaporare e poi aggiungo un altro bicchiere di vino rosso (circa 250ml) leggermente scaldato, poi continuo con il brodo classico fino a fine cottura. Prima di spegnere manteco con una noce di burro insieme ai formaggi, spengo e aggiungo pochi aghi di rosmarino tritati.
MadamaRicetta

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Minestrine insipide e menù penitenziali?


Minestrine insipide e menù penitenziali? Tutt’altro. Antichi monasteri e bellissimi refettori, convertiti -per restare in tema- in case di accoglienza per pellegrini, si sono trasformati in veri e propri ristoranti, di rara prelibatezza. Nell’esplosione good-food del ventesimo secolo, tra i nuovi media si sono fatti strada i religiosi, dal primo calendario di frate indovino -con consigli e ricette- a “la cucina dei Pellegrini”, fino ad arrivare al best seller di suor Germana “Quando cucinano gli angeli”. Il passo dalla libreria ai blog  -“dalla terra al cielo”, vendita di prodotti tipici dei monasteri- e alla tv, è breve. Sul piccolo schermo  c’è ne per ogni gusto e misura da  “una nuova stagione tra i fornelli insieme a don Domenico” di sat2000 a “dimagrisci con spirito!”, la tradizione alimentazione dei monaci zen, su Arturotv, fino ad arrivare a suor Stella, ospite fissa della Clerici, su Rai1 . Quale il segreto di tanto successo?  Non uno, ma tanti a partire da un’aria mistica che si respira in ogni ricetta, frutto di intrugli e alchimie nascoste che alimentano la fantasia e piatti curati nel rispetto delle tradizioni. Non a caso i primi libri di ricette nascono nei monasteri medioevali, grandi centri di cultura e scrittura ma anche luogo di scambio, di informazioni e di contatto tra classi aristocratiche e popolari: dagli Abati e le Badesse di estrazione nobile ai semplici frati e monache di umili origini. Luoghi in cui la cultura si unisce all’ora et labora dei monaci benedettini. Dediti alla cura dell’orto e all’accoglienza per frati e  pellegrini, gli ordini religiosi sono tra i maggiori esperti nella ristorazione collettiva, hanno saputo trasformare, attraverso ricette tramandate nei secoli, prodotti della terra in prelibati cibi e vivande. I risultati? Sulla bocca di tutti, partendo da infusi di erbe, passando per vini, oli, cioccolato, elisir, liquori, e chi più ne ha più ne metta: Cistercensi, Carmelitani scalzi, Trappisti ecc… sono arrivati al maximum con lo champagne, “Dom Perignon”, del monaco benedettino Pierre Pérignon. Con il proliferare delle crisi vocazionali, la trasformazione dei conventi diventa sempre più un business, forti della domanda di turisti più attenti a prodotti biologici e e in cerca di luoghi incontaminati dove rinfrancarsi dallo stress cittadino, monaci e frati, sempre in minor numero, affidano ad aziende esterne specializzate la produzione e la gestione dei monasteri ma sempre, assicurano, “su precise indicazioni e sotto la nostra attenta supervisione”. Insomma ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche. Per i ricchi e per i poveri, come chiesa insegna. Così i più fortunati possono contare su numerosi ristoranti “ispirati”: “la Croce Bianca” a Vercelli dove in un’oasi naturale e mistica si possono gustare formaggi del territorio, il riso o la polenta concia, preparata con burro d’alpeggio; “la Badessa”, in un palazzo nobiliare al centro di Torino, che offre piatti raffinati come la terrina di patate e castagne su vellutata di carciofi; e si potrebbe continuare arrivando fino in Sicilia. E per chi resta a casa, in tempi di crisi, cosa c’è di meglio del ritorno ai piatti umili, al cibo sano, alle ricette semplici di contadini e popolani. Anche riciclare gli avanzi in cucina può essere una vocazione!  Non ci resta che ringraziare suore, frati e monaci per tanta dedizione, per i gustosi piatti ed i preziosi consigli, e ci complimentiamo con Abati e Badesse per le nuove ri-conversioni, ricordando loro che l’IMU è una tassa sugli immobili, benché religiosi, dedicati al business.
Ivana 

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Primavera: un invito a riscoprire le stagioni anche a tavola

E’ desiderio comune, dopo le abbuffate pasquali, depurare e alleggerire un po’ il fisico. Se dopo Natale vi avevamo sconsigliato diete drastiche e regimi alimentari troppo salutisti, oggi vi invitiamo ad approfittare dei tanti doni primaverili che la Terra ci riserva. I profumi e i colori che arrivano direttamente dai campi nei mercati di tutta Italia non vanno sprecati e, senza voler offendere la profonda conoscenza dei nostri lettori in tema di stagionalità di frutta e verdura, ci permettiamo di ricordare quali sono le principali primizie d’aprile. Il verde di cavoli, broccoli e verza, si arricchisce nelle prossime settimane delle intense sfumature dei carciofi e degli asparagi, due verdure particolarmente adatte a depurare il fegato. E che dire delle prime fave, della lattuga fresca e della tenera cicorietta? Chi se ne intende di campagna, sa che questo è il momento migliore per portarle a tavola. Quanto alla frutta, un prodotto su tutti basta a rendere omaggio alla stagione della rinascita e, perché no, dei nuovi amori: le fragole. Mangiare sano dunque, in Primavera più che mai, non richiede alcuno sforzo, anzi è un vero piacere. Basta esserne coscienti, facendo una passeggiata tra i banchi di verdura sotto casa o, per chi no ne avesse il tempo, un giro tra i tanti mercati “virtuali” che offrono la possibilità di acquistare le migliori primizie a chilometro zero con un semplice clic dal computer di casa. Conoscere e rispettare la stagionalità dei prodotti, anche oggi che chimica e globalizzazione hanno reso possibile mangiar fragole a Natale e piselli surgelati tutto l’anno, comporta infiniti vantaggi al palato, al fisico, al portafoglio e all’ambiente. Pensiamoci e teniamo d’occhio il calendari di Madre Natura!
Silvia Gusmano

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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