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FAVETTE CON CIPOLLA

faveIngredienti:

fave sbucciate 1 Kg,
cipolle bianche 2,
alici sott’olio 4,
limone biologico,
brodo vegetale q.b.,
sale e pepe,
olio e.v.o.

Dopo avere sbucciato le fave, se già sono troppo grosse eliminate anche la pellicina, lavate e versatele in una padella dove avete fatto già sciogliete le 4 alici in un poco di olio. Fatele girare qualche minuto, salate pepate e aggiungete un poco di brodo vegetale, coprite e fate cuocere. A cottura ultimata grattugiate la scorza del limone e servite.
Cecilia Puleo

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La signora delle Spezie

la signora delle spezie
È iniziato tutto con la vaniglia. O meglio con l’intuizione geniale di una signora venuta da lontano: Edith Elise Jaomazava. Nata in Madagascar nel 1970 e giunta a Moncalieri (Torino) per seguire l’ex marito italiano nel ‘97, questa donna ha realizzato un connubio perfetto tra le ricchezze del suo luogo d’origine e le esigenze del suo nuovo paese. “All’inizio è stata molto dura – racconta –. Ero una negra in una città molto chiusa. Non trovavo lavoro se non come baby sitter e volevo qualcosa di più stimolante. Così ho fatto tesoro della mia esperienza familiare, un’esperienza lunga quattro generazioni: la coltivazione della vaniglia”. Edith vola in Madagascar, prende qualche chilo della preziosa spezia che in Italia si trovava quasi solo in versione sintetica e la rivende ad alcune pasticcerie di Torino. “E’ stato un successo – ricorda – e ho deciso di continuare”. In pochi mesi la neo-imprenditrice impara bene l’italiano, prende la patente, segue un corso di alimentazione, studia. E nel 2004 fonda SA.VA, azienda di import e commercializzazione di spezie che aumenta la sua offerta (e il suo fatturato) di anno in anno. Poco dopo apre anche un negozio nel centro di Torino (Atelier Madagascar) dove oggi vende quasi 40 tipi di spezie da tutto il mondo: dalla menta del Marocco alla kinoa del Perù. Nel 2010 è nominata Imprenditore Straniero dell’Anno nell’ambito del prestigioso Money Gram Award e oggi, nonostante risenta della crisi, continua a fare progetti in grande. La sua priorità è migliorare le condizioni di vita del Madagascar dove, già da anni, dà lavoro a decine di contadini (fino a 300 in alta stagione).  La sua grinta e il suo ottimismo colpiscono, soprattutto quando racconta la donna che si nasconde dietro l’imprenditrice. Madre di quattro figli – di cui tre già adolescenti – che cresce da sola, Edith si descrive come una “selvaggia” che tutte le mattine, senza eccezioni, si ricarica correndo per chilometri in mezzo al verde e tutte le notti, messi a letto i figli, sacrifica parte el riposo al lavoro. La sera poi, quando può, si rifugia al Teatro dell’Opera, “dove la gente ancora mi guarda come fossi un extraterrestre”, mentre la domenica canta in Chiesa con gran soddisfazione (“sentono la mia voce, ma non mi vedono”). Descrive l’Italia come un paese accogliente, anche se “indietro anni luce, rispetto ad altri, Francia in primis”. Ciò che la fa arrabbiare, come a tutti gli imprenditori (e non solo), è la burocrazia italiana, le tasse che strozzano, le difficoltà ad avere finanziamenti. Ciò che la preoccupa, come a tutte le mamme, è il futuro che avranno i suoi figli in questo paese sempre in crisi. Ma sono preoccupazioni che tiene per sé… “per loro, infondo, è l’età dei sogni e delle speranze e poi sono certa che troveranno la propria strada, proprio come ho fatto io!”
Silvia Gusmano

 

 

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La scuola pubblica nasce perché tutti abbiano le stesse opportunità

cake alla melagranaIl comune di Pomezia ha emesso in questi giorni un capitolato d’appalto per le mense scolastiche che prevede un menù economico (4 euro) che si ferma al secondo e uno più costoso (4,40 euro), che prevede il dolce a fine pasto. Al di là delle dichiarazioni strumentali del sindaco e le risposte degli avversari politici che entrambi tentano di sfruttare la vicenda nella campagna elettorale, la cosa che sorprende è che, come dichiara il sindaco, “E’ stata una decisione promossa e presa con i rappresentanti dei genitori”. Come è possibile? Sicuramente la storia recente e passata non ha insegnato molto a questi genitori. Eppure anche senza citare le discriminazioni vissute nelle grandi tragedie del ‘900, ci basta andare indietro di tre/quattro anni, ad Adro, un paesino nel bresciano dove le mamme sono insorte contro un imprenditore locale che aveva saldato il debito contratto da alcune famiglie del paese con la mensa della scuola. Debito che era costato l’esclusione di alcuni bambini dai pasti: bambini di un asilo comunale. Come dimenticare lo sguardo vuoto, le parole di quelle mamme, la freddezza dei loro occhi quando parlavano di questi bambini lasciati a pane e acqua, come se non fossero semplicemente bambini e compagni dei loro figli, ma solo immigrati. Non esseri indifesi, piccoli e dipendenti dagli adulti, ma solo figli di immigrati. Così a Pomezia, nella scuola pubblica ci sono i figli dei ricchi e i figli dei poveri, ma la scuola è cultura, ed è cultura pubblica e cosa significa bisognerebbe spiegarlo anche al primo cittadino. La scuola pubblica nasce per superare le disuguaglianze, che siano sociali o economiche, culturali o sessuali, tecnologiche o etnico-religiose. La scuola pubblica nasce perché tutti abbiano le stesse opportunità.
Ivana Santomo

…leggi la splendida lettera dell’imprenditore di Adro

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Sfoglia alle fragole

crostata di fragoleDal suo tour nelle pasticcerie parigine, la nostra corrispondente da Lugano, Valentina, ci invia una ricetta per una sfoglia croccante alle fragole.

Due confezioni di pasta sfoglia pronta, un cestino di fragole, mezzo litro di crema addizionata con panna, un rosso d’uovo, una confezione di gelatina chiara per torte.

Mettete il disco di pasta sfoglia su una pirofila precedentemente rivestita con un foglio di carta forno. Ritagliate con il secondo disco di pasta sfoglia un cerchio di circa 2 centimetri ed eliminate la parte centrale. Svrapponente il cerchio sul bordo del primo disco di pasta sfoglia e pizzicatelo con le dita arricciandolo appena verso il bordo esterno. Sporlverate solo il centro con dello zucchero e bucherellate il centro con una forchetta; spennellate il bordo con un rosso d’uovo sbattuto e cuocete in frono per 20 minuti a 180°, fino a quando sarà ben dorata.

Fate mezzo litro di Crema pasticcera (…leggi la ricetta) addizionandola con 250g di panna montata.

Pulite e lavate le fragole intere e preparate la gelatina come indicato dalla confezione. Mettete la crema al centro della torta, ricopritela con le fragole intere e spennellatele con la gelatina tiepida.

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Croccante e profumato

menù croccanteTre ricette facili e veloci, in un’ora potete realizzare un menù croccante e delicato esaltato dai profumi degli agrumi, che ragalano una nota dolce al primo piatto. Per secondo uno stuzzicante baccalà accompagnato dai fagiolini, croccanti e freschi in questa stagione, resi più appetitosi -dalle alici- e profumati -con la maggiorana-.

Tagliolini con spada all’arancia

WP_20131229_002

Una grossa fetta di pesce spada, 500g di tagliolini freschi non troppo sottili, un arancia, menta, pangrattato, un cucchiaio di granella di pistacchi, basilico, olio sale e pepe.

Private il pesce spada della pellicina e tagliatelo in piccolissimi cubetti. Infarinatelo e passatelo velocemente in una padella con tre cucchiai d’olio, facendolo dorare da tutti i lati. Aggiungete il succo filtrato di un arancia, allungato con due cucchiai d’acqua, spolverizzate con il pepe e metà della scorza d’arancia grattugiata. Fate cuocere 2/3 minuti, lasciando la salsa piuttosto liquida. In un padellino antiaderente mettete due cucchiai d’olio e tostate il pane insieme alla granella di pistacchi, appena è dorato aggiungete la menta tagliata sottilissima e il basilico sminuzzato e spegnete. Lessate la pasta molto al dente e ripassatela in padella con il pesce, impiattate e servite con il pangrattato aromatizzato spolverizzato sopra.

Baccalà al gratin

baccalà al gratin1 kg baccalà già bagnato
farina e pangrattato
pecorino grattugiato
6 patate
400 g olive nere di Gaeta
20 g capperi sotto sale
prezzemolo tritato
1 spicchio aglio
olio di oliva
sale e pepe

Pulite le patate e fatele bollire in acqua bollente salata per un quarto d’ora. Scolatele e quando sono fredde tagliatele a fette. Pulite il baccalà togliendo le spine e la pelle e tagliatelo a pezzi. Asciugateli, infarinateli e metteteli in padella con 2/3 cucchiai d’olio e con lo spicchio d’aglio. Scottateli 2/3 minuti per lato. Sciacquate i capperi e tritate le olive a pezzetti. Ungete leggermente di olio una pirofila coperta prima con carta forno, formate uno strato di patate su cui distribuire in modo uniforme un cucchiaio di capperi e uno di olive, quindi coprite con il baccalà, e ricoprite di patate. Aggiustate di sale e pepe. Distribuite sopra le olive e i capperi restanti, e spolverizzate con poco pangrattato misto a pecorino grattugiato e prezzemolo tritato.

Passate in forno preriscaldato a 180 °C per circa mezz’ora; quando la superficie sarà ben dorata, sfornate il gratin, fatelo riposare per 5 minuti, quindi servite in tavola.

Fagiolini delle 5 Terre

fagiolini alla ligure600 g fagiolini fini, 3 alici sotto sale, 1 spicchio aglio, prezzemolo, maggiorana, 30 g burro, sale

pepe in grani, olio extravergine di oliva

Pulite i fagiolini e lessateli in acqua bollente salata fino a quando diventano teneri ma ancora leggermente croccanti. Scolateli e teneteli da parte.

Lavate bene le alici dal sale e rosolatele nel burro e 2 cucchiai di olio insieme a uno spiccio d’aglio mescolando con una forchetta in modo che si sciolgano bene. Togliete l’aglio e condite con la salsa i fagiolini, lasciateli insaporire rapidamente e spegnete, cospargete con un cucchiaio di prezzemolo e maggiorana tritati e pepe macinato.

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a conclusione Sfoglia alle fragole

crostata di fragoleDal suo tour nelle pasticcerie parigine, la nostra corrispondente da Lugano, Valentina, ci invia una ricetta per una sfoglia croccante alle fragole.

Due confezioni di pasta sfoglia pronta, un cestino di fragole, mezzo litro di crema addizionata con panna, un rosso d’uovo, una confezione di gelatina chiara per torte.

Mettete il disco di pasta sfoglia su una pirofila precedentemente rivestita con un foglio di carta forno. Ritagliate con il secondo disco di pasta sfoglia un cerchio di circa 2 centimetri ed eliminate la parte centrale. Svrapponente il cerchio sul bordo del primo disco di pasta sfoglia e pizzicatelo con le dita arricciandolo appena verso il bordo esterno. Sporlverate solo il centro con dello zucchero e bucherellate il centro con una forchetta; spennellate il bordo con un rosso d’uovo sbattuto e cuocete in frono per 20 minuti a 180°, fino a quando sarà ben dorata.

Fate mezzo litro di Crema pasticcera (…leggi la ricetta) addizionandola con 250g di panna montata.

Pulite e lavate le fragole intere e preparate la gelatina come indicato dalla confezione. Mettete la crema al centro della torta, ricopritela con le fragole intere e spennellatele con la gelatina tiepida.

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Fagiolini delle 5 Terre

fagiolini alla ligure600 g fagiolini fini, 3 alici sotto sale, 1 spicchio aglio, prezzemolo, maggiorana, 30 g burro, sale

pepe in grani, olio extravergine di oliva

Pulite i fagiolini e lessateli in acqua bollente salata fino a quando diventano teneri ma ancora leggermente croccanti. Scolateli e teneteli da parte.

Lavate bene le alici dal sale e rosolatele nel burro e 2 cucchiai di olio insieme a uno spiccio d’aglio mescolando con una forchetta in modo che si sciolgano bene. Togliete l’aglio e condite con la salsa i fagiolini, lasciateli insaporire rapidamente e spegnete, cospargete con un cucchiaio di prezzemolo e maggiorana tritati e pepe macinato.

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Baccalà al gratin

baccalà al gratin1 kg baccalà già bagnato
farina e pangrattato
pecorino grattugiato
6 patate
400 g olive nere di Gaeta
20 g capperi sotto sale
prezzemolo tritato
1 spicchio aglio
olio di oliva
sale e pepe

Pulite le patate e fatele bollire in acqua bollente salata per un quarto d’ora. Scolatele e quando sono fredde tagliatele a fette. Pulite il baccalà togliendo le spine e la pelle e tagliatelo a pezzi. Asciugateli, infarinateli e metteteli in padella con 2/3 cucchiai d’olio e con lo spicchio d’aglio. Scottateli 2/3 minuti per lato. Sciacquate i capperi e tritate le olive a pezzetti. Ungete leggermente di olio una pirofila coperta prima con carta forno, formate uno strato di patate su cui distribuire in modo uniforme un cucchiaio di capperi e uno di olive, quindi coprite con il baccalà, e ricoprite di patate. Aggiustate di sale e pepe. Distribuite sopra le olive e i capperi restanti, e spolverizzate con poco pangrattato misto a pecorino grattugiato e prezzemolo tritato.

Passate in forno preriscaldato a 180 °C per circa mezz’ora; quando la superficie sarà ben dorata, sfornate il gratin, fatelo riposare per 5 minuti, quindi servite in tavola.

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Tagliolini con spada all’arancia

WP_20131229_002

Una grossa fetta di pesce spada, 500g di tagliolini freschi non troppo sottili, un arancia, menta, pangrattato,  un cucchiaio di granella di pistacchi, basilico, olio sale e pepe.

Private il pesce spada della pellicina e tagliatelo in piccolissimi cubetti. Infarinatelo e passatelo velocemente in una padella con tre cucchiai d’olio, facendolo dorare da tutti i lati. Aggiungete il succo filtrato di un arancia, allungato con due cucchiai d’acqua, spolverizzate con il pepe e metà della scorza d’arancia grattugiata. Fate cuocere 2/3 minuti, lasciando la salsa piuttosto liquida. In un padellino antiaderente mettete due cucchiai d’olio e tostate il pane insieme alla granella di pistacchi, appena è dorato aggiungete la menta tagliata sottilissima e il basilico sminuzzato e spegnete. Lessate la pasta molto al dente e ripassatela in padella con il pesce, impiattate e servite con il pangrattato aromatizzato spolverizzato sopra.

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A colpi di banana

a colpi di bananaAltro che frutto dell’amore. La povera banana diventa una clava in mano ai razzisti, una clava di moda negli stadi: lanciata, sbucciata, offerta a mo’ di insulto ai giocatori con la pelle scura, come si fa con le scimmie. Un simbolo potente che solo il gesto semplice, forte e carico di ironia del calciatore brasiliano Dani Alves poteva spogliare di ogni connotazione negativa. Come noto, infatti, il difensore del Barcellona, vedendo arrivare una banana dagli spalti subito prima di tirare di un calcio d’angolo, senza alcuna esitazione ha interrotto l’azione calcistica, ha raccolto il frutto e un batter baleno l’ha sbucciato e mangiato. Poi via con il calcio, alla palla e al razzismo. Che soddisfazione per chi infinite volte ha sperimentato impotenza e rabbia davanti a un exploit di razzismo! E che umiliazione per quei cervelli da gallina (ben più ottusi delle scimmie) che offrono simili spettacoli! In pochi secondi Dani li ha ridicolizzati, resi vittime della loro stessa inciviltà…più efficace di qualsiasi slogan, campagna sociale o punizione tentata sin qui. Simili episodi, infatti, non sono certo una novità. Da Neymar a Balotelli, da Roberto Carlos a Samuel Eto’o (per rimanere nella cerchia dei campioni), sono stati bersagliati a colpi di banana. E si sono, giustamente, arrabbiati, offesi, indignati. Dani invece ha scelto l’ronia e ha rispedito il colpo di banana al mittente. Una trovata geniale che ha fatto il giro del mondo. Sui social, in milioni di selfie, e in pose e imitazioni di decine di personaggi pubblici di ogni tipo. A cominciare ovviamente dal nostro Presidente del Consiglio che, quando si tratta di immagine, sta sempre sul pezzo. Anche il seguito ci è piacuito. Invitato a commentare il proprio gesto, Alves da una parte ha perdonato il suo aggressore, affermando che solo attraverso un’azione educativa incisiva si cambiano certi atteggiamenti, e dall’altra ha bacchettato duramente Spagna e Europa: “Pensano di essere tanto più evolute del Sud America – ha commentato – ma basta assitere a certi episodi per capire che non è così”. Come dargli torto?
Silvia Gusmano

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Non è sempre tutta una bufala

mozzarellaDei formaggi a pasta filata la mozzarella è regina indiscussa. Che sia di latte di bufala o di vacca, è uno dei prodotti più amati e caratteristici del made in Italy ed è nota in tutto il mondo.

Una produzione tipica del Sud Italia che sta subendo ferite profonde a causa delle frodi alimentari. A risentirne è principalmente la mozzarella di bufala, che recentemente ha ottenuto il riconoscimento DOP. La Mozzarella di Bufala DOP soggetta a limitazioni per area di produzione riconosciuta solo ad alcuni comuni nelle province di Caserta, Salerno, Napoli, Benevento, Avellino, Latina, Roma, Frosinone e Foggia, deve essere prodotta esclusivamente con latte fresco di bufala con procedimenti specifici di lavorazione. Un prodotto eccelso: cuore morbido, crosta sottilissima, sapore leggermente acidulo, si scioglie in bocca lasciando emozioni sensuali e avvolgenti.

L’ultimo colpo inferto alla nostra mozzarella di bufala ce lo regala il caseificio Cantile srl di Sparanise (Caserta). Secondo le indagini la mozzarella Cantile, venduta in importanti catene di distribuzione, soprattutto francesi, aveva subito delle adulterazioni alimentari. Il latte di bufala veniva, infatti, sistematicamente mischiato con il latte vaccino, scaduto e acquistato all’estero e spacciato come di bufala e ‘made in italy’,  che aveva inoltre una carica batterica superiore di 2.000 volte rispetto al consentito, “tale da rendere il prodotto potenzialmente nocivo per la salute”. Il danno non è solo per i consumatori della mozzarella Cantile ma si ripercuote sui 1500 allevamenti impegnati a produrre latte di bufala nel rispetto delle regole della mozzarella di bufala campana Dop, e si ripercuotono anche l’immagine di un prodotto che vanta un fatturato di oltre 435 milioni di euro, di cui 71 milioni realizzati grazie alle esportazioni.

Il nostro patrimonio agroalimentare con le produzioni tipiche nazionali (ossia quelle con i marchi di qualità) costituisce il “fiore all’occhiello” nel portafoglio delle esportazioni, una ricchezza da preservare. Nonostante l’Italia si conferma al primo posto nella UE per livello di controlli sulla sicurezza alimentare c’è sicuramente bisogno di intensificare i controlli. Ma è proprio grazie alla nostra appartenenza all’UE e alle leggi comunitarie imposte dall’Europa che i prodotti del “made in italy” sono tra i più apprezzati nel mondo.
Ivana Santomo

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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per chi ha perso la puntata del 14 novembre a Cuochi e Fiamme, con la partecipazione della nostra corrispondente da Lugano Valentina Arena, trova qui il link per rivederla.

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