Taste of Roma

Antonio Putignano a Taste of Roma

eccovi due ricette da Taste of Roma
due piatti preparati e descritti dallo Chef:

Antonio Putignano

del ristorante
“La Buon’Ora” di  Roma

 

 

Spaghetti con fasolari e tartufi su crema di piselli

Io cucinerei gli spaghetti molto semplicemente con una crema di piselli, piselli novelli o congelati, li scottiamo li sbianchiamo in acqua bollente per un minuto e li scoliamo. Frulliamo i piselli con un minipimer assieme ad un filo d’olio e una manciata di pepe affumicato. Quindi dopo aver preparato la base per il nostro piatto, cuociamo gli spaghetti e li andiamo a mantecare con dei fasolari e tartufi crudi con un filo d’olio e del pepe di Szechuan. Il pepe di Szechuan è molto prezioso, è un pepe che si ricava dall’omonima regione e si estrae dal fiore della pianta. Mantechiamo il pepe nella padella con pasta, fasolari e tartufi assieme a del cacio ricotta pugliese grattato. Un piatto veloce e molto buono da gustare.

Filietto di baccalà su crema di patate rosse

Ho deciso di preparare un piatto particolare, un cavallo di battaglia del nostro locale. Un filietto di baccalà ripassato in farina di polenta e scottato in padella con una foglia di alloro, lasciato cuocere con latte. Il tutto accompagnato da una crema di patate americane con sapori di olive leccine e sapori di timo (patate lesse, passate, fatte come un purè con l’aggiunta delle olive sminuzzate). Infine impiattato a forma di castelletto e condito con un filo di olio extravergine d’oliva. È un piatto molto delicato poiché andiamo ad utilizzare un baccalà pregiato e molto intenso.

 

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Un Pic Nic di Lusso

E’ stato “Un Pic Nic di Lusso” in tutti i sensi. MadamaRicetta non poteva mancare e le sue impressioni stavolta non sono del tutto positive. Grandi cuochi è vero, ma anche grandi prezzi. La prima perplessità all’accoglienza: ingresso 16 euro, una cifra eccessiva per degli assaggi tutti a pagamento. Una volta entrati, se si vuol mangiare, è necessario acquistare una card ricaricabile con multipli di 5 euro (quindi se ne spendi 16 se costretto a buttarne 4).
Taste of Roma, manifestazione enogastronomica, nata a Londra, ed esportata in altre città del mondo, nella sua versione romana, presso i Giardini Pensili dell’Auditorium Parco della Musica, ha lasciato qualche dubbio sull’allestimento, e non solo. Progettata più per gli organizzatori che per i visitatori, è stata soprattutto un via vai di domande, consigli, curiosità, dialoghi fitti e scambi di bigliettini tra chef, esperti e blogger.

Gli stand annunciati sulla promozione delle eccellenze laziali si potevano contare sulle dita di una mano. Le pochissime zone (due) dove si poteva partecipare ai corsi di cucina, erano precedute da un lungo spot di Elettrolux (piastre ed elettrodomestici per la cucina, peraltro presente in ogni stand con la pubblicità dei suoi prodotti). Insomma gran parte del corso di cucina era assorbito da pubblicità live. Se si voleva partecipare ad uno dei corsi -più semplicemente alla preparazione di un piatto- era necessario arrivare entro le 19.30. Tre corsi per l’intera serata, moltiplicati per sole due postazioni che contenevano al massimo 15/20 persone.

Di contro i piatti non hanno deluso le aspettative di chi voleva fare un viaggio sensoriale attraverso creatività e fantasia della nouvelle couisine. Dalle rivisitazioni delle ricette classiche ai connubi azzardati e non sempre vincenti. Degustazioni e assaggi hanno rinfrancato i visitatori che per una sera si sono accostati alle ultime novità dell’arte culinaria. Salmone servito su un letto di gustosa salsa d’anguria, spiedino di gambero in pasta fillo con spuma di mortadella, tortellini di ricotta e spinaci con guancia al cesanese e clorofilla di rucola, capesante impanate e ripiene di mozzarella di bufala, foglie di sedano e tartufo nero,  insomma alta cucina.

Ma la fila più lunga indovinate dov’era? Davanti all’unico stand che faceva la carbonara…
Ivana Santomo

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Un PIC-NIC di lusso

Taste of Roma sbarca nella capitale. Dopo tre edizioni di grande successo a Milano, il festival enogastronomico che ha conquistato il mondo, dal 20 al 23 settembre arriverà sui giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica per deliziare gli ospiti con assaggi di alta cucina e vini prelibati. Per quattro giorni, il celebre Restaurant Festival, in versione romana, organizzerà corsi di arte culinaria e presenterà in oltre sessanta stand, produttori e aziende selezionati, con i loro migliori prodotti. I più acclamati chef dei ristoranti romani, animati dal desiderio di offrire una gastronomia d’eccellenza alla portata di tutti, usciranno inoltre dalle proprie cucine, stellate e non, per incontrare i fan, svelare segreti e ricette e, perché no, divertirsi esibendosi ai fornelli a cielo aperto! Si andrà dalla tradizionale cucina italiana, a quella tipica romana e regionale, con sconfinamenti nella cucina creativa e sperimentale. Il biglietto d’ingresso costerà 16 euro e comprenderà, oltre alle degustazioni di cibo e di vino, la partecipazione ai corsi di cucina e, soprattutto, nell’orario di pranzo e di cena,  la scelta di “una delle tre specialità che proporrà ogni ristorante, studiate in formato antipasto-assaggio” (taste appunto): i piatti maggiormente rappresentativi della filosofia culinaria di ciascun chef e delle tradizioni locali, con una spesa che andrà dai 4 ai 6 euro.
Questi i ristoranti selezionati: Acquolina Hostaria in Roma (chef: Giulio Terrinoni); Agata e Romeo (Agata Parisella); All’Oro (Riccardo Di Giacinto); Giuda Ballerino (Andrea Fusco); Glass Hostaria (Cristina Bowerman); Il Convivio Troiani (Angelo Troiani); Il Pagliaccio (Anthony Genovese); Imago – Hassler Hotel (Francesco Apreda); L’Arcangelo (Arcangelo Dandini); Magnolia – Jumeirah Grand Hotel (Kotaro Noda); Pipero al Rex (Luciano Monosilio). Undici nomi noti, cui si affiancherà uno a sorpresa.
Roma già palcoscenico internazionale per cinema, musica e cultura, diventerà così anche capitale del gusto e del buon convivio e come ha ricordato l’amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, Carlo Fuortes, “l’augurio è che l’Auditorium, anche nei suoi bellissimi spazi all’aperto, si configuri sempre più come la Casa del Bello, in tutti i sensi e per tutti i sensi”.
Ivana Santomo

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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