tutti i menù

Ferragosto in citta’, Ferragosto in campagna e nei boschi, Ferragosto sulla spiaggia

Vi proponiamo tre menù che potete realizzare con largo anticipo, come è consuetudine di MadamaRicetta. Una proposta per chi rimane in città, per chi è già tornato dalle vacanze o per chi non le farà. Una per il pic nic, in montagna o nei boschi: stuzzicanti panini, imbottiti di carne gustosa, pancake e crostate, tutto da mangiare rigorosamente con le mani. Una per la spiaggia dove trionfano frutta e verdura, colorate, che difenderanno la nostra tintarella: ingredienti leggeri e cotture semplici per non affaticare l’organismo. Solo per stavolta non vi diamo una lista della spesa, perché i piatti di questi tre menù si possono intercambiare o aggiungere all’uno o all’altro menù se volete sfoggiare dei menù più ricchi, come il cous cous in spiaggia, o i pancake di fave come aperitivo in città.   (…continua)

Fish, we can


SFORMATINI DI CUSCUS E PESCE SPADA,
SPIEDINI DI GAMBERI SU CREMA DI PISELLI, FILETTI DI SALMONE MARINATI E INSALATA DI PERE E CETRIOLI, MOUSSE ESTIVA ALLA LAVANDA 
Il mondo si divide in due: quelli che mangiano abitualmente pesce,  considerandolo alla stregua di qualsiasi altro alimento, e quelli che lo temono perché puzza, è difficile da pulire, da cucinare, da porzionare etc…Questa seconda categoria si cimenta con capitoni, spigole e orate solo nelle grandi occasioni (il cenone della Vigilia) o si limita a lessare qualche merluzzetto per i piccoli di casa. E non è detto che tante resistenze siano dettate da una questione di gusto: si può amare il pesce, ma non sentirsi alla sua altezza. Mangiarlo al ristorante, ma bandirlo dalla propria cucina. Il menù di oggi vuole sfidare questo tabù e con un pizzico di presunzione prende in prestito uno degli slogan più celebri degli ultimi anni: lo “yes, we can” cantilenato da Barak Obama durante tutta la campagna presidenziale statunitense del 2008. Se il primo candidato afro-americano alla Casa Bianca è riuscito ad infiammare i cuori di milioni di cittadini, promettendo di realizzare i loro sogni, al ritmo di yes-we-can, sarà facile per i nostri fan, nel loro piccolo, conquistare i propri ospiti con una cena tutta a base di pesce: fish, we can! “Si, è possibile”: cucinare e pulire il pesce è tutt’altro che complicato (a volte addirittura banale) e consente spesso di ottenere grandi successi con un dispendio minimo di fatica. Le ricette qui proposte ne sono prova lampante quindi, per usare lo slogan della prossima campagna elettorale di Obama…”foward”…”avanti”: provateci subito!   (…leggi il menù)

Vegetariano Salvaborse

UOVA RIPIENE, SPAGHETTI CROCCANTI CON PACHINO E PECORINO, POLPETTE AL FORNO, DI RICOTTA ED ERBETTE, LATTUGHINO CON PANE CARASAU, MELE E NOCI, MERINGATA AL MELONE

Pasto completo per quattro persone: 20 euro. È il menù dei tempi di crisi, che impongono di alleggerire il carrello della spesa, ma non certo di impoverire la tavola. D’altronde, non tutte le crisi vengono per nuocere, come teorizzò Einstein (leggi la citazione) e come, nel suo piccolo, Madama Ricetta docet (leggi l’approfondimento: ma che cos’è questa crisi?). Da qui la scommessa del menù “Vegetariano Salvaborse”: coniugare gusto e risparmio, stringendo un po’ le cinghie della borsa e spalancando le porte alla fantasia. Dopo la proposta “verdure ko” della settimana scorsa, Madama Ricetta torna a strizzare l’occhio al partito “carne ko” e lo fa con l’intento di favorire un risparmio non solo di denaro, ma anche di tempo. Velocissimo,  tutto pronto prima della cena, il “salvaborse” consente ai cuochi di godersi la cena al pari degli altri commensali, partecipando a pieno al clima conviviale della serata (ammesso che gli ospiti siano simpatici!). E rende omaggio a quella ignota schiera di “portaborse”, tanto indaffarati quanto squattrinati, da cui MadamaRicetta&company hanno preso il là e di cui, non dimentichiamolo, fanno parte.   (…leggi il menù)

Riccardo: verdura ko


CROSTONI CON SPUMA DI NASELLO, SPAGHETTI VONGOLE E BOTTARGA, MERLUZZO CROCCANTE, PATATAS BRAVAS, CAPRESE AL LIMONE
Amante appassionata delle verdure – forse si capisce dai menù pubblicati sin qui -, ho ricevuto le proteste di un caro amico e lettore, Riccardo, che odia i piatti verdi d’ogni sfumatura e ritiene il nostro blog eccessivamente “filovegetale”. A lui dedico quindi l’offerta odierna, in cui le uniche foglie previste sono quelle del prezzemolo. L’affetto, d’altronde, si dimostra anche a tavola e io, quando ricevo, cerco sempre di stabilire il menù tenendo conto delle preferenze e dei gusti degli invitati. È, a mio avviso, una forma di cortesia sincera che, generalmente, dà alla serata un tocco di familiarità in più. Oggi, in tanti casi, questa attenzione degenera nell’ansia di informarsi in anticipo sulle infinite varietà di allergie, intolleranze e insofferenze alimentari dei propri invitati e spinge alcuni cuochi troppo scrupolosi ad assecondare ossessioni e manie d’ogni sorta. Colpa dei tempi che corrono e delle loro onnipresenti nevrosi.   (…leggi il menù)

Finger Food

BIGNE’ CON CIPOLLINA FRESCA, SPIEDINI MELONE MORTADELLA E PISTACCHI, PARMIGIANA AL BICCHIERE, RISO SALMONE E TONNO, ALICI AL TRITO AROMATICO, TRIS DI PINZIMONIO, MINI CAKE AI FRUTTI DI BOSCO E CIOCCOLATO
Questo menù è un po’ più complesso e richiederà più tempo rispetto ai precedenti, e non ci si può avvantaggiare il giorno prima, se non per la spesa e il sugo di pomodoro. E’ dedicato ad un giorno in cui non lavoriamo e vogliamo stare un po’ di più in cucina. In compenso è fondamentalmente per una cena fredda e ci permetterà di stare con i nostri ospiti senza pensare ai fornelli durante la cena.   (…leggi il menù)

A cena con Guttuso

POLPETTINE DI ALICI CON GRANITA DI POMODORO, SPAGHETTI CON  ALICI E FINOCCHIETTO, TORTINO DI MELANZANE E ALICI, ANGURIA IN COPPA
Protagonista indiscussa di questo menù è l’alice  pesce azzurro, pesce povero, che riempie copiosamente i banchi dei mercati palermitani. Percorrendo i vicoli del centro storico sono arrivata al mercato della Vucciria ed è lì che vi voglio invitare, tra quei banchi che Guttuso conosceva molto bene e che si narra abbia molto studiato prima di riprodurli nel 1974 nella versione finale. Oggi la tela dalle imponenti dimensioni (300 x 300 cm !) troneggia su di una parete di Palazzo Steri a due passi dal mare di Palermo. Questo dipinto nell’immediato regala una visione sintetica del turbolento e chiassoso mercato di Palermo, un’enorme natura morta con oggetti stipati e ammassati gli uni sugli altri, veri protagonisti del dipinto, fra i quali si muovono gli acquirenti. E’ un realismo sorprendentemente sicuro di sé, che proprio insistendo sulla sulla descrizione penetrante della forma dell’oggetto sfiora silenziosamente la natura magica delle singole cose e mostra con prudenza aperture verso possibilità surreali. La Vucciria è un noto mercato storico di Palermo insieme a Ballarò, Il Capo e il Mercato delle Pulci. «Vuccirìa»in siciliano significa «Confusione» e ancora oggi la confusione delle voci che si accavallano e delle grida dei venditori (abbanniati) è uno degli elementi che maggiormente caratterizza questo mercato palermitano. Sono numerosi nel mercato i banchi del pesce, che viene continuamente mantenuto umido. Per questo in città si dice che: i balati ra Vucciria ‘un s’asciucanu mai”-“Il pavimento della Vucciria non si asciuga mai”. Allo stesso modo di una promessa o di un avvenimento che non si realizzerà mai si dice che avverrà “quannu e balati ra Vucciria s’asciucanu” (quando il pavimento della Vucciria s’asciugherà). Un grande affresco popolare dove i pennelli hanno semplicemente incontrato  la gente, il loro cibo, i loro pensieri e hanno raccontato di una terra.   (…leggi il menù)

E la chiamano estate…

Pane formaggio e fantasia, trofie al pesto e bufala, grigliata mista,  nsalata verde , gelo di anguria, more e pistacchi.  “E la chiamano estate”, bellissima canzone di Bruno Martino del 1965: un tuffo nelle atmosfere dei grandi night club di un tempo non troppo lontano. E l’estate è arrivata anche quest’anno, le previsioni ci dicono che l’alta pressione nordafricana si spingerà sul Mediterraneo portando una lunga fase di caldo intenso. Tutti ci lamentiamo, ma album dei ricordi collettivi alla mano, luglio e agosto da sempre sono un toccasana per il nostro spirito, soprattutto nei momenti più cupi. L’estate ha infatti il potere di risollevare gli animi, alleggerire le preoccupazioni e invitare al relax. In un bell’articolo apparso qualche giorno fa sul Corriere della Sera, sotto segnalato, Maria Luisa Agnese ha ricordato una lunga serie di tormentoni estivi – da Maramao perchè sei morto alla Febbre del sabato sera – che hanno accompagnato gli italiani in alcuni dei passaggi più drammatici della storia repubblicana, regalando loro qualche momento di spensieratezza. Questo è dunque il nostro augurio per l’estate. Staccate la spina il più possibile. Bastano la colonna sonora giusta e, naturalmente, un menù fresco e veloce che i più fortunati potranno consumare in giardino o in terrazza. (leggi il menù)

 

Menù “Verde che viene verde che va”

Mela e formaggio, tagliolini zucchine e speck, pollo pesto, fagiolini alla maggiorana, yogurt con crema di kiwi. Un menù tutto all’insegna del verde, un colore bello da vedere e che in cucina è indice di freschezza come l’erba bagnata dalla rugiada al mattino. Ingredienti, in prevalenza, del nord Italia, come le mele e lo speck del trentino, il pesto ligure, il grana delle valli padane, in armonia con il limoncello e i limoni di Amalfi, i taralli pugliesi, ed anche con  un extracomunitario kiwi.Il verde che viene è quello della primavera inoltrata che apre all’estate, il verde che va è quello della Lega che ha perso consensi alle ultime elezioni.  (leggi il menù)


Fave e favole

Tagliatelle  fave, pancetta e pecorino, finto pollo fritto, vignarola
Un menù dedicato alle fave, cibo povero, e, a mio avviso, molto gustoso. Le fave sono il frutto di una pianta coltivata già 3000 anni fa, lo testimoniano i rinvenimenti in tombe egizie, a dimostrazione che sono i primi legumi che l’uomo abbia mangiato.  Attraverso Greci e Romani sono giunte a noi, e si sono fatte spazio nelle tavole dei contadini, sopratutto i più poveri. Venivano chiamate la carne dei poveri perché pur costando nulla sono ricchissime di proteine, vitamine, fibre e potassio. Hanno conquistato così un ruolo da protagoniste in molti piatti del sud, come il macco di fave in Sicilia, fave e cicoria in Puglia, la vignarola nel Lazio e tanti altri gustosi piatti della cucina mediterranea.
A questo proposito mi piace ricordare una credenza piuttosto diffusa nelle campagne del centro e del sud del nostro Paese: chi apre un baccello di fava vi trova dentro sette fratelli avrà un lungo periodo di felicità.
e alla “fava porta fortuna” è dedicata questa fiaba di Italo Calvino… (leggi il menù)


L’inverno non ci vuole lasciare

Quadrotti di polenta gustosi zuppa di moscardini con funghi  gratin di verdure miste
Quante volte i nostri nonni ci hanno detto: la mezza stagione non esiste più! Questo menù è dedicato ad un inverno restio a morire, a questa pioggia che non vuole andare via. Per questo la polenta che ricorda la stagione fredda ma fatta a quadrotti con un po’ di alici stuzzicanti, potrebbe essere un simpatico aperitivo estivo, più che un primo. Poi la zuppetta piatto invernale, ma fatta con il pesce ci fa pensare al mare e al suo sole, insomma un menù di speranza. (leggi il menù)

 

Vegetariano

Spiedini di melone e feta spaghetti al ragu’ di bufala involtini di melanzane alla siciliana crok di verdure miste panna cotta leggera con zafferano e cardamomo.
Questo sembra un menù complesso, invece è semplice e veloce. Moltissime pietanze possono essere preparate il giorno prima, questo permetterà di realizzare la cena il giorno successivo in un ora e con tutta calma. (leggi il menù)


Primavera sul filo di zucchine e menta

Bruschette caldo freddo, la primavera nel riso, polpettine di salsiccia con salsa zucchine e zenzero, finto tiramisù.
Ho ideato questo menù pensando alla primavera, e come si può pensare alla primavera e non pensare alla “Nascita di Venere” o alla “Primavera” del Botticelli, alle fisionomie eleganti e di  rarefatta bellezza , al gusto per la predominanza del disegno e della linea di contorno, alle forme sciolte, ai colori delicatamente intonati e al calore domestico delle figure sacre?  
(leggi il menù)

 

Pesce e formaggio

Fiori di salmone e zucchine, Linguine cozze e pecorino, Spada croccante, Insalata ricca.
Pesce e formaggio lontani e vicini, divisi dalla nascita come mare e terra, proprio come mare e terra, a volte, si compenetrano e si completano magnificamente. Si dice che in cucina, come in amore tutto è permesso. C’è chi li adora separati e li snobba se sono insieme, considerando questo connubio una stranezza della “cucina moderna”… (leggi il menù)

Primo Maggio      

Anellini alla Norma, Arista al sale, Panzanella, Fave e Pecorino. 
E’ il primo menù che vi proponiamo per celebrare la nostra e la vostra festa   (leggi il menù)

Il primo anno del mio bambino

Cannelloni ricotta e spinaci, Sformato accompagnato con pisellini primavera e patate novelle.
Partendo dal presupposto, anzi dall’evidenza, che i piccoli odiano la confusione convulsa dei grandi, che detestano essere tirati su, strattonati, sbaciucchiati,  trattenuti da chicchessia e soprattutto da una folla indistinta di parenti fino al V grado e amici di una cerchia infinita, abbiamo pensato a una festa a loro misura. (leggi il menù)


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