Archivi del mese: ottobre 2012

FILETTO ALL’UVA

ingredienti per 4 persone

4 filetti di vitello
200 g di uva bianca
200 ml di vino rosso
150 ml di Marsala
brodo vegetale
50 g di burro
olio, sale e pepe

 

 

Mettere gli acini dell’uva nera in una pentola, aggiungere il vino e il liquore, porre sul fuoco e lasciare cuocere per 15 minuti, a fuoco lento. Togliere gli acini e tenerli da parte. Mettere nella pentola con il fondo di cottura un po’ di brodo, rimetterla sul fuoco e lasciare addensare per 10 minuti, poi aggiungere 50 g di burro e gli acini messi da parte, mescolare e dopo qualche minuto togliere dal fuoco. In un piatto condire i filetti di vitello con sale e pepe, poi metterli in una padella e rosolarli con il rimanente burro, tre minuti per parte. Condire i filetti con la salsa preparata e servire.
MadamaRicetta

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TORTIGLIONI AL FUMO

ingredienti per 4 persone

360 g di tortiglioni
200 g di pisellini surgelati
150 g di speck in due fette
1 cipolla
1 melanzana
70g di ricotta affumicata o scamorza affumicata
prezzemolo, sale, olio e pepe

 

 

 

Lavare la melanzana e tagliarla a cubetti e spolverizzatela di sale, lasciarla riposare 15 minuti, poi sciacquarla e strizzarla. Farla saltare in padella in poco olio per 10 minuti, poi toglierla e tenerla da parte. Nella stessa padella fare rosolare la cipolla tritata sottilmente, aggiungere lo speck a cubetti, dopo cinque minuti unire con le melanzane e sngere. Nel frattempo mettere l’acqua a bollire, tuffateci i piselli e dopo due minuti la pasta. Scolare i tortiglioni al dente e ripassarli in padella con il condimento preparato e una spolverata di pepe e prezzemolo. Servire su piatti individuali spolverati di ricotta, o scamorza, passata in una grattugia a fori grandi. 
MadamaRicetta

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CROSTINI AL TARTUFO

ingredienti e dosi per 4 persone

200 g di tartufo nero
1 cucchiaio d’olio extravergine d’oliva,
1 spicchi d’aglio
4 acciughe sotto sale
il succo di 1/2 limone
8-12 fettine di pane tagliate sottili

 

 

Passare il tartufo con uno spazzolino, dopodiché  grattugiarlo con una grattugia a buchi grossi. Scaldare il burro e l’olio in una padella, unire l’aglio e farlo imbiondire, poi eliminarlo. Mettere in padella le acciughe tritate, i tartufi e il succo di limone, amalgamare per bene.  Spalmare il composto sulle fettine di pane tostate e servite subito.
MadamaRicetta

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Fame nel mondo: che posso fare io?


Soffrire la fame e morire di fame: ipotesi così lontane dalla nostra esperienza quotidiana da apparire inverosimili. O meglio, sappiamo che accade, ma difficilmente riusciamo a immaginare cosa significhi. La memoria nazionale sui sacrifici patiti in tal senso qui, in Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale si va inevitabilmente assottigliando ed è sempre più raro ascoltare testimonianze dirette che aiutino le generazioni presenti a collocare il dramma della fame nell’universo del possibile. Pance gonfie, visi scavati, corpi scheletrici sono altri mondi, altre galassie, altre vite. Altro da noi. Così i rapporti annuali delle realtà internazionali in prima linea su questo fronte, ci colpiscono sempre come uno schiaffo: un dolore anche acuto, ma temporaneo, che non lascia il segno. Oggi Madama Ricetta vuole che un segno rimanga, almeno tra le sue pagine web. Nella convinzione che fare qualcosa, ciascuno la sua piccola parte è doveroso. Partiamo dai dati, apparsi su tutti i giornali ieri, in occasione della presentazione alla Fao del Sofi 2012 (The State of Food Insecurity in the World): una persona su otto nel mondo soffre la fame, 870 milioni di individui, di cui 200 milioni sono bambini. La malnutrizione porta ogni anno alla morte quasi sette milioni di piccoli sotto i cinque anni. Soprattutto nei paesi più poveri del mondo. Nello stesso lasso di tempo un terzo della produzione mondiale di cibo viene perduta o sprecata. Sopratutto nei paesi più ricchi del mondo. Il primo Obiettivo del Millennio fissato dall’Onu oltre 20 anni fa, prevede di ridurre della metà queste cifre spaventose antro il 2015. Le statistiche ci dicono che siamo sulla buona strada, perché nell’ultimo decennio si è registrato un notevole calo. Dare una spinta a questo processo sempre e comunque troppo lento è possibile. I canali della solidarietà, a volerli cercare, sono tanti e oggi un invito forte a lasciare il segno viene dalla campagna Every One di Save the Children, che dal 15 ottobre all’11 novembre ci permette di donare 2 euro contro l’emergenza fame mandando un sms al 45507. Il simbolo della campagna è un palloncino rosso con la scritta “save me” che, nelle prossime settimane, volerà su molte città italiane grazie alle tante iniziative promosse dall’Organizzazione umanitaria. Approfittiamone per fare qualcosa.
Silvia Gusmano

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Occhio all’etichetta!

Siamo a meno di un mese dalla sfida tra Barack Obama e Mitt Romney. Elezioni importanti che, loro malgrado, rischiano di oscurare il contemporaneo referendum Californiano: la Proposition 37. Una legge, che in caso di approvazione, obbligherà a dichiarare in etichetta l’eventuale presenza di ogm nei prodotti alimentari. Se i sondaggi non sono così favorevoli ad Obama, sembrano esserlo alla Proposition 37: il 65% dei californiani, infatti, si dichiara favorevole all’etichettatura. Un terremoto economico per le grandi multinazionali come Monsanto, Nestlè, CocaCola, fermamente contrarie, che sentono profumo di perdite enormi per le loro aziende. Non è un divieto alla produzione ma solo un obbligo d’informazione, e non è cosa da niente.

L’etichetta, ormai, è il mezzo più diretto che il consumatore ha a disposizione per conoscere la qualità del prodotto. Sicuramente i cittadini a stelle e strisce, se informati, preferirebbero non consumare alimenti geneticamente modificati, questo è certo. E neanche noi. Voi direte che c’entriamo noi? In Italia la produzione di ogm per ora è vietata, ma l’import non ha restrizioni. Così i 2/3 delle farine che importiamo per la nostra pasta, il 50% del latte estero usato per fare i formaggi, le passate di pomodoro ecc…, possono contenere ogm “a nostra insaputa” come direbbe qualche politico nostrano.

E allora, oltre a fare il tifo per Obama, che si  è ripetutamente speso per convincere Angela Merkel ad ammorbidire la linea del rigore imposta dal governo tedesco ai colleghi europei,  tutti a fare il tifo per il buon esisto della consultazione californiana. Essa infatti comproterebbe un duplice vantaggio: per i consumatori americani e forse un incremento dell’export dei prodotti made in Italy  senza ogm.
Ivana Santomo
leggi anche l’articolo di Carlo Petrini presidente di slowfood

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Tiramisù di Gabriele

ingredienti
4 uova
500 gr di mascarpone
10 cucchiai colmi di zucchero
1confezione di savoiardi vincenzovo
cacao amaro in polvere q.b.
5 caffè
1 bicchierino di alchermes
1 bicchierino di anisetta meletti
1 bicchierino di kahlua
Prendere le uova e separare il bianco dal rosso, battere le chiare a neve e tenerle da parte. Sbattere i rossi con lo zucchero fino a quando si è formata una crema, aggiungere il mascarpone ed infine girando piano, le chiare battute a neve. A parte fare 5 caffé unirvi l’alchermes, l’anisetta meletti e il kahlua, tre cucchiai di zucchero che va fatto sciogliere nel composto liquido. Prendere una teglia 30×40 alta almeno 5 cm, passare i savoiardi nel liquido affinchè venga ben assorbito, porli sul fondo della teglia e aggiungere la crema ottenuta. Spolverare con il cacao amaro e mettere in congelatore per almeno 4 ore prima di servire.
Gabriele

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Il Cubismo dalla tela alla tavola

 L’artista  raccoglie emozioni che vengono da ogni parte: dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una forma che passa, da una tela di ragno. Proprio per questo non si deve far distinzioni tra le cose, le quali non sono stratificate per classi. (Pablo Picasso -1935)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, grazie alla loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole. (
P.P.)

 Pablo Picasso –L’Amicizia- 1907/08

Ogni cosa può entrare a far parte, secondo Picasso, di un universo in cui gli elementi, fondendosi  ai sentimenti, ai ricordi e alle emozioni prendono forma e colore in un turbinio di energie  da cui egli  estraeva l’immagine che poi restituiva in una tela, in uno schizzo o in una scultura.

Il quadro Les demoiselles d’Avignon (1907) che segna la grande svolta nella sua produzione artistica e la nascita del Cubismo è preceduto da un breve ma significativo incontro con l’arte africana che influenza le sue opere, detto epoca negra e da due fasi distinte in cui viene suddivisa la sua produzione: il periodo blu, caratterizzato da quadri monocromatici e il periodo rosa che vede il ricorso a tonalità più calde e soggetti più leggeri. All’esordio del movimento cubista, seguirà una vastissima produzione di opere tra le quali quella che viene considerata un sentimento su tela “L’Amicizia”(1907/08).

Con Picasso e il Cubismo nasce una nuova dimensione dello spazio pittorico che, escludendo la distanza, il vuoto e la misura, non è più illusionistico e in esso gli oggetti si possono distendere, aprire sovrapporsi, sconvolgendo le regole dell’imitazione. I soggetti vengono mostrati simultaneamente davanti, dietro, dall’alto, di lato, di sotto, obliquamente, come se l’artista, prima di dipingerli, li avesse osservati muovendosi nello spazio che li circonda, fissandone nella memoria i vari e molteplici aspetti. In questo modo i dati visivi non vengono semplicemente riprodotti, ma organizzati in una sintesi intellettuale ,che, operando una selezione, fa emergere quelli essenziali.

Come scrisse Apollinaire nel 1913  –Nel cubismo le tre dimensioni della geometria euclidea hanno soddisfatto l’inquietudine che il sentimento dell’infinito suscita nei grandi artisti. Quello di Pablo Picasso  era quindi un mondo dove  egli partendo dalla profonda conoscenza della struttura delle cose operava poi una  puntuale destrutturazione e rappresentazione di esse. Un’autentica filosofia di vita, che a mio parere, può  essere  accostata anche ad aspetti impensabili del quotidiano. Destrutturare una pietanza, dare agli ingredienti autonomia e nuove possibilità di accostamenti, creare nuovi colori, fare virare i sapori verso aree sconosciute, si avvicina al racconto di una  interiorità incline alla sperimentazione e,  dalla penna di Simone Téry,  emanante “una bontà sfavillante, una specie di serenità beffarda e anche una dolcezza inquietante”.
Cecilia

DESTRUTTURAZIONE DI Riso, patate e cozze

Ingredienti per 4 persone
cozze  kg. 2
riso gr. 300
patate gr.500
pomodori maturi 5
cipolle rosse di Tropea 2
aglio
pomodorini gr.200
prezzemolo
pecorino grattugiato
brodo vegetale
sale e pepe
olio d’oliva
mandorle tritate e tostate
Procedere tagliando le patate e fettine medie, le cipolle molto sottilmente ed i pomodori. In una teglia con carta forno iniziare a fare degli strati con: patate – pomodori – cipolle – riso – poco sale – pepe – olio e spolverare con il pecorino, coprire il tutto con il brodo vegetale. Fare tanti strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Ed infornare in forno a 180° per 15 minuti, alzare la temperatura a 200° fare finire di cuocere e gratinare. Intanto lavare le cozze, e disporle in una capiente padella dove precedentemente si e fatto imbiondire uno spicchio di aglio schiacciato, salare, pepare, condire con olio ed aggiungere i pomodorini tagliati a pezzetti, mettere il coperchio e fare cuocere fino a che le cozze non si aprono. Per ultimo aggiungere il trito di prezzemolo e la granella di mandorle. Comporre il piatto: porzionare una ferra di di riso e patate e accostare una ciotolina contente la zuppa di cozze.

DESTRUTTURAZIONE DI Sarde a beccafico

ingredienti per 4 persone
sarde pulite ed aperte gr. 300
pane per bruschetta 10 fette
ricotta gr. 100
limone 1
pinoli tostati
uva passa
sale e pepe
olio d’oliva
aglio
Strofinare lo spicchio d’aglio sul pane e forlo tostare in forno. In una padella antiaderente grattugiare la scorza del limone, aggiungere l’olio e senza farlo riscaldare troppo, fare rosolare pochissimo le sarde, da ambo i lati. Intanto in una ciotola condire la ricotta con olio, sale, pepe, l’uva passa precedentemente ammollata in acqua e poi asciugata ed i pinoli tostati. Comporre il piatto, disponendo sulla fetta di pane bruscato una sarda ed una chenel di ricotta, finire con un giro di pepe e di olio. 

DESTRUTTURAZIONE DI Caffè

ingredienti
acqua gr. 250
zucchero gr. 100
una tazza di caffè ristretto
amido per dolci gr. 25
cacao amaro un cucchiaio
foglie di limone
bucce di limone
Sciogliere in un tegamino l’amido con il caffè ristretto, aggiungere il cacao, la buccia di limone grattugiata, lo zucchero ed infine allungare con l’acqua. A fiamma bassa, mescolando, portare a bollore; versare la crema ottenuta in uno stampo con il fondo rivestito di foglie di limone e mettere in frigo per parecchie ore. Servire un cubo di crema in un piattino da caffè decorando con una foglia di limone. 

LISTA DELLA SPESA
stampa la lista
premesso che in casa abbiamo: sale e pepe, olio d’oliva, brodo vegetale, zucchero, caffè
compriamo:
cozze  Kg.2,
riso gr. 300
patate gr.500
pomodori maturi 5
cipolle rosse di Tropea 2
pomodorini gr.200
prezzemolo
pecorino grattugiato
mandorle tritate e tostate
sarde pulite ed aperte gr. 300
pane per bruschetta 10 fette
ricotta gr. 100
limone 1
pinoli tostati
uva passa
amido per dolci gr. 25
cacao amaro un cucchiaio
foglie di limone

TABELLA DI MARCIA
Il giorno prima si può procedere alla preparazione della crema di caffè, perché deve riposare in frigo almeno una notte. Un paio di ore prima preparare lo sformato di riso che va servito tiepido e la zuppa di cozze che si può riscaldare al momento di servirla.
Nel frattempo che raffredda lo sformato di riso si può bruscare il pane ,tostare i pinoli, ammollare l’una passa e fare la crema con la ricotta, per poi  passare in padella le sarde, le quali si possono lavare e deliscare anche il giorno prima, per poi conservarle in frigo.

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DESTRUTTURAZIONE DI Caffè


ingredienti
acqua gr. 250
zucchero gr. 100
una tazza di caffè ristretto
amido per dolci gr. 25
cacao amaro un cucchiaio
foglie di limone
bucce di limone
Sciogliere in un tegamino l’amido con il caffè ristretto, aggiungere il cacao, la buccia di limone grattugiata, lo zucchero ed infine allungare con l’acqua. A fiamma bassa, mescolando, portare a bollore; versare la crema ottenuta in uno stampo con il fondo rivestito di foglie di limone e mettere in frigo per parecchie ore. Servire un cubo di crema in un piattino da caffè decorando con una foglia di limone.
Cecilia

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DESTRUTTURAZIONE DI Sarde a beccafico


ingredienti per 4 persone
sarde pulite ed aperte gr. 300
pane per bruschetta 10 fette
ricotta gr. 100
limone 1
pinoli tostati
uva passa
sale e pepe
olio d’oliva
aglio
Strofinare lo spicchio d’aglio sul pane e forlo tostare in forno. In una padella antiaderente grattugiare la scorza del limone, aggiungere l’olio e senza farlo riscaldare troppo, fare rosolare pochissimo le sarde, da ambo i lati. Intanto in una ciotola condire la ricotta con olio, sale, pepe, l’uva passa precedentemente ammollata in acqua e poi asciugata ed i pinoli tostati.
Comporre il piatto, disponendo sulla fetta di pane bruscato una sarda ed una chenel di ricotta, finire con un giro di pepe e di olio. 
Cecilia

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DESTRUTTURAZIONE DI Riso, patate e cozze

ingredienti per 4 persone
cozze  kg. 2
riso gr. 300
patate gr.500
pomodori maturi 5
cipolle rosse di Tropea 2
aglio
pomodorini gr.200
prezzemolo
pecorino grattugiato
brodo vegetale
sale e pepe
olio d’oliva
mandorle tritate e tostate
Procedere tagliando le patate e fettine medie, le cipolle molto sottilmente ed i pomodori. In una teglia con carta forno iniziare a fare degli strati con: patate – pomodori – cipolle – riso – poco sale – pepe – olio e spolverare con il pecorino, coprire il tutto con il brodo vegetale. Fare tanti strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Ed infornare in forno a 180° per 15 minuti, alzare la temperatura a 200° fare finire di cuocere e gratinare.
Intanto lavare le cozze, e disporle in una capiente padella dove precedentemente si e fatto imbiondire uno spicchio di aglio schiacciato, salare, pepare, condire con olio ed aggiungere i pomodorini tagliati a pezzetti, mettere il coperchio e fare cuocere fino a che le cozze non si aprono. Per ultimo aggiungere il trito di prezzemolo e la granella di mandorle.. 
Comporre il piatto: porzionare una ferra di di riso e patate e accostare una ciotolina contente la zuppa di cozze.
Cecilia

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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per chi ha perso la puntata del 14 novembre a Cuochi e Fiamme, con la partecipazione della nostra corrispondente da Lugano Valentina Arena, trova qui il link per rivederla.

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