Archivi del mese: febbraio 2014

il compleano del nonno

 antipastoLa scorsa settimana abbiamo festeggiato gli 80anni del nonno.

pomodorini con mousse di tonno e capperi; morbidini con broccoletti e cotto di Verona; bruschette con formaggio e spianata romana; rustici con wurstel e ketchup

primo.secondo

risotto con carciofi e pancetta; olive all’ascolana; fritto di zucchine e patate; cotolettine di vitella; freselle pomodori e origano;

dolci e frutta

mille foglie con fragole e pesche; torta al cioccolato senza glutine; tagliata di frutta

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Rustico

Focaccia stracchino e rucola, Tagliolini 4P con pera, prosciutto, pistacchi e panerone, Involtini rustici di pollo, Tagliata di frutta

Menù rustico ed espresso. Rustico perchè ricorda i sapori della campagna, i polli, il prosciutto, il formaggio fatto con il latte crudo, la rucola. Il contadino ha scoperto quando è buono il formaggio con le pere, e ci suggerisce un primo di sicuro effetto. Per il secondo, il classico pollo e patate si traduce in un involtino dal cuore morbido e sfizioso. Espresso perchè veloce da realizzare, basta un ora, e i sapori sono veramente sorprendenti.
rustico

Focaccia stracchino e rucola

SAM_1487una focaccia pronta, 100g di stracchino, un mazzetto piccolo di rucola

scaldate la focaccia in forno, spalmate sopra lo stracchino e ricoprite di rucola spezzettata

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 Tagliolini 4P con pera, prosciutto, pistacchi e panerone

tagliolini 4p500g di tagliolini freschi, 2 pere, 100g di prosciutto, 10 pistacchi, 100g di panerone*, uno scalogno, olio sale e pepe
Mettete a soffriggere lo scalogno tagliato sottilmente, aggiungete il prosciutto tagliato a dadini, fate tostare un minuto e aggiungete una pera tagliata a fettine. Salate e pepate e fate cuocere fino a che la pera non si disfa (aggiungendo se necessario qualche cucchiaio di brodo caldo). Quando è la salsa è quasi pronta (un minuto prima di spegnere) aggiungete una noce di burro, poi aggiungete l’altra pera tagliata a cubetti molto piccoli e spegnete. Lessate la pasta molto al dente e conditela con il sugo di pere e prosciutto aggiungendo se necessario qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta (deve restare molto morbida), spolverizzate con i pistacchi tritati. Impiattate e mettete sopra il formaggio.

*Il pannerone è formaggio tipico del Lodigiano che deve il suo nome alla panna, “panera” nel dialetto lombardo. E’ un formaggio fatto con il latte crudo ed è a pasta morbida, ma dal sapore deciso, abbinato alle pere, in particolare quelle decane che hanno una polpa succosa è un connubio di sicuro successo.

Involtini rustici di pollo

involtini di pollo500g di petto di pollo a fettine molto sottili, 8 fettine di speck, una grossa patata, rosmarino, salvia, burro, vino bianco, olio, aglio, sale e pepe

Sbucciate e tagliate la patata a bastoncini larghi 6/7 mm, passateli, per 5 minuti in una padella antiaderente con due cucchiai d’olio e il rosmarino, sale e pepe. Appiattite bene le fettine di pollo mettete al centro la fettina di speck e un bastoncino di patata, chiudete con uno stecchino. Rosolate in padella gli involtini con la salvia e uno spicchio d’aglio, sfumate con del vino bianco. Fate intiepidire e togliete gli stecchini. Prima di servire, scaldatali due minuti aggiungendo un cucchiaio di brodo e una noce di burro.

Potete servirli accompagnati da una insalatina da taglio condita con olio e limone, se volete una nota fresca, se invece è una giornata fredda meglio dei piselli scottati in padella con una cipolla.

Una tagliata di frutta per concludere

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Tagliolini 4P con pera, prosciutto, pistacchi e panerone

tagliolini 4p500g di tagliolini freschi, 2 pere, 100g di prosciutto, 10 pistacchi, 100g di panerone*, uno scalogno, olio sale e pepe

Mettete a soffriggere lo scalogno tagliato sottilmente, aggiungete il prosciutto tagliato a dadini, fate tostare un minuto e aggiungete una pera tagliata a fettine. Salate e pepate e fate cuocere fino a che la pera non si disfa (aggiungendo se necessario qualche cucchiaio di brodo caldo). Quando è la salsa è quasi pronta (un minuto prima di spegnere) aggiungete una noce di burro, poi aggiungete l’altra pera tagliata a cubetti molto piccoli e spegnete. Lessate la pasta molto al dente e conditela con il sugo di pere e prosciutto aggiungendo se necessario qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta (deve restare molto morbida), spolverizzate con i pistacchi tritati. Impiattate e mettete sopra il formaggio tagliato a lamelle.

*Il pannerone è formaggio tipico del Lodigiano che deve il suo nome alla panna, “panera” nel dialetto lombardo. E’ un formaggio fatto con il latte crudo ed è a pasta morbida, ma dal sapore deciso, abbinato alle pere, in particolare quelle decane che hanno una polpa succosa è un connubio di sicuro successo.

MadamaRicetta

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Involtini rustici di pollo

involtini di pollo500g di petto di pollo a fettine molto sottili, 8 fettine di speck, una grossa patata, rosmarino, salvia,  burro, vino bianco, olio, aglio, sale e pepe

Sbucciate e tagliate la patata a bastoncini larghi 6/7 mm, passateli, per 5 minuti  in una padella antiaderente con due cucchiai d’olio e il rosmarino, sale e pepe.  Appiattite bene le fettine di pollo mettete al centro la fettina di speck e un bastoncino di patata, chiudete con uno stecchino.  Rosolate in padella gli involtini con la salvia e uno spicchio d’aglio, sfumate con del vino bianco. Fate intiepidire e togliete gli stecchini. Prima di servire, scaldatali due minuti aggiungendo un cucchiaio di brodo e una noce di burro.

Potete servirli accompagnati da una insalatina da taglio condita con olio e limone, se volete una nota fresca, se invece è una giornata fredda meglio dei piselli scottati in padella con una cipolla.

Buon appetito Lorella

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Crema pasticcera

la crema pasticcera

1 litro di latte, 200g di tuorli (circa 9 tuorli), 210g di zucchero, 50g di maizena, 20g di farina, 20g di fecola, (se volete adoperare solo un prodotto usate 80g di maizena), aromatizzare con una stecca di vaniglia

Mettere 800g di latte a bollire con lo zucchero e la vaniglia. In una ciotola, a parte, sbattere i tuorli con le farine e 200g di latte. Aggiungere al latte bollente il composto di uova sbattute e continuare a mescolare con la frusta, appena riprende il bollore spegnere il fuoco e continuare a sbattere per qualche minuto.

Questa è un’ottima crema al cucchiaio, se invece volete usarla per farcire una torta aggiungete alla crema, appena tolta dal fuoco, 14g di gelatina in fogli precedentemente ammollati nell’acqua fredda e strizzati, e sbattete energicamente con una frusta, o uno sbattitore elettrico ad immersione e quando è fredda frullatela nuovamente con lo sbattitore elettrico ad immersione e aggiungete 250g di panna montata.

La panna alleggerisce la crema rendendola più soffice e la gelatina, la terrà ben ferma quando taglierete a fette la torta.

Se la consumerete abbinata alla frutta potete sostituire la stecca di vaniglia con la buccia grattugiata (solo la parte gialla) di un limone

Valentina

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Il maestro dei fornelli

natale giuntaAuguri e complimenti a Natale Giunta, chef e ristoratore, chiamato il “Maestro dei fornelli”, noto al grande pubblico, oltre che per le sue indiscutibili capacità culinarie, perché dal 2006 è nel cast de «La prova del cuoco». Nel famoso programma della Clerici, Giunta quest’anno ha anche vinto la gara culinaria abbinata alla lotteria Italia, che il giorno dell’Epifania ha fatto vincere il primo premio ad un cittadino di Lecco. Partendo da un ristorantino a Termini Imerese, a qualche chilometro da Palermo, Giunta è diventato, ancor giovanissimo, un imprenditore di successo aprendo diversi ristoranti e una ditta di catering che moltiplica il suo fatturato di anno in anno. La cosa non è sfuggita alla criminalità locale, che subito ha inviato i suoi messi: la richiesta iniziale? “Mettiti a puostu, un fare ù sbirru”, 2 mila euro, da pagare sia a Pasqua che a Natale, “per il sostentamento delle famiglie dei detenuti”. Giunta, ha deciso di denunciare con  l’aiuto e il sostegno di Addiopizzo e dell’associazione antiracket Libero Futuro “Non è stata una scelta facile denunciare i miei estorsori, avevo e continuo ad avere paura”, dice lo chef, “ma non ho esitato un solo momento perché credo nella legalità e nella magistratura”. Bravo e Coraggioso!

Ivana Santomo

e dal sito www.natalegiunta.it, la sua ricetta per il

Cous cous alle carni bianche, ceci e spezie

300g di cous cous precotto. brodo vegetale, 2 cipolle rosse, 2 gambi di sedano, 1 carota, 1 patata, 200g di ceci precotti, 200g di polpa di vitello, 200g di fesa di tacchino, 40g di concentrato di pomodoro, olio e.v.o. sale e pepe

Rosolare in una padella con dell’olio extravergine le verdure tagliate a cubetti, unire i ceci sciaqquati e sgocciolati, il concentrato di pomodoro e la carne tagliata a pezzetti. Regolare di sale e pepe. Mettere il cous cous in una pirofila, bagnarlo con il brodo vegetale caldo e lasciar riposare per circa 15’. Unire le verdure e la carne al cous cous, mescolare bene e servire.

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gnocco e chiacchiere

chiacchiere

CHIACCHIERE DI CARNEVALE

350 g farina 00, 2 uova, 100 g zucchero, 1 bustina di lievito in polvere, 2 cucchiai di latte tiepido, 3 cucchiai di Malvasia, scorza di mezzo limone non trattato, cacao in polvere, zucchero a velo, olio di arachidi per friggere

Sciogliete il lievito nel latte tiepido. Setacciate la farina e disponetela sul piano di lavoro a fontana, mettere al centro le uova, lo zucchero il lievito con il latte, la Malvasia, la scorza di limone grattugiata e un pizzico di sale. Lavorate il tutto con le mani fino ad ottenere un impasto elastico. Fatene una palla, coprite e lasciate riposare per un’ora. Poi con un mattarello stendete la pasta in una sfoglia sottilissima e con la rotella dentata tagliate dei rettangoli. Friggete in immersione in olio bollente (circa 180°) finché avranno preso un colore dorato. Scolate, fate raffreddare e spolverate di zucchero a velo o di cacao in polvere.

GNOCCO FRITTO

500 g di farina bianca 0, 25 g di lievito di birra, 15 g di sale, aghi di rosmarino, 1 litro di olio di arachidi, 100 g di parmigiano grattugiato,

Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida e incorporatevi la farina, aggiungendo il rosmarino tritato finemente e il sale. Lavorate il tutto con le mani fino ad ottenere un impasto compatto e lasciate lievitare per un’ora. Scaldate l’olio in una casseruola capiente. Stendete la pasta con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile, dividetela in strisce e ritagliate nella forma che preferite. Friggete, scolate in carta assorbente, salate leggermente e cospargete di parmigiano grattugiato.

 

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QUATTRO CHIACCHIERE SU MIRO’

il carnevale di arlecchinoNoi catalani riteniamo che sia necessario tenere i piedi ben piantati a terra se si vuole compiere un salto. Il fatto di potermi posare a terra di tanto in tanto mi consente di saltare più in alto.” (Joan Mirò) 

Nato a Barcellona il 20 Aprile 1893, Joan Mirò farà del viaggio il tema dominante della sua vita; un percorso dentro se stesso e nell’arte, dal rosso delle rocce catalane ai colori di Parigi. Dai suoi viaggi tornerà sempre carico di colori e forme, di emozioni e stimoli che influenzeranno poi la sua produzione artistica. Determinanti si riveleranno per lui anche alcuni compagni di viaggio, brevi frequentazioni, amicizie ed incontri, da Picasso a Klee, portatori di suggestioni che entreranno a far parte della sua interiorità e che saranno destinate a rimanervi per sempre. Come molti artisti della sua generazione, egli desiderava esprimere qualcosa di infinito e minimale, per questo inizialmente si occupò di ricercare le sue radici affondate nella terra bruna di Catalogna provando poi a rappresentarle attraverso l’inafferrabile soffio vitale della pittura. Intorno al 1924 la conquista surrealista dell’inconscio cominciò a influenzare la sua produzione, in quell’anno appare il Primo manifesto surrealista e Mirò dipinse Il Carnevale di Arlecchino, un’opera all’interno della quale la straordinaria capacità di invenzione dell’autore venne esaltata dalla ricchezza formale e  dall’attenzione per il dettaglio.  Il dipinto rivelava uno straordinario schema compositivo, cioè una  distribuzione su tutta la tela di pesi e contrappesi che, sotto forma di divertenti creature della fantasia, festeggiavano il carnevale all’interno di una stanza. Sulle note giocose di un chitarrista meccanico i personaggi cominciarono ad assumere forme familiari: il pupazzo della scatola sbuca fuori da un tronco, il pesce giallo giace sul tavolo, appare una scala, vi sono fiamme, stelle, foglie, coni, cerchi, dischi e linee. Ogni particolare ha un suo ritmo e allo stesso tempo è legato a quello degli elementi circostanti, la figura di Arlecchino non domina la scena ma è perfettamente inserita all’interno di una composizione più ampia dalla quale però non viene fagocitato, riuscendo così a mantenere l’equilibrio totale senza dominarlo. Il quadro che si presenta in apparenza come un sogno divertente e bizzarro,  insieme ad altre opere simili, valse a Mirò la fama di “pittore infantile” (J.J.Sweeney, 1941), per via di quell’allegria e frivolezza senza pari. In realtà quello che ad un primo sguardo appare come una danza confusa e senza senso, è frutto, come lo stesso autore ebbe modo di dichiarare, di allucinazioni serali provocate dalla fame di intere giornate a digiuno, a cui in un secondo momento si univa la sperimentazione di dimensione, forma, colore e movimento. Senza volere entrare nel merito delle allucinazioni di Mirò, in tema di colore e movimento preferiamo unirci idealmente a quella festosa scorribanda dell’opera, con le maschere della nostra tradizione, Arlecchino e Colombina, Brighella e Corallina, Pantalone e Capitan Spaventa, per godere del Carnevale italiano, quello di una volta, tutto coriandoli e stelle filanti. Un Carnevale che si consumava  per le strade, nelle case e non… nei Palazzi! E tra arte, maschere e feste, come la mettiamo con la gola? Piaceri che, come in ogni festa che si rispetti, debbono giocoforza essere luculliani. E così è, se pensiamo alle mille e più tradizioni gastronomiche che accompagnano il Carnevale italiano. Così chiacchierando qua e là, da nord a sud, diamo libero sfogo a nastri e losanghe, fettucce e quadrotti, rettangoli e rombi, tagliatela come più vi piace, la pasta dolce tirata sottile sottile con il mattarello, che si lascia liberamente plasmare dalla nostra fantasia. E parlando di bugie, lattughe, frappe e cenci, possiamo anche scoprire che se incontrano il sale possono diventare gnocco. E allora tuffiamoci per qualche giorno in un sano divertimento, indossiamo le meravigliose maschere della nostra tradizione, concedendoci anche, qualche eccesso gastronomico.
Cecilia Puleo

CHIACCHIERE DI CARNEVALE

350 g farina 00, 2 uova, 100 g zucchero, 1 bustina di lievito in polvere, 2 cucchiai di latte tiepido, 3 cucchiai di Malvasia, scorza di mezzo limone non trattato, cacao in polvere, zucchero a velo, olio di arachidi per friggere

Sciogliete il lievito nel latte tiepido. Setacciate la farina e disponetela sul piano di lavoro a fontana, mettere al centro le uova, lo zucchero il lievito con il latte, la Malvasia, la scorza di limone grattugiata e un pizzico di sale. Lavorate il tutto con le mani fino ad ottenere un impasto elastico. Fatene una palla, coprite e lasciate riposare per un’ora. Poi con un mattarello stendete la pasta in una sfoglia sottilissima e con la rotella dentata tagliate dei rettangoli. Friggete in immersione in olio bollente (circa 180°) finché avranno preso un colore dorato. Scolate, fate raffreddare e spolverate di zucchero a velo o di cacao in polvere.

GNOCCO FRITTO

500 g di farina bianca 0, 25 g di lievito di birra, 15 g di sale, aghi di rosmarino, 1 litro di olio di arachidi, 100 g di parmigiano grattugiato,

Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida e incorporatevi la farina, aggiungendo il rosmarino tritato finemente e il sale. Lavorate il tutto con le mani fino ad ottenere un impasto compatto e lasciate lievitare per un’ora. Scaldate l’olio in una casseruola capiente. Stendete la pasta con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile, dividetela in strisce e ritagliate nella forma che preferite. Friggete, scolate in carta assorbente, salate leggermente e cospargete di parmigiano grattugiato.

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Verso la scelta vegetariana

cartone verduraSe volete sostenere i giovani ricercatori e la ricerca scientifica, in libreria trovate il nuovo libro scritto da Umberto Veronesi e Mario Pappagallo: Verso la scelta vegetariana. Una vera e propria esortazione ad avvicinarsi all’alimentazione vegetariana, una scelta di vita non solo per  migliorare qualità della propria esistenza, ma anche per sostenere attivamente la difesa del nostro pianeta e per evitare le sofferenze a cui vengono sottoposti molti animali. Ne è convinto portavoce il professor Umberto Veronesi, che partendo dalle sue ricerche di oncologo di grandissima fama e dalla sua esperienza personale, espone le ragioni che lo spingono con fermezza verso questa scelta. Mario Pappagallo, in modo scientifico ma accessibile, racconta dello stretto rapporto che intercorre tra la buona alimentazione e la qualità di vita, e, del ruolo del cibo come prevenzione di molti tipi di tumore. La teoria illustrata dai due autori è corredata da una sezione pratica, curata da Carla Marchetti, cuoca e da molti anni vegetariana. Oltre 200 ricette, originali e facili da realizzare, per chi è già vegetariano o per chi vuole avvicinarsi alla scelta vegetariana senza scontentare il palato. Indiscussi protagonisti cavoli e agrumi, ricche di antiossidanti e principi antitumorali. Ma non mancano i cereali integrali, verdure, frutta, legumi, fino ai latticini, e ancora, il tofu, il “formaggio” di soia, il pak choi tipico ortaggio cinese: tanti ingredienti che danno nuova vita a ricette di nuova e antica tradizione vegetariana.

Alessandra

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Farro all’abruzzese

farroIngredienti per quattro persone: -250 g di farro spezzato, -200 g di guanciale di maiale ben stagionato, -mezzo peperoncino, -un bicchiere di salsa di pomodoro, -formaggio pecorino, -due cucchiai di olio extravergine di oliva, -una cipolla, -400 g di polpa di pomodoro, -basilico, -sale.

Tagliate il guanciale a dadini e fatelo soffriggere nell’ olio insieme alla cipolla tritata ed al peperoncino. Quando sarà ben rosolato aggiungete la polpa di pomodoro, il basilico e la salsa di pomodoro. Nel frattempo cuocete il farro in 1 litro e mezzo di acqua e dopo circa mezz’ora di cottura toglietelo dal fuoco, scolatelo, e mettetelo nella pentola con il sugo, fatelo amalgamare per qualche minuto -se necessario aggiungete qualche cucchiaio di acqua di cottura del farro-. Servite con abbondante pecorino grattugiato.

Gattocherampica

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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per chi ha perso la puntata del 14 novembre a Cuochi e Fiamme, con la partecipazione della nostra corrispondente da Lugano Valentina Arena, trova qui il link per rivederla.

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